13.

《Iris! Cosa ci fai qui?》domando sorpresa dopo aver aperto la porta.

《Ho chiesto una serata libera, c'è una festa stasera》esclama in un sorriso andando a sedersi sul letto.

《Che festa?》mi avvicino all'armadio per cercare qualcosa di comodo da indossare. Ho appena finito di fare la doccia e sono ancora avvolta dall'asciugamano, okay che siamo tra donne ma ci conosciamo da quattro giorni, tra cui uno trascorso da ubriache.

《Alla villa che ha affittato Liam. Ogni anno organizza una festa dove invita chiunque》sento dirle in un mormorio distratto. Quando mi giro per osservarla la trovo davanti allo specchio a figura intera, appeso a una piccola parete di fianco al letto.

Il suo sguardo appare triste attraverso lo specchio, si passa le mani lungo i jeans prima di salire e sfiorare la maglietta viola di due taglie più grande.

Afferro ciò che mi serve dall'armadio e senza aspettare un minuto di più la chiamo, si avvicina a passo strascicato
《Quale mi consigli? Quale ti piace di più?》domando a bruciapelo.
Increspa le labbra osservando i vestiti disposti sul letto, li guarda attentamente prima di prenderne due
《Questi due sono belli!》

Si rigira tra le mani un abitino in pizzo bianco e un vestitino con fantasia a fiori, sorride passandomeli entrambi; scuoto la testa
《Uno lo userai tu, scegli quello che preferisci》esclamo con un gran sorriso sotto i suoi occhi sgranati.

《Cosa? No! Non posso, è tuo Cherie!》
Alzo gli occhi al cielo quando inizia a scuotere freneticamente la testa
《Iris! È solo un vestito, su avanti》la incito dolcemente, invitandola con una mano a prenderne uno.

Dopo un attimo di esitazione si convince, sceglie quello bianco con la gonna poco sopra il ginocchio e abbastanza morbida.
Io opto per quello a fiori.

《A che ora inizia la festa?》chiedo a voce alta lasciando la porta del bagno socchiusa. Inizio a vestirmi osservando la mia figura magra allo specchio. "Vorrei rifarmi le tette".

《Alle dieci. Tra un'ora!》sento dirle in affanno, credo abbia qualche problema con la cerniera di quel vestito, diciamo che una volta mi sono scorticata un fianco tirandola su.

Ridacchio quando esco dal bagno e la trovo a trafficare proprio con quella.

《Aspetta, faccio io!》le dico divertita porgendole una mano, l'aiuto ad alzarsi visto che stare sdraiata su un fianco dubito posso servire. Con il solito trucchetto riesco a chiudere la cerniera e la faccio sedere sul letto.
《Stai ferma qui.》ordino con un occhiolino.

Stasera ci sarà sicuramente Andreas nei paraggi, voglio metterle giusto un po' di trucco per valorizzare il bel viso che si ritrova. Afferro i trucchi e mi posiziono davanti a lei《Non farò nulla di esagerato, tranquilla》cerco di rassicurarla visto che mi guarda preoccupata.

Venti minuti dopo è ancora davanti allo specchio a guardarsi, ha un sorriso così ampio che pare stare al settimo cielo, gli occhi le brillano da quando le ho detto che poteva guardarsi.

Dopo altri venti minuti sono pronta anche io, capelli sciolti lungo le spalle e un filo di trucco appena visibile. Proprio come piace a me.

《Ci sarà da mangiare?》
Iris mi prende a braccetto mentre ci incamminiamo verso questa famosa villa
《Pensi sempre a mangiare tu?》annuisco con fare ovvio, che domande sono? Certo che penso sempre a mangiare.

《Comunque ci sarà più alcool che cibo, più giochi che noia, più cose bagnate che asciutte-》
《È tipo un doppio senso o qualcosa del genere?》la interrompo, la guardo con gli occhi a due fessure mentre lei sembra pensarci
《Vedila in tutti i sensi che vuoi, tanto va bene lo stesso》scrolla le spalle continuando a tirarmi giù per le stradine.

《Stai dicendo che sarà un troiaio?》
Non ho ben capito il genere di festa in cui sto per finire.
《Cherie, hai forse paura di ricevere un bacio da uno sconosciuto o dal farti un bagno improvviso in piscina?》domanda in tono derisorio guardandomi di sottecchi, io deglutisco.

