Sofia

Alle 8 di sera il cielo era ancora chiaro, le nuvole soffici che si stagliavano nel cielo arancione ed azzurro a tratti, mentre la sagoma nera della centrale sembrava contornata da un'aura sacrale.

Sul ponte altre due silhouette sembravano parlare tranquillamente guardando il tramonto che li illuminava da davanti: Vic era quasi certa che quei due fossero Spierre e Prim, come al solito soli...

Solo amici, ma chi ci credeva?!

- Buonaaa seraaa piccionciniii! - si odiava da sola quando faceva così, però era maledettamente divertente.

- Vic, ciao - avevano detto all'unisono, senza curarsi del commento precedente e continuando a fumare la loro sigaretta che passava da mano in mano.

- Ho portato la cena, venite?

A Prim si erano illuminati gli occhi:- Se hai preso il sushi, sappi che mi hai conquistata.

- E non solo quello - rispose lei facendole l'occhiolino.

Seguita dai due come un cacciatore dai suoi fieri cani, Vic era entrata nel pesante portone di ferro, trovando Dan, Leo e Newt a chiacchierare: -Ma no! E' molto più bella Ariana Grande.

- Nah, nah, vuoi mettere Cardi B con quel cu...

-E' mai possibile che quando gli uomini vedono due tette e un culo, si rimbambiscono - scherzò Vic.

- Ah no, non mi mettere in mezzo a questa cosa - aveva alzato le mani Leo.

- Anche quando vedono del cibo - le rispose Prim.

- Ah, non sapevo tu fossi un ragazzo, Prim - chiese scherzosamente Spierre, sorridendo sorpreso alla ragazza.

- Ooh sei così morto...Per farti perdonare come minimo devi darmi tutti i tuoi temaki.

I due avevano cominciato a battibeccare animatamente, mentre Vic aveva lasciato i sacchetti di cibo nelle mani di Leo e Newt, e si era avvicinata a Dan:-Non hai nulla da dirmi su tuo fratello e la Puffetta viola?

- Sinceramente no, passano molto tempo insieme e sono molto amici, ma nulla di più.

-Umm...Non mi convincono, secondo me quest'estate ne vedremo delle belle tra loro due. A mio parere sarebbero perfetti insieme.

- Odio darti torto, ma mio fratello non mi sembrava interessato in questo momento a trovare qualcuno.

- Oh beh, può essere, ma quei due occhi azzurri così luminosi mi dicono qualcosa di diverso. Lo sai che è difficile che sbaglio in amore.

- Lo so...Lo so fin troppo bene - rispose Dan perdendosi in chissà quali pensieri e risvegliandosi pochi secondi dopo - Cambiando discorso, è meglio se ci muoviamo a prendere quegli stupendi tamales oppure Newt ne farà indigestione. Sono quelli di tua zia?

- Ovviamente.

- Chiaramente i migliori della città.

Tra samosa e macarones i 6 ragazzi passarono la serata, scherzando, ridendo.


- Ho deciso di dire ai miei genitori che sono gay.

La voce di Leo era suonata tonante nel vuoto nella centrale elettrica, interrompendo tutti con la bocca piena di sushi o samosa. Si erano guardati un po' spaventati.

- Perchè ora? - aveva chiesto Prim apprensiva, sostenuta da cori dei suoi amici. Sapevano perfettamente che per Leo quello era un passo davvero grande e in parte nuovo, con quasi nessuno di loro aveva avuto bisogno di farlo: con Spierre, Vic, Indi e, ovviamente, Daniel la cosa era stata completamente naturale, forse perché era anche più piccolo e quindi non consapevole che la cosa sarebbe stata potuta vedere come "sbagliata", quindi non si era fatto problemi a mostrare apertamente i suoi interessi. Con Prim e Newt era stato diverso, ma il risultato non era cambiato assolutamente, anche loro avevano recepito l'informazione con la più naturale tranquillità. Leo ogni giorno ringraziava il cielo di questa cosa, di aver ricevuto in dono degli amici con una mentalità non da trogloditi.

Ma i suoi genitori...Oh, i suoi genitori erano tutta un'altra storia.

In primis c'era il fatto che fosse figlio unico, il solo che potesse portare nipotini NATURALI a quella coppia formata da una donna molto apprensiva e un uomo più vecchio con la mentalità chiusa in qualsiasi campo, figuriamoci in quello dell'omosessualità del suo UNICO figlio maschio.

- Perchè sono stanco di dovermi nascondere ai miei genitori.

- Non credo che tu ti nasconda ai tuoi genitori - aveva suggerito Prim - Tu sei una persona con un carattere ben distinto, non sei la tua omosessualità.

- Per quanto le tue parole sia davvero belle - si era intromesso Dan - Credo di capire cosa intenda Leo: vorrebbe che i suoi genitori lo conoscessero per quello che è veramente nell'interezza.

- Esatto! Apprezzo davvero tantissimo il tuo pensiero Prim, ma ti faccio un esempio: io non ho mai potuto parlare con mia madre del ragazzino che mi piaceva in seconda media.

- Beh, nemmeno io l'ho mai fatto - aveva risposto Vic.

- Certo Vic, ma se tu avessi voluto avresti potuto farlo senza essere giudicata?

- Credo di sì - aveva detto a mezza voce.

- Io no, perché avrebbe voluto dire dirle la verità...

- Non pensi che lo possano aver capito? - gli aveva domandato Newt incuriosito.

- Magari mia mamma sì, ma credo che non lo ammetterebbe mai a sé stessa. Mio padre invece, non è il tipo di persona che nota certe cose.

- A questo punto allora l'unica cosa da fare è sperare in una sorpresa? - aveva chiesto Vic dubbiosa.

- Ho paura proprio di sì...- le aveva risposto Leo con ancora una punta di speranza nella voce.

- Leo - gli si era avvicinato Spierre, mettendogli una mano sulla spalla - Sappi che se c'è qualche problema, noi tutti ci siamo sempre. Vero ragazzi? - si era rivolta a tutti i suoi amici.

- Sì, certo.

- Ovvio.

- Ma sì.

- Grazie mille. Appena la situazione sarà adatta, dirò loro la verità e poi vi farò sapere come è andata.

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