Pianificazioni
Potete ben capire come alcune cose possano far saltare i nervi, cose come l'apocalisse scampata una volta e che si ripresenta, o scoprire di essere stata investita da un demone e un angelo che stavano insieme, l'essere una strega che viene posseduta. Queste sono alcune delle cose che possono far saltare i nervi. Quelli di Anatema in quel momento non erano solo saltati, erano esplosi.
Non sapeva per quanto tempo fosse rimasta in piedi in silenzio, ma ora si stava riprendendo lentamente dallo sciock. Si volto, afferrò la coperta e se la tirò sulle spalle, mentre i celestiali facevano supposizioni e andavano avanti e indietro senza sosta, aprí la porta e uscì sul marciapiedi. Ci mise un po' a trovare la Bentley ma quando la vide la fissò con uno sguardo che avrebbe potuto incenrirla. La vecchia e saggia macchina fece scattare la serratura e la porta del passeggero si aprí da sola. Con passo deciso si avvicinò alla vettura "Grazie" disse la strega e la porta si richiuse dietro di lei.
Sulla soglia della vecchia libreria Crowley e Aziraphale erano alquanto sorpresi. Il demone aveva la bocca aperta sconvolto "La mia auto!" riuscì solo sibilare nell'ira "la mia auto... Oooo vedrà quando saremo soli! Lei deve ubbidire a me e a me soltanto!" Aziraphale ridacchiò solo per sentire gli occhi dell'amico che lo scrutavano offesi sotto le lenti, si coprí la bocca con la mano e fece l'indifferente arrossendo. Il demone non poté non ricambiare il sorriso, poi scosse la testa con forza e si diresse verso l'auto e salì, la stessa cosa fece l'angelo.
La vecchia Bentley si accese con un rombo assordante e si diresse a tutta velocità fuori dal centro di Londra. Aziraphale e Anatema non dissero niente per tutto il viaggio, tutti fissavano fuori dai rispettivi finestrini e di tanto in tanto attraversavano quartieri in prendi alla guerriglia più totale. "Deve esserci una spiegazione per tutto questo scompiglio" disse Aziraphale arrivando il naso "Londra sta impazzendo e in questi giorni ho percepito il buono che c'è in città ridursi moltissimo, sono molto preoccupato Crowley" disse l'angelo guardandolo con i suoi grandi occhi azzurri. Crowley per un attimo si distrasse sotto quello sguardò e passo a pochi millimetri da una signora sul marciapiede. "Lo so angelo, lo sento anch'io. Ma credo di aver capito. Qualcuno sta accumulando energia per fare qualcosa o prepararsi a qualcosa. E tutto questo non piace nemmeno a me. Sento anche che le attività demoniache sono aumentate di molto."
Appena arrivati al cottage Anatema scese spalancano la porta e si diresse all'entrata lasciando gli altri indietro.
"Bene angelo siamo arrivati" Il demone uscì dall'auto e si stiracchiò tendendo tutto i muscoli, uno a uno. Non capi nemmeno come ma si ritrovò a cadere. Qualcosa lo avava compito. Chi osava colpirlo? Quando si voltò la scena che si trovò davanti fu alquanto peculiare. Aziraphale si era messo tra lui e un ragazzo in mutande. Newt portava degli scarponi ma montagna, era sporco di fango e aveva delle foglie attaccate alle braccia, puzzava ed era una delle cose più ridicole che avessero mai visto. Brandiva una scopa e colpiva alla cieca urlando "Dov'è? Dov'è Anatema? Che le avete fatto?" urlò dritto in faccia al povero angelo. Crowley rise così forte che richiamò l'attenzione delle strega nel cottege che spalancò la finestra e non poté che ridere.
Newt smise di colpire il povero malcapitato appena la vide e sorrire, sorrise come se avesse appena ricevuto il regalo più bello del mondo. Lasciò andare là sua terribile arma e si è arrosí alzò una mano e la scosse leggermente "Ciao" disse con un leggero sorriso.
