2.

《Rupert!! Dannazione dammi una mano!》strillo esasperata contro il mio collega.

Se ne sta lì appoggiato alla cucina mentre in sala c'è un sacco di gente che aspetta di mangiare, se non portiamo le ordinazioni a quei tavoli rischiamo di finire noi sotto i loro denti.

《Cherie... vuoi stare tranquilla?》il suo tono strascicato mi fa alzare gli occhi al cielo. Ha fumato di nuovo, per l'ennesima volta prima di venire a lavorare. Perché diamine non capisce che può farsi una canna dopo aver finito? Ogni giorno la stessa storia, io torno a casa con le mani tra i capelli e gli occhi da pazza, mentre lui se ne va tranquillo e rilassato con quel suo sorriso da stupido incompreso.

《Sei proprio un troglodita! Prendi quei piatti e muoviti!》esclamo più seria che mai, ed evidentemente il mio sguardo assassino risulta essere abbastanza convincente dato che scatta in avanti e afferra i piatti.

《Fuori da quella porta. Subito.》Sibilo tra i denti.

Senza farselo ripetere una seconda volta, lo vedo letteralmente correre verso la sala, finalmente deciso a servire quelle povere persone che aspettano da quasi quaranta minuti.

Oggi siamo solo in tre, per questo motivo siamo così indietro nella preparazione dei piatti e nel servizio.

Carter ridacchia mentre sta ai fornelli e mi dedica un occhiolino divertito.
Lui è il cuoco del ristorante ma ovviamente ha un aiuto cuoco tutti i giorni (tranne oggi che ha deciso di non venire), anche se molto giovane ha lavorato con vari chef molto importanti e famosi, quindi per il ristorante è il punto di forza assoluto.

Poi ci siamo io, Rupert e Madeline, i camerieri che solitamente si beccano gli insulti e le belle parole dei clienti,

"Il cliente ha sempre ragione", no.

Il cliente ha ragione se ha davvero ragione, se sbaglia o rompe le palle io glielo faccio notare, mantenendo comunque una certa compostezza.

Madeline oggi non si è presentata, ha detto di avere l'influenza, quindi noi siamo nella merda più totale.

《Signorina!》mi giro di scatto quando la voce di un uomo prorompe nella sala. Dal fondo dei tavoli lo vedo mentre gesticola e mi fa segno di raggiungerlo, così lascio l'ordinazione al tavolo otto e mi muovo con una camminata molto lesta.
Quando mi avvicino capisco che è il tavolo che ha appena servito Rupert; cos'ha fatto questa volta?

《Prego, mi dica》cerco di sorridere nel modo più educato che posso, osservando tutti i componenti uomini che circondano il tavolo. Saranno avvocati o qualcosa del genere visto il modo elegante in cui sono vestiti.

《Potrebbe, gentilmente, continuare a servirci lei?》punto gli occhi sul signore brizzolato che ha appena parlato. Aggrotto le sopracciglia, sperando con tutta me stessa che Rupert non li abbia mandati a quel paese.

《Se posso chiedere... per quale motivo, signore?》
《Perché sei... davvero carina》commenta con un ghigno sfacciato.

La massa di rincoglioniti insieme a lui inizia a ridere, a quanto pare divertiti dal vecchio schifoso che mi sta toccando il retro della coscia.
Cerco di mantenere la calma mentre sorrido in modo falso e mi chino leggermente verso il suo viso grassoccio. Devo evitare che gli altri clienti notino tutto questo.

Potrebbe, gentilmente, non toccarmi?》chiedo tra i denti rimarcando un sopracciglio.
Si bagna le labbra con la lingua mentre mi fissa dritto in faccia e continua a far salire la mano.

Bene. L'ha voluto lui.

Con una velocità impressionante, che sicuramente non credevano possibile in me, afferro il suo polso e lo giro di scatto. Smettono di ridere fissando il loro amico dolorante che, per non urlare, si morde con forza il labbro inferiore.

《E adesso, se volete scusarmi, ho da servire persone serie e intelligenti. Detto ciò, finite di mangiare e bere e poi fuori dalle palle. Grazie》dico in un sorriso finto, inclinando leggermente la testa a destra.

Mi allontano da lì con molta nonchalance, lanciando sorrisi aperti ai tavoli circostanti fino ad entrare in cucina per prendere i piatti dal pass e servirli al prossimo tavolo.

《Ho davvero bisogno di tornare a casa》biascico stanca rivolgendomi a Carter. Per fortuna questi episodi si verificano molto raramente, succede soprattutto quando ci sono cene aziendali con componenti maschili e schifosi.

