4

Invece di finirci i ricordi, nell'oblio ci sono finita io.
Sono in un pub. Ubriaca marcia!
Tra cinque giorni è Natale, James si comporta come la mia balia non come un mio ipotetico fidanzato. Mi lascia fare un po' tutto quello che voglio.
Sto ridendo come una matta, sono a un tavolo con tantissimi ragazzi e non ci capisco più niente.
Prima sono fra le braccia di uno, poi in quelle dell'altro. Non percepisco alcuna emozione, rido per istinto.
"È ora di andare..." dice James.
"Pff... Non rompere!" dico vuotando un bicchiere contenente un liquido sconosciuto.
"Miki andiamo..." insiste.
"Ho detto non rompere!" ribatto poggiando con forza il bicchiere sul tavolo.
"Dai biondino... La riaccompagnamo noi..." dice un ragazzo che non conosco seduto accanto a me.
"Visto?" chiedo, le mie guance sono rosse, gli occhi stanchi, il corpo mi sta per abbandonare.
"Col cazzo! Tu rientri con me ora!" dice afferrandomi il braccio e strattonandomi per portarmi via dal tavolo.
"Ma che ti prende?!" chiedo prima di cadergli addosso.
"Ma non lo vedi come ti sei ridotta?!" chiede accarezzandomi le guance.
"Sto benissimo!" dico cercando di rimettermi in piedi.
"Si lo vedo!!" alza gli occhi e mi porta fuori dal locale. Sono vestita in modo assurdo, pantaloncini corti e top in pieno dicembre. Non sento freddo grazie all'alcol.
"Copriti o ti verrà un malanno!" dice James avvolgendomi nel mio cappotto, mi sfiora dappertutto.
"Hey ma che fai?! Mi vuoi già spogliare?" chiedo barcollando fino alla sua macchina, lo sento sospirare esausto.
Entriamo nell'auto e lui mi mette la cintura.
Poi mi accarezza il viso.
"Si può sapere perché fai così?" chiede guardandomi negli occhi, in quel momento ritrovo un po'di lucidità.
"Che intendi?" chiedo mordendomi il labbro.
"Pensi che così il dolore svanirà?" chiede avvicinandosi di più. Io distolgo lo sguardo.
"Non puoi capire..." dico, sento gli occhi che pizzicano, purtroppo la mia sbornia non è molto allegra, anzi, tendo a deprimermi.
"Miki ci sono altri modi per svagarsi, se vuoi ti porto a una corsa di macchine, so che ti piacciono!" propone stringendo la mia mano.
"Wow... Sarebbe bello." ammetto.
"Domani ce ne sarà una... E io dovrò gareggiare. Mi farebbe davvero piacere se fossi tu a darmi il segnale di partenza." dice sorridendo.
"Io? Ma mi hai vista?" chiedo ricadendo nel sedile.
"Si tu! Oddio il solo pensiero di vederti sulla linea di partenza mi fa impazzire!" James si lecca lentamente le labbra e si avvicina.
"Correre per te sarebbe un sogno..." ammette prima di baciarmi.
Lo stringo a me, dare il segnale a James, partecipare a una corsa illegale! Sarebbe stupendo...
Siamo tornati a casa e ci siamo fatti un bagno caldo per poi andare a dormire.
"Mh... Ho freddo..." mi lamento ranicchiandomi in posizione fetale.
"Ci credo! Non sei coperta qui." dice James per poi sistemare meglio il piumone e prendendomi fra le sue braccia per riscaldarmi.
Inizia a baciare tutto il mio volto.
Sorrido e gemo dolcemente.
"Smettila monello!" dico cercando di allontanare il suo viso con la mano ma lui non smette di coccolarmi.
Sospiro di sollievo, in questo momento sto benissimo ...
Il giorno dopo James mi ha portata a comprare qualche abitino provocante da mettere durante la gara.
"Ma non è troppo corto?" chiede quando esco dal camerino.
"Ma dai devo dare il segnale! Cos'è? Hai paura che mi si alzi la gonna?" chiedo avvicinandomi lentamente.
