Give me the future
La gru era già al lavoro, lentamente stava prendendo pezzetti di cemento grigio e acciaio dall'anima della centrale. La facciata principale ormai era stata completamente privata dai vetri rotti da anni, aveva perso il suo bellissimo sorriso.
Un'altra gru, più grande della prima, se ne stava lì, in ammirazione, facendo dondolare pericolosamente la sua palla da demolizione. Presto tutto quello sarebbe scomparso per fare spazio a un grattacielo che avrebbe ospitato i nuovissimi uffici della CED Company.
- Dai amore, ce la puoi fare a salire – un ragazzo sul retro tentava di salire la collina offrendo una mano a una ragazza visibilmente incinta.
- Scusami, ma sono un po' appesantita.
- Hai ragione, ma dobbiamo fare in fretta, o ci scopriranno – aveva risposto alla giovane un altro ragazzo, rimasto poco dietro alla coppia – E dobbiamo anche cercare di non fare molto rumore.
- Guarda, finché non mi si rompono le acque Dan, stai pur tranquillo che farò silenzio.
- Sempre caustica Prim – aveva detto una voce maschile dall'alto, accompagnata da un viso familiare.
- Newt! - aveva urlato tutti e tre contemporaneamente, arrivando finalmente in alto alla collina.
- Ah, ma c'è anche Vic! - era corso ad abbracciarla Dan.
- E tra non molto dovrebbe arrivare anche Indi – gli aveva detto la rossa rispondendo all'abbraccio.
- Allora mancano solo Becca, Leo e Miguel e poi siamo al completo – aveva puntualizzato Newt.
- Mmm, Leo mi aveva detto che sarebbe venuto più o meno a quest'ora, quindi in teoria dovrebbe arrivare.
- Sicuramente, non può perdersi il momento in cui distruggeranno la centrale – gli aveva fatto eco Vic.
- Non pensavo sarebbe mai arrivato questo momento, mi viene un po' di malinconia...- l'aveva seguita Prim, interrotta da una voce.
- Ciao ragazzi.
- Ciao Indi.
- Hey, ma sei abbronzatissima! – aveva notato subito la cugina – Appena tornata da qualche viaggio?
- Sì, tre giorni fa sono rientrata da una missione in Zimbawe.
- Oh, wow. E cosa fai in queste missioni? – le aveva chiesto curioso Spierre, rapito dalla nuova occupazione dell'amica.
- Un po' di tutto: aiutiamo a costruire case, insegniamo ai bambini nelle scuole, aiutiamo le persone nelle cose quotidiane...Ovviamente accompagnati anche da professionisti come dottori e infermieri.
- In pratica hai unito le tue passioni, viaggiare e aiutare la gente.
- Esatto – aveva sorriso senza più nulla da dire.
- Ma tu Newt, invece, che fai nella vita?
- Sono entrato in una scuola di polizia e ora sono commissario del corpo della città.
- E...in quanto amore? – aveva lanciato uno sguardo a Indi: tutti sapevano che dopo circa 2 anni di relazione, lei e Newt si erano lasciati di comune accordo, senza nessun rammarico.
- Oh, questa è una storia divertente. Ho conosciuto una ragazza, Julia, nella scuola di polizia e dopo un tempo di frequentazione ha deciso di presentarmi i suoi genitori, lo stesso giorno in cui il fratello avrebbe presentato la sua. Beh, la cosa è stata comica quando mi sono ritrovato davanti Indi, la nuova fidanzata che il fratello di Julia aveva incontrato in Madagascar.
- No, va beh, questa cosa è pazzesca – era scoppiata a ridere Prim – E loro quando hanno scoperto che eravate ex?
- E' stata una cosa dura, però quando abbiamo spiegato loro cosa e come ci siamo lasciati, hanno capito.
- Ci vogliamo ancora bene, quello è ovvio, però infondo è sempre stato così: ci siamo sempre e solo voluti molto bene – gli aveva dato manforte Indi, lasciando tutti in silenzio a pensare.
- Ragazzi! – una giovane con corti capelli biondi e un sorriso smagliante aveva raggiunto il gruppetto, seguita da altri due ragazzi che faticavano sulla scoscesa salita della collina.
- Becca!
- Leo!
- Miguel! Beh, da come vi vedo, credo che tu e Leo stiate ancora insieme – aveva notato Vic.
- Molto meglio – aveva interrotto il tentato scambio Leo – Mi ha chiesto di sposarlo! – aveva alzato la mano a mostrare una fedina argentata.
