Capitolo 3

Sono costrett* a girare tutta la città attraversando le case prima di riuscire a trovare un posto adatto ai miei esercizi. Un piccolo parco, che nemmeno sapevo esistesse, con un lieve venticello. L'ideale per fare almeno un po' di pratica.

È qui che faccio le prime prove di volo. Ci metto parecchio per riuscire a volare come si deve, è un gioco di equilibrio non così semplice perché bisogna praticamente imporsi sul vento. Ho scelto però il posto perfetto per capire come funziona.

Ben presto riesco ad andare controvento senza alcuna difficoltà. Provo immediatamente qualcosa di più difficile, prima imparo a volare come si deve, meglio è.

Faccio diverse prove nei posti più svariati e capisco che devo andarci con più calma e tranquillità, fare un passo alla volta. Meglio non strafare, ho tutta la vita da fantasma davanti per esercitarmi a volare.

Quello appena imparato dovrebbe almeno bastare per volare con lentezza per la città. È quello che faccio: perlustro ogni strada, ogni vicolo, senza trovare ostacoli. Anche quando arriva mezzogiorno, riesco a procedere tra la folla senza difficoltà. Del resto posso passare attraverso le persone.

A me non cambia nulla, è come andare controvento ad intermittenza. A quanto ho potuto vedere, io faccio venire agli umani la pelle d'oca se anche solo li sfioro.

Mi chiedo quali altre capacità io abbia oltre a queste. Immagino lo scoprirò ben presto, non ho voglia di provarci ora. Per ora voglio solo girovagare.

Raggiungo a fatica la costa. Non c'è nessuno, è ora di pranzo. Meglio così, posso godermi in solitudine questo posto.

Non è che sia molto bella in sé: le spiagge candide sono sempre piene di vetri, conchiglie rotte, mozziconi di sigaretta e in generale sono una schifezza.

Però è meraviglioso osservare il tramonto sul mare da lì. Era l'unica cosa in grado di farmi sorridere, quando ero viv*.

Mi siedo sul muretto e resto ad osservare il mare, tenendomi ben strett* per non volare via.

Forse un giorno sarò davvero in grado di volare oltreoceano, andare in quei posti che non ho mai potuto visitare: l'Everest, le cascate dei Niagara, le piramidi, il Salto Angel, la Fossa delle Marianne, ci sono un sacco di posti che vorrei vedere.

Forse ora posso. Non ho più vincoli, solo quello del trasporto.

Ritorno in città con quel pensiero fisso in testa.

Voglio volare via da lì, lontano dai dolori, lontano dalle sofferenze, lontano dai ricordi.

Lontano dal mio corpo, che deve ancora essere sepolto.

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