"Bacio da chi? Piscina what?"

《Torna a respirare tesoro, è solo una festa come tutte le altre》.

-

"È solo una festa come tutte le altre, aveva detto" si, certo, nel mondo dei sogni.

Più mi guardo intorno e più resto senza fiato. Già all'entrata della villa sono rimasta un po' scioccata, il vialetto era tutto illuminato da alcune candelina disposte a terra su due file dritte, il cancello in ferro battuto era spalancato e ti dava subito modo di vedere cosa avevi davanti.

Una mega villa di tre piani completamente bianca e a porte a vetro scorrevoli, il tutto illuminato da luci soffuse sparse un po' ovunque; questo per quanto riguarda l'esterno.

Ma l'interno è anche meglio, superata la porta d'ingresso mi sono ritrovata in un ampio salone dai colori tenui, cucina a vista e ovviamente divani giganti.

Iris, conoscendo il posto, ha deciso di mostrarmi tutta la casa nell'attesa che arrivi un po' di gente.

《Piscina interna?! Scherzi?》quasi urlo quando mi ritrovo davanti a cinque vetrate perfettamente pulite e lucidate, dietro ad esse c'è una piscina talmente grande da poter ospitare almeno trenta persone.

《Sul retro della casa ce né una esterna!》aggiunge con nonchalance
《Gli sarà costato tantissimo affittare questo posto》mormoro, distratta dalla piscina che pare invitarmi a fare un bagno. Afferro la maniglia e in meno di un secondo sono sul bordo in marmo che circonda tutto il perimetro.

《Vuoi già fare il bagno?》mi giro di scatto quando sento una voce maschile alquanto divertita, Andreas ridacchia tirando a sé Iris. La squadra da capo a piedi con gli occhi a cuoricino ed io mi batto un cinque mentalmente.

《Non ho il costume, se la tua ragazza mi avesse avvisato per tempo magari...》lascio la frase a metà puntando le mani sui fianchi, come una mamma che "sgrida" la propria bambina.

《Non credevo volessi fare un bagno, è pure riscaldata l'acqua》continua, infilando il dito nella piaga.

《Posso rubartela solo per un attimo?》domanda Andreas continuando a guardare Iris, annuisco giusto nel momento in cui lui mi osserva. Mi rifila un sorrisetto prima di darmi le spalle e sparire oltre la porta.

Mi guardo intorno per occupare il tempo, e resto piacevolmente sorpresa nel vedere che anche il tetto è completamente in vetro, si riescono a vedere le stelle e la luna; uno scenario molto suggestivo che mi fa scappare un sorriso triste senza un vero e proprio motivo.

Mi siedo su uno sdraio con il viso rivolto ancora verso l'alto, gli occhi fissi sulla luna che illumina il cielo scuro e sereno, è bellissimo.

《Fai già l'asociale?》
Nel sentire quella voce mi ritrovo a sorridere
《In realtà mi hanno abbandonata dieci minuti fa》
《Chi può essere stato tanto intelligente?》mormora con tono pensieroso, cosa che mi fa scoppiare a ridere mentre abbasso il viso e mi alzo da lì.

《Davvero molto simpatico, Liam》annuisco divertita intanto che lo raggiungo a braccia incrociate
《Fai tanto il simpatico e poi neanche mi inviti alla tua festa?》chiudo gli occhi a due fessure arrivandogli di fronte.

L'angolo sinistro delle sue labbra si alza lentamente, in un sorriso appena accennato che però lo fa apparire davvero sexy e misterioso
《Se ti dico il perché poi mi credi?》i suoi occhi passano in rassegna il mio corpo, lo fa lentamente e senza perdere neanche il minimo dettaglio. Improvvisamente mi sento a disagio e oltremodo in imbarazzo.

《Provaci...》lo incito, sperando invano che la smetta di guardarmi in questo modo
《Diciamo che averti vista in costume mi ha fatto dimenticare un po' di cose, sai com'è... Non capita tutti i giorni di avere intorno una bella ragazza come te》mormora con voce roca, si avvicina di un passo mentre io resto immobile e con le guance che vanno a fuoco.

《S-si... certo, spiritoso》azzardo una mezza risatina isterica guardandolo di sbieco. Mi passo una mano tra i capelli giocherellando come mio solito con una piccola ciocca.
《Sapevo che non mi avresti creduto, ma sono serio》esclama a pochi centimetri dal mio viso.

