Away From You

<<L'amore fa schifo!>>

Queste furono le parole dirette e taglienti di Mingi mentre guardavano un drama in TV. Tutti sapevano perché il ragazzo avesse un tale negativo pensiero su quel sentimento, tutte le sue esperienze passate erano state un disastro, e il rosso era finito a non credere più alla parola amore. Per tutti loro aveva semplicemente incontrato le persone sbagliate, persone che non erano mai state in grado di capire quanto lui realmente valesse. Per lui l'amore era semplicemente un sentimento inutile, che portava sofferenza e nulla di buono.
Yunho sapeva tutto. Sapeva il perché delle parole del ragazzo, ma queste fecero comunque male.

<<Non è vero. L'amore è duro, ma non fa schifo>> scattò velocemente Hongjoong addentando la sua fetta di pizza <<Guarda me e Seonghwa, siamo perfetti insieme, e siamo felici>> aggiunse tranquillo.
Mingi roteò gli occhi, divertito da come il ragazzo avesse risposto, sentendo un pizzico di risentimento personale.

<<Solo perché tu hai trovato una persona che ti sopporta, ed entrambi vivete nel vostro mondo fatato ciò non voglia dire che l'amore non faccia schifo>> rispose in risposta Mingi bevendo un grosso sorso dal suo bicchiere <<E smettila di prendere tutto ciò che dico sul personale>> ridacchiò.

Quel veloce scambio di battute avvenne senza che i due staccassero lo sguardo dalla TV, e Yunho gliene fu immensamente grato. In quel modo i suoi occhi lucidi e il respiro pesante non sarebbero stati notati. O almeno era quello che credette. Quando spostò il suo sguardo dal rosso si rese conto che quello di qualcun altro era fisso su di lui. Con lui, in quella stanza, non c'erano solo Mingi e Hongjoong, ma anche Seonghwa e questo aveva puntato i suoi occhi sulla sua figura. Il moro rimase in silenzio, ma Yunho nei suoi occhi potè leggere tutta la tristezza che lo attanagliava. Il più alto gli sorrise, leggermente, poi scosse la testa e si alzò dal suo posto.

<<Scusatemi io sono stanco, vado a dormire>>

A quelle parole Hongjoong lo guardò distrattamente e lo salutò con la mano, Mingi lo guardò, gli sorrise e gli augurò la buonanotte.
Yunho si mosse fino alla sua stanza trascinando i piedi pesanti sul pavimento, poi si chiuse la porta dietro di sé, raggiunse il letto e si sedette sul bordo con la testa fra le mani prima di sospirare pesantemente. Il biondo rimase in quel modo per qualche minuto, non ne era pienamente sicuro, poi sentí la porta della sua stanza aprirsi e rinchiudersi subito dopo, poi un peso al suo fianco e una mano che gentilmente gli accarezzava la schiena.

<<Ironico non è vero?>> disse con voce bassa e pesante <<Solo io potevo innamorarmi di una persona che odia l'amore>> rise amaro.

Il ragazzo al suo fianco rimase in silenzio, continuando quel suo gesto cercando di dare un po' di conforto all'altro, ma questo riuscì comunque a sentire il piccolo sospiro che gli sfuggì.

<<Lo so Hyung>> disse Yunho voltando leggermente la testa per guardarlo <<Mi hai sempre detto di non rinunciare a questi sentimenti perché eri sicuro che Mingi li avrebbe notati, e ricambiati. Ma sono passati 4 anni da quel giorno>>

Seonghwa si morse il labbro inferiore in un chiaro senso di frustrazione, e questo fece sorridere amaramente Yunho. Se nemmeno Seonghwa, che era l'unico in grado di dare dei buoni consigli, avesse qualcosa da dire c'era solo una motivazione, non c'era speranza. Non c'era speranza per Yunho di poter buttare giù quella corazza che l'altro aveva costruito intorno a sé, sorretta da quel pensiero idiota che l'amore facesse schifo.

<<Non puoi andare avanti in questo modo>> parlò finalmente Seonghwa, non togliendo mai la sua mano dalla schiena del ragazzo.

<<Cosa dovrei fare allora?>> domandò allora Yunho con tono esasperato.

