In the name of love
- Non so se posso reggere ancora molto questo stress - Vic aveva alternato il suo sguardo tra Newt e Indi e subito dopo aveva guardato verso Dan- Non era mai successa una cosa del genere!
Come sempre il gruppo se ne stava seduto al centro dell'ampia sala della centrale, a chiacchierare, bere qualcosa e cercare refrigerio in quei pomeriggi afosi. Ma quel giorno, oltre all'afa tra le mura di cemento serpeggiava un senso di tensione non indifferente: Indi e Newt aveva litigato.
E, ovviamente, nessuno dei due aveva intenzione di parlarne per ora, l'arrabbiatura era ancora troppo fresca.
- Sono cose che succedono nelle coppie - aveva tentato di sviare il discorso il ragazzo, già aveva le sue grame per la testa e non aveva in realtà molta voglia di farsi influenzare - Poi li conosci: Newt è una testa calda, ma quando si parla di Indi si addolcisce completamente, mentre tua cugina è accomodante. Si chiariranno in fretta.
- Questo lo so, ma sei d'accordo con me che qui dentro l'aria è irrespirabile?
Dan si era guardato in giro ed effettivamente qualcuno dava conferma alla rossa: Prim, seduta al fianco di Spierre, fissava a vuoto il muro davanti a lei, mentre Leo continuava a guardare preoccupato il cellulare bloccandolo e sbloccandolo a intermittenza.
Leo...Certo che in quei giorni Dan non poteva davvero avere pace: il suo comportamento un po' svanito lo preoccupava davvero, anche se non voleva forzarlo assolutamente a parlare. Non era nel suo stile, non lo era mai stato e non doveva diventarlo anche se continuare a pensarci non lo aiutava.
- Scusatemi ragazzi, vado un attimo a fumarmi una sigaretta - Prim si era alzata di scatto quasi scrollandosi di dosso Spierre e aveva sbattuto dietro di sé il portone.
- Cosa è successo adesso? - aveva chiesto Vic, la solita curiosa, a Spierre, ma lui era già corso dietro a Prim.
- Te lo dico io Vic cosa è successo - Dan aveva riafferrato lo sguardo dell'amica - Hai ragione tu, qui la tensione si può palesemente toccare - aveva scambiato un ultimo sguardo con Becca, per poi rimanere a fissare perso il suo migliore amico.
In quell'orario il cielo si tingeva di un tenue viola che andava in mischiarsi in spruzzi rosa sull'orizzonte arancione, dove si alzava piano il fumo di una sigaretta.
In un gesto spontaneo Spierre aveva alzato lo sguardo, incontrando la minuta figura di Prim sul ponte. La ragazza con lunghi capelli rosa e una maglia nera dei Nirvana stava lanciando grandi sassi nel corso d'acqua, tenendo le gambe a penzoloni e la testa indietro: sembrava osservare il cielo con aria accigliata, quasi a sfidarlo di scatenare contro di lei la sua peggior tempesta.
Da dove si trovava Spierre riusciva addirittura a vedere i grandi occhi che minacciavano di far piovere su quel viso pallido e leggermente stremato. Un po' temeva di avvicinarsi e disturbarla.
- Pri, va tutto bene? - si era seduto sul ponticciolo, quello che era stato testimone di molti loro momenti - Sei quasi scappata dalla centrale.
- Sì, sì, tutto bene - continuava a guardare fissa - Avevo solo voglia di una sigaretta - aveva preso un altro tiro.
- Pri, lo stai facendo di nuovo - aveva tentato di allontanarle la sigaretta, ma lei lo aveva scansato stizzita.
- Cosa Spierre? Cosa? - sembrava esasperata senza una vera motivazione.
- Chiuderti quando hai paura - l'aveva fatta sciogliere - Ma adesso, di cosa hai paura? - si era lasciata prendere le mani.
- Indi e Newt...hanno litigato...