"Mh... Magari..." si morde il labbro e non resiste a darmi un bacio.
Non ero mai andata a comprare abiti provocanti con un ragazzo.
"Ovviamente mi servirà un reggiseno che mi faccia almeno una taglia in più..." dico sospirando.
James avvolge le mie spalle con un braccio e mi porta sul suo petto per poi baciarmi la testa.
"A me non me ne potrebbe fregare di meno..." dice sorridendo dolcemente, arrossisco e distolgo lo sguardo.
Finiamo per girare i negozi fino al primo pomeriggio. Abbiamo comprato tutto il necessario.
Torniamo a casa e ci riposiamo un po'. Verso le sette mi preparo.
Abbiamo scelto calze a rete, pantaloncini molto molto corti, top abbastanza scollato e tacchi con plateau alto.
Mi piastro i capelli e cerco di truccarmi il meglio possibile.
"Cavolo... Voglio essere pieno del tuo rossetto... In tutto il corpo..." dice James che mi osserva mentre mi trucco. Sorrido.
"Vedremo stanotte!" lo provoco, metto il mascara e sono pronta.
"Wow..." ammette James mangiandomi con gli occhi.
"Che hai da guardare?" chiedo mettendolo al muro, lui mi abbraccia e attira a sé delicatamente.
"Non voglio più andare... Voglio rimanere a casa a farti mia per tutta la notte..." dice diventando un po' rosso in viso. Sorrido e gli do un bacio sul collo lasciandogli il segno del rossetto.
Ci dirigiamo fuori città.
Arriviamo in una strada sterrata con davanti una vecchia galleria buia. Mi viene la pelle d'oca.
James mi fa scendere e mi tiene stretta a sé.
"Non dargli troppa confidenza..." sussurra al mio orecchio indicando tutte le persone presenti.
Io annuisco e poi ci avviciniamo a un gruppo di ragazzi.
"Signori... Lei è la mia topolina... Voglio che sia lei a gestire la mia partenza." i ragazzi mi lanciano una lunga occhiata che mi fa arrossire.
"Mh... Carina... Ce la lasci anche per dopo?" chiede uno avvicinandosi.
"Ho detto che è mia Ed! Non provarci neanche." James mi stringe a sé per proteggermi.
"Va bene va bene..." dice il ragazzo. Dopo qualche secondo un altro prende parola.
"Ma lei non è la ragazza di Ortega?" chiede alzando il sopracciglio. Il mio cuore salta un battito...
Come lo sa?
"Lo era..." risponde James accigliandosi.
"Oh capisco... E per questo che avete litigato?" chiede incrociando le braccia al petto.
"Non sono affari tuoi!" risponde James portandomi via.
Ci mettiamo in mezzo alla folla.
"Okay... Io correrò per settimo. Quindi tra poco dovrò prepararmi. Tu fai da brava fino alla mia partenza..." dice baciandomi dolcemente le labbra.
Sorrido.
"Certo James! Farò la brava!" dico abbracciandolo.
La corsa è iniziata, le macchine sfrecciano a una velocità pazzesca, un ragazzo descrive tutta la corsa attraverso un microfono e alcuni riprendono la gara.
Alla quarta corsa James mi lascia e va a posizionare la macchina. Io mi godo questi ultima attimi di tranquillità prima di dare il segnale.
Stringo i pugni e guardo in basso.
Chi lo avrebbe mai detto? Non avrei mai pensato di partecipare a una corsa illegale...
Vedo le persone entusiaste, c'è chi scommette, chi beve, chi si droga...
Poi ci sono io. Sia felice che delusa. Costantemente in questo limbo che mi impedisce di vivere. Guardo il cielo, la luna è alta e luminosa, chiudo gli occhi e mi impegno della sua luce.
Faccio un bel sospiro e quando le auto della sesta partenza sfrecciano davanti a me mi incammino verso la linea di partenza.
Sento lo speaker parlare e mi paralizzo...
"Settima corsa... Ferrari F8 Tributo contro Lamborghini Aventador..." ...
Ho sentito bene? Una Lamborghini Aventador...? La stessa macchina di Daryl?
