Again
Risate cristalline e chiacchiere allegre provenivano dal corridoio deserto, occupato da un piccolo gruppo di ragazzi. Per quanto difficile fosse alzarsi e il tempo sembrasse non essere mai sufficiente per nulla, Chase e Shane e Niko ed Emma erano sempre piuttosto in anticipo.
- Che abbiamo oggi? - sbadigliò il castano, e Chase gli cinse un fianco con il braccio, lasciandogli un bacio veloce sulla guancia.
- Cose noiose...
Niko fissò un attimo con i limpidi occhi azzurri il cugino, indecifrabile. Si era comportato come suo solito tutto il tempo, ma il moro lo conosceva da una vita e gli era parso di cogliere una sfumatura di qualcosa che lo turbava. Anche lui era ancora inquieto e si sentiva osservato da una 'presenza spiritata', sempre più convinto che fosse Rocky. Il motivo gli era però oscuro.
- Chase, ti posso parlare un secondo? - domandò vivacemente il biondo, riacquistando il consueto sorriso brillante.
- Oh, certo...
Emma e Shane scambiarono un'occhiata veloce ai rispettivi fidanzati, poi s'allontanarono parlottando fra loro.
- Che succede, Niko? Qualcosa non va?
Niko si passò una mano fra i capelli color oro ed abbassò lo sguardo, arrossendo vistosamente.
- Ecco, io... sai, è da un po' che ci penso...
Chase non aveva mai visto il cugino così rosso e imbarazzato, nemmeno quando aveva fatto un'allusione all'aver fatto colpo su Emma e lui era avvampato impensabilmente farfugliando che stavano insieme. In effetti, a pensarci, non gli pareva di aver mai visto una persona raggiungere un tale livello di bordeaux.
- Mi stai facendo preoccupare, cuginetto caro. Sei viola.
- Io...
Il biondo annaspò e lo fissò implorante, chiedendogli implicitamente di capire senza che dovesse essere costretto a dirlo.
- Cosa? Ti sei innamorato di me? - chiese Chase, e Niko scosse furiosamente il capo, ritornando ad una parvenza di grinta.
- No!!! Neanche per sogno!!! Io amo Emma!
E il cugino rise di gusto, perché perlomeno era riuscito ad alleggerire un po' la tensione e aveva fatto scemare, anche se in maniera lieve, il colorito acceso del viso del biondo.
- Lo so, Niko, lo so...
Niko lo spiò di sottecchi per un interminabile istante, poi sospirò.
- Io... v-voglio...
- Baciarti? - completò il moro, sogghignando. Era assai inusuale vedere Niko in difficoltà e quella era un'occasione d'oro per punzecchiarlo un po'.
- CHASE!!!
- Scusa, scusa... faccio il serio.
- Voglio chiedere ad Emma di... di... oh, Chase! Sono così nervoso! E tu non ridere!!! Se dicesse no? Se non fossi abbastanza? Se non fossi quello giusto per lei? Se non mi ama come la amo io?
Chase rise di tenerezza, coprendosi la bocca con la mano.
- Niko, di che ti preoccupi? Andrà tutto bene! Certo che sei quello giusto per lei, e non dovrei essere io a dirti che ti ama tantissimo. Dài, su, stanno per cominciare le lezioni. Vedrai che nulla andrà storto, e buona fortuna!
Si abbracciarono e si sorrisero, poi ognuno si avviò verso la rispettiva aula.
- Shane!
- Chase! Allora, di che avete parlato? - domandò il ragazzo dagli occhi dorati, mentre il moro gli si sedeva di fianco e lo abbracciava dolcemente, dato che il professore ancora non era in vista.
- È una lunga storia...
No, era una bugia, non era affatto lunga, ma si divertiva, Chase, a torturarlo un po'.
- Ti prego, raccontamela! - lo implorò Shane, afferrandogli le mani e guardandolo supplicante.
- Dammi un bacio e penso che te la dirò...
Allora il castano posò le labbra sulle sue in un lieve e casto bacio e poi, giusto quando era diventato un bacio bacio, entrò il professore e loro dovettero staccarsi di colpo, colti in flagrante.
