37.

《Dimmi cos'hai scritto...》mormora ormai sdraiato a letto, come al solito a petto nudo e con un paio di pantaloncini da basket a fasciargli la vita.

Il pomo d'adamo ben visibile mentre sale e scende piano e la sua gola si distende del tutto, gli occhi chiari a fissare il soffitto e poi subito dritti nei miei, colti alla sprovvista dallo strano luccichio che sembrano possedere le sue iridi.

Scuoto la testa debolmente per cercare di non far caso a quello che ho appena provato, allontanando così lo sguardo dal suo viso triste《forse è meglio se torno a casa mia...》sussurro infine uscendo dalla stanza, lasciandolo lì da solo.

Prendo un grosso respiro per provare a mantenere stabile quel minimo di buon senso che mi rimane. Non posso andare da lui, non posso consolarlo quando tutto ciò che si merita è di provare la stessa solitudine che provo io da un mese e mezzo a questa parte. O forse da più tempo di quanto in realtà io voglia ammettere.

《Mi dispiace! Ho sbagliato!》
Mi giro di scatto nel sentire queste parole uscire dalla sua bocca.

Chiudo gli occhi in due fessure sottilissime sentendo una rabbia montarmi dentro mentre lo osservo fuori dalla sua stanza.
I capelli in disordine, la tuta nera che sembra quasi stargli enorme.

《Tu non hai la minima idea di quanti schiaffi vorrei tirarti. E se non vuoi scoprirlo ti consiglio di stare zitto, adesso》sibilo avvicinandomi di due passi.

《Non mi importa》le braccia molli stese lungo i fianchi, le spalle leggermente piegate come se fosse stanco e non dormisse da tre giorni.

《Fai tutto quello vuoi, Cherie. Ma non andare via》mormora infine stancamente, avanzando verso di me.

《Non sono la tua ruota di scorta. Non sono la ruota di scorta di nessuno. Adesso che non hai più la tua amata Carly torni da me? Sul serio?》
《Lo sai che non è ques-》
《E allora cos'è Dyl? Dimmelo tu perché credo di non aver capito!》sputo tra i denti guardandolo con rabbia.

È che io non ci so stare senza di te... Va bene? Sei contenta adesso?》sussurra incazzato facendomi sussultare, mi arriva davanti la faccia mentre chiude le mani intorno ai miei gomiti.

Questo l'hai già detto! Neanche io so stare senza di te, ma guarda un po' Dylan, ci dovrò fare l'abitudine》mormoro ai suoi occhi scivolando via dalla sua presa.

Mi allontano ancora verso la porta, lasciandolo lì al centro della stanza buia a fissare il nulla.

《Cosa significa che "dovrai" farci l'abitudine?》domanda dopo un po', come se gli fosse servito del tempo per metabolizzare le mie parole.

《Significa che da quando abbiamo fatto sesso non riesco a vederti come il mio migliore amico. È più difficile di prima, cristo santo!!》urlo esausta incastrando le dita tra i capelli. Il respiro che corre veloce dentro di me, il cuore che pulsa ovunque, i miei occhi fissi nei suoi che sembrano chiedere spiegazioni e poi si tirano indietro.

《Sei un coglione! Sei un dannato coglione che non capisce niente!》esclamo incazzata, rendendomi conto soltanto dopo che in casa ci sono i suoi genitori e che potrebbero sentire tutto. Dopo pochi passi sono esattamente davanti a lui, e che io lo voglia o meno mi ritrovo a tirargli uno schiaffo in pieno petto, e poi un'altro, e ancora uno.

Mi afferra i polsi spingendomi con forza verso il muro. Strizzo gli occhi fissando infine il pavimento, ma il suo viso che sfiora cosi dannatamente in modo lento il mio mi fa tremare anche le punte dei capelli.

《Fammi leggere quello hai scritto.》
《Perche dovrei a questo punto? Tanto-》
《Adesso, Cherie.》

Ed è qui che decido di giocarmi il tutto per tutto.

Decido di abbattere tutte le barriere che mi sono costruita nel tempo, quelle barriere che mi sono sempre servite a proteggere una parte di me, una parte del mio cuore che un minimo devo tenere al sicuro se Dylan non dovesse ricambiare i miei sentimenti.

È come se avessi chiuso in un cassetto una briciola di battito per poter imparare ad amare qualcuno che non sia lui, in un futuro lontano magari.

E quella parte di muscolo adesso sta battendo a più non posso, si agita con un'insistenza palpabile anche a chilometri di distanza, e io lo so che Dylan lo sente, perché lui non lo sa... ma il mio cuore l'ho affidato a lui e alle sue mani quello stesso giorno che ci siamo conosciuti a sei anni. Mi sono sempre fidata e affidata a lui, perché il senso di protezione che sento quando sono con lui non l'ho mai provato realmente con qualcun altro.

