1

Apro a fatica gli occhi... Vedo un soffitto bianco, sento un rumore di macchina simile a un battito cardiaco, non riesco a muovermi, mi fa male tutto il corpo. Ho freddo dappertutto, tranne alla mano sinistra, percepisco un dolce tepore provenire da essa. Mi sforzo per guardare in quella direzione, vedo ancora un po' sfocato, ma intravedo una figura famigliare, capelli castani, giacchina viola, tatuaggio sul petto.
"Daryl..." sussurro cercando di urlare, purtroppo la mia voce sembra sparita.
Daryl alza il volto sobbalzando, vedo i suoi occhi gonfi dal pianto, sembra stremato. Le sue dita sono intrecciate alle mie, chissà da quanto è qui.
"Mikiii! Sei viva!" ammette sorridendo e asciugandosi le lacrime.
"Chiamo le infermiere!" dice alzandosi.
"No..." sussurro.
"Aspetta... Non mi lasciare..." lo supplico stringendo la presa sulla sua mano. Lui si volta verso di me e si avvicina.
"Daryl..." lo chiamo debolmente e portando istintivamente la mano sul mio pancione. Non lo trovo, sento il mio ventre piatto e spalanco gli occhi.
"Daryl!" grido quasi guardando la mia pancia.
"Dov'è?!!" chiedo mentre i miei occhi si riempiono di lacrime, vedo che anche Daryl sta per piangere.
"Non ce l'ha fatta..." ammette portandosi una mano sugli occhi e iniziando a piangere.
"Cosa...?" chiedo, il mio labbro trema.
"Era una bambina Miki! Una femmina! Non ce l'ha fatta! Il proiettile l'ha presa in pieno!" dice Daryl continuando a piangere.
Ho ucciso mia figlia?!
Inizio a innervosirmi, stringo il pugno libero, porto le unghie sul volto e mi graffio violentemente per la rabbia. Daryl allontana le mie mani dal mio volto.
"No! Non farti del male!" mi supplica, come se questo potesse ferirmi di più! Era una bambina... Proprio come voleva Daryl... E io l'ho uccisa.
Daryl prende i miei polsi e mi impedisce di farmi del male. I miei occhi si immergono nei suoi nocciola, così intensi, così preoccupati.
"Dobbiamo essere forti..." dice cercando di trattenere le lacrime inutilmente. Cadono dolcemente sulle mie guance, mi libero una mano e la porto sul suo viso, lui posa la sua sul mio dorso.
Siamo distrutti... Stremati...
Daryl si siede accanto a me cercando di calmarsi. Intrecciamo le nostre dita.
"Da quanto sono qui?" chiedo con un sussurro.
"Tre giorni..." risponde Daryl baciando la mia mano.
"Mh... E tu?" chiedo.
"Sono rimasto sempre con te, ieri sera me ne sono andato alle quattro del mattino e sono tornato stamattina alle sette." dice rattristandosi.
"Vai a casa tesoro..." dico accennando un piccolo sorriso.
"No! Voglio restare con te!" si lamenta, vedo le occhiaie sul suo viso, capisco che è stanco...
"Hai bisogno di riposo, io starò bene..." dico accarezzando le sue labbra.
"Miki... Non posso lasciarti da sola..." dice baciando le mie dita.
"Tranquillo, ci sono i medici, le infermiere... Starò bene!" cerco di sembrare positiva.
In quel momento qualcuno apre la porta.
"Signorina Shine! Si è svegliata!" un ragazzo abbastanza giovane entra nella stanza, dev'essere il medico che mi ha operata.
"Signor Ortega... Lei non sembra stare bene... Perché non va a casa?" chiede guardando il mio ragazzo.
"Non ci si metta anche lei!" sbuffa Daryl poggiandosi contro il muro.
"Allora signorina, come si sente?" chiede poi rivolgendosi a me. Che domanda idiota! Ovvio che sto malissimo!
"La prego di mettere per un secondo da parte l'emotività, so che da quel punto di vista è a pezzi..." dice avvicinandosi e sistemando la mia flebo.
