He is...?!

- Rocky?

Gli occhi verdi del ragazzo sfavillarono alla luce del sole e Chase si perse in quelle pozze di giada che tanto aveva amato. Non ci poteva credere, era davvero lì! Anche Shane lo vedeva, dunque o era un'illusione collettiva o la pura e semplice realtà. Com'era possibile? I morti non ritornano, se lo ripeteva in continuazione.

Chase fece per allungare una mano e poi buttarsi fra le sue braccia ma il castano, intuendo i suoi pensieri e lo stato d'animo, gli stritolò l'altra che ancora era intrecciata alla propria, trattenendolo.

Lentamente il ragazzo appoggiato alla colonna scosse il capo, ma poteva essere un sì come un no. E se ne andò, e Chase provò ad afferrarlo per la manica, per l'ennesima volta trattenuto da Shane.

- Shane! - si divincolò lui, e lo guardò implorante. Lo sguardo che ricevette in replica lo colpì come uno schiaffo in pieno volto, perché i suoi occhi dorati si mostravano combattuti: una parte lottava per lasciarlo andare, andare dal suo passato, dal suo amore passato, l'altra si batteva con unghie e denti per impedirgli di abbandonarlo, di permettere che le cose seguissero il proprio corso e tutto andasse come sarebbe dovuto andare, senza il - meraviglioso - imprevisto che era stato.

Abbassò il capo, rassegnato. Era la realtà, o solo uno dei tanti incubi?

~~~

- ... ragazzi, questo è Edward, il vostro nuovo compagno di classe - annunciò il professore, e a Chase sarebbe tanto potuto suonare come una sorta di déjà-vu, se non fosse stato intento a fissare, paralizzato, il cosiddetto ragazzo, Edward.

Alto, capelli neri, occhi verdi. La copia sputata di Rocky, praticamente il suo gemello. Ma era impossibile, Rocky non gli aveva mai parlato di nessun gemello e nemmeno fratello o sorella. Però era possibile, egli, mentre parlava di sé, aveva detto di avere ventun anni, uno in meno di lui e Shane e due di Rocky, che ne avrebbe avuti ventitré. Eppure non aveva menzionato alcun fratello e allora...

Un sosia, forse? O semplicemente un ragazzo incredibilmente somigliante?

I suoi smeraldi brillarono caldamente incontrando quelli color sangue di Chase, e si aprì in un sorriso smagliante. Il moro arrossì, confuso, non distogliendo però lo sguardo, e Shane gli rifilò un pizzicotto su una coscia.

- Ehi! Smettila di fissarlo! - sibilò, irritato.

- Non lo stavo fissando... - ribatté piano Chase, costringendosi a guardare altrove. Il castano sentì il proprio cuore ardere ulteriormente e senza pensarci gli rubò un bacio affatto casto, dando spettacolo davanti a tutta la classe, la cui attenzione si concentrò all'improvviso su di loro.

Il professore li fulminò con lo sguardo e fece per sgridarli, quando venne interrotto da Edward.

- Scusi, dove posso sedermi? - chiese gentilmente, e dopo che egli gli ebbe risposto fece una piccola riverenza ed andò educatamente a sedere al posto assegnatogli.

Tutti tornarono ad osservarlo, stupiti dei suoi posati modi di fare e di cotanto rispetto nei confronti del professore.

Grrr, non lo sopporto!

E al di là della gelosia sconfinata che provava per ciò che gli apparteneva legittimamente, l'antipatia di Shane verso Edward era qualcosa così, a pelle. Diamine, ma non se ne rendeva conto, Chase? Era insopportabile!

Durante la pausa il moro insistette cocciutamente per andare a parlargli, immediatamente rifiutato da Shane, le cui ultime parole, gridategli dietro mentre si avviava a grandi passi per il corridoio, furono 'va' da chi ti pare, idiota! Io sono con Max!'.

Certo, quella discussione l'aveva ferito e avrebbe tanto voluto corrergli dietro, fermarlo, baciarlo e implorarlo di non andare da Maxwell, di restare con lui, ma possedeva pur sempre un certo orgoglio maschile che non gli aveva impedito di non replicare con un 'l'idiota qui sarai tu!'.

- Edward...

Il ragazzo lo fissò con gli scintillanti occhi verdi, poi sorrise.

- Oh, Chase. Vieni, siediti.

Il moro obbedì, un tantino imbarazzato e a disagio.

- Tu... - iniziò, subito interrotto da lui, che tranquillo disse:

- Rocky è, anzi, era mio fratello -, continuando imperturbabilmente a sorridere, come se la cosa non lo sfiorasse minimamente.

- Cosa?

Chase lo fissò esterrefatto, peggio che se gli avesse rivelato di essere un fantasma.

- Non te ne ha mai parlato?

- No...

- Oh, strano. Non stavate insieme?

Il ragazzo dagli occhi porpora strinse le labbra in una linea sottile ed annuì. Non era doloroso ricordare per lui, lui, Edward?

- Vedo che ci hai messo poco a dimenticarlo e sostituirlo... - mormorò Edward in tono accusatorio, e Chase percepì un brivido corrergli lungo la schiena, poi strinse i pugni.

Come si permetteva? Non aveva affatto dimenticato Rocky e non l'aveva sostituito. Che l'avesse amato con tutto se stesso era vero, ma solo ora capiva che era Shane la propria unica anima gemella.

- Non è vero, non l'ho dimenticato! - esclamò, e si sentì stupido. Sarebbe dovuto restare con Shane, invece di voler a tutti i costi parlare con Edward: quella 'chiacchierata' gli stava facendo solo male.

- Okay, scusa. Non volevo farti arrabbiare e nemmeno provocarti pensieri spiacevoli. Ti chiedo davvero scusa, non avrei dovuto comportarmi così scortesemente. Amici?

Il ragazzo dagli occhi verdi inclinò il capo, porgendogli la mano. Nonostante fosse il fratello di Rocky, Chase iniziava a notare alcuni sottili dettagli che lo differenziavano dal maggiore. Gli pareva più dolce, posato, educato, diverso.

Gli strinse la mano.

- Puoi chiamarmi Ed, se ti va.

Chase scosse il capo.

- È un problema se ti chiamo per intero? Mi piace il tuo nome.

Edward arrossì lievemente e smise di fissarlo, annuendo brevemente e mormorando qualcosa che il ragazzo dagli occhi porpora non comprese.

- Non aveva tutti i torti mio fratello ad amarti...

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