- Oddio, oddio, oddio! – aveva cominciato a saltare felice Vic – Oddio, che bello!
- Ragazzi, è una notizia stupenda!
- Però dai, la cosa che vogliamo veramente saper è: come gli hai fatto la proposta, Migu? – aveva tagliato corto Prim.
- Ovviamente al "Pulpo Charlador"! Con l'aiuto di Nìeves: abbiamo preparato un flan de vanilla e abbiamo infilato dentro l'anello proprio al centro.
- E non l'ha mangiato? Leo, mi sorprendi – lo aveva stuzzicato Dan.
- No Dan, perché conoscendolo, l'ho messo apposta che si vedesse e quindi l'ho coperto con una cloche. Il suo viso quando l'ho tirata su era qualcosa senza prezzo, una cosa stupenda e commovente.
- Vedere quanto sei innamorato, Miguel, è qualcosa che scalda il cuore – gli aveva sorriso Becca, anche lei con un calore nel petto.
- Per quando è programmato il matrimonio?
- Per maggio. E ovviamente siete tutti invitati – aveva sorriso felice Leo dando una stretta alla mano del suo ragazzo.
- Maaa la nostra caporedattrice non ha nulla da dire? Su Becca, raccontaci qualcosa: come va con Mnemosyne?
- Cresce. La settimana prossima intervisteremo Jean-Olivier Fragort e pubblicheremo uno speciale sui Dominos.
- Cresce? Direi che con questi due articoli, ormai la crescita massima è già arrivata – aveva riso – Ma questa cosa era prevedibile da parte tua, hai sempre avuto delle capacità fuori dalla norma – era calato il silenzio senza un vero motivo.
- Però in tutto questo ci stiamo dimenticando di una cosa fondamentale: una signora Frost? - Prim aveva dato un'occhiata a Vic per farle ripetere mentalmente quello che aveva appena detto – Intendo, una signora Frost Jr.?
Dan si era guardato un po' in giro prima di rispondere: -Ci sarebbe qualcuno...
Questa sua frase aveva lasciato tutti scioccati, in primis il fratello e la cognata, ai quali aveva sempre detto tutto.
Leo aveva spezzato quel silenzio imbarazzante con una proposta: -Dan, ce la devi assolutamente presentare un giorno o un altro, magari la puoi portare al matrimonio.
- Ma mancano quasi 8 mesi, non conosceremo mai la fidanzata di Daniel – aveva lanciato Vic.
- Beh, se volete ve la presento ora.
- Ora?!
- L'hai mollata in macchina sotto il sole? - aveva chiesto il fratello prendendolo in giro.
- No, in realtà è qui tra di noi – aveva sorriso verso Becca, che aveva subito ricambiato avvicinandosi e baciandolo in fretta.
- Ah, quindi nonostante tutto siete tornati insieme? – aveva esordito Vic dopo un minuto di completo silenzio, facendolo cadere ancora più pesantemente.
- Ma-ma loro non sono mai stati insieme – aveva spezzato la tensione Spierre – Nel senso, voi non siete mai stati insieme, vero?
- Beeeh – aveva sorriso in imbarazzo Dan.
- Ah, vuoi vedere che il fratellino Frost qui ha degli altarini segreti – aveva dato una pacca Prim al suo compagno, che ora se ne stava con la bocca a O e gli occhi di ghiaccio sgranati come due fari nella notte – E anche la nostra Becca! Possiamo sapere?
- Sì, ragazzi – aveva messo becco Leo, anche lui molto sorpreso – Nessuno di noi sta capendo...Tranne Vic a quanto pare.
- Io e Dan non siamo mai stati insieme – aveva preso la parola Becca – O, comunque, non nel senso stretto.
- Un flirt? – aveva continuato Prim.
- Sì, un "flirt" di quasi...due anni...
- Due anni?! Ma-ma da quando?
- Ve lo dico io – si era intromessa Vic – Se questi due, non so se vi ricordate, non si trovavano il giorno in cui Prim ha rischiato il coma etilico, è perché erano insieme. E non credo stessero giocando a carte.
- Tralasciando il fatto che quello è stato un caso perché ci siamo ritrovati insieme sulla terrazza e non so bene cosa e come sia successo – si era discolpata Becca.
- Mi hai baciato Becky, è abbastanza semplice – Dan aveva punto la fidanzata.
- E tu non ti sei tirato per nulla indietro – aveva ricambiato lei con un sorriso malizioso – Comunque Vic, tu come facevi a saperlo?
