23.

《Okay, adesso è il nostro turno!》esclama un tizio che non conosco.

Mi do una sistemata ai capelli raggiungendo il resto delle ragazze.
Prendo posto appositamente vicino alla rossa, giusto per sentire eventuali discorsi che potrebbe fare alle sue amiche.

Resto a orecchie tese fin quando non sento qualcuno pronunciare il mio nome, un rantolo così sottile che mi ritrovo a guardare tutti i ragazzi
《Da chi devo andare?》mi passo il dorso della mano contro le labbra, guardando circospetta i tizi davanti a me.

《Muoviti.》
Per poco rischio lo svenimento.

《Sul serio?》punto gli occhi su Dylan, fingendomi contrariata a questa cosa.
《Possiamo cambiare?》la sua voce roca attira l'attenzione di tutti, soprattutto delle ragazze che solo per questo motivo iniziano a sventolarsi una mano davanti al viso.

"Pensate come sono messa io... averlo tutti i giorni intorno"

《Amico, ma l'hai vista? Secondo me ci sa fare proprio a letto. Se volete cambiare io lo faccio ben volentieri》il mio sguardo saetta a destra, sulla figura di un ragazzo pompato con un ghigno da maniaco sul viso.

《Punto numero uno: Non chiamarmi amico》esclama Dylan parandosi davanti a lui.
《Punto numero due: Non ti azzardare mai più a dire una cosa del genere. Non su di lei》aggiunge in un ringhio animalesco.

Alcune persone si girano per guardarmi, ma io noto solo i suoi pugni stringersi lungo i fianchi, sta perdendo la pazienza.

《Va bene così》esclamo a gran voce attirando l'attenzione di tutti, anche di Dylan《Manteniamo queste coppie》aggiungo in un sorriso tirato.

《Okay ehm... "posso"?》incrocio le braccia al petto posizionandomi davanti a Dylan a testa bassa.
Si crea un silenzio così imbarazzante da farmi trattenere il respiro per un tempo lunghissimo.

《"Posso"?》ripeto a denti stretti.

Sento gli occhi di tutti puntati addosso a me, se Dylan dovesse rispondere con un "no" non sarebbe per niente divertente, piuttosto umiliante oserei dire; vorrebbe dire che non mi trova attraente, anche se questa gente non sa il vero motivo per la quale potrebbe rispondere così.

《Dieci》sussurra a stento.

Alzo il viso di scatto, incontrando subito i suoi occhi fissi nei miei. Si passa la lingua tra le labbra svariate volte, come se non avesse più saliva e improvvisamente sentisse il bisogno di bere.

"Dieci" vuol dire baciarsi davanti a tutti per almeno due minuti, se uno dei due dovesse decidere di non farlo, la penitenza, per quanto assurdo e ingiusto, toccherebbe solo a me; il problema è che viene pescata a sorte da quei dieci bigliettini.

Deglutisco a vuoto osservando Dylan di fronte a me, la mascella squadrata è più accentuata del normale, gli occhi chiusi a due fessure mentre decide il da farsi, ma non dimentichiamoci che lo conosco da quindici anni.

Gli angoli delle mie labbra si sollevano lentamente mentre fisso i suoi occhi《Pescate la penitenza》mormoro piano al posto suo.

Mi allontano di qualche passo per mettermi al centro della sala. Mando giù un groppo gigante quando vedo che tutti formano un cerchio intorno a me, ragazze comprese.
Liam, nel silenzio che si è venuto a creare, pesca uno dei tanti bigliettini e si avvicina a me.

Mi lancia un'occhiata veloce prima di aprirlo e inumidirsi le labbra
《"Bacia ogni giocatore escludendo il tuo", ovviamente le ragazze non partecipano, potete uscire dal cerchio》mormora.

Il suo tono dispiaciuto mi fa accennare un sorriso triste quando abbassa lo sguardo sul mio viso, scrollo le spalle lentamente, avanzando di un passo verso il primo ragazzo che ho davanti.

Prendo un respiro profondo e silenzioso, stringo le mani a due pugni saldi non volendo minimamente baciare quattro persone.

"Annulla la mente, baciali e basta" mi dico, in uno slancio mi avvicino alle labbra inesistenti del ragazzo che ho di fronte. Mi afferra il polso in una stretta salda e bisognosa, e improvvisamente le mie labbra si scontrano con le sue, più carnose e morbide di quello che mi aspettavo.

Realizzo solo dopo mezzo secondo che qualcuno mi ha fatta girare di scatto e che si tratta di Dylan.

