Parte 13 - Ricordo

Il bambino nacque e anche se Alex giurò che fosse stata la cosa peggiore della sua vita, in realtà, guardando quella che definì "una coscia di prosciutto rugosa" ci vide anche qualcosa di estremamente bello, la vita.
Il nome glielo diedero i suoi genitori mortali, persona a cui Alex stessa consegnò il bambino.

Ad essere veramente sinceri, però, Alex aveva quasi pensato di tenerlo. Aveva capito quanto fosse difficile separarsi da qualcosa, qualcuno, che sembra destinato a stare con te.

Magnus era stata una figura costante della sua vita ma mai aveva pensato di poterlo perdere, Magnus non se ne sarebbe mai andato e glielo dimostrava ogni giorno.

Era lì i quel momento, a dargli la propria forza silenziosamente; era lì quando Loki andò a dir loro che era il momento di portalo alla famiglia mortale; era lì mentre Alex dava quel fagottino alla donna.
Donna che sta piangendo dalla gioia alla vista di una creatura così carina e paffuta, donna che sembrava già essersi dimenticata della presenza di Alex, della sua fatica e del suoi cuore spezzato.

Loki e Alex si incamminarono infine verso Magnus, che era rimasto indietro, in disparte, a fare da sfondo a quel dolore che condivideva co Alex ma di cui si era fatto carico senza che gli appartenesse.

Alex si fermò a pochi passi dal biondo, il viso vuoto e gli occhi spenti, lontani anni luce dal presente eppure fissi sul viso di Magnus.
Così vitrei da fare paura eppure, comunque, lucidi.
Mosse un poco le braccia in avanti, Magnus, e Alex lo prese come un invito per farsi abbracciare.

Non era una persona debole Alex.
Non lo era mai stata.
Eppure aveva affrontato talmente tante cose in così poco tempo da poter affermare di aver vissuto mille vite.
Rimasero abbracciati in silenzio per alcuni momenti, forse addirittura minuti, poi Alex si allontanò e sospirò.

"Andiamo." Disse.

Fecero diverse decine di metri prima che Loki parlasse.
"Sapete come lo hanno chiamato?"
"Che importanza ha?" Chiese Alex, con voce vuota.
"Si chiama Hannes, deriva dal norreno Hans, significa 'dio è stato gentile'" Rispose Loki.
Magnus annuì tristemente.
"Forse con loro, sicuramente non con me." Rispose forse con rabbia o forse solo con stanchezza Alex.

Loki rimase qualche passo indietro ai due, si stavano tenendo per mano, più deboli che mai, più tristi che mai, ma comunque insieme, come sempre, fin dall'inizio, e il dio si ritrovò a sperare che potessero essere insieme per sempre, fino alla fine, quasi sorrise pensando a loro.

Poi schioccò le dita, qualcosa intorno a loro cambiò, qualcosa in tutta Boston e forse in tutto il mondo cambiò.
Alex si voltò indietro e lo squadrò da capo a piedi.

"Che ci fai qui? E dove siamo?" sibilò.
"Ehi ehi niente bambino, volevo solo salutare mio figlio."
Alex aveva già in mano la garrota, era già tornato come prima di tutto quello stupido scherzo di cui non ricordava nulla, di cui nessuno ricordava nulla, nemmeno la nuova famiglia di Hannes che, da quel giorno, aveva falsi ricordi su una gravidanza e un bambino.

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