- Embè? Sono cose che capitano tra fidanzati. Risolveranno in fretta, lo sai?
- Non è questo Spie - aveva dato un leggera stretta alle mani del ragazzo - Ma se litigano loro, noi cosa faremo?
- Cosa intendi? Noi litighiamo sempre, ma non è mai successo che questo ci facesse male.
- Sì, ma ora...le cose sono diverse Spierre - l'aveva guardato con degli immensi occhi verdi.
- Non è vero Pri - le aveva preso il viso - Io e te non siamo stati mai amici, siamo sempre stati qualcosa di più.
- Lo pensi veramente?
- Beh, lo dicono tutti.
- No Spie, TU lo pensi veramente? - l'aveva colto alla sprovvista, lasciandolo con gli occhi spalancati e le mani fredde.
- Io- io...Prim, tu non hai paura del fatto che litigheremo, tu hai paura che io non sia sicuro nei miei sentimenti per te - l'aveva sorpresa stavolta lui, tanto che lei aveva solo abbassato lo sguardo e aveva ritirato le mani - Perché?
- Perché se non fosse stato per gli altri, forse saremmo stati ancora al punto di partenza: io perdutamente sotto un treno e tu senza accorgerti di nulla. Ho solo paura che tu ti sia convinto di provare qualcosa per me senza effettivamente farlo.
- Non so se essere felice perché mi hai detto che sei sotto un treno per me - l'aveva fatta arrossire un po' troppo - Od offendermi perché stai sottovalutando i miei sentimenti - aveva abbassato lo sguardo - E un po' mi dà fastidio che tu non mi abbia capito ancora completamente.
- Perché pensi questo?
- Tu credi davvero che Dan sia il solo timido dei Frost?
- Tu non sei timido, non lo sei mai stato.
- No, infatti, non sono timido, hai ragione. Solo che ho anche io le mie insicurezze. E tu sei una di quelle - Prim l'aveva guardato strano, non capiva dove volesse andare a parare - Pri, tu sei una mina vagante alle volte e quindi non è che non mi sono mai accorto del tuo interesse, solo non gli ho mai dato peso per non trascinarmi in una situazione che mi avrebbe fatto male: tu sei praticamente la mia metà, l'ho sempre pensato, e rovinare il nostro rapporto per un malinteso mi avrebbe ucciso davvero.
- Spierre...
- E questa è un'altra motivazione del perché non ho voluto chiarire prima, non perché non volessi spezzarti il cuore con un rifiuto, ma perché non volevo spezzare il mio con una stupida lettura sbagliata - Prim lo fissava attonita, gli occhi enormi - Quindi, ti prego, non mettere in dubbio quello che provo per te, perché di tutte le cose che ho fatto nella mia vita, questa è la cosa di cui sono più sicuro - aveva sorriso debole, ma quel piccolo ghigno sul suo viso era scomparso sotto le labbra di Prim.
- Scusami Spie, non avrei dovuto dubitare - lo aveva baciato ancora più velocemente - Non credevo...
- Lo so, non l'ho mai mostrato.
- Ma tu sei così e così va bene - un altro bacio - Perché so già che apprezzerò di più i momenti in cui lo farai, saranno più sinceri - aveva sorriso, il petto che esplodeva guardando il viso di Spierre - Forse è presto, però...
- Anch'io - l'aveva interrotta - Ma non serve che lo dici, perché lo sento e questo mi basta.
- Scusami ancora.
- Smettila Pri, lo hai detto anche tu: noi non abbiamo bisogno di chiederci scusa - l'aveva baciata stavolta lui.
- Perché entrambi siamo più bravi con i gesti - l'aveva baciata di nuovo.
- Sì, devo dire che te la cavi bene con i gesti - si era allontanata leggermente facendo un mezzo sorriso.
- Sei la solita scema tu - l'aveva baciata per un'ultima, lunga, volta.
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