Una scarica elettrica da centomila volt mi trapassa il corpo completamente, mi fa tremare le gambe e le ginocchia mi cedono. Dylan avvolge immediatamente un braccio intorno ai miei fianchi, mi attira a sé con una forza tale da farmi mancare il fiato mentre la sua lingua sfiora dolcemente le mie labbra, che a quel contatto si schiudono con naturalezza senza neanche il bisogno che ci pensi.

Percepisco il cuore battere ovunque, pompa così veloce da farmi quasi male al petto. La sua lingua calda si insinua tra le mie labbra con una lentezza tale da farmi assaporare ogni minimo dettaglio, e quando incontra la mia inizia a giocarci in modo delicato, si rincorrono, si lasciano andare, si riprendono e si abbracciano; una cosa talmente perfetta da farmi esplodere le farfalle nello stomaco.

Avvolgo un braccio dietro le sue spalle larghe, lo attiro a me con urgenza, con il bisogno di volere di più, e lui non si tira indietro. Passa una mano tra i miei capelli, tirandoli dolcemente intanto che il fiato inizia a farsi corto e praticamente inesistente.

Ho atteso per troppo tempo questo momento, mi sembra quasi di annegare come l'altro giorno, ma in un modo completamente diverso e piacevole.

Ma il momento perfetto doveva finire prima o poi.
Quando non sento più le sue labbra contro le mie, quando non percepisco più il suo sapore mescolato al mio, quando mi rendo conto che si è allontanato, mi sembra di essere stata prosciugata completamente di tutto.

Schiudo gli occhi lentamente, il respiro affannoso che mi fa girare la testa, gli occhi di tutti puntati su di noi come se fossimo degli esperimenti da laboratorio, e poi la voce di una ragazza.

《Fidatevi ragazze... se scopa come bacia è una macchina del sesso》mi giro di scatto verso di lei, vedendo con la coda dell'occhio la ragazza dai capelli rossi annuire con forza.

Mi rigiro verso Dylan, ancora fermo a due passi da me che mi guarda con occhi... vuoti, di ghiaccio, immobile.

"Ovviamente ci ha fatto sesso, a differenza mia che mi sono tirata indietro"

Accenno un sorriso debole mentre lo guardo e mi allontano indietreggiando《grazie per la serata, ci vediamo in giro》mormoro senza fiato salutando tutti.

Quando esco dalla villa prendo la strada opposta a quella di casa, stringendomi nelle braccia per l'aria ancora gelida e piovosa.

Non riesco a capire perché mi sento così delusa. Immaginavo ci sarebbe andato a letto, perché sentirlo dire a voce alta mi ha creato questo vuoto allo stomaco?

Io non ce l'ho fatta. Quando Liam mi ha chiesto se ero sicura, alla fine ho biascicato un insulso e stupido no, avrei dovuto dire di si, avrei dovuto non pensare a cosa avrebbe detto Dylan, avrei dovuto fare quello che volevo.

Sto sempre a preoccuparmi di fare la cosa giusta secondo la sua idea, secondo quello che i miei sentimenti mi dicono di fare, mai una volta che decida di seguire la testa e sbagliare.

Eppure quel bacio sembrava così vero, così carico di sentimento da non volermi più staccare, da farlo durare una vita intera se fosse stato possibile.
Ma lo so che l'ha fatto solo per evitare di farmi baciare quei ragazzi, si sarebbe sentito in colpa, quindi per non sentire il peso sulle sue spalle ha preferito baciarmi.

"Che cosa patetica. Io sono patetica."

Quando sento il telefono vibrare mi fermo, rendendomi conto solo adesso di dove mi trovo, su quel pavimento in legno dove avevo quasi ucciso Liam.

Mi siedo per terra con il cellulare tra le mani, l'aria che tira qua sopra mi fa letteralmente tremare mentre apro il messaggio.

Da: Dylan
*Dove sei finita?*

A: Dylan
*A fare un giro.*

Da: Dylan
*Dimmi dove*

Alzo gli occhi al cielo per la sua insistenza non gradita.

A: Dylan
*In un posto dove posso farmi i cazzi miei. Cosa vuoi?*

Da: Dylan
*Qualcuno ha rivoltato la nostra stanza come un uovo sbattuto. Torna qui.*

Sgrano gli occhi alzandomi di scatto e iniziando a correre come una pazza.

Nel mio cazzo di portafogli ci sono seicento euro in contanti, seicento cazzuti euro che mi servono per stare altri giorni qui, gli stessi che ho guadagnato in quel ristorante grazie ai clienti maniaci e ubriaconi.

