1 Tutto uno scherzo.
Magnus si trovava in camera sua a riposarsi quando Mallory si presentò davanti a lui con sguardo serio.
-Credo che dovresti andare da Alex.- Disse con voce grave facendogli segno di uscire.
Il biondo obbedì immediatamente, quando si trattava di Alex avrebbe fatto qualsiasi cosa, persino affrontare un branco di lupi. Camminò a passo spedito fino alla porta della camera della ragazza, era accostata e Mallory non era più dietro di lui.
Alex era seduta sul letto, gli occhi vacui e sembrava pallida per la paura, persino la sua canotta rosa fluorescente sembrava sbiadita in quel momento.
-Alex, stai bene?- Chiese Magnus prima di accovacciarsi davanti a lei.
La ragazza ci mise un po' per metterlo a fuoco e, non appena riuscì a metabolizzare la domanda scosse la testa facendo ondeggiare i capelli verdi, si era rifatta la tinta da due settimane forse, erano brillanti e spettinati, eppure sembravano mosci.
-Cosa c'è che non va?- Domandò quindi Magnus, ben consapevole che l'unica cosa che avrebbe ottenuto sarebbe stato il silenzio conoscendo il carattere di Alex.
La figlia di Loki alzò lo sguardo sopra alla testa del biondo, fino al soffitto, come se stesse cercando di ricacciare indietro le lacrime, trasse poi un sospiro tremante e, con un gesto rigido del braccio, indicò il comodino.
Magnus, senza capire, percorse con lo sguardo il braccio di Alex fino al mobile e a ciò che c'era sopra.
Una foto di loro due sullo Zakim Bridge, il ponte di Boston, una sera che erano sgattaiolati fuori per fare una passeggiata. Era felice Alex, quella sera, Magnus lo ricordava bene il modo in cui si erano baciati sotto le luci del ponte e accanto alle macchine che passavano veloci, ignorando il mondo intero.
C'era un pacchetto di fazzoletti blu, una abat-joure e un porta matite in ceramica che aveva fatto Magnus e che più che un porta matite sembrava un grumo spiaccicato, ma che Alex aveva tenuto soltanto perchè lo aveva fatto lui.
Poi lo notò.
Era un oggettino rosa e bianco, simile ad un termometro ma con un uso completamente diverso.
-E' un test di gravidanza.- Sussurrò Magnus sporgendosi per prenderlo. -E ci sono due tacchette.-
Alex annuì.
Quando Magnus tornò a guardarla negli occhi la vide veramente indifesa per la prima volta, non stava scherzando, non stava cercando di imbrogliare nessuno con i suoi occhioni da cucciolo, non stava per estrarre la garrota da dietro la schiena per decapitarlo sul momento.
Stava per scoppiare in lacrime.
-Aspetta un attimo.- Disse Magnus alzandosi in piedi. -Non è un altro dei vostri scherzi, vero? Non siete tutti d'accordo voi del piano diciannove, come l'ultima volta?- Chiese il biondo. -No perchè l'ultima volta che mi hai detto di essere incinta poi ve ne siete usciti tutti con un "Bravo Magnus, ma non lo sai che i morti non possono..."-
-Ti sembra che mi fossi messa a piangere?- Chiese Alex. -Mi metterei a piangere per uno scherzo?-
Magnus la guardò, aveva ancora il test in mano.
In effetti, se stava fingendo lo stava facendo veramente bene e, per quanto conoscesse Alex sapeva anche che in fondo gli voleva bene, e che non avrebbe mai fatto due scherzi uguali.
Il biondo decise quindi di sedersi accanto a lei e le passò un braccio attorno alle spalle per stringerla a sé.
-E' stata mia madre... Padre. Loki.- Disse Alex poco dopo aprendo il cassetto del comodino. -Mi ha mandato questo.-
Passò il foglio a Magnus.
Era una lettera, la carta era molto pregiata e aveva un elaborato bordo argentato che la faceva sembrare veramente molto costosa.
Carissima Alex,
Ho avuto il piacere di vedere quello scherzetto fatto al tuo fidanzato, Magnus, e ho notato con assoluto gradimento che si è innervosito davvero molto; ho perciò deciso di farti uno scherzo anche io, prova a fare quel test che hai fatto vedere a Chase, rimarrai sorpresa del risultato.
Un caloroso saluto,
Loki
P.S. Tranquilla, è del tuo fidanzatino.
Magnus sbarrò gli occhi.
-Lui... Come ha... Perchè?-
-Cosa credi che ne sappia io?- Chiese Alex mentre cercava di non piangere. -Cosa vuoi che ne sappia io?-
Alex si era già immaginata migliaia di scenari diversi dopo quella conversazione.
Magnus che se ne andava per sempre.
Magnus che iniziava ad odiarla.
Magnus che rimaneva con lei solo per pietà.
Magnus che iniziava ad ignorarla e a trattarla come uno sbaglio.
Ripensando a tutto ciò che sarebbe potuto succedere cominciò a lacrimare, piccole goccioline che si susseguivano sul suo viso senza che riuscisse a controllarle; sentì Magnus muoversi accanto a lei e cominciò a piangere più copiosamente prima di sentire le braccia del biondo avvolgerla e il suo corpo premuto contro il proprio, il suo calore a scaldarla.
-Shh... Sono qui. Sarò sempre qui.- Sussurrò piano mentre le carezzava dolcemente la schiena.
Nota:
So che Alex è una ragazz* molto forte e che in questa storia sarà un po' OOC, ma ho anche pensato che se una persona scoprisse di essere incinta a sedici anni e quando sa per certo di non poter avere figli si possa spaventare.
Se la vedrete troppo OOC potrete comunque farmelo notare con un commento che provvederò a sistemare la cosa.
LadyKillerBad
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