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Sospiro e appoggio il telefono sul tavolo guardando Si'.
"Non hai capito nulla vero?" le chiedo.
"Solo qualcosina... Che ti ha detto?" chiede finendo il suo caffè.
"Che dovevo avvisarlo che sarei tornata qui... Ma non è giusto! Mi ha lasciata! Cosa vuole?" inizio a innervosirmi.
"Beh Miki... Non ci vuole un genio per capire che questo ragazzo tiene a te..." dice alzando il sopracciglio.
"Se ci teneva a me non mi lasciava!" mi imbroncio.
Lei sospira.
"Sei cocciuta come sempre! Metti da parte l'orgoglio! Ci hai fatto una bambina con lui! Se non fosse per quel fatto ora la staresti coccolando con lui!" dice con tono autorevole.
"Ma..."
"Niente ma! Se non vuoi tornare da sola io posso accompagnarti! Ma devi chiarire con lui! Lo capisco che lo ami! Ti conosco... E so che se hai fatto l'amore con lui era perché in quell'istante è stata la persona a cui hai tenuto di più al mondo." arrossisco, ho sempre amato Daryl, in ogni istante della mia vita, ma ora... Non voglio più vederlo, mi ricorda Clary e detto francamente voglio dimenticare questo ultimo periodo della mia vita...
"Si'... Io voglio dimenticare..." ammetto abbassando lo sguardo.
"Non puoi dimenticare una cosa tanto grande! Anche se ne parli male lo percepisco che lo ami ancora!" dice stringendo la mia mano.
"Certo che lo amo! Come potrei non amarlo?! È stato sempre il ragazzo migliore del mondo... Anche quando faceva lo stupido... Quando baciava le altre... È sempre riuscito a farsi perdonare..." sospiro.
"E so che non perdoni tanto facilmente..." mi fa l'occhiolino la mia amica. Accenno un sorriso.
"Però... Io non sto bene... Sto peggiorando... I primi giorni ero a pezzi ma riuscivo comunque a pensare ad altro. Invece sento che adesso Clary ha preso posto nella mia testa... Non riesco a scacciare il ricordo!" ammetto scuotendo la testa.
"Tesoro penso che dovresti sentire uno psicoterapeuta, hai comunque subito un trauma e potresti risentirne parecchio a livello mentale." annuisco automaticamente senza ascoltare, penso a Daryl, è davvero preoccupato per me? Mi vuole ancora nonostante l'incidente?
Dopo circa una settimana sono tornata a New York con Si', non voglio dire niente a Daryl o a Matt.
"Vieni, potrai dormire con me!" dico facendo entrare la mia amica nel mio appartamento.
"Wow che casa carina!" ammette posando le sue cose sul divano.
"Grazie... Mi costa un po' ma ce la faccio!" sorrido e vado verso la cucina.
"Allora ho qualche yogurt, succo di frutta e un po' di verdura... Credo che andremo a mangiare fuori stasera..." ammetto chiudendo il frigorifero.
"Sì! Ho proprio voglia di fare un giro!" dice alzandosi.
Ci riposiamo un po' nel primo pomeriggio e verso sera usciamo. So che non dovrei andare allo Starlite, so che potrei incrociare Daryl, ma ho voglia di stare in un posto conosciuto.
"Carino qui!" dice quando arriviamo nel parcheggio. Lei indossa un bellissimo vestito nero che esalta le sue forme perfette! A differenza mia la mia migliore amica ha un fisico da urlo!!
Accanto a lei faccio davvero brutta figura...
Entriamo nel locale e al nostro passaggio alcuni ragazzi iniziano a fischiare, beh di certo non sono riferiti a me.
Ci sediamo a un tavolo e prendo la carta dei drink.
"Cosa vorresti?" le chiedo passandole il foglio.
"Boh... Mojito?" chiede guardandomi complice.
"E mojito sia!" chiamo il cameriere e ordino. Nel mentre che aspetto controllo fra la folla per vedere se lui è presente...
E lo vedo, intento a fissarmi chissà da quanto. Appena incrocio il suo sguardo mi nascondo dietro il menù.
"Che succede?" chiede la mia amica notando il mio strano comportamento.
"Ore tre... Completo con cappello bianco..." Si' si gira e ridacchia.
"Mh... Carino... È lui?" chiede sorridendo.