I miei sogni ad occhi aperti comprendono solo e soltanto lui, una casa piccola ma colma di amore in ogni angolo, una camera disordinata ma che comprenda il nostro disastro e  i nostri litigi e le nostre risate.
Una cucina tutta bianca con lui che prepara le crepes e io che lo sporco con la farina. Un bagno pieno dei miei prodotti e dei profumi e solo un piccolo spazio da occupare con i suoi.
Un salotto, un divano pieno di cuscini e di tende svolazzanti con il vento, l'odore sempre presente delle mie mille candele profumate che a lui piacciono da morire, la tv sempre accesa... ma solo per mettere la musica e ballare come scemi dalla mattina alla sera. La mia piccola libreria piena di libri che ogni tanto catturano la sua attenzione e lo incuriosiscono.

Questa per me è la quotidianità vissuta insieme a lui, una cosa che in realtà succede ormai da tempo, e non in una casa ma in due e distanti centro metri.

E forse sono pronta a rischiare tutto se alla fine il mio sogno potrebbe realizzarsi. Se non dovesse essere così, invece, ci avrò comunque provato e ci avrò messa tutta quanta me stessa, dall'inizio alla fine. Sempre. Non avrò rimpianti, non avrò dubbi, non mi pentirò delle scelte prese durante tutti questi anni passati insieme a lui, perché anche se non dovesse andare come spero io, comunque saprò di aver passato gli anni migliori della mia vita grazie a Dylan.

Ho capito l'importanza dell'amicizia, ho provato sulla mia pelle la voglia di amare e di essere amata, ho imparato a saper dire di no quando per me era un no senza se e senza ma.
Ho imparato che voler bene ad una persona è la cosa più bella di questo mondo, che la paura di perdere qualcuno, se davvero ci tieni, ti logora dentro fino all'ultimo centimetro che possiedi.
Ho imparato che avere due famiglie è meglio che averne una sola, e ho imparato che nessuno sarà mai come lui, che averlo trovato e averlo avuto nella mia vita è una cosa più unica che rara.

Afferro il telefono dalla tasca dei pantaloni, a testa bassa apro l'applicazione sulla quale ho scritto ciò che penso di lui e di noi in generale, di me.

Un piccolo cuore rosso spunta sotto ai miei occhi, e con l'aria accumulata nei polmoni alzo il viso e lo guardo in silenzio. Allungo la mano verso di lui che mi guarda con agitazione, forse è solo curiosità, oppure paura, terrore, magari tristezza perché immagina cosa troverà scritto nero su bianco.

"Tra poco lo scoprirai" mi dico quando afferra il cellulare. Lo stringe forte tra le dita lunghe e curate, poi tira su il viso e mi osserva senza dire una parola. Con un cenno del capo gli faccio capire che può leggere, che sono pronta a qualsiasi evenienza, e che quella piccola parte di cuore che ho segretamente protetto in tutti questi anni, sta lì ferma, pronta a darmi forza se un giorno dovessi averne bisogno.

Quello che forse non mi aspettavo è che ciò che ho scritto l'avrebbe letto a voce alta. Lentamente.

