Una storia di magia tutta (o quasi) americana, Ilvermorny: parte 2
Ed eccoci qui con la seconda parte! Buona lettura 😘
Webster e Chadwick Boot
Furono eventi tragici a ricongiungere Isotta coi suoi simili. Mentre cercava cibo nel bosco con William, un rumore tremendo nelle vicinanze spinse il Magicospino a gridarle di rimanere dov'era mentre lui si lanciava tra gli alberi incoccando una freccia avvelenata.
Naturalmente Isotta ignorò l'ordine, e quando poco dopo lo raggiunse, un orrendo spettacolo la attendeva in mezzo a una piccola radura. Lo stesso Nascondombra che aveva cercato di uccidere William aveva avuto più fortuna con una coppia di ingenui umani che ora giacevano morti al suolo. Per di più, due bambini gravemente feriti attendevano inermi il loro turno, mentre il Nascondombra si preparava a sventrare i genitori.
Il Magicospino e Isotta liquidarono il Nascondombra in un baleno, uccidendolo una volta per tutte. Estremamente soddisfatto del risultato, il Magicospino continuò a raccogliere more, ignorando i deboli lamenti dei bambini feriti. Quando Isotta gli ordinò furibonda di aiutarla a portare i due piccoli a casa, William fece una scenata. I bambini erano belli che morti, le disse. Aiutare gli umani andava contro i principi del suo popolo: Isotta faceva purtroppo eccezione perché gli aveva salvato la vita.
Indignata dall'insensibilità del Magicospino, Isotta gli disse che avrebbe accettato il salvataggio di uno dei due bambini come pagamento. I due ragazzini stavano così male che aveva paura di Materializzarsi con loro, quindi insistette per portarli a casa in braccio. Il Magicospino accettò controvoglia di portare il bambino più grande, Chadwick, mentre Isotta trasportava il piccolo Webster al rifugio.
Una volta arrivati, Isotta disse a William con furia che non aveva più bisogno di lui. Il Magicospino le lanciò un'occhiataccia e sparì.
I piccoli Boot e James Steward
Isotta aveva sacrificato il suo unico amico per due bambini che rischiavano di non sopravvivere. Per fortuna ce la fecero, e con enorme stupore e gioia si rese conto che erano in grado di usare la magia.
I loro genitori, dei maghi, li avevano portati in America in cerca di grandi avventure. La storia era finita in tragedia quando la famiglia si era inoltrata nella foresta e aveva incontrato il Nascondombra. Non pratico di queste creature, il signor Boot l'aveva scambiato per un comune Molliccio e aveva cercato di prendersi gioco di lui, col terribile esito a cui avevano assistito Isotta e William.
Le condizioni dei bambini erano così gravi che per un paio di settimane Isotta non osò lasciarli soli. Nella fretta di salvarli, non era riuscita a dare una sepoltura dignitosa ai loro genitori, e quando la salute di Chadwick e Webster migliorò abbastanza da poterli lasciare per qualche ora, Isotta tornò alla foresta per preparare delle tombe che un giorno i bambini avrebbero potuto visitare.
Quando raggiunse la radura, fu sorpresa dalla presenza di un giovane di nome James Steward. Anche lui veniva dall'insediamento di Plymouth. James aveva notato la scomparsa della famigliola con cui aveva fatto amicizia durante il viaggio verso l'America e si era inoltrato nella foresta per cercarla.
Isotta lo vide contrassegnare le tombe che aveva scavato a mano e quindi raccogliere le due bacchette spezzate che aveva trovato vicino ai corpi. James esaminò con la fronte aggrottata la corda di cuore di drago scintillante che emergeva dalla bacchetta del signor Boot, poi la agitò. Come succede invariabilmente quando un No-Mag agita una bacchetta, questa si ribellò. James fu scaraventato all'indietro, finì contro un albero e perse i sensi.
Si risvegliò in una capanna di rami e pelli sotto le cure di Isotta. Nascondergli le sue abilità magiche era impossibile in uno spazio così limitato, soprattutto quando Isotta preparava pozioni per aiutare i piccoli Boot a ristabilirsi o quando usava la bacchetta per cacciare. Isotta aveva intenzione di usare l'incantesimo Oblivion su James una volta che si fosse ripreso dal colpo per rimandarlo alla colonia di Plymouth.