<<Ricomincia>> rispose il moro, sorprendendolo <<Dimenticalo e ricomincia da capo. Farà male, ma è la scelta più giusta>>

Yunho capiva perfettamente che per Seonghwa, che lo aveva sempre incitato nei suoi sentimenti, pronunciare quelle parole non fosse stato facile. Sapeva però anche un'altra cosa. Il maggiore aveva ragione. Erano passati quattro anni da quando si era scoperto innamorato del più piccolo. Non lo aveva detto a nessuno, ma Seonghwa era sempre stato un ottimo osservatore, perciò non ci mise molto a smascherarlo. Poco tempo dopo anche Hongjoong scoprì i suoi sentimenti e seppur non come Seonghwa, poiché conosceva meglio Mingi, aveva cominciato a sponarlo sperando che riuscisse a far breccia nel cuore dell'amico. Arrivati a quel punto però era chiaro a tutti che quei sentimenti non sarebbero mai stati capiti, né accettati, né ricambiati. Era chiaro a tutti, tranne a Mingi.
***
La casa era silenziosa e l'orologio scoccava le cinque del mattino. Mingi dormiva profondamente mentre Yunho si prese qualche secondo per guardarlo e stampare il più possibile di lui nella sua mente. Non che ne avesse avuto bisogno. Ogni dettaglio di quel ragazzo era perfettamente immagazzinato nella sua mente, tanto che avrebbe potuto farne un ritratto ad occhi chiusi. Il biondo aspettò ancora qualche secondo, poi uscì dalla stanza. Quando raggiunse il salone vide Hongjoong e Seonghwa in piedi davanti a lui.

<<Vuoi farlo davvero?>> domando Hongjoong, passandosi una mano fra i capelli, nervoso <<Credo che... Dannazione davvero non c'è altro modo?>> sbottò.

Yunho si milito a sorridere al vedere l'amico in quello stato.

<<Dove andrai?>> domandò Seonghwa.

<<Ho sentito Wooyoung, ha detto che casa sua è grande quindi hanno una camera da letto in più, e tutti sono disposti ad accogliermi>> rispose Yunho tranquillo.

<<Los Angeles>> sussurrò Hongjoong, sapendo che Wooyoung e il suo ragazzo San si fossero trasferiti in America per frequentare una prestigiosa accademia di danza<<È così lontano da qui>>

<<Andrà tutto bene>> rispose Yunho tranquillo, cercando di sorridere in modo naturale, come se il lasciare quella casa, i due ragazzi, Mingi, non facesse così male <<Ci potremo comunque sentire ogni giorno, solo...per favore, se dovesse chiedere di me... >>

<<Non gli dirò dove sei>> lo tranquillizzò velocemente Seonghwa, e Yunho gli sembro grato di quella risposta <<A meno che... Non riterrò che sia giusto farlo>>

Il più alto sapeva cosa le parole del ragazzo significassero, ma lui al contrario del suo Hyung aveva ormai perso ogni speranza, era sicuro che Mingi non avrebbe mai saputo dove si trovasse.
Yunho annuì, poi abbraccio i due ragazzi che sembrarono prenderersi il proprio tempo in quell'abbraccio , magari con la speranza che decidesse di restare. Caricò il suo borsone in spalla e prese la valigia cominciando a trascinarla fuori da quella casa fino al taxi che lo attendeva. Salito sull'auto disse al guidatore di raggiungere l'aeroporto, dopo di che si chiuse nel suo silenzio e pianse in per tutto il tragitto.

Quando quella mattina Mingi si svegliò noto qualcosa di strano. La casa era fin troppo silenziosa nonostante fossero già le dieci del mattino. Lentamente uscì dalla sua stanza, passando davanti a quella di Hongjoong e Seonghwa capì che i due fossero all'interno poiché li sentì parlare ma non ci fece molto caso, andò invece spedito nella stanza di Yunho per svegliarlo come era solito fare. Lanciandoglisi addosso urlando il suo nome e dandogli fastidio fino a quando il biondo non l'avesse buttato giù dal letto ed esasperato si sarebbe alzato. Quando spalancò la porta della camera  però il nome del ragazzo gli morì in gola. Il letto era perfettamente fatto, le tende e le finestre aperte, gli scaffali, il comodino, la scrivania vuoti. D'istinto aprí l'armadio, vuoto anche quello. Sentì la testa girargli e si  accasciò sul letto.

<<Che sta succedendo?>> sussurrò, scoprendo un tono di terrore nella sua voce.