"Mi fa male il ventre..." ammetto accarezzandolo.
Il medico annuisce e mi scopre la pancia per poi toccarla.
"Qui?" chiede, gemo dal dolore.
"Si..." dico stringendo i denti.
"Mh... È normale, le ci vorrà qualche settimana." dice scrivendo qualcosa nella sua cartella.
"Allora signor Ortega, mi serve una sua firma qui, la dimetteremo entro dopodomani." dice il medico passando la cartella a Daryl, lui firma con un gesto abile e poi riconsegna.
"Se ha bisogno di altro non si disturbi a chiamarmi." dice sorridendo e poi uscendo.
"Mh... Hai sentito? Tra poco potrai tornare a casa!" dice Daryl cercando di sorridere.
"Già..." ammetto guardando verso la finestra, vedo Daryl spostarsi e andare verso il tavolo, afferra qualcosa e lo nasconde dietro la schiena per poi venire accanto al letto.
"Per te..." dice consegnandomi un enorme mazzo di rose rosse.
"Aw... Daryl..." dico prendendo i fiori, allegato c'è un pupazzetto di un gattino.
Poso il bouquet sul mio ventre e attiro Daryl a me in un abbraccio.
"Grazie..." sussurro al suo orecchio.
"Grazie a te per essere ancora con me..." dice stringendomi più forte. Io e Daryl ci vogliamo bene... Per davvero...
Oggi è un giorno terribile per noi... Ma siamo ancora qui... Uniti più che mai... Più forti di prima.
...
Daryl è seduto sul letto accanto a me, mi stringe la mano. Oggi mi riporteranno a casa. Inutile parlare di quante lacrime ho versato... Ho scoperto che domani metteranno il corpicino della mia bambina in una fossa comune. Sono davvero distrutta.
"Che nome mettiamo?" ci chiedono.
"Clary... Clary Ortega..." rispondo stringendo più forte la mano del mio ragazzo.
I signori escono dalla mia stanza e fra me e Daryl piomba un silenzio di tomba.
Sospira e poi mi bacia la fronte.
"Micetta mia..." cerca di accennare un sorriso ma vedo il suo labbro tremare.
Gli accarezzo la guancia e lo bacio dolcemente.
"Mio caro Daryl..." sussurro, lui posa la sua fronte contro la mia. Sento il suo respiro caldo, e in questo momento è tutto ciò di cui ho bisogno. Chiudiamo gli occhi, assaporandoci questo piccolo attimo di tranquillità.
Dopo poco entra il medico.
"Bene signorina Shine... È pronta ad andare?" mi chiede sorridendo e togliendomi la flebo.
"Sì!" rispondo.
Mi alzo e abbraccio Daryl per bene. Lui mi stringe a sé e sembra non volermi lasciare mai più.
Dopo aver firmato alcune carte, usciamo dall'ospedale e Daryl mi apre la portiera della sua macchina.
"Prego tesoro." dice facendomi entrare.
"Grazie Daryl." che dolce.
Fa il giro e si mette al posto del guidatore, appena entra si volta verso di me e inizia a toccarmi.
"Hey! Ma che vuoi fare?" chiedo ridacchiando. Una sua mano è premuta sul mio petto.
"Ti sto solo allacciando la cintura." dice afferrandola e facendola passare sul mio petto.
"La so allacciare da sola." dico per poi ricevere come risposta un bacio sulle labbra.
"Da adesso in poi non si scherza più Miki... La tua sicurezza viene prima di tutto!" dice penetrandomi con lo sguardo.
Mi fa davvero arrossire, non voglio che si preoccupi così tanto per me...
"Daryl, stai tranquillo... Vedrai... Che andrà tutto bene..." gli faccio un dolce sorriso ma poi mi volto immediatamente dall'altra parte.
Non sto bene...
Questo è evidente.
Mi hanno sparata, ho perso la mia bambina, e tutto nello stesso giorno!
Sospiro mentre Daryl parte.
Non parliamo per tutto il viaggio e infine arriviamo a casa.