Nel frattempo, era bellissimo poter parlare con un altro adulto, e specialmente con uno che si era già affezionato ai piccoli Boot e che la aiutava a tenere loro compagnia mentre riprendevano le forze. James, che in Inghilterra aveva fatto il muratore, la aiutò perfino a costruire una casa di pietra in cima al Greylock creando un progetto attuabile che lei realizzò nel giro di un pomeriggio. Isotta la battezzò "Ilvermorny", come la casetta in cui era nata e che Gormlaith aveva distrutto.
Ogni giorno Isotta giurava di cancellare la memoria di James e ogni giorno l'uomo temeva un po' meno la magia, finché non si resero conto che sarebbe stato più semplice ammettere il loro amore, sposarsi e farla breve.
Quattro case
Isotta e James consideravano i piccoli Boot come dei figli adottivi. Isotta ripeteva loro le storie di Hogwarts che aveva imparato da Gormlaith. I bambini sognavano di frequentare la scuola, e chiedevano spesso a Isotta perché non potevano tornare in Irlanda, dove avrebbero atteso le loro lettere. Isotta non voleva spaventarli con la storia di Gormlaith. Promise loro invece che quando avrebbero compiuto undici anni avrebbe in qualche modo trovato delle bacchette (visto che quelle dei genitori erano irrimediabilmente danneggiate) e che avrebbero fondato una scuola di magia lì a casa loro.
L'idea catturò l'immaginazione di Chadwick e Webster. L'idea che i due bambini avevano della scuola era basata quasi del tutto su Hogwarts, quindi insistevano che avesse quattro case. L'idea di battezzarle coi nomi dei fondatori fu presto abbandonata quando Webster dichiarò che una casa chiamata "Webster Boot" non avrebbe mai vinto niente. Ognuno di loro scelse invece il proprio animale magico preferito. Per Chadwick, un bambino intelligente ma spesso lunatico, il Tuono Alato, che crea tempeste con le ali. Webster, polemico ma intensamente leale, scelse il Wampus, una sorta di pantera magica rapida, forte e quasi impossibile da uccidere. Per Isotta si trattava ovviamente del Serpecorno che continuava ad andare a trovare e a cui si sentiva stranamente affine.
Quando gli chiesero qual era la sua creatura preferita, James non seppe cosa rispondere. L'unico No-Mag della famiglia non era in grado di frequentare gli esseri magici che gli altri avevano cominciato a conoscere così da vicino. Alla fine, scelse il Magicospino, perché le storie di sua moglie sul burbero William lo facevano sempre ridere.
E fu così che vennero fondate le quattro case di Ilvermorny, e nonostante i fondatori non ne fossero consapevoli, la loro personalità trapelò nelle case che avevano battezzato così a cuor leggero.
Il sogno
L'undicesimo compleanno di Chadwick si avvicinava in fretta, e Isotta ancora non sapeva come avrebbe fatto a procurarsi la bacchetta che gli aveva promesso. A quanto ne sapeva lei, la bacchetta che aveva rubato a Gormlaith era l'unica in tutta l'America. Non osava sezionarla per scoprire com'era fatta, ed esaminando le bacchette dei genitori dei due bambini scoprì solo che la corda di cuore di drago e il crine di unicorno che contenevano si erano ormai rinsecchiti.
La vigilia del compleanno di Chadwick, Isotta sognò di andare al torrente a trovare il Serpecorno, che usciva dall'acqua e chinava il capo per permetterle di prendere una scheggia del suo corno. Quando si risvegliò nell'oscurità, Isotta si diresse lì.
Il Serpecorno la stava aspettando. Sollevò il capo, proprio come nel sogno, e Isotta prese una scheggia di corno, lo ringraziò e tornò a casa a svegliare James, la cui abilità con pietra e legno aveva già adornato la casa.
Quando Chadwick si svegliò il giorno dopo, trovò una bacchetta finemente intagliata di angelica spinosa che racchiudeva la scheggia di corno. Isotta e James erano riusciti a creare una bacchetta dai poteri eccezionali.
Spero, come sempre, che vi sia piaciuta. Domani la terza parte (non so se sarà l'ultima, la storia è parecchio lunga😅).
A domani❤️
-Lily
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