Capitolo 3, ossia scrivere questo strazio in prima persona non è una buona idea.
Corro giù per le scale commettendo una strage di massa e quattro o cinque crimini di guerra per sapere che la prof mi ha graziata e non potrò vendere le maschere tarocche; suppongo che l'intera famiglia della prof mandi avanti un traffico di prostitute ungheresi da almeno sette generazioni, altrimenti non capisco tutta questa clemenza nei confronti di un caso perso come me.
Arriva Jason e mi prende. «Niente stupri al volo», gli dico, «non siamo neanche al capitolo 5!».
«Ma dai, neanche un assaggio di violenza sessuale impunita?».
«No; attaccati al cazzo».
«E se ti facessi ubriacare di Lemon Soda?».
Rido. «Va be'; questa conversazione ha raggiunto picchi di nonsenso così elevati che accetto. Ma non dire in giro che il bere ha a che fare con la nostra quasi-relazione dell'anno scorso, eh? Non sia mai che effettivamente spieghiamo cosa stracazzo stia succedendo».
«Va bene, purché ti calmi».
Mentre Jason va al bar dei cinesi fuori dalla scuola, comincio a sentirmi leggera leggera, finché non mi teletrasporto. Il mio corpo non c'è più, dov'è finito? Oh, no! L'autrice si è resa conto che la mia sola visuale è insufficiente a capire la storia e ha cambiato personaggio protagonista nel bel mezzo del capitolo. Aspetta... quindi sono nel figaccione di prima? Vediamo se... oh, non posso controllarne i movimenti. Che disdetta! Avrei voluto fargli fare una figuraccia davanti alla preside. Ehi, mi senti, bel manzo? Niente, non posso neanche fargli sapere che lo acquisterei al mercato nero per tenerlo come paredro nella mia cameretta, pronto a soddisfare ogni mia piccola voglia.
Un momento, sta pensando a qualcosa! Com'è possibile? Di solito questi ragazzi sono teste vuote e agiscono solo in base a ciò che dice il loro cazzo. Be', sentiamo cosa pensa. Ehi, ma non me la tiro più del necessario; sono una persona importante, al punto che stanno scrivendo una storia su di me. Oh, finalmente siamo entrati dalla preside; o Cristo trapano per denti, ma che scene sconce si sta immaginando con la preside? Ma dove siamo, su Internet?
«Buongiorno, Mr Anderson».
«Signora preside?».
«Finalmente posso citare Matrix a caso senza essere sottoposta a TSO. Comunque sia, questa scuola è stracolma di ritardati, quindi anche alle quinte facciamo accoglienza; veda di esserci, altrimenti non troverà di che fottere in questa storiella. Ah, e la sua classe sarà la stessa della protagonista, altrimenti che gusto c'è?».
«Signora preside, ma che caz—».
«Fuori dalle palle, Dio combustibile fossile!».
«Sono in questa scuola da mezz'ora e voglio già impiccarmi. Direi che è un record impareggiabile».
Sento che sto per rientrare nel mio corpo: forse non avrei dovuto lasciare che il tunisino mettesse quella pasticca dentro il mio caffè.
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