"Si... È Daryl..." ammetto arrossendo.
"Wow... Lo sai vero che sta venendo qui?" chiede sogghignando.
"COSA??!" chiedo sbirciando da dietro il menù e vedendo Daryl avvicinarsi.
"Oh cazzo no!" impreco alzandomi.
"Andiamo via... Ti prego..." supplico la mia amica, ma prima che lei mi risponda una mano afferra il mio polso. Mi volto di scatto riconoscendo questa stretta.
Incontro lo sguardo di Daryl che mi abbraccia forte.
"Mh..." mi lamento cercando di staccarmi, ma lui non mi lascia.
"Micetta mia..." sussurra al mio orecchio per poi baciarlo.
Lo allontano.
"Che fai Daryl?! Tra noi è finita!" gli ricordo lasciandolo di stucco.
"Ma che dici micetta?! Io ti voglio ancora..." noto le sue guance diventare leggermente rosse. Oddio è carinissimo!
"Beh... Io no... Non posso più stare con te dopo quello che hai fatto!" cerco di autoconvincermi.
"Che ho fatto?" chiede avvicinandosi. Faccio un passo indietro.
"Non hai affrontato Matt! Mi hai lasciata davanti a loro!" dico accigliandomi.
"Pff... Ti prego micetta... Quello non conta... Ho bisogno di te ora..." ammette, noto un luccichio nei suoi occhi. Non so resistergli! Devo essere forte!
"No Daryl! È finita! Lasciami in pace!" Daryl non mi ascolta minimamente, mi fa adagiare contro un pilastro e si mette di fronte a me, prendendomi per il mento.
"Piccola... Ho bisogno di te per vivere ora..." sussurra prima di prendere le mie labbra. In quel esatto istante una lacrima solca il mio viso, non so se sia di gioia o di tristezza...
Le labbra di Daryl premono dolcemente contro le mie, le sue mani accarezzano le mie guance e asciugano le mie lacrime. Non riesco a staccarmi da lui, vorrei ma non posso. Porto istintivamente le mani sui suoi capelli, accarezzandoli e premendolo maggiormente contro di me. Un sorriso si forma sul suo volto e porta le mani sui miei fianchi. Sento la sua lingua battere conto i miei denti e spalanco gli occhi staccandomi bruscamente.
"Ma che fai? Pensavo ti piacesse..." dice imbarazzandosi. Io guardo verso Si'.
"Andiamo..." dico in italiano, Daryl mi guarda storto e la mia amica si alza immediatamente prendendomi per mano e portandomi all'uscita.
Daryl ci segue e mi afferra il polso.
"Ti prego Miki... Perdonami..." si morde il labbro. Sento i miei occhi riempirsi di lacrime.
"Ti prego... Finiamola qua..." dico liberandomi e lasciandolo lì...
Ho pianto parecchio a casa, fra le braccia della mia amica.
Io e Daryl non siamo più compatibili, il trauma che abbiamo vissuto invece di unirci ci ha separati, quindi stando insieme ci facciamo solo del male.
Mi ha chiamata molte volte, ma Si' ha messo il silenzioso al mio telefono e mi ha portata a letto, ho dormito fra le sue braccia continuando a piangere. Sono completamente innamorata di Daryl, ma ogni volta che lo vedo mi ricordo di Clary e non voglio!
Qualche giorno dopo, Si' riparte. La accompagno all'aeroporto e la saluto.
Torno a lavoro. Dopo ben due settimane e mezzo di assenza.
Mi siedo al mio posto e accendo il PC.
"Angelo!!!" dice Matt quando entra in ufficio, io lo ignoro totalmente e continuo a lavorare. Si siede accanto a me.
"Principessa che hai?" non rispondo. La sua mascella si contrae.
"È per la storia di Daryl?..." non do segno di vita.
"Senti mi dispiace! Ho deciso io per voi e non mi sarei dovuto intromettere..." dice alzando le mani stufo. Io mi volto verso di lui con il viso colmo di lacrime.
"Hai ragione, dispiace anche a me che tu abbia rovinato tutto!" dico alzandomi e andando in corridoio. Cerco di calmarmi.
Inizio a grattare violentemente il mio collo lasciandoci solchi rossi e brucianti. Non smetto di piangere come una disperata, fino a che due braccia non mi stringono da dietro. Sento il petto scolpito di Matt premere contro la mia schiena, le sue labbra sulla mia guancia intente a baciarmi dolcemente.