"Appena mi sono svegliato e non c'eri sono uscito a cercarti. Mi sono anche armato" disse arrossendo "è il meglio che ho trovato" aggiunse muovendo leggermente la scopa. "Ora sono tornata ma ti ringrazio per il salvataggio" disse Anatema sorridendogli a sua volta. Erano entrati tutti e si erano stipati nella graziosa ma piccola cucina. Anatema da strega diligente aveva preparato un impasto a base di erbe che applicò sui graffi del giovane e preparò dell'ottimo the, che nella tazza di qualcuno di cui non faremo il nome si trasformò in un ottimo rosso d'annata.
"Allora, la situazione che ci si presenta può non sembrare facile, ma abbiamo a disposizione molti mezzi. Primo bhe...noi, secondo abbiamo una strega, e suppongo... un cacciatore di streghe. Dovremmo scendere all'inferno per trovare un pezzo dello specchio e ci servirai tu Anatema per individuarlo. Terzo abbiamo già qualcuno che conosce l'inferno."
Sia Aziraphale che Anatema fissarono i loro occhi su Crowley che guardava con occhi spenti fuori dalla finestra.
Quando parlò la sua voce suono piatta e fredda, frutto dell'accurato controllo delle sue emozioni. "Esiste un passaggio a Londra che porta agli inferi, e non sto parlando della via delle sedi, sto parlando di una porta che ho siggilato io stesso decenni fa. Quella porta è la nostra via per entrare e anche la nostra uscita sicura il problema è che una volta aperta chiunque può uscirne"
Subito gli altri tre cominciarono a parlare a ruota libera. L'angelo stava tentando di organizzare il piano, Anatema voleva sapere tutto sull'inferno e come avrebbe influenzato le sue capacità, e Newt, bhe... Lui voleva solo che qualcuno gli dicesse cosa stava accadendo o perlomeno che qualcuno si degnasse di dirgli qualocosa. Per di più quel povero ragazzo aveva avuto un assaggio degli occhi di Crowley e dentro di lui questi avevano instillato una certa apprensione.
Per conto sui il nostro demone faceva finta di essere calmo. Si, se ve lo state chiedendo stava cercando una scappatoia alla profezia della vecchia strega. Per lui esisteva solo un mondo, ed era quello in cui esisteva Aziraphale. Lo guardò come se guardasse le sue amate stelle.
Si riscosse dai suoi pensieri e sospirò "Che state blaterando? SILENZIO! ora vi dico io come faremo. L'inferno è il mio territorio!"
Tutti ammutoliro subito, l'umore di quel diavolo influenzava di molto come appariva e al momento era come trovarsi davanti una tempesta al cui si spera solo di sfuggire.
Il piano venne studiato nei minimi dettagli, e vi dirò le parti salienti. Sarebbero scesi negli inferi solo in tre, Newt sarebbe rimasto a sorvegliare che niente uscisse dalla porta, intanto la strega avrebbe lasciato il proprio corpo sempre con il giovane e avrebbe attraversato la prora solo con l'anima, un volta di la avrebbe localizzato il pezzo, preso quello, sarebbero usciti. Possibilmente compiendo il tutto senza farsi scoprire o peggio... uccidere.
