We found love

La corsia era pallida e fredda, lievemente illuminata dall'alba che schiariva la mattina estiva. L'infermiera corpulenta davanti a lui aveva un passo svelto e costante, quasi avesse fretta di finire il suo lavoro.
-E' il fidanzato della paziente? - aveva domandato gentilmente.
- Lo spero vivamente - le aveva risposto Spierre, un po' agitato da quello che doveva fare, lasciando la donna confusa sulla porta della stanza 125.
I capelli viola di Prim si scompigliavano sul cuscino candido, bianco come la sua pelle diafana. I suoi smeraldi luccicavano di fatica e le guance erano arrossate. Nel dolore era così bella, così fragile e delicata come aveva tentato di non farsi mai vedere da lui.
- Pri...- quella visione lo agitava più del dovuto: avevano litigato e parlare con Prim dopo un litigio non per nulla una cosa semplice.
- Spie...- l'agitazione si era sciolta come un ghiacciolo al sole con quel sorriso, gli occhi stanchi e pesanti, non aveva voglia e forza di essere fredda in quel momento.
- Come stai? - si era seduto al suo fianco e le aveva accarezzato il viso.
- Meglio Spierre, anche se ho ancora la nausea - si era toccata lo stomaco - Credo che non toccherò alcool per un bel po' - aveva riso leggera, un po' a fatica.
- Scusa - l'aveva tagliata con quel rigurgito che ormai aveva raggiunto la bocca, lasciandola perplessa.
- Di cosa Spie? Abbiamo solo discusso stasera, lo abbiamo fatto mille volte e non c'è mai stato bisogno di chiederci scusa. Stavolta non cambia nulla.
- Non parlo di questo.
- Allora per cosa?
- Per quello che è successo la sera in cui hanno arrestato Newt - le aveva dato un'altra carezza, un po' per calmarsi, un po' per farle capire la sua sincerità, anche se sul viso di Prim si era dipinto il terrore.
- Io...non credo di ricordare bene...ero ubriaca...non volevo...
- Ma io sì, lo volevo - le aveva sorriso con le pozze ghiacciate luminose - Avrei voluto andare oltre con te, ma ho avuto paura che tu fossi troppo ubriaca e che, quindi, me ne sarei approfittato. Volevo che tu fossi in te prima di fare una qualsiasi cosa di cui ti saresti potuta pentire - un'altra carezza - Avrei dovuto parlartene subito, chiederti subito cosa ti avesse spinto ad arrivare a quel punto, ma ho avuto paura.
- Paura di cosa?
- Hey Pri, non sei la sola che temesse il rifiuto - era arrossito. Prim non aveva mai visto arrossire Spierre - Te l'ho detto, volevo che le cose andassero in un altro modo tra noi, più...normalmente...
- Ma noi non siamo normali, siamo diversi da tutti gli altri - aveva sorriso gentile.
- Mi puoi perdonare per essere stato un coglione?
- Anche io sono stata una cogliona - si era alzata a sedere un po' a fatica - Avrei dovuto parlartene invece che chiudermi in me stessa, ma avevo paura di espormi ancora e quindi ho preferito così.
- Lo so, tu sei così: ti chiudi quando hai paura - le aveva sorriso - Ma non importa, stavolta non importa, siamo due coglioni e va bene così - Prim aveva ricambiato il sorriso e le cose, in un istante, si erano fatte imbarazzanti.
- Maaah, chiedo eh - aveva alzato le mani la ragazza per stemperare l'aria - Dobbiamo stare qui a parlare ancora molto? - era arrossita.
- Che scema - aveva riso, ma subito si era fatto serio e si era avvicinato per darle un bacio che ora aveva un sapore nuovo.

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