Diede un altro sguardo alla stanza, e solo allora vide sulla scrivania una busta, chiusa, ma non sigillata. Lentamente gli si avvicinò e la rigirò fra le mani, su retro vi era il suo nome. Con mani tremanti l'aprì e gli bastò dare uno sguardo generale alla calligrafia per capire a chi appartenesse, Yunho.

Ciao Mingi,
Ti sembrerà ironico ricevere una lettera da me, ma non sapevo in che altro modo raccontarti tutta la verità. In realtà, nemmeno per iscritto so come farlo, quindi spero capirai, in qualche modo, le mie parole.
Sono passati ormai cinque anni dal nostro primo incontro, e già dal primo momento sapevo che per me saresti diventato una persona importante. Subito diventammo migliori amici, ci capivamo su tutto e bastava solo uno sguardo per capire cosa l'altro stesse pensando. C'era solo una cosa che non sapevo, al tempo. Quanto importante saresti diventato per me. Mi dispiace Mingi, ma credo di averti fatto un torto. Io, che mi sono sempre dichiarato tuo amico, tuo fratello, che ti ho sempre sentito parlare di quanto l'amore facesse schifo rimanendo in silenzio, mi sono innamorato di te. Sì, per quattro anni ho mantenuto il silenzio su questi miei sentimenti, sperando che un giorno potessero essere ricambiati. Il tuo sorriso rivolto a me, quei pochi gesti di affetto nei miei confronti, quando la notte non riuscivo a prendere sonno e allora mi raggiungevi nella mia stanza e alla fine passavamo l'intera notte a parlare, tutto mi ha portato ad avere speranza e credere che forse un giorno avresti potuto guardarmi nello stesso modo in cui io guardo te. Solo ora capisco però che non sarebbe potuto accadere, e che non accadrà mai. Mi dispiace di essere sparito in questo modo, ma non sarei mai riuscito a dirti addio guardandoti negli occhi, né sarei riuscito a spiegarti il motivo della mia decisione. Spero che tu possa, almeno in parte, capire il motivo del mio gesto. In realtà, sono quasi certamente sicuro che non riuscirò a sopprimere questi miei sentimenti, ma ci proverò e magari quando tornerò, se lo farò, riavrai semplicemente il tuo amico. Se ancora lo vorrai.
Per favore, non cercarmi. Ho bisogno di provare a dimenticarti.
Ti amo Mingi... Perdonami.
Yunho.

Mingi lesse quelle parole più di una volta. La verità lo aveva colto come un secchio d'acqua fredda. Ecco cos'era quella luce che riusciva a vedere solo negli occhi di Yunho. Sapeva che nessuno lo aveva mai guardato come faceva lui, se ne era accorto, ma credeva che fosse semplicemente perché i due avessero creato un rapporto così stretto da sembrare quasi impossibile. Solo leggendo quelle parole capì veramente. Amore. Era quello che Yunho gli aveva nascosto per tutti quegli anni. Lo aveva amato in silenzio, sopportando le sue dure parole, chissà quante volte aveva sofferto per quelle, e lui non se ne era mai accorto. Era una persona orribile.

Scattò dal suo posto, stringendo in mano la lettera, facendo però attenzione a non strapparla. A passi pesanti si diresse verso la stanza dei più grandi e la aprí violentemnte, fregandosene della privacy. I due erano stretti l'uno nelle braccia dell'altro, ed entrambi piangevano.
Mingi rimase in silenzio fino a quando il loro sguardo non si puntò su di lui, allora fece un passo avanti e alzò la mano che teneva la lettera.

<<Dov'è?>> chiese, come fosse un ordine.

Hongjoong scattò in piedi, pronto a riempire il ragazzo di tutti gli insulti di cui disponeva. Era suo amico, gli voleva bene, ma lì meritava tutti. Seongwha però si mosse insieme a lui e, frapposendosi fra il suo ragazzo e Mingi, gli posò una mano sul petto per calmarlo poi si voltò. Il moro guardò il volto del più alto, rigato da lacrime di cui probabilmente non si era nemmeno accorto, le mani gli tremavano e il corpo era scosso da fremiti, nei suoi occhi poteva leggere il caos più totale. Seonghwa rilasciò uno sbuffo, accompagnato da un sorriso amaro e pieno di delusione e rabbia, poi puntò i suoi occhi nei suoi pieni in sfida.

<<Col cazzo che te lo dico>> gli ringhiò contro.

To be continued...

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