~~~
La campanella trillò liberatoria e gli studenti uscirono alla spicciolata, confondendosi in una massa rumorosa e sgomitante.
Mi stai seguendo, Rocky?
Chase si massaggiò il capo e guardò dietro di sé, ma era inafferrabile e irraggiungibile, la presenza.
In quel momento una mano si posò sulla sua spalla e gliela picchiettò delicatamente.
- Ehi! Ci impiego un attimo di più a riporre le cose nello zaino e tu sei già sparito... non sei un bravo marito, sai?
Shane lo fissò con i grandi occhi dorati, lo zaino su una sola spalla e l'espressione di divertito risentimento.
- Se continui a ripetermelo, prima o poi inizierò a crederci... - mormorò il moro, abbozzando un sorriso.
- Oh Chase, tu sai che io scherzo, vero? Ti amo.
Stavolta Chase esibì un sorriso che doveva apparire più vero, ma sembrò solo ulteriormente tirato.
- Lo so, amore mio. Ti amo anch'io - replicò, cingendogli gentilmente le spalle con un braccio e stringendolo a sé.
Li raggiunsero Niko ed Emma.
- Andiamo?
~~~
Erano a metà strada da casa loro, e un po' di meno da casa di Niko. Nonostante fosse inizio novembre, aveva nevicato e il cielo era ancora grigio di neve, il che era piuttosto insolito per il solo fatto che solitamente l'inverno non fosse poi tanto rigido e più o meno tutte le altre stagioni molto calde.
- Com'è romantico - sospirò la ragazza, guardando i fiocchi di neve volteggiare davanti ai propri occhi. Niko lanciò un'occhiata al cugino e lui colse al volo il messaggio che conteneva: sloggiate.
Con la scusa del freddo abbracciò stretto Shane, e il ragazzo dagli occhi dorati si accoccolò assai volentieri contro il suo petto. Si spostarono poco più in là, giusto per lasciar loro un minimo di privacy. Da lì in poi i loro sguardi restarono fissi sul cugino e la sua ragazza, insomma, era uno spettacolo che non potevano perdersi.
- Emma... - mormorò Niko, lasciando lentamente la sua mano. Lei lo fissò col capo inclinato.
- Niko, c'è qualcosa che non...
E si interruppe, mentre il fidanzato poggiava un ginocchio a terra e frugava nella tasca dei jeans.
- Non sono carini? - mormorò caldamente Chase all'orecchio del proprio amato, e lui sorrise.
- Non quanto me e te...
La ragazza si portò entrambi le mani alla bocca quando lui estrasse una scatolina scura e la aprì, rivelando qualcosa di luccicante. Diamine, si sentiva svenire.
- Emma, - ripeté Niko, e si umettò le labbra, secche dal gelo e dal nervosismo - Emma vuoi... diventare mia moglie?
Shane stritolò le braccia del moro, rapito dal momento.
E gli attimi trascorsero lunghi ed interminabili, distorti ed appiccicosi come olio vischioso. Emma sentiva la testa svuotata di ogni pensiero e le pareva di non saper più articolare un solo suono, mentre il suo ragazzo era certo che il proprio cuore avrebbe presto smesso di battere se lei non avesse detto qualcosa assomigliante a un 'no', ma preferibilmente un 'sì!'.
E poi la ragazza gli buttò le braccia al collo e lo strinse forte, sul viso dipinto un sorriso che le andava da un orecchio all'altro. A quel punto Chase prese la mano di Shane e lo tirò delicatamente con sé.
- Lasciamoli un po' soli... andiamo a casa - mormorò. Shane lo seguì docile come un cagnolino e nemmeno s'accorse dell'inquietudine sul volto dell'amato quando egli si voltò e osservò nervosamente dietro di sé.
Forse era stanco, forse era la propria immaginazione a giocargli brutti scherzi, ma ad un lampione non distante da loro stava appoggiato un ragazzo di non indifferenza altezza dai capelli color ebano e gli occhi verde bosco insistentemente fissi su di lui.
I morti non ritornano, si ripeté. Allora perché egli era lì?
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