"Piccola... Perdonami..." sussurra al mio orecchio stringendomi più forte. Piango di più. Cerco di liberarmi ma Matt mi tiene stretta.
"Shh... Calmati Miki... Andrà tutto bene..." sussurra percorrendo i solchi sul mio collo con le sue labbra. Gemo, che sta facendo Matt?!
Mi allontano con la forza e finisco contro il muro ansimando.
"Che vuoi fare?" chiedo mentre si avvicina.
"Prendermi cura di te... Ho fatto un casino... Sai che ci tengo a te... Come pensi che abbia reagito quando ho scoperto che ti avevano sparata?" stringe i pugni e contrae la mascella.
"Non è una giustificazione Matt!" rispondo arrossendo.
Lui mi blocca al muro con le mani accanto al mio viso.
Mi fissa intensamente.
"Mio fratello non ti proteggerà... Se vuoi rischiare, rischia... Non sono stato stupido quando vi ho separati! È l'unico modo per averti al sicuro." dice, sento una punta di odio nella sua voce. Mi libero.
"Okay non dovevo tornare..." dico mentre allontano Matt, incontro Gabriel in ufficio.
"Mi dispiace non sono ancora pronta..." balbetto riiniziando a piangere.
"Ma cosa?..." chiede, ma io sono già andata verso gli ascensori.
"Miki aspetta..." sento la voce di Matt che mi richiama ma la ignoro. Scendo al piano terra e fuggo dalla Carter Corp.
Fuori la brezza sbatte sul mio viso, come per prendermi a schiaffi.
Mi dirigo verso un bar. Ho voglia di un dolce... Al cioccolato!!!
Mentre mi dirigo al locale più vicino sbatto contro un mio conoscente...
"Topolina mia! Sei tornata!" James mi abbraccia forte portandomi sul suo petto.
"Come sapevi che ero via?" chiedo lasciandomi cullare dal suo battito cardiaco.
"Emh... Daryl me ne ha parlato, ma immagino che tu non voglia più sentir parlare di lui." dice cercando di sorridere.
"Già..." sospiro.
"Beh... Comunque noi non ci siamo conosciuti grazie a lui, quindi riusciremo a dimenticarlo." io accenno un sorriso.
"Ci siamo conosciuti grazie alla tua pessima guida!" ridacchio.
"Hai attirato la mia macchina con il tuo sorriso!" dice accarezzandomi la guancia.
"Non smettere mai di sorridere, sei stupenda quando lo fai..." vedo le sue guance arrossarsi un po', ma cerco di non farci troppo caso.
"Senti io stavo andando in un bar, vuoi farmi compagnia?" chiedo.
"Certamente!" risponde, afferra il mio braccio e iniziamo a camminare verso il locale.
È un bar davvero delizioso.
Ho preso una fetta di torta al cioccolato, squisita e James ha preso un caffè.
"Ne vuoi un pezzo?" chiedo avvicinandogli la torta.
"No no grazie, sembra ti piaccia così tanto..." dice accarezzandomi i capelli. Socchiudo gli occhi e mi godo questa coccola.
"Mh..." gemo quando la sua mano scende lungo il mio collo.
"Chi ti ha fatto questi graffi?" chiede scostando i miei capelli e esaminando la mia pelle. Mi imbarazzo.
"Io... In un momento di rabbia..." arrossisco.
"Oh... So che non vuoi parlarne... Ma non dovresti farti del male... La tua pelle è così candida..." si avvicina di più.
"È un peccato maltrattarla..." lascia un bacio sulle mie ferite.
Gemo e poi mi tappo la bocca, le labbra di James abbandonano la mia pelle diventata ormai bollente.
"Scusami... Ti ho fatto male?" chiede mordendosi il labbro, io scuoto la testa.
"Assolutamente no..." dico con un filo di voce, James mi pizzica la guancia e finisce il suo caffè. Ho le farfalle nello stomaco! Non riesco più a mangiare.
Abbiamo passato la mattinata in giro, ho messo il telefono in silenzioso per non essere disturbata e non l'ho ancora controllato.
Salgo in macchina con James.
"Wow ciao piccola..." dico accarezzando gli interni dell'auto.
