Ocean drive

- Non ci credo che la piccolina del nostro gruppo compia finalmente 18 anni – aveva squittito dal nulla Prim mentre se ne stavano tutti seduti nel mezzo della centrale.

- A me la cosa che sorprende di più è che te e Spierre finalmente vi siate messi insieme – aveva detto esasperata Vic.

- Dai ragazzi, ci abbiamo messo davvero così tanto? - aveva chiesto Spierre abbracciando leggermente quella che ora era ufficialmente la sua ragazza.

- Sì – avevano risposto tutti in coro, tutti tranne uno.

- Ci è voluto davvero così tanto tempo? - aveva domandato Miguel, che ormai aveva cominciato a frequentare più spesso il gruppo, andando di tanto in tanto alla centrale.

- Oh Dio santo, non te lo puoi neanche immaginare – aveva risposto Dan – Ma il problema è quel testone di mio fratello per tutto quel tempo non ha mai voluto ammettere di avere una cotta per lei.

- Quando avrai smesso di prendermi in giro, fammi un fischio – gli aveva strizzato l'occhio il fratello maggiore.

- Comunque, hai già deciso cosa fare per il compleanno? - aveva chiesto Newt cambiando discorso.

- Sì, credo di sì: mia madre spingeva per fare una cosa in grande, in un posto elegante e costoso, ma a me non va proprio.

- Quindi cosa vuoi fare? - aveva domandato Indi curiosa.

- Una cosa tranquilla a casa mia con voi...Ah, Miguel, anche tu sei invitato ovviamente.

- Davvero?

- Sì, certo, ormai sei del gruppo, mi sembra chiaro.

- Oh, grazie Becca. Quando è esattamente il tuo compleanno?

- Domenica, ma mia madre sabato non è a casa e mia sorella non torna per il weekend quindi abbiamo casa libera. Potreste venire il sabato sera, così a mezzanotte festeggiamo insieme, magari con anche il bagno in piscina.

- Bene, perfetto, affare fatto allora - aveva gioito Leo.

- Ah, ragazzi. Mi raccomando: vestitevi bene.

La casa di Becca era un gioiello sulla collina principale di Bret-y-Avon: su due piani più attico, brillava quasi di luce propria grazie al tramonto che si rifletteva sulle enormi vetrate e sulla piscina interrata, il tutto circondato da un giardino di un verde quasi irreale per quanto acceso.

- Ragazzi, questa non è una casa, è una reggia – aveva parlato estasiato Newt guardandosi in giro, nell'attesa che qualcuno aprisse loro. La porta stessa era un diamante in quel collier elegante, una pietra preziosa di vetro, decorata con un enorme sole dorato.

- Oh ragazzi, siete già arrivati – aveva aperto loro Prim, che era stata invitata dalla sua amica per aiutarla con i preparativi. Indossava un abito corto viola scuro, completamente in pizzo e una giacca di pelle con fiori ricamati sulle maniche e sul retro.

- Wow Prim, stai veramente bene vestita così – le aveva detto subito sincera Indi, entrando nella casa.

- Indi, anche tu sei molto bella così, davvero – non le aveva dato quasi tempo di finire la minore, troppo attirata dal suo abito a due pezzi con fantasia floreale.

- Ah, quindi io starei male? - si era intromessa Vic con tono da bimba in cerca di attenzioni.

- Oh no, nessuna delle due ha detto questo – si erano guardate Prim e Indi, dopo aver osservato la più giovane. Era innegabile, Vic aveva un fisico da modella, alta, magra con la pelle colore dell'avorio, grandi occhi verdi e lunghi capelli rossi che risaltavano grazie alla tuta lunga color smeraldo – Sei davvero molto elegante.

- Ragazze, siete tutte bellissime, il caso è chiuso – le aveva interrotte Leo.

- Lo pensi davvero? - aveva detto Becca scendendo le scale con il suo lungo abito oro e completamente tempestato di perline sottili che andavano anche a ricadere a mo' di maniche sulle spalle nude.

