Capitolo 14 (Terzo Anno). L'osservatore

Secondo James, il ritorno ad Hogwarts per Cassandra fu traumatizzante: notò che i primi giorni dopo l'arrivo a scuola la bambina aveva iniziato a mangiare di meno sin dal viaggio in treno e che era improvvisamente diventata sensibile ai forti rumori. Sirius e Remus dicevano che era normale, perché la bambina doveva di nuovo abituarsi all'ambiente e doveva riprendersi dal viaggio, ma lui non riusciva a fare a meno di preoccuparsi. 
«Merlino, Potter, sei peggio di tua madre a volte» disse Sirius una sera, dopo che aveva fatto notare a tutti che la piccola non aveva nemmeno finito metà della bottiglia di latte. 
James aveva messo il broncio e aveva preso Cassandra e si era messo a giocare con lei. Fu quella la sera in cui scoprì che Cassandra andava pazza per i cerchi di fumo: James ne fece un paio per calmarsi e la neonata si era semplicemente messa ad urlare entusiasta, sbracciandosi per prenderli tra le mani. Sirius non perse tempo a scattare una foto del momento, ridendo alle urla della piccola. 
Da quella sera in poi aveva sempre creato dalla sua bacchetta dei cerchi di fumo quando era vicino a dei neonati, ricordandosi chiaramente quanto avesse fatto divertire la prima volta Cassandra. 

Aveva però visto che i Malandrini adesso sembravano gestire meglio tutta la faccenda: Remus e Peter - quando non era a pomiciare da qualche parte con la sua ragazza - si occupavano della piccola principalmente il pomeriggio mentre lui e il padre della piccola la mattina e la sera. Avevano persino abbandonato quasi del tutto la tabella che avevano fatto a inizio anno e sembravano ancora più organizzati di quando l'avevano. 
Ma solo James aveva iniziato a notare che alcuni studenti di Grifondoro si erano accorti dell'improvviso cambiamento nello stile di vita dei Malandrini: la prima ad accorgersene fu Mary MacDonald, una ragazza del loro stesso anno che Sirius aveva iniziato a frequentare durante il secondo anno, ma che era stata poi troncata dal ragazzo alla nascita della piccola. Quando poi un ragazzo del sesto anno aveva detto che aveva sentito dei pianti di una neonata una notte mentre tornava al dormitorio dalla Sala Comune, Mary entrò ufficialmente in modalità detective. 

Un pomeriggio la sentì parlare vicino al camino della Sala Comune con Lily Evans di "quello che quei tre idioti stanno combinando". 
«Mary puoi andare al punto? È da un'ora che mi parli di questo "affare losco" che Potter, Black e Minus stanno combinando e non sono ancora riuscita a capire che cosa starebbero facendo» disse Evans esasperata. 
Se James avesse potuto, si sarebbe messo a ridere a quella affermazione: Remus era riuscito a mantenere la sua facciata da bravo ragazzo per anni e neanche la Evans aveva capito la vera natura del loro amico in comune.
Mary alzò gli occhi al cielo e disse: «C'è qualcun altro nel loro dormitorio, Lily! E credo sia la sorellina di qualcuno di loro!». 
Lily la guardò per un secondo esterrefatta prima di scoppiare a ridere. Tutti nella Sala Comune si voltarono a guardarla, ma lei non riusciva a smettere di ridere come una sociopatica - James pensava che fosse davvero dolce, ma Sirius aveva commentato con "È per caso diventata pazza all'improvviso?". Mary la guardò truce, intimandole di smettere di ridere. 
«Oh mio Dio, Mary, questa si che era divertente!». 
«Non stavo scherzando, Lily». 
Evans rimase scioccata e disse: «Ti rendi conto che l'unico che potrebbe davvero una sorella più piccola è Peter, vero? Sono anche abbastanza sicura che i signori Minus non siano degli idioti patentati». 
«E allora come ti spieghi quello che ha detto Adrian l'altro giorno?». 
«Non lo so, Mary, forse era ubriaco, cosa ne possiamo sapere?». 
Mary neanche le rispose, semplicemente si alzò dalla poltrona e salì ai dormitori femminile. 