Sospiro nuovamente quando vedo il luogo della tragedia...
Ci sono ancora macchie di sangue sul bordo della piscina.
"Scusami... Non sono stato qui molto... Non ho ancora pulito..." si scusa Daryl imbarazzato. Io scuoto la testa e smetto di ripensare a quell'incubo!
"Tranquillo..." dico aumentando la velocità del mio passo e entrando in casa. Poggio le mie cose all'ingresso e Daryl chiude a chiave la porta.
Mi blocco e guardo verso il basso. Daryl cinge il mio corpo da dietro e mi abbraccia forte. Le sue mani stringono il mio petto e il suo torso combacia perfettamente con la mia schiena.
Lascia un dolce bacio sulla mia nuca il che mi provoca un brivido lungo la colonna vertebrale.
Rimaniamo così per svariati minuti. La nostra perdita ci ha scioccati... Perciò abbiamo bisogno l'uno dell'altra più che mai questa volta.
"Daryl vado a farmi un bagno..." dico salendo le scale. Lui mi guarda e si morde il labbro, sembra preoccupato.
"Posso venire con te? Almeno per farti compagnia..." chiede guardando in basso.
"Certo che puoi." dico prendendolo per mano e andando con lui in bagno.
Afferra un sgabellino e lo posiziona davanti alla vasca iniziando a riempirla di acqua e schiuma. Inizio a svestirmi.
"Micetta ce la fai?" chiede alzandosi e aiutandomi a spogliarmi.
Mi ritrovo nuda davanti a lui. E mi sento davvero in imbarazzo. Ho una piccola cicatrice sul ventre, proprio dove il proiettile mi ha colpita.
Daryl mi guarda con gli occhi dell'amore, prima di farmi immergere nella vasca si prende un momento per baciare ogni centimetro del mio ventre, proprio come faceva quando Clary era dentro di me, cosa sta facendo? Vuole dimostrare che gli piace ancora ogni parte del mio corpo come prima se non di più?
Si alza e vedo i suoi occhi farsi lucidi. Mi accompagna alla vasca e mi immerge nell'acqua calda e piena di schiuma. Mi osserva, non mi perde di vista per un attimo.
Inizio a lavarmi e a strofinare la mia pelle. Le mani di Daryl si avvicinano.
So che non ha cattive intenzioni, vuole semplicemente aiutarmi.
Mi bacia dolcemente la guancia e poi si rimbocca le maniche.
Lava le mie spalle, la mia schiena, il mio seno, il mio ventre, il mio collo... Tutto senza approfittare della situazione. Ogni parte del mio corpo è importante per lui adesso.
Non vuole fare lo stupido, vuole solo essere premuroso.
Quando è ora di uscire, mi avvolge in un asciugamano e mi prende in braccio come se fossi una sposa, la sua sposa.
Mi porta in camera e mi adagia dolcemente sul letto.
Va verso l'armadio e cerca qualche mio vestito.
Ritorna con dei pantaloni da tuta abbastanza comodi e una felpa.
Mi veste e mi bacia sulla fronte, con tanta cura e attenzione, come se fossi un diamante.
Ormai si è fatta sera, non sono riuscita a mangiare molto, ma penso sia normale. Sono in camera, sdraiata sul letto con Daryl al mio fianco.
Siamo mano nella mano a guardare il soffitto da almeno mezz'ora. Stiamo bene così, siamo insieme, al sicuro, stretti per mano.
Inizio a prendere sonno e mi metto di fianco gemendo un po' per la cicatrice.
"Mh..." Daryl scatta immediatamente.
"Che hai? Ti fa male qualcosa micetta mia?" chiede spalancando gli occhi. Io sorrido e faccio di 'no' con la testa.
"No, tranquillo..." dico per poi rifugiarmi sul suo petto nudo, è così caldo.
Mi rilasso anche grazie alle carezze che mi fa sulla schiena, mi bacia dolcemente le guance e mi trasporta nel mondo dei sogni... O degli incubi.
...