Erano rimasti tutti mozzafiato dalla bellezza e dalla luce che emanava la bionda: - Ragazze, non voglio essere offensivo, ma lei vi ha battute completamente - aveva preso la parola Miguel.

- No, no, hai pienamente ragione – gli aveva risposto Vic, incantata alla visione dell'amica.

- Becky sei bellissima – aveva gli occhi puntati Newt, ben sapendo che anche la sua ragazza condivideva quel pensiero e quindi non si sarebbe sentita offesa dalle sue parole.

- Brilli – aveva continuato Spierre, anche lui rapito, mentre Daniel se ne rimaneva lì a guardarla, ormai senza parole.

- Dai ragazzi, basta complimenti, mi emoziono se no – era arrossita la ragazza. Nonostante fosse abbastanza abituata ai complimenti che le rivolgevano i ragazzi ovunque lei andasse, sapeva che quelli provenivano davvero dal cuore e quindi la emozionavano profondamente – E' ora che inizi la festa! - si era fatta largo la ragazza portando tutti nell'ampio salone - E' tutto a buffet, potete servirvi come e quando volete, mettervi a mangiare sul divano, stare in piedi. In pratica fate come se foste a casa vostra.

Senza farselo ripetere due volte tutti i ragazzi e Prim si erano lanciati sul tavolo: grissini, frittatine, cruditée, mini burger, polpettine, mini muffin, bicchierini dolci, mini cornetti e qualsiasi tipo di pasticcino immaginabile, in pratica un ben di Dio che i ragazzi non potevano farsi scappare.

- Wow Becca, ti sei davvero tanto impegnata – le aveva detto Dan addentando un mini burger.

- Ma vah Dan, è tutto comprato – aveva riso la ragazza, lasciandolo con una leggera espressione di sorpresa sul viso – Però ti giuro che la torta l'ho fatta io.

- Oh, già a parlare di torta – si era unita Vic – Il party è appena iniziato! - se ne era andata subito dopo mettendo le mani al cielo e lasciando i suoi due amici leggermente scioccati.

- E' sempre la solita, non cambierà mai – si era intromesso stavolta Miguel ridendo -Cambiando discorso, se vuoi posso mettere un po' di musica.

- Oh no Miguel, ma grazie del pensiero. Ho preparato una playlist apposta, basta che schiacci play sulla cassa. Comunque, sei libero di cambiare musica senza problemi, tanto hai bei gusti.

I ragazzi si erano tutti un po' dispersi: chi sul divano con un piatto in mano, chi fuori sulle scale a fumare una sigaretta, chi ancora nel salone a ballare.

- Hey Becky – si era avvicinato Leo alla festeggiata, che ora se ne stava con un bicchiere in mano guardando il buffet per scegliere qualcosa – Non avevo ancora avuto la possibilità di dirtelo, ma sei davvero bellissima stasera.

- Grazie Leo – si era girata finalmente lei addentando un mini muffin e rivolgendogli tutta l'attenzione – Però devo dirti che anche tu stai davvero bene, la camicia bianca effetto marmo è proprio un colpo di classe.

- Non ti dico quanto mi ci è voluto a trovarla – l'aveva guardata leggermente allucinato, facendola ridere.

- Speriamo almeno abbia l'effetto desiderato su qualcuno – aveva guardato nella direzione di Miguel, prendendo finalmente una sorsata dal suo bicchiere.

- Becky! – aveva sussurrato forte il ragazzo, non volendo farsi sentire – Non provo nulla per lui... - aveva cercato di sistemare la situazione.

- Seh seh – aveva preso un altro sorso con lo sguardo sornione – Lo vedo come lo mangi con gli occhi. E poi vi sentite, no?

Leo aveva spalancato gli occhi con un misto tra il terrore e la sorpresa:- Chi...Prim!

-No no, Prim non ha detto nulla.

- Dan è impossibile!