Arrivo sulla linea e do le spalle alla galleria buia. Gli abbaglianti delle auto mi accecano la vista. Intravedo le macchine e sì, quella alla mia destra è proprio quella di Daryl, riconosco esattamente ogni curva.
Deglutisco a vuoto imbrazzatissima, speravo di non rivederlo più.
Mi mordo il labbro, i ragazzi si stanno ancora preparando.
Improvvisamente Daryl scende dalla sua auto e si avvicina a me, il suo viso è accigliato, non sembra per niente felice.
Faccio qualche passo indietro ma lui mi raggiunge subito e mi afferra il polso.
"Che ci fai qui?!" chiede a denti stretti. Io cerco di liberarmi e distolgo lo sguardo ma lui mi costringe a fissare i suoi occhi.
Arrossisco immediatamente di fronte al suo viso.
"Ti ho chiesto che ci fai qui?!!" ripete stringendo la presa fino a farmi gemere.
"Che ti importa?" chiedo sospirando, lui si allontana.
"Che mi importa?! Ma sei fuori?! Ora ti vesti come una puttana e partecipi alle corse illegali e io non dovrei fregarmene?!" mi acciglio immediatamente.
"Ma come ti permetti brutto stronzo che non sei altro!" gli punto l'indice sul petto.
"Non sei mio padre, non sei mio fratello e non sei mio amico! Non sei nessuno per me!" mi volto dandogli le spalle imbarazzata.
"Sono il padre di tua figlia... Ma forse te ne sei già dimenticata..." sussurra pensando che io non lo senta, fa per tornare verso la macchina ma io gli afferro il polso. Che cazzo sto facendo?! Perché lo sto bloccando?!
Daryl mi osserva attentamente, mi perdo nei suoi occhi per qualche secondo.
"Non nominarla più... Non l'ho dimenticata... E non lo farò mai..." dico, lui porta le sue mani sulle mie spalle.
"Nessuno la dimenticherà micetta mia... Un fatto del genere non si dimentica..." sussurra al mio orecchio prima di ritornare alla sua macchina.
"Cazzo Ortega muoviti! Non abbiamo tutto il giorno!" dice uno dei ragazzi vicino alle macchine.
"Sta zitto figlio di puttana!" dice prima di rientrare in macchina.
Ora è tornato il Daryl di sempre... Arrogante, maleducato... E estremamente eccitante.
Mi chiedo cosa sia stato quell'attimo di tenerezza di poco fa... Quel sussurro...
Scuoto la testa e ritorno al mio posto.
James abbassa il finestrino e mi fa segno di raggiungerlo.
Mi avvicino.
"Un bacio... Come porta fortuna..." dice sorridendo. Io arrossisco e con la coda dell'occhio guardo Daryl, sembra abbastanza distratto, così mi affretto a baciare James dolcemente.
Pensavo che nessuno ci avesse visto... Invece...
"Wow! Ammirate Dubois e la ragazza sulla linea di partenza! Qualcosa mi dice che ci sia del tenero fra di loro!!" lo speaker ha fatto la telecronaca del nostro bacio...
Daryl suona il clacson della sua auto, mi giro e lo vedo imbronciato, abbassa il suo finestrino.
"Voglio un bacio anch'io..." dice stringendo il suo volante.
Come vorrei darglielo... Ma ho un orgoglio...
Scuoto la testa e mi allontano ritornando sulla linea.
"Hey James..." dice Daryl sogghigando.
"Facciamo che chi vince questa gara si tiene Miki?!" che cazzo di proposta è?!
"Non sono un trofeo!!!" mi lamento.
Daryl mi fissa e si morde le labbra.
"Oh sì invece! Sarai il mio premio se vincerò!" i ragazzi non mi danno tempo di rispondere e si avvicinano consegnandomi una pistola.
Appena la vedo spalanco gli occhi.
Sembra proprio quella con la quale hanno ucciso la mia bambina...
Me la mettono tra le dita.
"Okay tesoro... Ora quando noi alzeremo il braccio tu alzerai la pistola e poi premerai il grilletto per farli partire." dice uno sorridendomi, sono paralizzata...
