43- An other party

-Ragazzi, pronti per la festa?-

È passata circa una settimana dalla domenica a Hogsmead, una settimana in cui a Sirius è cambiato tutto il mondo, ma che per gli altri è stata solo una comune giornata di marzo.
E adesso è sabato, un sabato sera. E i Malandrini hanno organizzato un’altra delle loro incredibili feste nella Sala Comune dei Grifondoro.

-Certo che si!- esclama Remus, con un sorriso -anche se Mary mi starà addosso tutto il tempo. A volte è insopportabile quella ragazza-

-E dai, Moony, potresti sforzarti di provarci almeno un pochino, no?- gli risponde Sirius dall’altro lato della stanza, il quale è impegnato a prepararsi. Si guarda allo specchio e sospira -comunque io sono prontissimo. E tu, Prongs?-

Il ragazzo interpellato non risponde, ma continua a guardare il soffitto della sua camera con aria annoiata, steso sul suo letto.

-James? Tutto bene?- chiede Peter, preoccupato.

-Io... non penso che verrò, questa sera- mormora in risposta lui.

-Cosa?- esclama Sirius, smettendo per un secondo di pettinarsi i capelli -spero che tu stia scherzando! Non possiamo fare una festa dei Malandrini senza tutti i Malandrini. E poi, tu ami le feste, cazzo! Si può sapere cosa ti è preso?-

Sirius in realtà non ha bisogno di domandarglielo, e sa benissimo da solo cosa ha ridotto il suo migliore amico in quello stato. È da una settimana che non ride, non sorride, non parla, mangia poco e guarda il mondo con un’espressione fissa che non lascia trasparire nessun sentimento. Sembra quasi un robot.

E il ragazzo ovviamente sa anche il perché di tutto questo: Lily Evans.

-Io... non ho voglia...- mormora James,  con aria stanca -sto morendo di sonno-

Stanchi lo erano tutti, poco ma sicuro, era più di una settimana che la mattina si alzavano alle cinque per pulire i bagni della scuola, come punizione per lo scherzo.

-Andiamo James, tu devi venire! Alzati da quel letto!- gli grida Sirius, senza ottenere niente. Allora guarda Remus, in cerca di aiuto.

Questo recepisce il messaggio, e alza gli occhi al cielo.

-James, Sirius ha ragione. Non ha senso stare li a fissare il soffitto. Dai, forza, sono le nostre ultime feste, tu non puoi mancare: e poi in questo momento sei l’eroe dei Grifondoro, ci stai facendo vincere il campionato di Quidditch: andiamo, Prongs, vuoi davvero passare così il tuo sabato sera?- esclama Remus, cercando di convincerlo.

James a queste parole si alza, e si mette seduto sul letto.

-Dici? Si, forse hai ragione, ma... ma non ne ho voglia, sono un po’ strano in questo periodo...- mormora, non totalmente deciso.

“Depresso sarebbe la parola appropriata” pensa Sirius con tristezza.

-Ti propongo una cosa. Tu adesso vieni alla festa con noi, stiamo 20 minuti, e poi se ti annoi ti prometto che potrai tornare in camera, va bene?- domanda poi a James.

Questo annuisce e si sforza anche di fare un sorriso. Poi si alza dal letto e comincia a prepararsi.

Dopo circa una quindicina di minuti sono tutti pronti, e come sempre, in ritardo.

-Muoviamoci, dannazione, la gente ci starà aspettando. E finchè non ci siamo noi che facciamo partire la musica e distribuiamo gli alcolici,la festa non può cominciare- esclama Remus, agitato.

I ragazzi fanno per uscire dal dormitorio, ma Sirius li ferma.

-Ehm, un attimo, io... dovrei dirvi una cosa- spiega, leggermente imbarazzato -non è un problema se ho invitato una ragazza alla festa, vero?-

Gli altri lo guardano come se avesse fatto la domanda più stupida del mondo.

-Certo che no, non è mai stato un problema in tutti questi anni. Sei già ubriaco per caso, Sir?- lo prende in giro James.

-Non c’è nessun problema anche se la ragazza in questione non è di Grifondoro, giusto?-  chiede ancora Sirius.

James spalanca la bocca in una perfetta “O” di stupore, mentre Remus lo guarda sorridendo.

-Non dirmi che l’hai invitata...- sorride poi.