- No, infatti – aveva in parte mentito - Diciamo che ho solo l'occhio lungo quando messaggi e credo che sia altamente improbabile che tu conosca un altro Migu - aveva riso leggermente – Comunque mi pare che il ragazzo non sia completamente indifferente... - lo aveva fatto guardare nella direzione del messicano, che ora stava parlando e ridendo con Spierre e Prim.

- Bec, ormai me lo state dicendo tutti: tu, Prim, Dan, Spierre...

- E non ti viene il dubbio? - gli aveva chiesto ovvia.

Lui, secco e deciso, l'aveva guardata dritta negli occhi castani. Se uno non avesse saputo che tipo rapporto scorreva tra di loro, potevano sembrare tranquillamente fratelli: entrambi biondi, entrambi con gli stessi occhi ravvicinati e il naso delicatamente accennato, altezza media, costituzione magra e portamento eretto.

- Pensi che non mi sia fatto già abbastanza domande?

- Ne sono certa, ma sono più certa che tu non ti sia dato nessuna risposta - Leo era rimasto con gli occhi bassi a terra – Sei il solito...

- Non voglio forzare le cose. Anche Prim mi ha dato un consiglio, ma io ho paura. Ci sono tanti fattori in ballo.

- Come sei sempre machiavellico ragazzo! Devi viverti questa cosa con più rilassatezza.

- Sai cos'è? Io con lui sono stra rilassato, non penso a nulla se non il momento, ma quando rimango poi da solo analizzo qualsiasi sua azione o parola.

Becca si era messa di nuovo a ridere – Stai proprio sotto un treno. Però davvero, fidati di me, andrà tutto bene in un modo o in un altro.

- Come fai a dirlo Becky? – aveva preso anche lui una sorsata dal bicchiere di carta.

- Perché ha ragione, Leo – era risbucato Dan dal suo angolino vicino alla finestra, per servirsi ancora con un bicchiere – Se ci sbagliamo sul suo interesse, resta che siete amici, no?

- Sì, per quello sì, ma non è facile essere amici con qualcuno che ti piace...

- E lo dici a me?! – aveva perso un secondo la sua calma Dan, facendo ridere allegra Becca.

- Scusami, hai ragione – Leo aveva abbassato gli occhi e poi aveva subito riagganciato gli occhi del suo migliore amico – Come hai fatto?

- Mandando giù tanti bocconi Leo – aveva preso una sorsata amara – Ma qui sarebbe diverso, perché sapendo di non avere nessuna possibilità, ti passerebbe.

- Esatto! – si era intromessa Becca, guardando verso il messicano, che ora se ne stava seduto sulle scale a parlare piano con Prim – Ma non ne avete mai parlato?

- No, non c'è mai stata la possibilità o il momento esatto.

- O avevi paura di dirglielo? – aveva lanciato una stoccata la ragazza che Leo aveva colto guardando preoccupato verso Miguel, ancora seduto sulle scale con Prim, la quale sembrava molto interessata all'argomento.

- Ci sta – lo aveva sorretto Dan guardando con tenerezza sia lui che Becca, un segreto tra loro due – Non è una cosa facile.

- E' una cosa che potrebbe cambiare tutto...- aveva scosso la testa con gli occhi ancora puntati sul moro – E così mi va bene – aveva sorriso amaro.

- Non credo che lui sia quel tipo di persona però – gli aveva risposto Becca dopo aver scambiato uno sguardo con Dan.

- Non sembra, ma magari lo è.

- E rischiare non ti va? – la musica leggera di pochi minuti prima era completamente cambiata dopo che Spierre aveva messo "Ocean drive" e si era lasciato trascinare da Vic in pista.

- Ho mai rischiato nella mia vita Bec?

- Mmm, non che io mi ricordi, no.

- Lo sai che mi piace stare nella mia safe zone.

- Non ha caso sei amico di Dan – lo aveva punto – Siete la confort-zone fatta persona.

- Almeno non hai soprese – le aveva risposto il moro divertito.

- Ah, no no, quello è sicuro – aveva alzato le mani.