《Anche io. Nnon vedo l'ora di lavarmi e bere una birra. Che ore sono?》domanda in uno sbuffo, spadellando con estrema abilità le verdure all'interno del tegame. Piccole goccioline di sudore si posano leggere sulla sua fronte corrucciata, così mi avvicino con un po' di carta tra le mani e tampono delicatamente come a volergli dare un po' di sollievo.
Sorridiamo complici mentre gli accarezzo la spalla in un gesto amichevole.

《Manca un ora. Se ci diamo una mossa e serviamo gli ultimi tavoli torniamo a casa entro la una!》esclamo contenta, o quasi.

《Rupert! Prendi questi piatti. Tavolo nove》ordino velocemente tornando in sala.

*

《Notte ragazzi. Ci vediamo!》dico in uno sbadiglio. Rupert mi fa un cenno con la mano mentre Carter si avvicina e mi lascia un bacio sulla guancia
《Saresti un ottimo caposala》esclama divertito scompigliandomi i capelli.

Scuoto la testa accennando una risata sottile, spero di trovare un altro lavoro prima o poi, magari un po' più tranquillo.

《Grazie ma... no! Ciao Carter, ci vediamo domani!》.

In lontananza vedo la sua macchina parcheggiata all'angolo della strada, stringo la borsa nella mano mentre inizio a correre fino ad entrare e sprofondare sul sedile.
《Sono a pezzi》
《Ciao anche a te Cherie》esclama Dylan avvicinandosi.

Mi molla un bacio in fronte, come ogni volta che viene a prendermi a lavoro.
《Dormi da me o ti accompagno a casa?》domanda mettendo finalmente in moto.

《Da te, ma solo se posso fare una doccia e se mi dai una tua maglietta per dormire》
《Quando mai non ti ho fatto fare una doccia o non ti ho dato una mia maglietta?》domanda divertito fermandosi a un semaforo rosso.

Ridacchio afferrando il telefono per controllare le notifiche e i messaggi, ma ovviamente non ho niente di entrambe le cose, così apro la mia applicazione preferita.

《Perché deve essere così figo?》mormoro pensierosa fissando la foto instagram di Luke Hemmings.

《Chi?》
Giro il telefono verso Dylan, che appena vede la foto alza gli occhi al cielo e torna a fissare la strada
《Sono più bello io!》commenta ovvio facendomi ridere di gusto.

《Tesoro, sarai pure bello, ma mai quanto lui. E sai che ti dico?》non aspetto neanche che mi risponda
《Se me lo trovassi davanti ci andrei a letto seduta stante. Non dovrei neanche rifletterci. È semplice, lo vedo? Sono già bella che nuda!》esclamo sognante mettendo il like alla foto.

《Cristo Cherie! Sei una pervertita!》

《Parla quello che si scopa una tipa diversa ogni sera! Ah no, non più》blocco il telefono prima di lanciarlo in borsa e togliere la cintura.

Lungo il vialetto di casa sua Dylan mi avvolge un braccio intorno alle spalle, avvicinandomi al suo petto duro.
《Dovresti essere contenta per me, finalmente ho trovato una ragazza fissa》esclama con soddisfazione, ma poi nei suoi occhi e nell'espressione del viso, riesco a vedere un velo di riluttanza.

《Non durerà Dyl. Lo sai questo, vero?》

Lo trovo a deglutire mentre fissa la porta di casa sua e inserisce la chiave. Non mi risponde neanche quando entriamo, semplicemente mi indica le scale per dirmi di salire e raggiungere la sua camera.

《Vado a fare la doccia, i tuoi ci sono?》domando iniziando a spogliarmi. Scuote la testa da destra a sinistra mentre apre un cassetto e afferra una maglietta. Me la lancia insieme a un paio dei suoi boxer.

《Tornano lunedì, come ogni week-end praticamente》mormora in un sospiro. Si lancia sul letto ancora vestito mentre io rimango in intimo ed esco da lì per andare in bagno.

Per fortuna esiste il bagnoschiuma, se avessi dovuto lavarmi solo con l'acqua, a quest'ora puzzerei ancora di pesce, carne e chissà cos'altro. Odio lavorare al ristorante per questo motivo. Sembrerà una cavolata, ma tornare a casa con l'odore di cucina stampata addosso, non è il massimo; soprattutto per i miei poveri capelli.

《Diamine Cherie, sei dentro da soli dieci minuti e il bagno sembra una dannata sauna. Vuoi rischiare di svenire?》sbuffo quando Dylan entra in bagno ricordandomi ancora quell'eposodio.

《È successo solo una volta. Amo l'acqua bollente, non sverrò di nuovo》mormoro contrariata.

Un anno fa, forse la stanchezza mischiata all'acqua super calda mi fecero crollare a terra, mi ruppi un cavolo di polso. Che sfiga.