Davvero sparerò...?
Deglutisco a vuoto e impugno l'arma.
I ragazzi si allontanano e mi danno il segnale.
Sospiro alzando il braccio.
"Che vinca il migliore..." sussurro prima di sparare...
Le due auto sfrecciano accanto a me e un folata di vento mi scompiglia i capelli, mi volto immediatamente per vedere la partenza. Sono appena entrate nella galleria ma non riesco a capire chi è in testa.
Faccio per inseguirle ma un braccio mi afferra.
"Hey bambola... La pistola lasciala a noi." dice uno strappandomela dalle mani, annuisco istintivamente e corro attraverso la folla per vedere la corsa.
Questa gara mi interessa personalmente!
Cerco di intravedere le macchine ma nulla, sono troppo bassa. Alzo gli occhi al monitor e vedo che James è un pochino in testa, ma Daryl gli è alle calcagne.
Stanno davvero gareggiando per me?
Mi faccio strada fra la folla e arrivo in prima fila proprio quando le auto passano a tutta velocità. Daryl era in testa.
Continuo a correre cercando una scorciatoia per arrivare al traguardo prima di loro.
Attraverso un vicoletto arrivo dall'altra parte della strada, dove i corridori della sesta corsa hanno appena finito, si spostano velocemente per lasciare il traguardo libero. La folla sta impazzendo.
Questo è un vero e proprio scontro tra le migliori auto italiane del mondo!
Ferrari e Lamborghini... Cosa c'è di più eccitante?!
Mi sporgo dal vicoletto e mi unisco alla folla, alzo gli occhi e vedo un altro monitor. Sono l'uno attaccato all'altro, guidano come due pazzi!
Inizio ad ansimare per il panico, sono agitatissima!
Da una parte vorrei che vincesse James in modo da far chiudere una volta per tutte il becco a Daryl, ma dall'altra parte... So che il migliore è Daryl...
Mi mordo violentemente le labbra. Sapevo di ragazzi che lottavano per una ragazza... Non di ragazzi che si sfidavano in una corsa illegale! Per una come me poi!
Il mio respiro si fa sempre più irregolare, le auto sono ancora lontane, ma inizio a sentire il rumore dei motori.
La folla esulta divertita, come vorrei essere spensierata come loro in questo momento...
Il bagliore dei fari delle auto si fa vedere. Sono arrivati all'ultima curva...
Adesso sono sulla strada del traguardo, sempre in testa entrambi.
Il mio cuore sta per esplodere!
In un attimo qualcosa succede.
Daryl riesce a sorpassare James proprio un secondo prima di tagliare il traguardo.
Ha vinto.
Cado a terra sulle ginocchia... Ho perso... Tutto il mio orgoglio è andato in frantumi...
La folla si raduna attorno alla macchina di Daryl che ne esce con un sorriso vittorioso.
Prima che me ne accorga James mi raccoglie da terra.
"Scusami... Non ricordavo fosse tanto spietato..." si scusa mordendosi il labbro. Inizio a impanicarmi. Che cosa succederà ora?!
Mi volto disperata verso James.
"Com'è potuto succedere?! Eri in testa per un attimo! Ti ho visto!" dico con gli occhi lucidi.
"Mi dispiace Miki..." nel suo viso leggo la delusione. Adesso che farò?...
"Non voglio essere il suo trofeo!" certo chi ti crede?...
James mi stringe dolcemente.
"Sai che non ti farà mai niente che tu non voglia..." dice accarezzandomi i capelli. Mi distacco lentamente e faccio un passo indietro finendo tra le braccia di qualcun'altro.
"Mh... Micetta..." le mani di Daryl mi stringono alla vita e iniziano a percorrere il mio corpo con calcolata lentezza. Mi ritrovo a gemere e a arrossire.
"Daryl..." mi lamento.
"Shh... Fammi godere questa riconciliazione..." sussurra al mio orecchio prima di morderlo.
Devo essere forte...
A malavoglia mi stacco dalle sue braccia e lo fisso accigliata.
"Non sarò mai più tua Daryl..." dico allontanandomi.