"Mamma?" sento una dolce voce, mi giro e vedo Clary che mi sorride. È stupenda, capelli castani scuro come il padre e due occhioni verdi come i miei. La bambina più bella di tutte. È in braccio a Daryl, che le accarezza il nasino. Sorrido e provo ad avvicinarmi ma sono bloccata. Non riesco a muovere i piedi.
Cerco di capire cosa mi stia succedendo e guardo in basso, vedo la mia maglietta coperta di sangue proprio sul ventre, spalanco gli occhi e guardo Daryl e Clary. Sono ricoperti di sangue ma mi sorridono.
"Mi hai uccisa... Mamma...".
...
Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo seduta sul letto. Che incubo.
Daryl si sveglia con me e mi siede accanto.
"Hey micetta... Che succede?" mi chiede abbracciandomi da dietro.
"Mh... Un... Un incubo..." dico con voce tremante.
"Oh... Vieni, dormi fra le mie braccia." dice riportandomi sdraiata e portandomi sul suo petto. Non smetto di tremare, non avevo mai fatto un sogno tanto spaventoso e veritiero!
Daryl accarezza la mia schiena e mi sussurra dolci parole all'orecchio.
La sua voce mi tranquillizza, era solo un sogno, anche se era terribile.
Cullata anche dal suo battito cardiaco mi addormento fra le sue braccia.
Il giorno dopo mi sveglio con un fortissimo mal di testa.
Un raggio di sole colpisce le mie palpebre e mi fa gemere.
"Mh...!" mi lamento svegliando Daryl.
"Che succede micetta mia?" chiede.
"Mh... Spegni il sole Daryl!" rispondo mettendomi sotto il cuscino.
"Ahah! Non posso farlo piccola, se vuoi dormire ancora posso chiudere un po' di più le tende." dice accarezzando la mia schiena con la punta delle sue dita.
"Vorrei dormire tutto il giorno!" mi lamento.
"Allora fallo... Riposati che ne hai bisogno. Io devo andare a un incontro, ma lascerò Paul a casa, resterà in salotto." dice mettendosi seduto sul letto e iniziando a vestirsi.
"Cosa?! Dove credi di andare?!" dico liberandomi del cuscino e mettendomi in ginocchio sul letto.
"Micetta devo... Tornerò a casa per mezzogiorno, te lo prometto..." dice accennando un sorriso, mi volto verso l'orologio, ma sono le sette e mezza! Vuol dire più di quattro ore senza di lui! Sbuffo facendo ridacchiare Daryl.
"Tornerò... E quando sarò a casa ci abbracciamo tutto il tempo..." sorride dolcemente.
"Davvero?" chiedo avvicinandomi. Lui annuisce e poi mi dà un bacio a stampo sulle labbra.
Sono stata a letto fino alle otto, poi mi sono preparata e sono scesa di sotto a salutare Paul.
"Mi dispiace per tutto piccola..." dice pizzicandomi la guancia.
"Grazie..." dico in un sussurro.
"Per qualunque cosa io ci sono... Dimmi pure tutto." accenno un sorriso e mi siedo accanto a lui.
"Che doveva fare Daryl?" chiedo mordendomi le dita.
"Doveva concludere un piccolo affare con un tizio... Roba da pochi minuti..." dice, io mi volto con le dita ancora in bocca. Pochi minuti? Ha detto che tornava a mezzogiorno!
Decido di non parlarne con Paul, non vorrei che si fosse lasciato sfuggire qualcosa che Daryl non voleva che sapessi.
Durante la mattinata non mangio nulla, non ne sento il bisogno, continuo ad accarezzare il mio ventre dimenticandomi che Clary non è più con me.
Motivata a cancellare questo brutto ricordo, vado in giardino e torno sul punto dove mi hanno sparata.
Il sangue è quasi del tutto sparito, ci sono solo alcune tracce.
Faccio i risvoltini ai miei pantaloni e tolgo le scarpe.
Mi siedo sul bordo della piscina e immergo le gambe. L'acqua è fredda! Siamo quasi sotto Natale... E un trauma del genere non mi fa per niente bene!
