#4 - SFIDA
Salve a tutti, coraggiosi concorrenti!
Abbiamo letto tutte le vostre nomination e abbiamo appurato, quindi, che le due storie a dover affrontare la sfida per l'immunità di squadra sono:
• Cuore di piovra di AndreaElvia per le Menti in fuga
• Il villaggio maledetto di Dominik_G_Cua per le Penne al vento
Carissimi giudici LatSakunosuke, CloyThePhoenix, XJonSnowX, Niijika, QueenOfVileblood e MirkoTerrana avete tempo fino a VENERDÌ 28 APRILE 2023 alle ore 20:59 per leggere i due estratti che incollerò in questo capitolo. Quando avrete terminato, sempre senza sforare con la data, vi chiedo poi di contattarci in privato e inviarci un voto da 1 a 10 affibbiato a entrambi gli estratti, allegando anche una breve motivazione.
L'estratto vincitore donerà l'immunità da eliminazione a tutta la sua squadra, salvando quindi anche le sue sfavorite dalla possibilità di abbandonare la competizione.
Vi lascio agli estratti che incollerò qui sotto e auguro a entrambi un sincero in bocca al lupo. Che vinca la storia migliore!
Un abbraccio.
- Riccardo
Estratto da Cuore di piovra
Salua è nel corridoio della scuola, schiena contro il muro, di fronte alla porta del bagno. Sono gli ultimi giorni prima della chiusura, poi ci sono gli esami. Lei è lì che fissa le ante verde acqua che ha davanti agli occhi, ogni tanto qualcuno le attraversa facendole oscillare, lei non oscilla, resta immobile come il muro che la sorregge, pensa all'estate che se ne andrà mentre sarà intenta a scrivere su un modulo quanti gigli ha ordinato il fioraio, sbarrando il colore giusto dei tulipani sulla bolla di consegna. Avrà così tanto tempo da trascorrere assieme a sua madre, che le verrebbe voglia di mettersi a correre e non fermarsi mai più. Come in Forrest Gump. Correre fino a schiantarsi. Buttarsi giù da una rupe come in Thelma e Louise, ma a piedi e da sola. Ogni tanto la schiena le fa male, allora butta giù una pastiglia di antinfiammatorio e tutto sembra di nuovo normale. Quei farmaci sono una bugia orribile, le lasciano dimenticare che dentro di lei qualcosa ha smesso di funzionare, le regalano l'illusione di poter scappare di nuovo dalle grinfie di sua madre, ma la realtà è che non può. Prima si abitua all'idea, prima smette di soffrire.
Estratto da Il villaggio maledetto
Il fascio di luce illuminò un interno tanto spazioso quanto sporco e disordinato, con due letti uniti dalle lenzuola sfatte, un tavolino lasciato alla rinfusa e, nell'angolo più inoltrato, una bambina rivolta verso il muro sporco di aloni e muffa.
Il silenzio momentaneo che si era venuto a creare venne rotto solo dai suoi singhiozzi.
«Blake...» sussurrò Ashling, inquieta.
Il compagno strinse il ciondolo Athame, lo sguardo fisso davanti a sé. «Avevi ragione.»
La bambina vestiva con abiti sgualciti di altri tempi, era chiaro che appartenesse agli abitanti originari del villaggio.
«Come dovremmo comportarci?» chiese Erin a bassa voce.
Paul osservava lo spirito con aria confusa, come se non fosse del tutto consapevole di cosa si trattasse davvero, e in un certo senso non era un male, vista la situazione.
Allan, invece... Ashling si era aspettata una reazione sobria da parte sua, del tipo tremare di paura, mettersi a piangere o scappare da lì urlando; invece, si stava guardando intorno con in volto nient'altro che una genuina determinazione.
Temette il peggio quando lo vide sorridere soddisfatto mentre si chinava a raccogliere la gamba rotta di una sedia.
«Fa' che non stia per fare ciò che penso...» disse Blake intercettando lo sguardo di Allan, che annuì in risposta leccandosi il labbro superiore.
I singhiozzi cessarono all'improvviso, sostituiti da un sussulto da parte della bambina e poi da gemiti strozzati, come se si fosse resa conto solo in quel momento della loro presenza.
Ma fece a malapena in tempo a voltarsi e mostrare loro un volto scarnificato dalle orbite vuote che le arrivò un colpo furioso in testa, in seguito al quale sparì davanti agli sguardi sgomenti dei presenti.
Mi rifiuto di credere che lo abbia fatto sul serio.
«Che c'è?» chiese Allan quando, voltatosi soddisfatto, notò le loro espressioni allibite. «Ho visto abbastanza film dell'orrore da sapere che se c'è una bambina che piange nell'angolo più buio di una stanza inquietante, devi prenderla a mazzate.»
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