"Miki aspetta..." mi richiama James.
"No! Basta! Mi avete rotto i coglioni tutti e due!" dico camminando più in fretta.
Il ricordo delle carezze di Daryl mi fa venire i brividi... Ho la pelle d'oca...
Ho chiamato un taxi e sono tornata a casa... Non esiste che io faccia da premio! ...
Sono davvero arrabbiata! Non ci capisco nulla con i miei sentimenti! E i ragazzi non sono d'aiuto!
James è carino sì... Ma è Daryl che voglio!
Ma con Daryl ho litigato e sono troppo orgogliosa per chiedere scusa...
Sospiro mentre scendo dal letto e mi preparo per la giornata.
"Wow che bello zombie." dico al mio riflesso sullo specchio.
"Complimenti Miki! Ultimamente fai solo casini!" dico lavandomi la faccia.
"Lo so! Non posso farci niente!" mi rispondo. Mi succede spesso, parlo con me stessa, ma solitamente è un riflesso... Ovvero mi insulto senza volerlo!
Sono sempre stata una ragazza perfettina, e al primo errore ricorrevo anche a punizioni corporali, che non dirò.
Fatto sta che mi sgrido parecchio, risultato? Faccio solo più casini! Come quello di ieri sera.
Sono uscita a prendere un po' d'aria! Sono così pigra che rimarrei tutto il giorno nel letto! E poi non sto neanche troppo bene emotivamente.
Quando arrivo a Central Park mi siedo su una panchina spostando un po' di neve. Ieri ho preso davvero tanto freddo e ora sono un po' raffreddata.
Mi stringo nel cappotto e sospiro.
D'un tratto passa una signora con un passeggino, mi acciglio e la seguo con lo sguardo.
Sospiro quando scompare dalla mia visuale.
E pensare che quella sarei potuta essere io. Con all'anulare l'anello di fidanzamento di Daryl e una bimba bellissima fra le braccia. Sarebbe stato troppo bello per essere vero...
Stringo i pugni talmente tanto che lascio il segno delle mie unghie sul palmo della mano.
La sto prendendo male...
Dovrei mettere da parte l'orgoglio e buttarmi tra le braccia di Daryl...
Ho bisogno di lui... Delle sue carezze, dei suoi baci... Delle sue labbra...
Arrossisco al pensiero e un dolce tepore mi avvolge. Sono innamoratissima di Daryl.
Devo assolutamente chiarire con lui.
La sera ho deciso di uscire.
Sono andata allo Starlite.
La folla riempie il locale e non ho molta voglia di ballare, perciò cerco un tavolino libero e mi accomodo.
Ordino alcuni drink e li mando giù in un sorso, mi sento già un po' ubriaca.
Guardo le coppie che ballano... Il ricordo di Daryl mi provoca un dolore al ventre... Non so se sono pronta a rivederlo.
Mentre sono sovrappensiero qualcuno si siede al mio tavolo, alzo lo sguardo e incontro gli occhi limpidi di Joe Kicks.
"Joe!" lo saluto con un sorriso.
"Miki!" ricambia il mio entusiasmo prendendomi anche un po' in giro.
"Che ci fai qui tutta sola?" chiede mentre sorseggia dal suo bicchiere.
"Mi sbronzo..." rispondo sollevando il bicchiere e versandomi per sbaglio addosso una gran parte del drink.
Oh no... La mia maglietta bianca...
Lo sguardo di Joe cade sul mio reggiseno nero evidente.
Arrossisco ma non posso dirgli di non guardare!
Prendo un fazzoletto e tampono accuratamente la macchia, mentre Joe non si perde neanche un istante del mio operato.
"Fatto..." dico buttando il fazzoletto nel contenitore vicino al tavolo.
"Dimmi... E con Daryl?" chiede bevendo dal suo bicchiere.
"Beh... Non so che fare! Con James mi hanno usata come trofeo in una corsa di macchine!" dico infilzando con la cannuccia la povera fetta di lime nel mio bicchiere.
"Davvero?" chiede ridendo.
"Sì! Chi vince si prende Miki... Che idioti!" dico appoggiandomi allo schienale del divanetto.