James ridacchia e guida fino a casa mia.
Quando arriviamo mi sento incredibilmente vuota e James mi nota.
"Hai da fare oggi?" chiedo voltandomi verso di lui.
"No... Perché?" chiede, mi mordo il labbro.
"Ti va di restare a casa con me? Non me la sento di stare da sola..." arrossisco, James sorride.
"Certamente topolina!" risponde scendendo dalla macchina e facendo il giro per farmi scendere.
Arriviamo alla porta e lo faccio entrare.
"Wow che casa carina!" ammette mentre chiudo la porta.
"Grazie..." sorrido e vado verso la cucina.
"Allora posso offrirti qualcosa?" chiedo aprendo il frigo.
"Quello che prendi tu..." dice appoggiandosi contro il muro.
Prendo due birre, non sono un'amante della birra, ma oggi mi va proprio.
Ne porgo una a James e andiamo a sederci nel divano.
Afferro istintivamente il cellulare e vedo tantissime notifiche.
Chiamate di Matt, di Carmen, di Daryl...
Mi rattristo immediatamente, James prende il mio cellulare e lo lancia nella poltrona accanto a noi.
"Per oggi dimenticali...tutti quanti! Ci siamo solo io e te..." dice facendo tintinnare le nostre bottiglie. Sorrido dolcemente e continuo a bere.
Abbiamo passato un bel pomeriggio, ma verso sera ho avuto un crollo. Ho ripensato a Clary.
"La mia bambina..." balbetto tra le lacrime. James mi stringe al suo petto.
"Topolina mia... So che non puoi non pensarci... Ma dovresti provarci..." sussurra. Non voglio aggredirlo verbalmente, sta cercando di fare del suo meglio.
Continuo a piangere, sempre di più.
James mi prende in braccio. Sono già le dieci, sono stanca. Mi porta in camera e mi fa sdraiare sul letto mettendosi accanto a me. Mi stringe forte e mi bacia le guance per farmi stare meglio. Le sue labbra diventano salate a causa delle mie lacrime.
Ma io ho bisogno di questo adesso... Di qualcuno che ci sia, che mi coccoli... Che mi dimostri che mi vuole bene e che ci tiene a me.
Le sue mani accarezzano la mia schiena, esplorando sotto la mia maglietta. Mi stringo a lui e nascondo il viso sul suo petto, ne approfitta per baciarmi i capelli.
Sento che respira il mio profumo e poi sospira di sollievo.
"Volevo solo questo..." sussurra. Non ho sentito bene.
"Mh?" chiedo cercando il suo volto.
"Niente niente, dormi piccina..." mi dà un bacio sulla fronte e io mi lascio cullare delle sue attenzioni fino a crollare in un sonno profondo.
...
"Ti amo micetta..." le labbra di Daryl si schiantano sulle mie.
"Non immagini quanto..." sussurra prima di incrociare le nostre lingue.
Non riesco a parlare, anche io lo amo, da morire...
Le mani di Daryl percorrono il mio corpo con sicurezza, arrivando sul mio ventre.
"Lascia che ti spogli!" dice ridacchiando e levando la mia maglietta, ma quando ritorno a guardarlo ha il viso ricoperto di sangue.
"Mamma?" sento quella voce! La voce che mi ossessiona! Quella di mia figlia. È fra le braccia di Daryl, piena di sangue, entrambi mi sorrido.
"È solo colpa tua..." dice Daryl.
"Mi hai uccisa... Mamma...".
...
Mi ritrovo seduta sul letto ansimando.
"Topolina..." James si sveglia di soprassalto.
"Che succede?" chiede accarezzandomi la schiena mi volto verso di lui e mi accorgo troppo tardi che sono in lacrime.
"Tesoro..." sussurra James asciugandole con il dorso della sua mano.
"Hai fatto un incubo?" chiede preoccupato.
Io annuisco senza parlare, non ci riesco, non riesco a levarmi quell'immagine dalla testa. È inutile negarlo, ho ucciso io la mia bambina, non l'ho protetta, l'ho sacrificata. Come è inutile negare che sia ancora pazzamente innamorata di Daryl. Mi manca da morire, ma devo cercare di dimenticare.
James mi abbraccia e mi riporta sdraiata. Bacia le mie guance con estrema dolcezza.
