38.

Resto a testa bassa in preda a mille emozioni, sensazioni. L'imbarazzo per aver sentito la sua voce scandire piano le mie parole mi fa andare a fuoco.

La paura che mi fa sudare freddo anche se nella stanza ci sono almeno ventotto gradi. Le dita si agganciano senza timore intorno al colletto del mio vestito nero; scivolano piano inizialmente, da una parte all'altra. Ma dopo due minuti mi rendo conto che il movimento del mio braccio e delle mie dita aumenta notevolmente.

Come i battiti del mio cuore. Mio dio il mio povero cuore, sembra voler uscire dal petto e scappare via, lontano da tutto questo. E dove è finito il mio coraggio? Dove si è nascosta quella voglia di fargli sapere tutto ciò che ha letto? Perche al momento, mentre resto a testa bassa, riesco soltanto a pensare di voler riportare l'orologio indietro ed eliminare per sempre questo momento dalla mia testa.

Mentre i capelli mi incorniciano il volto sento le gambe iniziare a tremare, forse indietreggio anche di qualche centimetro ma in realtà non lo so; sono confusa adesso.

E si, c'è la confusione più totale nel mio cervello. È come se mi trovassi in una discoteca con la musica a palla, quelle luci fastidiose che lampeggiano ovunque senza un senso e ti accecano gli occhi, come se fossi ubriaca e non capissi più nulla. Ma purtroppo in corpo non ho nemmeno una goccia di alcool, forse un pochino avrebbe aiutato.

E la nausea, una forte nausea provocata dall'ansia che mi assale lo stomaco, quell'ansia che non riesco a controllare e che si impossessa di tutto ciò che mi appartiene.

E lui rimane lì, fermo immobile e zitto. Lui sta zitto mentre io, dentro, sto urlando.

"Dimmi qualcosa!"
"Fai qualcosa" vorrei dirgli, ma la voce sembra mancare come il fiato in questo momento.

E quindi resto inerme, però non scappo come ho capito sono solita fare, resto qui, sotto i suoi occhi per metà sgranati e in parte confusi.

Non solo per me è stato un duro colpo da digerire, immagino anche per lui; non deve essere facile leggere ciò che la tua migliore amica aveva da dirti da tempo. E poi non sono certo cose frivole, non gli ho scritto che non mangio caramelle da una settimana o un gelato da due, gli ho scritto di amarlo, gli ho scritto di essere innamorata di lui ormai da tempo, da prima che finissimo a letto insieme in quella vacanza in Grecia.

E adesso cosa dovrei fare? Prima o poi uno dei due deve pur dire qualcosa e spero sia lui a farlo, io credo di aver fatto anche abbastanza per quanto mi riguarda.

Ma forse dovrei cogliere questo suo silenzio come un "no", come un "non voglio questo, non voglio baciarti, non provo quello che tu provi per me"; sono passati minuti interminabili da quando ha finito di leggere la lettera, minuti che quasi mi sembrano ore se non addirittura giorni.

《Cherie...》questa parola basta a far fermare le dita intorno al colletto del vestito, basta a farmi alzare la testa di scatto e puntare gli occhi nei suoi, basta a farmi fare un mezzo respiro che sembra darmi nuovamente vita.

《Io...》
Qui comprendo quelle scene da film dove lei o lui restano in attesa. Quando si guardano, si osservano in silenzio aspettando una risposta che potrebbe cambiare la vita di entrambi. La speranza negli occhi di chi aspetta, la paura in quelli che devono prendere una decisione, i respiri corti. Un insieme di cose che credevo potessero succedere solo nei film.

《Tu... cosa?》mi permetto di chiedere a bassa voce, pianissimo, in modo delicato.

《Io... non so cosa fare》ammette in un sussurro. E a me scappa un sorriso che reputerei dolce se disegnato su un paio di labbra che non sono le mie, quasi tenero. Di quelli spontanei che non riesci a controllare, di quelli tristi che tu soltanto che lo stai vivendo puoi sapere che tra una manciata di minuti delle lacrime potrebbero bagnare le tue guance.

Un sorriso di speranze ormai perse, volate via come un pioppo appena soffiato da un bambino troppo curioso.

Come una foglia in autunno quando il vento è impetuoso e il cielo carico di pioggia, pronto a scatenare la sua furia con un temporale violento.

Come le ali di una farfalla quando questa le sbatte e muove il piccolo fiore su cui stava appoggiata.
Ecco come vedo le mie speranze, volatilizzate in un battito di ciglia.