Come diamine hanno fatto ad entrare, io avevo chiuso tutto, persino le finestre, credo, forse non ho chiuso proprio niente.

Con il fiato che mi brucia i polmoni e la gola, percorro gli ultimi cento metri che mi dividono dal panico più totale. Quando entro in stanza vado subito verso l'armadio, lo apro di scatto iniziando a ravanare in giro come una pazza assetata di sangue, in questo caso di soldi, visto che non stiamo parlando di dieci euro.

《Diamine... dovrei usare questa scusa più spesso se ti fa correre da me in questo modo》

Mi passo la lingua sui denti in un gesto di rabbia e nervosismo puro.
Mi giro lentamente, le mani che pizzicano e formicolano insistentemente per la voglia di tirargli dieci pugni in faccia e farlo tornare a casa in modo irriconoscibile.

Solo adesso che mi guardo in giro con una calma apparente, mi rendo conto che è tutto in ordine, ogni cosa è al proprio posto, tranne Dylan che se ne sta avvolto in una coperta steso tranquillamente sul letto.

《Mettiamo in chiaro una cosa: "non mi sono messa a correre per venire da te". E comunque... hai anche solo una minima idea della voglia che ho di picchiarti?》sibilo a denti stretti stringendo i pugni.

Un tuono violento si disperde nell'aria e un attimo dopo la luce di un lampo illumina il suo viso nascosto dal buio, mostrandomi un sorrisetto divertito che mi fa scrocchiare il collo.

《Prego, la tua occasione è arrivata se vuoi picch-》non lo faccio neanche finire di parlare che parto alla carica e mi fiondo sul letto. Un attimo prima di lanciarmi su di lui con gli occhi che emanano saette, Dylan spalanca le braccia.

Ed è così che mi ritrovo incastrata tra la coperta intorno alle sue braccia e il suo petto nudo e caldo. Le guance si colorano subito di rosso, mi vanno a fuoco come il resto del corpo mentre il suo respiro sfiora lentamente la mia fronte.

《Hai perso la tua occasione. Di nuovo》mormora in un sorriso.

Il suo cuore batte tranquillo contro la mia guancia, il torace che si alza e si abbassa in modo regolare sembra cullarmi in una ninna nanna dolce e rara, difficile da imitare.

《Non ti sopporto "macchina da sesso"》borbotto con rabbia provando a divincolarmi, ma lui stringe ancora di più le braccia intorno alla mia schiena.

《Macchina del sesso》mi corregge con fare accattivante, io per tutta risposta inclino leggermente il viso e gli mordo un pettorale che lo fa urlare di dolore.

《Cherie!! Porca merda!!》Quando allarga le braccia io scivolo via dalla sua presa, allontanandomi velocemente per evitare che mi afferri subito. Fa una smorfia di dolore quando passa sul punto dolente le dita affusolate.

《Cavolo Dylan, macchina del sesso e poi piangi per un morso innocente?》canzono con le braccia al petto, guardandolo con un sopracciglio alzato per enfatizzare la mia presa per il culo.

《Oh, piccola, fra qualche minuto sarai tu a piangere》sento dirgli in un sussurro stentato, ma l'unica cosa che capisco è il nomignolo con la quale mi ha chiamato.

Resto talmente scioccata da non muovermi minimamente quando lo vedo avanzare verso di me, non mi muovo neanche quando mi solleva da terra e mi prende in braccio come una bambina, tanto meno accenno a fare qualcosa quando mi lancia sul letto e si posiziona sopra di me, con il naso a contatto con il mio.

Mi risveglio da quello strano momento di trance solo quando il suo indice inizia a sfiorare la mia fronte, lo muove lentamente verso il mio zigomo, scende fino a soffermarsi sulla punta del naso dove lascia un bacio delicato che mi fa ansimare silenziosamente.

Prosegue quella dolce tortura accarezzandomi le labbra ancora gonfie per il bacio che ci siamo dati in villa, posso ancora sentire il suo sapore mischiato al mio, le sue labbra che incontrano le mie con cattiveria, adesso in modo più lento e attento rispetto a prima.

《Cosa stai facendo?》riesco a chiedere a malapena. I suoi occhi scattono nei miei, le labbra ancora ferme sulle mie《Non lo so Cherie》ammette in un sussurro.

Cosa possiamo dire?🤷🏻‍♀️

Vi sta piacendo la storia?

Quali sono le vostre teorie?🧐

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