- Non lo so. In realtà, era una deduzione. Il dubbio non mi è venuto la sera stessa, ma nei giorni seguenti avevo notato che qualcosa era cambiato: parlavate di più tra di voi, c'erano sguardi complici e non parlo di sguardi casti. Mi pareva evidente che ci fosse qualcosa tra di voi, per questo sono rimasta un po' interdetta quando ti sei messa con Lucas.
Becca, senza preavviso, era arrossita pesantemente, ma aveva comunque parlato guardando prima Dan: - Tanto tu lo sai già, quindi che senso ha non dirlo anche a loro?
- Becky, se ti senti a tuo agio, fallo pure.
- Ok – aveva preso un sospiro – Lucas, per quanto sia stato una parte molto bella della mia vita, all'inizio era solo un modo per non pensare, per non stare peggio.
- Peggio? Peggio per cosa?
- Eh...Diciamo che prima di iniziare questa "amicizia speciale", Dan e io avevamo fatto un accordo: se uno dei due si fosse innamorato, lo avrebbe detto all'altro e avremmo risolto in qualche modo.
- E tu non lo hai fatto.
- Nemmeno io – l'aveva interrotta Dan, mosso anche a tenerezza dalle parole della sua ragazza.
- Fermi tutti! – Spierre aveva guardato il fratello e Becca – Voi due...vi siete innamorati?
- Sì, Spierre. Ma Lucas è stato più veloce a chiarire le sue intenzioni.
- Ero innamorata per davvero di tuo fratello, ma la situazione era diventata troppo pesante e mi sono lasciata trascinare in una relazione che forse non volevo davvero.
- E come mai ora siete qui, di nuovo insieme?
- Il destino penso – aveva riso Becca felice – Qualche problema informatico in redazione, qualcuno ha voluto mandare come tecnico Dan e, si sa, vicino al fuoco la paglia brucia – aveva fatto spallucce – Ma, ora che sapete tutta la storia, vi rendete conto che era una cosa prevedibile. Quello che non è prevedibile, è che il primo passo lo ha fatto lui – aveva riso la ragazza.
- Seria?!
- Oh, me l'ero fatta scappare già una volta, quindi quando mi ha detto che era single, ho tirato fuori il coraggio.
- Oh, ma vuoi vedere che davvero sei guarito?! - Spierre aveva detto rivolto al fratello.
- Eh, mi sa che la cura Rebecca Mills funziona – gli aveva risposto lei ridacchiando.
- Non so come voi abbiate fatto a tenere segreta questa cosa per così tanto tempo.
- Beh, con tutti voi fidanzati e le vostre serate da coppiette, era facile passare del tempo insieme senza che nessuno se ne accorgesse.
- Ah, ecco perché non vi lamentavate! – aveva quasi strillato Vic – Adesso mi fate sentire in colpa per tutte le volte che siamo usciti solo noi tre.
- Vic no, assolutamente no, non ci hai mai dato fastidio – l'aveva tranquillizzata la ragazza – E poi riuscivamo a trovare del tempo comunque.
- Che belli che siete però!
- Io ancora non riesco a credere che i miei due migliori amici si siano messi insieme – era quasi commosso Leo – Le nostre vite sono cambiate tutte così tanto. Mi fa piacere che la centrale infondo sia stata testimone di come siamo noi oggi, almeno nei suoi ultimi attimi di vita.
Ormai tutto il gruppo aveva deciso di allontanarsi, rimanendo però sul ciglio del fiume, vicino al ponte. La palla demolitrice aveva cominciato a oscillare con una lentezza estenuante, come il pendolo di un orologio che non vuole suonare. Aveva preso poco a poco forza, finché con un colpo sordo non si era infranta contro la facciata principale: i mattoni scivolavano come gocce sul finestrino di una macchina, si rincorrevano e facevano a gara a chi sarebbe arrivato prima a terra.
- Mi spiace che i tuoi graffiti siano andati distrutti- aveva detto Vic con gli occhi verdi fissi su ciò che restava della centrale.
- Tranquilla Vic, gli ho riportati tutti sulle mie tele.
- Era prevedibile che saresti diventato un famoso artista con tutto il talento che hai – gli aveva sorriso Newt gentile, seguito da cenni e voci di assenso da parte degli altri.
- E quindi hai riprodotto anche quello che hai dedicato a noi? – gli aveva chiesto curiosa Indi
- Sì, certo, è stato il primo.
- E come lo hai chiamato?
- Graffiti di anime.
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