L'azienda mi ha dato una settimana di licenza per riprendermi, detto francamente vorrei tornare a lavoro, per distrarmi.
Rimango con le gambe in acqua per un bel po'.
Daryl torna alle dodici e mezza passate.
"Scusami se ho fatto un po' tardi..." dice dandomi un bacino sulla fronte e consegnandomi un sacchetto.
"Ti ho preso delle patatine fritte, e non pensare che non mi sia accorto che non stai mangiando!" dice accigliandosi. Io apro la busta, amo le patatine fritte, ma adesso mentre le guardo mi viene solo da vomitare.
"Grazie Daryl... Ma adesso non mi vanno..." dico appoggiando il sacchetto sul tavolo e voltandomi e andando lontano da lui, ma Daryl mi afferra per il polso e mi riporta indietro con facilità.
"Micetta... A che gioco stai giocando?" chiede spingendomi delicatamente contro il muro.
"A nessun gioco! Avanti lasciami!!" mi lamento, ma lui mi blocca i polsi.
"Pensi che non conosca il tuo giochetto? Non mangiare non ti porterà a nulla!" dice spingendosi contro il mio corpo. È davvero così preoccupato?
"Daryl... Non riesco a mangiare ancora... Abbi pietà..." dico spingendolo via.
"Almeno bevi qualcosa... Qualcosa con zucchero..." sospiro.
"Lasciami in pace...!" dico superandolo e salendo di sopra per poi entrare in bagno.
Mi guardo allo specchio, sono dimagrita molto, può succedere quando si ritorna dall'ospedale.
Decido di pesarmi sulla bilancia. Appena vedo il risultato spalanco gli occhi.
"Se Daryl lo scopre..." sussurro mordendomi il labbro.
"Se io scopro cosa?" sento la voce di Daryl alle mie spalle, la sua testa sbuca da sopra la mia e guarda il mio peso.
"Trentotto?! Ma sei fuori?!!" dice guardandomi confuso.
"Vai subito a mangiare qualcosa... Per favore..." mi dice assumendo un espressione triste e preoccupata.
I miei occhi si riempiono di lacrime.
"Io... Io non ci riesco!" ammetto iniziando a piangere e superandolo per poi rifugiarmi nella nostra camera. Mi butto sul letto e continuo a versare lacrime.
Non è per niente un bel periodo...
Clary è morta, mi hanno sparata, non riesco a mangiare, sembro uno scheletro e tra poco è Natale...
Mi nascondo sotto il cuscino e lo stringo con le unghie.
Sento Daryl entrare e sospirare, sale sul letto e gattona fino ad arrivare a me. Si avvicina al cuscino.
"Micetta... Non piangere..." sussurra baciando il mio collo.
"Tu sei arrabbiato con me..." dico singhiozzando, sento Daryl sorridere.
"Come potrei mai arrabbiarmi con te?... Sono solo preoccupato piccola... Non biasimarmi... Sei la mia bambina... E vorrei che tu stessi bene..." mi accarezza la schiena.
"Daryl questo è un periodo orribile!" dico uscendo allo scoperto e mettendomi sulle ginocchia, lui mette una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.
"Lo so tesoro... È difficile per entrambi... Quindi ora dobbiamo solo restare uniti..." si morde il labbro che trema, sta per piangere?
Con uno scatto felino mi stringe forte e nasconde il viso nell'incavo del mio collo, sento le sue lacrime inumidire la mia pelle.
Avvolgo le braccia sulla sua schiena e piango con lui.
Siamo due ragazzi... E abbiamo perso la nostra bambina...
Abbiamo pianto per tanto tempo.
...
Daryl passa una mano sulla mia coscia e mi attira a sé.
"Piccola mia... Unica mia gioia..." mi dà un dolce bacio sulle labbra.
"Mio caro Daryl... Senza di te sarei persa...".
È inutile negarlo... Le nostre due anime sono fatte per stare assieme...
Restiamo a coccolarci sul letto fino a che Paul non bussa alla nostra porta.
"Ragazzi posso entrare?" chiede da fuori.