"Beh... Da Daryl mi aspetto questo... Sai non lo sento da un po'..." dice bevendo.
"Come mai? Non siete grandi amici?" chiedo alzando il sopracciglio.
"Sì... Ma diciamo che io venivo a casa di Daryl per altri motivi ultimamente..." dice finendo il drink.
"E sarebbero?" chiedo incuriosita, Joe si alza, fa il giro del tavolo e si siede accanto a me.
"Due occhi lucenti che fino a qualche giorno fa erano di sua proprietà..." risponde accarezzandomi la guancia e immergendo le sue iridi ghiaccio nelle mie.
"Che... Che vuoi dire?" chiedo arrossendo.
"Andiamo Miki... Pensavo che lo avessi capito ormai..." si morde il labbro come se fosse imbarazzato.
"Joe... Non so dove tu voglia arrivare..." distolgo lo sguardo ma lui mi riafferra le guance e mi costringe a guardarlo.
"Gli occhi lucenti che amo tanto sono i tuoi..." ammette accennando in piccolo sorriso.
Spalanco gli occhi e divento rossissima.
"Joe ma che dici...?" chiedo entrando nel panico.
"Mh... Qualcuna qui è troppo agitata..." ferma il cameriere e ordina un altro drink per me.
Quando questo arriva non me lo da subito.
Prima mi afferra per la vita e mi avvicina a sé.
"Oh Miki... Dolcissima Miki... Non sai che darei per poter prendere le tue labbra adesso..." ammette e avvicinando i nostri visi.
"Joe... Io..." balbetto imbarazzata, ma i suoi occhi mi ipnotizzano in un attimo...
Mi perdo in quel ghiaccio così spettrale eppure così sensuale...
"Joe..." sibilo con un sussurro prima che lui faccia combaciare le nostre labbra.
Questo scambio è divino...
Le sue labbra sono perfette! Carnose e morbide, ottime da mordicchiare e succhiare.
Non mi allontano, al contrario mi stringo di più a lui che passa le dita fra i miei capelli.
"Mh..." gemo dal piacere mentre lui in un impeto di passione mi prende di peso e mi fa sedere nelle sue ginocchia.
Sono molto bassa in confronto a Joe e sicuramente gli è scomodo inclinare tanto il collo solo per ottenere un mio bacino...
Avvolgo le braccia alla sua nuca e continuo a baciarlo.
Sono in paradiso, forse per tutto questo tempo non volevo Daryl... E neanche James...
Forse volevo solo il ragazzo che non avevo mai considerato...
Sento la birbante lingua di Joe contro i miei dentini.
Mi stacco dall'imbarazzo e arrossisco mentre scendo dalle sue cosce.
"Oddio Joe... Perdonami!" lo supplico arrossendo.
"Ma per che cosa?..." chiede confuso.
"Io... Ti sto baciando!" strillo quasi.
"E allora?" chiede afferrandomi il polso per non farmi scappare.
"È così tanto male?..." continua con un sorrisetto malizioso.
Mi risiedo accanto a lui.
"Joe... Se continuiamo così... Finiremo per andare a letto insieme..." ammetto imbarazzata.
"E quindi?... Il sogno della mia vita si realizzerebbe finalmente..." dice posando una mano sulla mia coscia.
"Il sogno... Della tua vita?" chiedo.
"Sai Miki..." comincia mentre estrae una boccetta dalla tasca e la versa nel mio drink.
"Quando eravamo giovani... Daryl aveva una ragazza... Davvero un topolino..." ridacchia pensandoci e avvicinandomi il drink che afferro senza riflettere, troppo presa dal racconto.
"Beh... Avevo una cotta per questa topolina... Avrei davvero voluto che fosse la mia ragazza... E non quella di Daryl... Ma lui era mio amico e quindi mi sono semplicemente accontentato dei sorrisi che a volte mi faceva..." continua mentre io bevo tutto il drink.
"Tu me la ricordi... Di viso siete praticamente identiche solo che lei... Non aveva i capelli rossi..." dice accarezzandomi i capelli e rimettendo il mio bicchiere nel tavolo.