- Ti annoi con noi? – aveva cercato di sviare il discorso Leo sapendo che tanto non avrebbe portato a nulla.

- No, per nulla – aveva preso un altro sorso la ragazza – Ma non stiamo parlando di questo – gli aveva quasi letto nella mente e lo aveva ripreso – Alle volte uscire dalla safe zone è un bene, potrebbero succedere tante cose belle.

- Ecco che la tua teoria funziona: è la stessa cosa che mi ha detto Prim, più o meno.

- Ecco! – si era bloccata – Ma di cosa starà parlando così fitta con Miguel?

- Lascia stare, ho paura di saperlo, ho un'ansia unica...

- Non direbbe nulla, lo sai?

- Consapevolmente no, ma potrebbe scapparle.

- Leo, ha smesso di bere...

- Ah, davvero? Bene! Sono molto felice di questa cosa. E un po' risollevato, mi spiace dirlo.

- No, hai ragione, e questo lo ha capito anche lei per fortuna.

- Hey! – la reazione del gruppo davanti al viso di Miguel era stata un po' troppo violenta per la normalità, ma pareva che il ragazzo non se ne fosse accorto.

- Hey Miguel!

- Ciao! – Becca e Dan avevano tentato di dissimulare il colpo, ma Leo non aveva fatto lo stesso.

- Hey...- aveva sorriso tirato, troppo in imbarazzo, eppure Miguel aveva ricambiato ampio e luminoso come sempre.

- Cosa mi consigliate tra tutto questo ben di Dio? – si era avvicinato al tavolo del cibo.

- Le frittatine secondo me sono pazzesche.

- Anche le polpettine sono buonissime.

- Allora prendo tutti e due – aveva riso il ragazzo addentando una polpetta – Oddio Dan, hai ragione, sono spaziali!

- Mi fa piacere – aveva risposto al suo posto Becca, la vera padrona di casa, togliendo il fardello della conversazione all'amico – Per il resto tutto bene, la musica ti piace? Mi interessa il giudizio di un esperto – non voleva monopolizzare la conversazione con Miguel, ma Leo in quel momento pareva catatonico senza un motivo apparente.

- Sì Becca, davvero ottimi gusti – aveva sorriso con sottofondo "The night is still young" – Ma devo dire che tutta la festa mi sta piacendo: tranquilla, ma molto piacevole – si era guardato in giro prendendo un sorso dal suo bicchiere. Becca poteva dirsi certa di aver notato che Miguel aveva indugiato un paio di secondi sul viso di Leo, il sorriso più largo e gli occhi brillanti – Che ne dite se andiamo a ballare un po'? – aveva posato lo sguardo su Becca.

- Perché no – aveva risposto stranamente Dan nella speranza di risollevare l'amico.

- Sì, certo, anche perché sono gelosa di Vic in questo momento – aveva riso la bionda indicando con un cenno la rossa che, come sempre, era riuscita a trascinare tutti a ballare – Leo, tu vieni? – lo aveva scrollato ancora guardandolo con un misto di tenerezza e "non c'è nulla di cui stare male"

- Sì, sì, certo – si era piazzato un sorriso addosso e aveva guardato Miguel.

- Bene! – non aveva perso tempo il messicano: aveva afferrato Leo per un braccio e lo aveva portato al centro del salotto.

- Io non so più cosa pensare Becky – si era avvicinato Dan all'amica – A me la cosa pare evidente: lo hai visto come lo guarda?

- Sono la prima ad avertelo detto, Dani – lo aveva fulminato bonariamente – Però lo sai com'è Leo, vuole conferme prima di buttarsi – gli aveva sorriso come a fargli intendere che lui era il primo a poterlo capire – Ma non passiamo l'intera serata a parlare di questa cosa – si era risvegliata come da un torpore – Ho intenzione di far scatenare anche te stasera! – gli aveva preso una mano e lo aveva tirato.

- Buona fortuna – aveva riso lasciandosi guidare fino a suo fratello e Prim, entrambi persi nelle note di "Desire".

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top