Per un momento trattengo il fiato nell'osservare le sue labbra rosee.
Il suo profumo è così intenso e persistente che mi ritrovo a respirarlo ogni secondo che riempio i polmoni di aria, i suoi occhi verdi che scrutano ogni angolo e sporgenza del mio viso, sembra quasi che voglia mangiarmi le labbra per come i suoi occhi le fissano.

Mi bastarebbe spingermi in avanti di due centimetri, solo due per poter sfiorare le sue labbra e baciarle come al momento desidero fare, sarà il suo sguardo misterioso, sarà il luogo in cui ci troviamo, l'atmosfera, non lo so. Mi sporgo leggermente, deglutisco in un breve momento di ansia e quando mi do l'ultima spinta quasi inesistente, un rumore cattura la nostra attenzione.

Ci giriamo di scatto verso la porta aperta, trovandoci davanti Dylan in tutta la sua bellezza, con quella sua smorfia imbronciata e lo sguardo cattivo che lo distingue da tutti quanti.
Dico cattivo ma ovviamente non è così, o per lo meno non lo era.

Mi allontano di un passo mettendo un po' di distanza tra me e Liam, impegnato a guardare in cagnesco Dylan che pare fregarsene altamente.
Alle sue spalle infatti spunta Carly con due bicchieri in mano, gliene porge uno prima di seguire il suo sguardo e puntarlo su di me.

Mi aspettavo occhiate di fuoco, parolacce, insulti di ogni tipo, addirittura ciocche di capelli volanti e un bagno in piscina per completare il tutto e, invece, Carly mi sorride e si avvicina a passo veloce, quasi eccitato oserei dire.

《Finalmente posso fare la tua conoscenza, sono Carly!》mi allunga una mano mentre con l'altra regge il drink e mi sorride ancora in modo caloroso.

"Perché sei dolce? Non potevi essere stronza? Dai su, il solito cliché mi andava bene!"

《Cherie, piacere》butto giù un sorriso tirato stringendo la sua mano, si passa i capelli da una spalla all'altra e con quel gesto un forte odore fruttato mi arriva alle narici

"Invece di profumare come i campi in primavera, non potevi profumare di letame e maiali?"

I miei occhi si posano dritti sulla figura di Dylan, Carly è troppo impegnata a complimentarsi con Liam per la villa e la festa per rendersi conto di altro.
Come del suo ragazzo che mi fissa insistentemente e mi fa una radiografia, al che alzo il dito medio per vedere se guarderà anche quello, e lo fa alzando gli occhi e dandomi le spalle.

《Carly!》

《Diamine, sei forse il suo cane?》le domando con stupore, il modo in cui Dylan ha pronunciato il suo nome sembrava quasi provenire da un capitano di polizia stronzo.

《Infatti non lo cago, se voglio stare con voi ci sto!》esclama con un'alzata di spalle, cosa che mi fa sgranare gli occhi.

"Non ditemi che diventerà una sorta di mia migliore amica perché mai nella vita proprio... mai..."

《Fai sul serio?》il tono di Dylan non sembra promettere bene, quando si gira per guardare Carly mi viene voglia di fare un passo indietro.

《Si, Dylan! Smettila di essere così stronzo e apatico, fatti due risate, vai a fare amicizia, insomma vedi tu》esclama Carly con dolcezza, non so come abbia fatto a restare così tranquilla, io come minimo avrei aggiunto un vaffanculo alla fine della frase.

Liam non pare molto interessato da quello che sta accadendo.

Dylan punta gli occhi nei miei, mi fissa come se fossi un agnellino e lui un leone pronto ad attaccare. Istintivamente mi porto una mano alla gola, giusto per essere sicura di coprire la giugulare dalla sua occhiata famelica.

Stringe la mascella con cattiveria al contempo che la mano libera si chiude a pugno. Mi guarda come a dire "è sempre colpa tua" e se non fosse che lo conosco potrei anche avere il dubbio.

《Bye baby》mimo con le labbra accennandogli un saluto con la mano.
Nessuno se accorge a parte lui che sorride in modo macabro e mi volta le spalle, andando via senza aggiungere altro.

"Forse vuole ammazzarmi" penso, deglutendo a vuoto mentre mi avvicino a Liam in cerca di una finta protezione.

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