"Ora... Tu e Daryl vi siete lasciati... E tu... Piccola topolina... Sarai mia..." sussurra afferrandomi i fianchi.
Squittisco, per qualche ragione che non so mi sento eccitatissima...
Devo stringere le gambe e percepisco che il mio corpo ha bisogno di ricevere amore all'istante.
"Joe..." gemo supplicandolo.
"Che succede piccola?" chiede sorridendo maliziosamente.
Sto davvero per chiedergli questa cosa...?
Mi sento attratta da lui... Fiuto i suoi ormoni maschili... Ho bisogno di lui...
"Joe..." lo richiamo arrossendo.
"Miki..." lui inarca il sopracciglio ridendo.
"Io..." balbetto stringendo le cosce.
"Dai dillo e basta..." sussurra al mio orecchio mentre poggia una mano sul mio seno.
"Ah!!... Joe!!!" gemo dal piacere.
"Chiedimelo..." sibila mentre mi mordicchia il lobo.
"Joe...!" mi stacco da lui e lo guardo negli occhi, sono ansimante e senza fiato, le mie cosce tremano e ho dei bisogni carnali da soddisfare...
"Joe... Ho una voglia matta di fare l'amore con te..." ammetto quasi sciogliendomi.
Joe non risponde, mi dà una bacio veloce ma appassionato e mi fa alzare dal tavolo, conducendomi fuori.
Il mio desiderio è incontrollabile.
Saliamo in auto, ma prima che parta afferro il suo viso. Ho bisogno di baciarlo...
"Non... Non possiamo farlo qui..." sussurra lui staccandosi a mala voglia dalle mie labbra.
"Allora guida il più veloce che puoi!" lo supplico mentre allaccio la cintura.
In pochi minuti arriviamo a casa di Joe.
Il traffico era a nostro favore e ci ha permesso di essere qui in un attimo.
Saliamo nell'ascensore ma non riusciamo ad aspettare di entrare in casa.
Ci saltiamo addosso e ci divoriamo a vicenda.
Joe mi ha già levato il cappotto e mi bacia il collo.
Quando sentiamo il campanellino dell'ascensore ci stacchiamo e entriamo a casa.
Joe si avvicina a un tavolo e prende qualcosa da un cassetto... Una pillola blu che mette in bocca e manda giù.
"Joe... Non ti eccito abbastanza?" chiedo imbarazzata.
"Scherzi?... L'ho presa perché... Se ti togli quelle mutandine... Potrei già venire..." dice prendendomi in braccio e baciandomi mentre cammina verso quella che dovrebbe essere la sua stanza.
Chiude la porta con un calcio e poi cadiamo entrambi in un letto morbido.
Vorrei davvero baciarlo per ore, le sue labbra sono squisite... Ma il mio corpo ha bisogno di altro!
Mi stacco tutta rossa in viso.
"Joe... Mi dispiace... Avrei voluto che fosse romantico... Avrei voluto ubriacarmi dei tuoi baci ma..." lui mi interrompe mettendo un dito sulle mie labbra.
"Ma l'afrodisiaco ha stimolato troppo il tuo corpo..." dice.
Afrodisiaco?!
"A... afrodisiaco?... Che intendi?" chiedo confusa.
"Ne ho versato un po' nel tuo ultimo drink..." ammette quasi imbarazzato.
"Joe!!!! Mi hai drogata!" i miei occhi sono lucidi.
"No Miki... Dai... Volevo solo che ti piacesse..." cerca di giustificarsi.
"Joe come hai potuto?!" non vorrei più fare l'amore con lui... Ma il mio corpo sta per esplodere.
"Miki... Possiamo parlarne dopo?... Stai per scoppiare..." dice osservando le mie cosce tremanti.
Annuisco imbarazzata, per quanto voglia fare l'offesa con lui... Ho bisogno di farci l'amore...
Joe leva la mia maglietta bagnata e i miei jeans, lasciandomi in intimo.
"Wow..." ammette portando entrambe le enormi mani sul mio seno minuto.
"Joe..." lo richiamo, non c'è tempo.