Cerco di approfittare della situazione per calmarmi ma nulla. Tremo dalla paura, James non sa che fare, può solo consolarmi e rassicurarmi ma non è lui di cui ho bisogno.
Dopo circa un'ora di coccole riesco a riprendere sonno fra le sue braccia.
Il giorno dopo sono a pezzi.
"Voglio vedere uno psicoterapeuta..." ammetto finendo il mio thè.
"Certo Miki, ottima idea." dice James sorseggiando il suo caffè.
Ho girato mezza Manhattan e sono nel tardo pomeriggio ho trovato un dottore disposto a seguirmi. Prende davvero molto, ma per la mia salute mentale non c'è prezzo...
Dopo alcuni giorni ho il primo appuntamento.
È una dottoressa sulla quarantina, capelli neri e pelle bianca come la neve.
"Salve sono la Dottoressa Rim!" si presenta stringendomi la mano.
"Miki Shine..." dico presentandomi con il mio pseudonimo e sedendomi sul lettino che mi sta indicando.
"Perfetto, allora signorina Shine, mi parli un po' di lei." mi invita prendendo un quaderno per scrivere.
"Beh... Non c'è molto da dire, ho venticinque anni, sono italiana e vivo qui da quasi due anni." non mi ero accorta di quando fosse insignificante la mia vita.
"Continui..." mi invita a proseguire la Dottoressa.
"A inizio anno ho conosciuto un ragazzo... Stupendo, il ragazzo più bello dell'universo..." arrossisco mentre descrivo Daryl.
"Mi sono innamorata subito di lui... E quindi non ho aspettato molto per concedermi. In poco tempo ero incinta..." tocco il mio ventre.
"La gravidanza stava andando benissimo, il mio ragazzo era felicissimo e voleva una bambina..." i miei occhi iniziano a diventare lucidi.
"Purtroppo, lui fa un lavoro particolare, ha tanti nemici che lo vogliono morto... E una sera, sono arrivati a casa sua... Gli hanno puntato la pistola alla tempia e..." inizio a balbettare.
"E... Io... Ho pensato di mettermi in mezzo, tra lui e la pistola... Non pensavo sparassero... Mi hanno beccato in pieno sul ventre. Sono caduta a terra, il mio ragazzo mi scuoteva e piangeva come un disperato... Poi è diventato tutto freddo e buio e mi sono svegliata in ospedale..." asciugo le mie lacrime.
"Il mio compagno era accanto a me, mi ha detto che la bambina non c'era più, il proiettile l'aveva presa in pieno... E lì io non ho capito più nulla, sono morta dentro..." finisco.
"Capisco, sono desolata per la sua perdita... Adesso con il padre come va?" chiede la dottoressa.
"Ci siamo lasciati... Suo fratello è il mio collega di lavoro e anche mio caro amico. Ha deciso lui per noi, e il mio ragazzo non ha avuto il coraggio di intervenire... Pensava fosse la cosa giusta per entrambi... Il punto è che io lo sogno sempre, lui con la bambina in braccio, pieni di sangue..." mi blocco.
"Va bene signorina Shine, per oggi può bastare. Le consiglio di riposarsi, se vuole dimenticare dovrebbe chiarire con il padre e decidere davvero insieme che cosa fare, prendere la vostra decisione..." dice sorridendo.
Annuisco per poi salutare e lasciare la sala, James mi aspetta fuori.
"Hey com'è andata?" chiede abbracciandomi.
"Bene... Credo... Non vorrei parlarne scusa..." ammetto mordendomi il labbro.
"Certamente topolina." mi bacia il nasino e mi fa salire in macchina.
Dopo aver guidato per un po' in silenzio, la mano di James arriva alle mie cosce, accarezzandomi dolcemente.
"Piccina io ci sarò sempre per te! Qualunque cosa succeda." sorride e poi mi pizzica la guancia. Sospiro di sollievo, il pensiero di avere un ragazzo come James al mio fianco mi rasserena. Sospiro e decido di confessare.
"Vuole che risolva con Daryl...".
"Come?" chiede James fermandosi al semaforo.
"Vuole che prenda una decisione con lui... Infondo è stato Matt a separarci..." ammetto. James si volta verso di me e si acciglia.
"Io preferirei che tu non lo vedessi..." dice penetrandomi con lo sguardo. Mi mette in difficoltà, cos'è quell'espressione?
