Stole the show
- Malinconia da festa? - aveva sussurrato Becca sedendosi al fianco di Leo e puntando il suo sguardo sulla pista.
- E' strano vederti qua su, di solito sei nella pista a scatenarti come una matta - le aveva risposto guardandola e restando lì.
- Ho una missione da compiere - si era girata lei, quasi sfiorando il naso di Leo con il suo e girandosi di nuovo per buttare un occhio sia verso Vic sia verso Prim, entrambe insieme ai rispettivi "obbiettivi".
- Sarebbe?
- Devo monitorare come andrà il discorso che vuole fare Vic a Dan.
Leo aveva strabuzzato gli occhi e aveva cercato di dissimulare il colpo ridendo: - Perché dovrebbe parlargli?
- Leo, ti prego, non negare la cotta epica che ha Dan per Vic, lo sappiamo tutti ormai da...sempre. Beh, oggi ne è venuta a conoscenza anche Vic.
- Quindi tu sei venuta qui a dirmelo per prepararmi a dover consolare il cuore spezzato di Dan? - le aveva chiesto circospetto, ma un po' freddamente.
- Assolutamente no Leo! - Becca pareva offesa - Sono una stronza senza cuore che usa i ragazzi, ma mai spingerei una persona a fare del male a un'altra. Vic ha deciso solo di chiarire con lui, e di proporgli di uscire come due persone che si frequentano.
- Oh, wow, è meraviglioso! - aveva risposto lui, zittendosi subito per osservare meglio come Vic si era avvicinata al suo migliore amico allontanandolo leggermente dalla folla e iniziando a parlare fitta e come Becca osservava presa la scena.
- Comunque, non sei una stronza senza cuore - aveva rotto il silenzio - Sei solo...particolare, ma in senso buono. Sei forte, sicura di te, sei bellissima, matura e intelligente. Hai solo avuto la sfortuna di nascere con un padre menefreghista, una madre arida e una sorella viziata. Non è una bella situazione per una persona come te, non te la meriti, così vera, sempre interessata agli altri.
Becca era arrossita leggermente, ma per fortuna il buio la nascondeva dagli occhi cristallini di Leo: - Grazie Leo, mi ci voleva una cosa del genere, non potevo chiedere un amico migliore - era caduto il silenzio tra di loro, che però Becca non aveva lasciato depositare - Sai, alle volte penso a te. Penso a come mi hai accettato fin dal primo momento, a come non ti sei fatto influenzare dalle voci che giravano sul mio conto e non mi hai mai giudicato male - Leo aveva tirato a sé le gambe, incrociandole, e si era girato verso la sua amica per ascoltarla meglio, interessato - Alle volte penso quanto io sia stata fortunata a scappare di casa quella sera, quanto sia stata fortunata a conoscere tutti voi, ma soprattutto te, a quanto ti vorrei per sempre nella mia vita, al mio fianco - aveva alzato lei gli occhi, facendosi prendere le mani - Non è una confessione questa, non sono innamorata di te, o almeno non nel senso stretto del termine, anche perché so che sarebbe una cosa impossibile. E' solo...Boh, ti voglio più che bene, sei la mia persona preferita.
- Becky...- Leo aveva allargato leggermente gli occhi, alzato le sopracciglia e inclinato leggermente la testa - Vieni qui - le aveva fatto segno di avvicinarsi allargando le braccia. Lei si era mossa abbastanza velocemente, posizionandosi a gambe incrociate nello spazio che aveva lasciato Leo allargando le sue, poi aveva poggiato la testa sulla sua spalla e si era lasciata abbracciare.
- Anche tu sei la mia persona preferita - le aveva detto girandosi leggermente e baciandole la fronte - E ti giuro Becky, ti giuro: finché non troverai qualcuno che ti ami per quello che sei, la bellissima persona che sei, non lascerò mai il tuo fianco - e aveva ributtato la sua testa sulla spalla dell'amica, lasciando che la musica li circondasse.
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