"Giusto, scusami..." dice levandosi giacca e camicia e sbottonandosi i pantaloni.
"Magari dopo facciamo un secondo round di puro amore..." dice levando i pantaloni e restando in boxer.
In tutta la mia vita non avevo mai visto un'erezione del genere...
Potrebbe distruggere i suoi boxer!
La guardo incantata e non mi accorgo di aver già aperto le gambe...
"Mh... Non preoccuparti piccina... Adesso Joe ti farà sentire meglio..." mi sussurra mentre si leva i boxer...
Il suo pene è fieramente eretto, grosso e lungo, sembra sia duro come l'acciaio...
Joe si avvicina a me e si mette fra le mie cosce spalancate e imploranti.
Mi guarda ardente di desiderio e porta una mano sulla mia bocca per accarezzare lei mie labbra, fremo dal piacere e gemo quando preme il pollice per farlo entrare nella mia bocca...
Oh sì...
Chiudo gli occhi e mi concentro sulle sensazioni che mi regala.
Sento la sua cappella fare pressione sulla mia apertura mentre con l'altra mano accarezza il mio clitoride gonfio di piacere...
"Joe..." gemo mentre riempio di saliva il suo pollice.
Sembra capire la mia supplica e esaudisce le mie preghiere...
Ma forse, l'afrodisiaco... Non mi aveva dilatata abbastanza.
Un dolore lacerante attraversa la mia intimità.
"Ahhhhhhhh!!!!!!" strillo dal dolore.
"Miki..." Joe esce subito e mi accarezza per cercare di farmi calmare... Ma il mio corpo ha bisogno di venire...
"Se non vengo adesso... Esploderò!!!!" dico con gli occhi pieni di lacrime.
"No Miki... Due minuti che ti preparo per bene..." scende con la testa fra le mie cosce e con la lingua cerca di inumidirmi al meglio.
"Ah..." gemo dal piacere, afferro la sua testa e la spingo contro la mia femminilità.
Dopo alcuni minuti mi sento molto più dilatata.
Joe torna su e con grande sorpresa vedo del sangue sul suo mento.
Mi metto seduta e vedo che le coperte hanno del sangue...
"Cazzo..." impreca lui non sapendo che fare.
Io afferro il suo corpo.
"Joe... Non importa... Tu fallo!" dico prendendo le sue guance e baciandolo...
Lui obbedisce e mi penetra.
Il dolore è tanto ma il mio corpo ha bisogno di questo.
La virilità di Joe era troppo imponente per un corpicino come il mio...
Ma la seconda volta è andata meglio.
Siamo venuti all'unisono e quando è uscito da me il suo pene era coperto di sangue...
Sono sdraiata sulle bianche coperte del letto di Joe.
Sono stremata... Ma un pensiero mi tiene sveglia... Daryl...
Da quando non stiamo più assieme sono già andata a letto con due ragazzi diversi...
Le dita di Joe percorrono il mio corpo con delicatezza.
"Non riesci a dormire?" mi chiede baciandomi la schiena nuda.
"Sì... Ci riesco..." mento e fingo di dormire.
Una volta che Joe si addormenta profondamente mi alzo dal letto e mi rivesto... Tutto questo è stato un errore e io non avrei dovuto cedere...
Vado nel salotto dove trovo carta e penna, scrivo due parole riguardo al fatto che il nostro rapporto è stato sbagliato e che forse dovremo essere solo amici...
Poi gli chiedo cortesemente di non parlare a nessuno della nostra notte di fuoco...
Torno in camera e lascio il biglietto sul mio cuscino...
Guardo un'ultima volta Joe che dorme sereno e poi esco da casa sua...
Direzione?... Daryl!
Durante il tragitto ho fatto fatica a camminare, penso che la ferita nella mia intimità sia ancora aperta e il perdere così tanto sangue mi fa quasi svenire...
Arrivo distrutta alla villa... Percorro il vialetto e busso alla porta, le luci sono accese, Daryl deve essere in casa...
Non tarda ad aprire.
"Miki... Ma che...?" chiede, io non faccio in tempo a rispondere che cado tra le sue braccia stremata...

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