"Eh? Perché?" chiedo confusa.
"Daryl ti ha fatta soffrire abbastanza, non sopporto di vederti triste..." sospira, mi fa arrossire.
"Ma James..." lui riparte e non riesco a finire il mio discorso. Non sarà mica geloso?
Per farmi sorridere un po' durante questa settimana siamo usciti la sera.
Siamo allo Starlite a nostro rischio e pericolo. Sono seduta con lui in un tavolo abbastanza appartato.
Il suo braccio di trova sulle mie spalle e le mie guance sul suo petto.
Lui beve un Margherita, mentre io una bevanda analcolica. Siamo stretti stretti, stiamo diventando sempre più intimi, inizio a confidarmi con lui e a conoscerlo meglio e devo dire che mi piace.
Alza il mio viso e poggia il suo indice sulla punta del mio naso facendomi chiudere gli occhi.
"Topolina... Fammi un sorriso." dice sorridendo, ah che sorriso! È davvero contagioso quindi ricambio dolcemente.
Si morde le labbra in maniera davvero provocante e si avvicina al mio volto, le sue ciocche bionde e perfette ricadono sulle mie guance. Posa il bicchiere e accarezza tutto il mio viso, mi perdo nei suoi occhi ipnotici, ho voglia di baciarlo...
E sembrerebbe anche lui.
Si avvicina sempre di più e chiude gli occhi quando è a un soffio dalle mie labbra.
Sto per chiudere gli occhi anche io e concedermi a James, quando proprio dietro di lui vedo Daryl, è con alcune ragazze attorno, un bicchiere in mano e lo sguardo perso nel vuoto. In un instante mi vede, spalanca gli occhi e si alza. Oh no! No! No!!!
Prima che James possa baciarmi mi allontano e mi alzo.
"Hey Miki... Dove vai?" chiede vedendo che mi dirigo all'ingresso.
"Non posso stare se c'è lui!" dico uscendo dal locale.
Fuori si congela! La prossima settimana è Natale e sta nevicando.
Inizio a tremare, fino a che una giacca bianca non si posa sulle mie spalle, riconosco il profumo... È Daryl... Lo ha già fatto in passato...
Mi volto con gli occhi lucidi e vedo il ragazzo dei miei sogni.
"Miki..." sussurra osservandomi teneramente. Fa per posare una mano sulla mia guancia ma io faccio un passo indietro, non sono pronta al contatto fisico.
"Scusa..." ritrae lentamente la mano.
Arrossisco imbarazzata, vedo la nuvola provocata dal suo e dal mio respiro.
Fa davvero molto freddo.
"Tieni..." dico togliendo la giacca dalle mie spalle e riconsegnandola al proprietario.
"No... Tienila tua. Ne hai più bisogno." sussurra sorridendo con le labbra. Non posso tenerla, avere un suo indumento non mi aiuterà a dimenticarlo.
"Ti prego Daryl... Non posso... Non più." dico lasciandogli la giacca fra le mani e voltandomi.
"Non puoi più cosa? Perché mi eviti? Ti ho già detto che ho bisogno di te... Lo sai che non potrò dimenticarti..." dice, sento incertezza nella sua voce, come se stesse per piangere.
Mi volto con le lacrime che rigano le mie guance.
"Non voglio più soffrire!" urlo sfogando tutta la tensione e la rabbia.
Daryl indietreggia e sospira.
"Io sono la causa della tua sofferenza?" chiede guardandomi intensamente.
"Sì... Beh.. no... Non lo so!" balbetto tra le lacrime. Daryl rompe la barriera tra di noi e prende il mio viso tra le mani.
"Ricordati che sei mia... Sei la mia micetta. Sei la mia ragazza. La mia fidanzata. La mia futura sposa..." distolgo lo sguardo.
In quel momento James esce dal locale e ci separa subito.
"Non toccarla!" dice portandomi sul suo petto.
"Che cazzo fai James?!" chiede Daryl stringendo i denti.
"Non è più tua... È solo di se stessa! Quindi smettila di cercarla!" mi gira e mi conduce verso la sua auto.
"Pensavo fossi uno dei miei..." dice Daryl incrociando le braccia al petto.
"Io sto dalla parte di Miki, da sempre e per sempre! Non posso più vederla soffrire!".

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