Il giorno passò veloce Anatema preparò tutto l'occorrente per l'incantesimo di localizzazione e si diede una pulita. Aveva impacchettato il tutto mentre il suo ragazzo le girava attorno nervosamente tentando di fare altro the. Cercava la scatola delle bustine ma non la trovava più. "Anatema...secondi te ci possiamo fidare? Voglio dire... Hai visto i suoi occhi... I suoi occhi! E poi i demoni non dovrebbero essere cattivi?" Anatema lo rassicirò come meglio poté in lei la sensazione che quel demone in realtà fosse buono era vicino alla sicurezza totale." Si lui non è un vero demone diciamo. Io posso vedere le aure, lo sai e la sua non è affatto malvagia. E ora passami la scatoletta del the... la sopra" il cacciatore afferrò la scatoletta dalla mensola, questa scivolò fra le sue dita e si infranse sul pavimento lasciando sparse sul pavimento numerose ricette di cucina. Anatema sisprirò e abbozzò un sorriso allo sguardo contrito del giovane e si piegò per aiutarlo a raccogliere tutto. Il primo foglietto che prese in mano non era una ricetta. Era un foglio più antico che non aveva mai visto. C'era scritto " Cara Anatema, profezia del libro che non hai bruciato. Firmato Agnes Nutter". Il suo cuore impazzí. Lo girò e lesse con attenzione le parole che vi erano scritte e seppe con certezza che doveva aiutare quei due a tutti i costi, e che il mondo questa volta sarebbe potuto finire tutto sul serio. A qualsiasi costo avrebbe dovuto far arrivare quei due dove dovevano, era la loro unica speranza. Avrebbe svolto il suo ultimo compito come discendente di Agnes Nutter con il massimo impegno. Non disse niente e andò avanti a raccogliere le ricette.
Newt si era preparato a qualsiasi evenienza, portava sulle spalle uno zaino pieno di medicamenti e al fianco teneva la pistola che la sua ragazza possedeva. La strega l'aveva mostrata a Newt qualche mese prima e gli aveva insegnato a sparare, con grande sorpresa di entrambi avevano scoperto che era un bravo tiratore. Aziraphale aveva semplicemente rassettato il suo pappilon di tartan e continuato a lanciare sguardi preoccupati a Crolwey. Dal suo canto Crowley aveva pensato a cosa sarebbe successo appena avessero varcato la porta. Entemabi sarebbero momentaneamente usciti dai loro corpi e avrebbero mostrato la loro vera forma. Avevano anche studiato un modo perché Anatema non morisse. Avrebbero fatto passare solo la sua anima e lasciato il suo corpo con Newt. Crolwey si passò una mano nei capelli e si avviò verso la Bentley, gli altri lo seguirono. Il silenzio sottolineava la tensione che provocava ciò che stavano per fare. Sul sedile posteriore dell'auto i due umani si presero per mano e si avvicinarono l'uno all'altra. Dallo specchietto centrare i celestiali videro la scena, entrambi avrebbero voluto poter fare lo stesso. Attraversano Londra un altra volta fino a uscirne di nuovo e arrivarono alle porte di un vecchio castello.
Si diressero verso il cancello principale che si aprí da solo per lasciarli passare.
Parcheggiarono proprio davanti l'enorme portone d'ingresso e scesero. Sembrano una squadra alquanto mal assortita ma era tutto quello che avevano e tutto quello che aveva l'universo. Entrarono salirono le scale arrivando al salone principale dove molti arazzi erano appesi alle pareti. Crowley si diresse a uno in particolare. La raffigurazione era quello della cacciata dal paradiso degli angeli, era antica ma ben conservata nonostante i colori fossero sbiaditi dal tempo e i bordi in alcuni punti fossero sfilacciati. Bastò un semplice sibilo del demone e si creò un enorme fenditura che dava su un corridoio buio da cui provenivano lamenti di pura agonia. Di sicuro era l'ingresso per un posto poco piacevole.
"Bene spero che siate pronti perché stiamo per scendere a fare due salti" disse con un ghigno il demone. I ragazzi si diedero un tenero bacio e Aziraphale guardò negli occhi il suo demone "Non fare sciocche se incontreremo qualcuno. Stai attento mio caro". Con uno schiocco delle dita l'angelo fece uscire l'anima di Anatema dal suo corpo e la prese delicatamente per mano. Ora c'erano due streghe, una addormentata tra le braccia del giovane Newt e una accanto a loro, in piedi e sembrava molto agguerrita. Erano pronti.
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