James notò anche uno strano cambiamento del loro Remus Lupin, che da quando erano ritornati ad Hogwarts sembrava in costante chi-va-là e in agitazione. Lupin ormai cercava sempre una scusa per rimanere in Sala Comune oppure al loro dormitorio, rifiutando anche di partecipare ad alcuni scherzi che lui stesso aveva pianificato pur di rimanere al dormitorio con la scusa di doversi occupare di Cassandra. 
Aveva anche notato come evitasse in tutti i modi i suoi turni per andare nelle cucine a prendere del latte per la piccola, chiedendo sempre a Peter di coprirlo.
James – da mamma chiocciola quale era – prese da parte Sirius una mattina, prima che potesse scendere ad andare a colazione per parlargli del problema. Approfittò del fatto che dovesse ancora vestire Cassandra per parlargli in privato.
«Amico, hai notato qualcosa di strano in Rem?» gli chiese.
Sirius lo guardò confuso e rispose: «Uhm, credo di no, perché?».
James gli spiegò quale era la situazione. Sirius ascoltò in silenzio fino all'ultimo, mentre cambiava il pannolino di Cassandra. 
«Potrebbe essere la luna piena?».
«No, James, deve essere successo qualcosa» disse con sicurezza Sirius, mentre gettava il pannolino sporco nel cestino del bagno.
Sirius gli promise che avrebbe parlato con Remus al più presto. James era da una parte più tranquillo perché sapeva di poter contare su di lui: nessuno conosceva e capiva Lupin meglio di Sirius Black. D'altronde, era stato proprio Sirius a capire che il biondo era un licantropo l'anno prima ed era stato il primo a cui Remus l'aveva rivelato. 
Dopo pochi giorni però, dopo aver passato un pomeriggio da solo con Remus e Cassandra, Sirius lo prese da parte e gli riferì tutto ciò di cui avevano parlato: Remus non aveva voluto sapere di parlare di qualunque cosa gli fosse successa, ma qualunque cosa fosse doveva essere stata davvero traumatizzante per il ragazzo. A quelle parole, ovviamente, James divenne ancora più preoccupato e iniziò a chiedersi se forse non fosse meglio parlare lui stesso con Lupin per capire cosa stesse succedendo. 

Era una fredda notte di fine Gennaio. 
Sirius e James stavano tornando al loro dormitorio dopo aver cercato un libro adatto per il tipo di sorpresa che volevano fare a Remus per provare a tirarlo su di morale – anche se non era proprio per quello che stavano facendo quel regalo e probabilmente Remus li avrebbe uccisi appena li avesse scoperti – quando videro Remus in Sala Comune. 
Era seduto su una poltrona vicino al camino spento, alla sua camicia mancavano un paio di bottoni e tremava come una foglia. I capelli biondi era bagnati dal sudore e aveva gli occhi rossi e gonfi, come se avesse appena pianto. 
Appena li vide, i suoi occhi verdi si riempirono di lacrime e chiuse gli occhi. 
Sirius corse immediatamente da lui. 
«Amico, stai bene? Che è success––» Sirius provò ad abbracciarlo, ma Remus scosse la testa e schivò le braccia di Black. 
James si mise in ginocchio di fronte a Remus. 
«Rem, che succede?» gli chiese dolcemente. 
Adesso il licantropo stava chiaramente piangendo anche se i suoi occhi erano serrati. 
James e Sirius si guardarono: non avevano mai visto Remus in quelle condizioni. Si sedettero accanto a lui e lasciarono che si calmasse: Sirius andò al loro dormitorio per prendere una coperta e del cioccolato – una delle barrette della marca preferita di Lupin. 
«È mesi che mi perseguita» disse con voce roca, appena smise di piangere. 
«Ero in biblioteca, non so come lei facesse a saperlo, ma mi ha messo all'angolino: ha usato la maledizione Imperio, James, la maledizione Imperio!». 
Sirius provò a mettergli una mano sulla spalla per confortarlo e stavolta Remus si lasciò toccare.
«Chi Rem? Cosa ti ha fatto?» chiese Black. 
«Lillian Kettles. Mi ha fatto camminare fino ad una vecchia aula vuota e mi ha pietrificato e... e...». 
James lo abbracciò di slancio: non aveva bisogno che Remus finisse la frase per capire che cosa era successo. Sirius si unì al loro abbraccio e strinse i due più forte che poteva. 

NOTA AUTRICE:
80/100 godo. 
sono stanca rip

Stellina se ti piace il capitolo!
-Moony

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