《Amo di te il tuo sorriso perfetto.
Amo di te i tuoi occhi profondi.
Amo di te la tua voce calma quando parli con me, o di me.
Amo di te tutti i nomignoli che mi riservi, tipo: patata, piccola, cucciola, polpetta, nana, puffa, ma più di tutti amo quando mi chiami Cher.
Amo di te il tuo profumo quando si imprime sui miei vestiti e resto a respirarlo per ore ed ore intere, come se fosse necessario per i miei polmoni.
Amo di te il modo in cui mi guardi, in silenzio, senza fare rumore; che poi un rumore in sottofondo c'è, ed è quello dei nostri cuori.
Amo di te quando non ci capiamo e ci arrabbiamo per cose diverse, che poi risulta essere anche divertente, sinceramente.
Amo di te la tua voce al telefono quando cerco di farti ascoltare le canzoni in inglese e nello stesso momento leggi la traduzione, un disastro, un bellissimo disastro.
Amo di te quando ti lamenti dei tuoi capelli scompigliati, quando sono troppo lunghi e non vuoi farti guardare, e poi dici a me che sono bella anche senza trucco e con i capelli arruffati... perché si, ricordo anche questo, non solo le parole non pensate e dette a caso.
Amo di te la voglia che hai di baciarmi in continuazione sulla punta del naso, oppure di stringermi al tuo petto e lasciarmi lì a gustare le tue coccole infinite.
Amo di te quando al mattino mi mandi il buongiorno e la sera mi dai la buonanotte, quando mi dici "pensami sempre brutta pazza"... come se fosse necessario che tu me lo dica. Ti penso sempre, sai?
Amo di te la tua risata, ogni volta che la sento sorrido come una scema, mi sembra di essere immersa in un mondo di zucchero filato dove tutto è dolce e perfetto.
Amo di te quando ti incanti a guardarmi per minuti interi, quando ti scappa un sorriso se per caso mi mordicchio il labbro guardando il tuo viso, quando ti avvicini lentamente e poi mi dai un bacio sulla punta del naso; ma amo di te anche quando le tue labbra si posano sul resto del mio viso, quei mille e piccoli baci che mi fanno sorridere e mi fanno sentire in pace con il mondo intero, in pace con me stessa.
Amo di te le tue paranoie inutili, che poi per me non lo sono per niente.
Amo di te quando ti prendo in giro per divertirmi un po', e tu dopo mezzo secondo ti arrabbi e ti innervosisci; fai una cosa come: "gne gne gne".
Amo di te quando ti preoccupi per me, quando mi chiedi se ho mangiato, quando vuoi sapere come sto e ascolti davvero la risposta.
Amo di te il modo in cui mi stringi, le tue braccia che mi fanno sentire al sicuro e protetta da tutto, una sensazione che non avevo mai provato e che mai dimenticherò.
Amo di te quando mi accarezzi, mi tieni per mano tirandomi ovunque, passi le dita lentamente tra i miei capelli, amo di te quando mi abbracci da dietro senza aggiungere altro. Perché sai che è perfetto così.
Amo di te quando mi dici che sono bellissima ed io al solito scuoto la testa, facendoti alzare gli occhi al cielo esasperato.
Amo di te quando sdraiati su un letto che in realtà non ci appartiene, prendi il mio telefono e vai su youtube, quando metti cento canzoni e tutte e cento mi fanno vibrare fin dentro le ossa, mi fanno emozionare e sorridere con il cuore in mano mentre stiamo lì a guardarci.
Amo di te il tuo carattere, il modo dolce e sensibile che hai nel dire le cose, nel dirle a me. Non sempre, questo è vero, però lo fai Dyl e io non me ne dimentico.
Amo di te quando mi prendi in giro per come scatto le foto e poi, subito dopo, sei lì a spiegarmi come devo fare per farle uscire almeno un pochino decenti.
Amo di te quando vieni a mangiare al ristorante e mi guardi di nascosto, e lì mi amo un po' anche io, perché dopo un nanosecondo mi giro e li trovo lì, già sorridenti a guardarmi da lontano. Sono belli i tuoi occhi.
Amo di te il modo semplice ma unico con la quale riesci a farmi ridere e sorridere, e tu lo sai quando non lo faccio da troppo tempo, e per questo ti ringrazio dal profondo dell'anima.
Amo di te la tua curiosità, che se dico: "devo dirti una cosa" tu in risposta esclami "dai stronza! Dimmelo adesso!", le tue mille domande... mamma mia le tue mille domande.
Amo di te la tua felicità, la tua immaginazione, quel tuo modo magico di sognare ad occhi aperti quando mi guardi e mi dici: "Capodanno a New York?".
Amo di te la paura che hai di perdermi, perché cavolo... è la stessa paura che provo anche io, solo che non lo do a vedere più di tanto, non a te almeno ma la tengo per me in una piccola parte di cuore, e dico piccola perché tutto il resto è già occupato da te, Dylan.
Amo di te le tue mani grandi quando mi sfiori con tutto l'amore che possiedi, quando quella volta mi hai sfiorato le labbra con l'indice e poi mi hai baciato fino a farmi impazzire.
E quando abbiamo fatto l'amore? Mamma mia quanto ti ho amato quando mi guardavi in quei momenti, le volte che ti prendi cura di me, mi fai sentire speciale, unica, tua... mi fai sentire la più bella del mondo.
Ah, e si... hai letto bene Dyl, ti amo, e mi dispiace... ma non posso più farci niente.
Ma una cosa voglio chiedertela, ti chiedo solo di rispettare i tuoi tempi, di rispettare te e tutto quello che provi, di non correre se non ti senti pronto per tutto questo. Segui il tuo cuore, il tempo è tutto a nostra disposizione se lo vorrai, ne abbiamo quanto ne vogliamo. Però beh, se ti senti pronto baciami, perché come saprai adesso sono un pochino in imbarazzo, anzi... baciami lo stesso, soltanto per questa volta, perché io sto morendo dalla voglia di farlo a prescindere da tutto.》

Spazio trullallà:

Ciao 🦄 del mio cuore.

Come state??

Come vi sembra la storia fino a questo punto?

Vi è piaciuta la lettera di Cherie?❤
L'ho scritta per una persona speciale quest'estate, e ho pensato fosse perfetta anche per questi due pazzoidi🥰

Fatemi sapere e PERDONATEMI per questo ritardo inammissibile santiddio!!!😑😑😑😑😑😣

Mi metto subito a scrivere l'altro capitolo!!❤

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