"Certo Paul." risponde Daryl portandomi sul suo petto e continuando ad accarezzarmi.
"Scusatemi se vi disturbo, ma ci sono Matt e Carmen in salotto..." dice entrando nella camera.
"Come? Sono già le cinque?" chiede Daryl guardando l'orologio.
Sono le cinque passate, il tempo è volato fra in nostri baci.
"Arriviamo..." dice Daryl rimettendosi la maglietta.
Paul esce e io mi sistemo.
"Sapevi che sarebbero venuti?" chiedo a Daryl mentre scendo dal letto.
"Emh... Sì... Avevano accennato qualcosa..." dice balbettando, sembra improvvisamente imbarazzato.
Inizio a sentire odore di bruciato...
Daryl mi prende per mano e mi porta il salotto, vedo Carmen e Matt poggiati al muro, lei sembra triste, mentre Matt è davvero arrabbiato. Che succede?
"Grazie al cielo Miki! Hai preparato la tua roba?" mi chiede Matt avvicinandosi.
"Eh? Perché?" chiedo confusa, Matt sospira e si rivolge a Daryl.
"Non glielo hai detto?" chiede a denti stretti.
"No... Non mi sembrava il momento giusto..." risponde Daryl.
Matt alza gli occhi al cielo e torna a guardarmi.
"Che succede?" chiedo cercando di capire.
"Tu e Daryl vi lascerete." dice netto Matt. In quel momento il mio cuore si spezza. Cosa??
"Che diavolo dici?" chiedo facendo un passo indietro.
"Miki è per il tuo bene... È meglio che tu e Daryl vi lasciate. Anche per soffrire di meno." dice Matt riavvicinandosi. Mi volto verso il mio ragazzo.
"Cos'è questa storia?!" chiedo arrabbiandomi. Lui sospira e si gratta la nuca imbarazzato.
"Senti Miki... È meglio così... Per te..." prova a giustificarsi.
Io non capisco.
"Stamattina eri più convinto..." dice Matt, stamattina? Daryl era con Matt! Mi ha mentito!
"Ah! Quindi eri con tuo fratello stamattina!!" dico avvicinandomi infuriata.
"Senti micetta... Non complichiamo le cose..." Daryl si morde il labbro.
"Sei tu quello che complica sempre ogni cosa! E tutte quelle cose che mi hai detto prima? Di restare uniti? Sono andate già a farsi fottere?!" chiedo stringendo i pugni, sento che sto per piangere.
"Miki... Lo faccio per te... Per il tuo bene." sto per scoppiare!
"Perché non lasci decidere a me cos'è è meglio per me stessa?! Sai benissimo che ho bisogno di te... E mi vuoi lasciare così...!" mi volto e cerco di trattenere le lacrime. Vado verso la porta.
"Hey... Aspetta micetta..." mi richiama.
"Micetta lo dici alla tua prossima puttana! Fottiti stronzo!" dico uscendo dalla casa.
È incredibile!
Daryl decide sempre per me! Io ho bisogno di lui! E invece sceglie di lasciarmi!
Sento i due fratelli richiamarmi.
"Cazzo Matt! Sei un coglione! Non dovevi dirglielo così!" dice Daryl.
"Era compito tuo prepararla!!! Dovevi convincerla! Invece te la stavi limonando per bene...!" risponde Matt, cerco di non ascoltarli e esco dalla villa tornando a casa.
Mi butto sul letto e scoppio in lacrime.
Ho bisogno di Daryl, delle sue braccia, delle sue labbra, del suo sorriso...
Stringo il cuscino e lo bagno di lacrime.
Daryl mi ha illusa... Ha fatto il premuroso tutto il giorno per poi deludermi alla fine.
Sento il mio telefono squillare. Vedo che è Daryl.
Che vuole? Ora mi cerca pure?
Rifiuto la chiamata e faccio lo stesso per le altre dieci. Mi ha chiamato anche Matt molte volte e ho ricevuto alcuni messaggi da Carmen.
Sono distrutta, la mia vita ha preso una bruttissima piega, non ci voleva...