《Falla raffreddare un po', non riesco a vedere nemmeno il mio uccello per quanto vapore si è creato, e io dovrei pisciare!》

《Se non lo vedi è perché è inesistente a priori! E sii più fine, cazzo!!》strillo inviperita passandomi il balsamo tra i capelli.

《Ce né talmente tanto che non riesco a vedere nemmeno te》
A queste parole fin troppo vicine tiro un urlo talmente forte che potrei aver fatto volare via i passeri dal proprio nido.

Dylan ride talmente tanto che quasi copre tutte le parolacce che gli riservo mentre sento le ante della doccia chiudersi.

《Non abbiamo più cinque anni brutto cavernicolo. Non puoi fare più così!!》sbraito imbarazzata chiudendo il rubinetto dell'acqua.

Allungo il braccio per afferrare l'asciugamano ma mi ritrovo a sospirare pesantemente dal naso
《Dammi l'asciugamano. Subito!》ringhio come un cane.
《Vieni fuori se hai le palle》

《Dylan non fare il cretino. Fa freddo, dammi l'asciugamano.》
《No, Cherie!》esclama in una risata.

Chiudo gli occhi per cercare di calmarmi, riattivo il getto d'acqua e mi metto sotto. Starò qui finché non si decide.

Passano dieci minuti di silenzio nel quale si sente solo l'acqua scorrere imperterrita, finché Dylan non fa spuntare l'asciugamano da sopra la doccia obbligandomi a chiudere il rubinetto. Sorrido soddisfatta mentre l'afferro e la avvolgo intorno al corpo.

《Sei una palla Cherie!》apre le ante della doccia ed io ne approfitto per uscire da lì, finalmente.

《Tu sei peggio Dylan.》
《Devo ricordarti che senza i miei vestiti saresti nella merda?》indica i miei vecchi vestiti sporchi gettati malamente contro il pavimento, facendomi capire come mi siano rimasti solo i suoi.

《Stai forse cercando di dirmi che vorresti vedermi nuda?》assottiglio gli occhi facendo un passo verso la sua figura, sfidandolo con lo sguardo mentre lui si scontra con il lavandino
《Non ho detto ques-》
《A me pare di si, Dyl》mormoro con tutta la calma del mondo. Voglio vedere fin dove arriva.

Il suo sguardo indugia parecchie volte sul mio corpo gocciolante, coperto solo dall'asciugamano che profuma di lui e di ammorbidente. Deglutisce.

Si lecca il labbro inferiore, forse neanche se ne rende conto mentre lo fa《se dicessi di si toglieresti l'asciugamano?》afferra l'angolo di spugna che mi avvolge, strattonando così piano che mi pare quasi di averlo immaginato.

Per questo motivo indietreggio di scatto, perche non mi aspettavo che dicesse una cosa del genere con una tranquillità così disarmante. Anche se ho capito il suo giochetto mi ha lasciata comunque spaesata e senza più un minimo di saliva.

《Sei uno stronzo Dylan》lo supero con una spallata afferrando i suoi vestiti per tornare in camera e cambiarmi, ovviamente sotto le sue risate divertite e senza controllo.

Gli piace prendersi gioco di me, soprattutto perché io glielo permetto.
Solitamente rido insieme a lui, anche perché pure io mi comporto così, ci sfidiamo per tutto da quando siamo bambini, è divertente ma... questa volta perché mi sento quasi... offesa?

La porta della stanza si apre proprio quando ho finito di infilare la sua maglietta, mi giro di scatto e resto a fissarlo senza dire niente.
Non si accorge nemmeno che lo sto guardando, troppo impegnato a sorridere verso il cellulare
《Chi è a quest'ora?》domando con tranquillità facendogli alzare il viso.

《Carly, la ragazza che sto frequentando》annuisco con poco interesse mentre mi metto a letto e gli do le spalle.

Sento il tessuto dei suoi jeans aderenti sfregare contro la sua pelle, per poi in un tonfo leggero finire contro il pavimento.
Il letto si abbassa velocemente e, con altrettanta velocità, il suo braccio si stringe intorno al mio stomaco. Mi avvicina a sé fino a quando gli è possibile prima di baciarmi i capelli ancora bagnati.

《Buonanotte Cher...》sussurra dolcemente. Il suo respiro caldo a contatto con il mio orecchio mi fa rabbrividire in modo disumano, mi sembra quasi di tremare mentre infila il viso tra i miei capelli e mi stringe ancora un po'.

《N-notte Dylan...》mormoro stranamente senza respiro.

Angolo bradipo:

Le docce le vedrete spesso😌

Cosa ne pensate per ora? Fatemi sapere!
Ovviamente siamo ancora ai primi capitoli, ma Non vi farò aspettare troppo per un po' di pepe. Ma chissà che genere di pepe😈😈

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