E forse il destino ha altro in serbo per me, forse non è lui il ragazzo che riempirà la futura casa che avevo in mente. Forse non sarà lui quello a girare in camera alla ricerca di una maglietta. Non sarà lui ad essere presente nelle foto che potrebbero tappezzare le mura di quella che chiamerei casa.

Magari non sarà lui a riempire la mia vita giorno dopo giorno, a farmi battere il cuore con un bacio o a farmi sentire protetta tra le sue braccia. Magari non sarà più lui a calmare i miei attacchi di panico e di ansia, ma il ragazzo giusto per me poi, riuscirà a calmarli davvero?

Mi ritrovo ad annuire piano sotto i suoi occhi chiari, in un tacito assenso alle sue parole.
Forse mi va bene così, forse adesso è abbastanza ed è arrivato il momento di andare via a testa alta, senza timore, senza rimpianti, senza paure... ma con il cuore e la mente colmi di tristezza pronta a venir fuori dai miei occhi scuri.

《Bene... okay... io- io torno a casa allora. Buonanotte Dylan》.

Mi giro, gli do le spalle con estrema tranquillità mentre sento il suo cellulare vibrare contro il comodino. Gli è arrivato un messaggio.

Sento il suono del suo respiro farsi lontano alle mie orecchie, ogni passo che compio è un passo avanti verso l'uscita da questa casa che mi ha visto crescere, e forse non solo questo.

Gradino dopo gradino il fiato inizia a rimanere incastrato nei polmoni, l'ossigeno fa fatica ad arrivare al cervello con regolarità, le labbra si fanno secche anche dopo averle inumidite con la punta della lingua, la vista si appanna sempre di più mentre la porta di casa sembra volermi risucchiare e sbattere fuori a calci.

E poi l'afferro quella dannata maniglia gelida, la forma che ha mi ricorda la coda di un cane di media dimensione; quasi rido mentre sento gli occhi inumidirsi di lacrime. Scuoto la testa debolmente non sapendo che fare.

Tiro giù la maniglia ed esco da quella casa.

Mi basta mettere un piede fuori per iniziare a correre ed allontanarmi da lì. Corro senza sapere dove andare, senza sapere da cosa scappo... se dal suo rifiuto o dall'amore che provo nei suoi confronti.

E poi, senza rendermene conto, mi ritrovo a piangere a perdifiato con i singhiozzi che rimbombano per le vie silenziose e poco illuminate.

Sento il petto andare a fuoco con impeto, le mani formicolare, la testa sembra scoppiare mentre i capelli svolazzano accompagnati dal vento che divido a metà. Gli occhi bruciano e le lacrime miste al trucco che portavo colano senza sosta sulle guance ormai bagnate copiosamente.

Non era così che doveva andare.
Non era questo il finale che avevo in mente, non era ciò che desideravo. Non questo, non così, non con lui.

Cerco di riprendere fiato mentre mi accuccio in posizione fetale dentro la casetta nel parco. La nostra.

Mi rendo conto dopo dieci minuti che questo non è assolutamente il posto migliore da dover scegliere per rifugiarmi. Mi tornano in mente un sacco di immagini passate, tutte in sua compagnia, le risate, la fuga, le litigate e gli schiaffi che gli davo. La miriade di pizzicotti che mi rifilava quando lo facevo arrabbiare, oppure lo faceva soltanto per infastidirmi e punzecchiarmi; per dio quante testate ho preso in questa casetta.

Adesso c'è il silenzio più totale qui, non si sente niente, o forse sono le mie orecchie ad essere tappate per il pianto e la mancanza di fiato e aria.

Ma passerà, giusto?
Andrà via questa tristezza infinita, questa malinconia che mi brucia il petto prima o poi non la sentirò più, tornerà tutto come prima.
Tornerò la Cherie sorridente e stramba, solo... non ho la minima idea di quando questo possa succedere.

Perché nei suoi occhi mi era sembrato di vedere quel qualcosa in più? Quello stesso sentimento che provo anche io e che gli ho dato tra le mani, poi lui le mani le ha chiuse... ma ci ha messo troppa forza in quel movimento, quel gesto non era fatto su misura per il mio cuore. L'ha sbriciolato, l'ha fatto a pezzi anche se sicuramente non era ciò che voleva.

Ma va bene, devo accettarlo, non prova le stesse cose che provo io, e mai le proverà.

Sarà tutto diverso da ora in poi.
Noi saremo diversi, il nostro rapporto, le nostre giornate, i nostri momenti... niente sarà più come prima.