Capisco che Matt sia preoccupato per me dopo lo sparo... Ma scommetto che non vede l'ora di separarmi da suo fratello! Non ha mai accettato pienamente la nostra relazione e non capisco perché! Sta con Carmen! Non può essere geloso!
Rimango a letto per tanto tempo e poi afferro il telefono.
Cerco fra i contatti e trovo la persona desiderata. Porto il cellulare all'orecchio.
"Pronto?" sospiro.
"Mamma?" mi alzo in piedi.
"Miki tesoro! Non ti sento da settimane! Va tutto bene?" mi chiede mia madre preoccupata. Scoppio in lacrime di nuovo.
"No... Niente va bene mamma!" rispondo piangendo.
"Che succede Miki? Parlami..." mi mordo il labbro.
"Mamma voglio tornare a casa..." dico sospirando.
"Oh... Certo amore... Quando vuoi noi ci siamo per te! Torna pure per tutto il tempo che vuoi..." dice, sento che sorride.
"Cercherò di partire il prima possibile..." rispondo.
"Va bene tesoro... Però vorrei sapere che succede." dice.
"Beh... È complicato, vorrei parlartene di persona!" dico mordendomi le unghie.
"Okay tesoro! Ti aspetto!" ci salutiamo e riattacco. Prendo il PC e prenoto il volo. Decido di partire tra due giorni, il 7 dicembre.
Ho bisogno della mia famiglia, devo affrontare queste perdite e voglio mia madre con me!
...
Sono in aereo... Non ho detto niente a nessuno.
Sono sopra l'Atlantico in questo momento, sono morta dentro. Il mio ragazzo mi ha lasciata, il mio migliore amico è arrabbiato con me, la mia famiglia non sa niente di questa situazione. Insomma, sono nei casini...
Dopo circa nove ore arrivo in Italia, purtroppo per arrivare a casa sono costretta a prendere un altro aereo. A causa del fuso orario arrivo nel mio paese alle tre del pomeriggio, anche se sono in viaggio da quattordici ore.
"Miki!" mia mamma mi abbraccia fortissimo e io ricambio.
"Sembri sfinita..." dice dandomi un bacio sulla guancia.
"Lo sono..." ammetto portando la valigia nella mia stanza. Mi siedo nel letto e lei mi raggiunge.
"Allora... Com'è andato questo periodo a New York?" mi chiede accarezzandomi. Non rispondo, penso a Daryl, a Clary, allo sparo...
Sospiro pesantemente e mi sdraio sul mio letto.
"Mamma..." sussurro.
"Dimmi tesoro." si sdraia accanto a me.
"Ero incinta di otto mesi, due settimane fa..." chiudo gli occhi, non voglio vedere la sua faccia.
"Cosa?!" chiede alzandosi e guardandomi in faccia.
Mi sforzo per trovare il suo sguardo.
"Sì, ero incinta... Di una bambina..." dico sedendomi sul materasso.
"Io... Io non sapevo neanche che avessi un ragazzo..." ammette balbettando, la sto mettendo in difficoltà e lo capisco.
"Lo so... Non ho voluto parlartene..." dico affondando il viso nei palmi delle mie mani.
"E ora dove sono tutti e due?" chiede accarezzandomi le spalle.
"Lui mi ha lasciata... E la piccola è morta..." confesso iniziando a piangere. Mia madre spalanca gli occhi.
"Come morta?" chiede preoccupandosi.
"È complicato mamma..." mi mordo il labbro.
"Spiegamelo... Farò uno sforzo per capire..." dice cercando di consolarmi.
Prendo un bel respiro.
"Mi hanno sparata..." dico guardando in basso verso il mio ventre.
"Cosaaa?!!" chiede afferrandomi le mani.
"Mamma... Non voglio parlarne... Ma è così, mi hanno sparata e hanno colpito la bambina..." dico alzandomi e scoprendo la mia pancia.
Lei si tappa la bocca quando nota la piccola cicatrice del proiettile.