-Beh, probabilmente credo che la McGranitt ci ucciderebbe sapendo che abbiamo fatto entrare una Corvonero nella Sala Comune di Grifondoro, ma ci ucciderebbe il doppio solo se scoprisse che abbiamo organizzato una festa, quindi...- dice James, pensando.

-Grazie, ragazzi, siete fantastici! Beh, vado, mi starà aspettando davanti al ritratto della Signora Grassa, ci vediamo alla festa!- grida Sirius, felice, mentre apre la porta del dormitorio e si precipita correndo giù dalle scale.

Prima di sparire del tutto dalla vista dei suoi amici sente Remus che ride e che gli grida -io e te abbiamo ancora un conto in sospeso, Padfoot-

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In realtà non si può proprio dire che la scommessa l’abbia vinta Remus, infondo Viola e Sirius non stanno insieme, almeno non ufficialmente. Però si, il Grifondoro non può neanche dire che la ragazza adesso sia ancora “niente” per lui. Anzi, è diventata molto importante, e questo lo rende felice, ma allo stesso tempo lo spaventa anche.

È a questo che pensa Sirius, a circa un’ora dall’inizio della festa, mentre versa della vodka alla menta in due bicchieri.

-Hey, Sirius, cosa ci fai qui tutto solo?-

Sovrappensiero, non sente il suo migliore amico avvicinarsi a lui, e versarsi qualcosa nel bicchiere.

-Viola è andata da qualche parte a ballare, penso, e io prendo un attimo da bere per tutti e due. Tu sei ancora qua, quindi alla fine ti stai divertendo- risponde, con un sorriso.

-Si, beh, non posso credere che solo un’ora fa avessi pensato di non venire! Sono stato folle, è tutto così divertente!- esclama James, con una risata leggermente inquietante.

-Sei ubriaco, Prongs- gli dice Sirius, più come una constatazione che con un rimprovero.

-Si, potrebbe essere- ride James. Poi comincia a parlare con una vocina infantile -ma, per Merlino, ne avevo davvero bisogno! Adesso il mondo mi sembra un posto molto migliore, woo, la sala si è messa a girare per farci giocare con lei, quant’è carinaaa, guarda Sir! Degli unicorni stanno venendo verso di noiiiiii!-

Sirius lo guarda preoccupato.

-Aehm, James, forse è meglio se ti stendi un attimo, che ne dici?- mormora poi.

Il suo amico scoppia a ridere.

-Stavo scherzando, Pads, rilassati, non sono così tanto ubriaco!- risponde, tornando al suo normale tono di voce -anche se ho intenzione di diventarlo. La tua ragazza si sta divertendo?-

-Non è la mia ragazza!- esclama Sirius, infastidito -comunque s, trova tutto molto bello. Insomma, non era mai stata a una festa, i Corvonero non ne fanno. Io non riuscirei mai a sopravvivere, porco Salazar, sembrano tutti così noiosi!-

-A parte lei- commenta James.

-A parte lei, già- annuisce l’amico, con un sorriso.

-Comunque, non è l’unica che si sta divertendo a questa festa, a quanto pare. Cosa aveva detto Moony poco fa riguardo a Mary? Che gli sta addosso tutto il tempo e che è insopportabile? Beh, addosso gli è di certo, per quanto non sembra che la stia trovando particolarmente insopportabile, non pensi anche tu?- esclama poi il ragazzo con gli occhiali, indicando un punto preciso.

Sirius segue il suo sguardo e vede Remus su un divanetto rosso, con Mary seduta sulle sue ginocchia. Lei gli sta cingendo il collo con le braccia, e più che baciarlo sembra che gli stia letteralmente mangiando la faccia.

-Già, fortuna che non gli piaceva. Eppure sta succedendo esattamente come la festa precedente. Basta, io ci rinuncio, cercare di capire Remus John Lupin è troppo difficile per la mia povera mente- commenta divertito.

James ride, poi ritorna improvvisamente serio.

-Sai, Sirius, non avrei mai creduto che Remus potesse baciare o uscire con Mary. E non avrei neanche mai creduto... tu, con una ragazza...che non ti sei ancora fatto, poi! E non una delle solite ragazze, no, lei è diversa, e... ti piace davvero, giusto?- domanda, con un sospiro.

Questo sbuffa.

-Prongs, forse mi sto innamorando- dice piano.

-Wow, e cos’è che dicevi all’inizio dell’anno? “Hai ragione, non sono mai stato innamorato. E spero di non esserlo mai, dev’essere orribile! Non mi interessa avere relazioni che durano più di una sola notte. Andiamo, James, dovresti essere anche tu così!”- lo prende in giro l’amico, imitando la sua voce.