-

《Mio dio!! Prendila in braccio!! Fai veloce!!》

Riesco a fatica ad aprire gli occhi.
Il sole mi acceca completamente la vista mentre mi sento sollevare da due braccia cariche di calore, e io le conosco queste braccia, conosco la voce della donna che piange e continua a dire "fai veloce".

《M-mamma... Papà...》mormoro a pezzi. Gli occhi bruciano, li sento gonfi e appiccicati da qualcosa, forse il mascara ormai scomparso e riversato sulle guance.
Sono crollata qui? Nella casetta al parco?

《Cherie, amore mio! Come ti senti? Andiamo in ospedale!!》esclama mamma tra le lacrime, posso percepire la sua preoccupazione a distanza di chilometri.
Scuoto la testa《sto bene, voglio andare a casa. Portatemi a casa》sussurrò contro il petto di papà poco prima di finire sui sedili posteriori della macchina.

《Cherie sei gelida! Voglio portarti al pronto soccorso per-》
《Sto bene mamma! Voglio andare a casa a fare una doccia! Ti prego...》mi sbatto le mani in faccia presa da una frustrazione pari a quella di ieri sera.

《Cos'è successo Cherie? La mamma di Dylan mi ha chiamata stamattina chiedendomi se fossi a casa, ha detto che dovevi dormire lì e invece non ha trovato nessuno in camera! Dov'è Dylan?》scuoto la testa debolmente mentre la guardo dalla mia posizione sdraiata, sono stanca, non ho più le forze nemmeno di parlare. Ma nei miei occhi l'ansia su dove sia Dyl è palese anche per lei.

Allunga una mano verso i sedili posteriori, ed io non ci penso nemmeno un secondo per afferrarla e stringerla saldamente alla mia.
Ha già capito tutto quello che è successo. È sempre stata brava a capirmi e leggermi dentro, non sono mai riuscita a nasconderle niente, forse è per questo che il nostro rapporto è molto simile a quello di due amiche.

Papà parcheggia la macchina sul vialetto di casa mentre mi tiro su ed apro la portiera. Mi dedica un sorriso compassionevole accarezzandomi una guancia una volta scesa dalla macchina. Ricambio tristemente e raggiungo la porta di casa. Senza dire una parola mi fiondo in bagno e apro la doccia.

Mi guardo allo specchio. Mi osservo attentamente. Le guance sporche di nero, le occhiaie ancora più accentuate, gli occhi rossi e gonfi ancora colmi di lacrime amare; le labbra hanno preso un colore strano, sono tinte di un viola tenue e al tatto sono secche e aride come il deserto del Sahara. Sono più pallida del solito e il mio viso risulta essere più stanco del normale.
Odio vedermi così. Non sopporto di vedere questa Cherie.

Ancora con le lacrime agli occhi mi spoglio e smetto di colpo di guardarmi. Entro in doccia e il getto di acqua bollente mi fa rabbrividire fino alle punte dei piedi. Sento il corpo riprendere calore e colore, lavo il viso cacciando via i segni di una notte che spero di non rivivere più. Lavo via non solo lo sporco, la stanchezza e la nottataccia, ma anche un po' la tristezza, la rabbia e la delusione, o almeno spero che l'acqua possa portare via anche questo.

Soltanto quando arrivo in camera mi rendo conto di non avere il cellulare con me. Lo cerco ovunque, nella borsa, tra i vestiti che avevo addosso, anche sulla scrivania in mezzo ai libri visto che magari mia madre l'ha trovato da qualche parte e l'ha preso. Ma niente. Il nulla.

《Merda!! Dove l'ho messo??》mormoro agitata continuando a cercare in giro. Finché non li blocco e la mente vola a ieri notte, a casa sua, nella sua camera, il mio telefono tra le sue mani grandi e tremolanti.

Ero sovrastata da un insieme di emozioni così vere e complete da essermi dimenticata di riprendere il cellulare.

Spazio non fatemi del male😭

Ma quanto cappero vi ho fatto aspettare? Potete insultarmi, giuro!! Non mi offendo!!😭

Insulti tra 3... 2... 1...

Non potete capire quanto mi mancate 😞 dico davvero! Amo leggere i vostri messaggi o commenti dove mi chiedete quando aggiorno, mi strappate un sorriso di vero cuore❤

Vi voglio bene disagiate mie 😍❤
Spero che il capitolo vi sia piaciuto❤

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