"Amore..." mamma mi raggiunge e mi stringe forte, continuo a piangere fra le sue braccia, avrei voluto dirle di Daryl... Del mio amore per lui, di Clary, ma ormai niente ha più senso.
"Sono morta da quel giorno... Non ho più uno scopo..." ammetto fra i singhiozzi.
"Shh amore mio... Ci sono io adesso..." mi bacia sulla guancia e cerca di fare un sorriso.
"Ma il padre?" chiede, io guardo in basso.
"È il gemello del mio collega di lavoro... Mi ha lasciata il giorno che ti ho chiamata..." rispondo.
"E perché lo ha fatto?" chiede accarezzandomi la guancia.
"Perché il fratello non vuole che stiamo più assieme... Diciamo che mi ha sparato un suo 'nemico'." dico risedendomi.
"E questo ragazzo non ha le palle di tornare da te?" chiede incrociando le braccia.
"No... Evidentemente no! Pensavo ci tenesse a me... Si è preso lui cura di me quando ero in ospedale e ora... Ha lasciato che suo fratello decidesse per noi..." in quel momento il mio telefono squilla, lo afferro e leggo il nome 'Daryl'. Rifiuto la chiamata, poi mi chiama Matt e faccio lo stesso, così come con Carmen.
"Dovresti dirgli dove sei..." dice mia mamma offrendomi una tazza di thè.
"Non se lo merita! Doveva avere il coraggio di dire davanti a suo fratello che lui mi voleva per sempre con lui! Non capisce che lo amo?!" stringo i denti, e pensare che ho dato la vita per lui, letteralmente, e non solo la mia.
Di pomeriggio arriva mia sorella. Le racconto tutta la storia.
"Che stronzo..." ammette alla fine.
"Lo so... Poteva fare altro invece che mettermi incinta subito..." rispondo incupendomi.
Ricevo altre telefonate da parte dei ragazzi ma ho deciso che voglio essere invisibile.
Il mattino dopo mi vedo con la mia migliore amica d'infanzia.
"Miki!" dice abbracciandomi.
"Ciao Si'!" la saluto, molto spesso riesce a mettermi di buon umore.
Le racconto la storia e lei rimane letteralmente scandalizzata. Non la biasimo.
"Cavolo... E quindi hai dato la vita per lui...?" chiede sorseggiando il suo caffè.
"Sì... Ma mamma non lo sa questo... Ho dato la vita per lui... E non ha il coraggio di affrontare suo fratello." ecco una chiamata da parte di Daryl.
Afferro il telefono e sospiro.
"È lui?" mi chiede, io annuisco.
"Dovresti rispondergli, sarà in pensiero..." sbuffo annoiata.
"Non voglio..." ammetto chiudendo gli occhi.
"Dai fallo Miki... Fagli capire come ti senti!" mi incoraggia. Prendo un bel respiro e accetto la chiamata portando il telefono all'orecchio.
"Che vuoi?" parlo in inglese lasciando un po' di stucco la mia amica.
"Cazzo!!! Sono ore che ti chiamo!!! Sono le due del mattino! Ed è tutto il giorno che aspetto fuori dal tuo palazzo! Dove cazzo sei?" Oh il signorino ora è in pensiero.
"Sono a casa... In Italia..." rispondo con non curanza.
"Cosa?! E quando sei partita?!" chiede sconvolto.
"Ieri..." non ho proprio voglia di parlargli.
"Non puoi fare così! Non puoi andartene di punto in bianco!" dice arrabbiandosi.
"Io? Io non posso farlo! Ma tu... Tu puoi lasciarmi quando vuoi vero??!" mi arrabbio io adesso.
"Io non volevo lasciarti! È stato Matt a fare tutto di fretta!!!" cerca di giustificarsi.
"E tu potevi decidere visto che sei tu il mio ragazzo e non Matt!" cerco di essere autorevole. Lui sospira.
"Senti micetta... Le cose non dovevano andare così... Ho bisogno di vederti..." ammette calmandosi.
"Sei arrivato troppo tardi Daryl... Mi hai persa..." e con queste parole chiudo la conversazione.
Non è colpa mia se mi ha lasciata...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top