-Le cose cambiano- risponde Sirius, scuotendo la testa.

-Aspetta, cosa sono queste risposte filosofiche da te? Mi dovrei preoccupare?-ride James -però, avevi ragione su una cosa, avrei dovuto essere anche io così. Adesso non sarei in questo schifo di stato, e mi divertirei con i miei amici!-

-No, non puoi dire questo! Stai scherzando, spero. Non sei mai stato così felice come quest’anno, e questo grazie a lei- ribatte lui, stupito dall’affermazione dell’amico.

-Si, hai ragione, ma non sono neanche mai stato così tanto da schifo. Io sto provando a togliermela dalla testa, giuro, ma è più forte di me. Non ce la faccio, mi torna in mente ogni secondo della mia vita, cazzo, non posso andare avanti così. Io sto male, Padfoot!-

James grida  l’ultima frase con disperazione, e a Sirius gli si stringe il cuore. Vorrebbe aiutarlo, sostenerlo, vederlo felice, ma non sa come fare, non può fare niente.

-Beh, sai, ho una mezza idea, ma non mi uccidere! Per smettere di pensare a lei forse dovresti... riempire il vuoto con una qualche altra ragazza, magari. Lo sai che nessuna ti resiste, anzi avrebbero voluto uccidere la Evans quando voi eravate... quello che eravate- conclude, sapendo che il suo amico si indignerà per quel discorso.

Ma a sorpresa  James sorride.

-Si, sai, probabilmente hai ragione. Perché no? Devo togliermela dalla testa, e quale modo migliore di questo? Insomma, ce ne sono di ragazze carine!- esclama, abbastanza convinto, guardandosi intorno

-Esatto, e poi mica devi sposarle, no? È solo per una serata, così, per divertimento. E ti assicuro che ci staranno!- lo spinge Sirius -io ti consiglio Evelyn, quella la bionda che sta ballando con le sue amiche. Bel culo, e la sua lingua è fantastica, in tutti i sensi-

-Grazie, Sirius- gli risponde James.

-Gli amici servono a questo, no?- ribatte lui -adesso vado, prima che Viola mi venga a cercarmi. Anzi, chissà dove sarà finita. Buona fortuna, Prongs!- gli grida, prima di sparire nella folla.

James, rimasto solo, si riempie un’ultima volta il bicchiere e tracanna il contenuto.

Poi si guarda intorno e con sicurezza si dirige verso il centro della pista. Poi si avvicina a Evelyn, la ragazza indicatogli prima da Sirius, le sorride, e comincia a ballare insieme a lei.

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Lily non riesce a studiare.

E non per la musica alta, no, per quella potrebbe sempre usare degli incantesimi silenziatori.

No, è a causa di tutte le domande e i dubbi che le affollano la mente, non lasciandola pensare tranquillamente.

Sbuffa, infastidita, e lancia il libro contro il muro.

Le sue amiche le avevano chiesto di andare alla festa, certo, e si erano offerte di offrirle dei vestiti. E lei, essendo una Grifondoro, era autonomamente invitata. Lei si era messa a inventare scuse a cui sapeva già non avrebbero creduto ne loro ne lei, ma in realtà la verità era che non aveva voglia di incontrare James.

No, perché il solo pensiero di Potter le faceva male.

Aveva provato a toglierselo dalla testa,a gridare a se stessa di dimenticarlo, che era uno stronzo, che non era affatto cambiato e nemmeno maturato, che le aveva mentito riguardo ai suoi sentimenti, e che lei era caduta come una stupida nella trappola alla quale era riuscita a resistere per 6 anni.

Ma non ci riusciva.

No, non era riuscita a convincere nemmeno se stessa.

Il punto è che lui le manca, le manca da morire. Negli ultimi periodi la faceva sentire davvero bene, lei si sentiva completa. Anche se tutto ciò era durato meno di una settimana, ma il periodo tra la partita e lo scherzo era stato il più bello della sua vita.

E non può dimenticarlo semplicemente sbattendo le palpebre.

Lily stringe una coperta addosso a se e odora il pigiama che sta indossando: quello con i boccini, il preferito di Potter, quello che lei non gli ha mai ridato dopo aver dormito da lui, dopo la prima festa. Il loro primo bacio.

Nonostante tutti questi mesi, il pigiama profuma ancora di lui.

Nonostante tutti questi mesi, il ricordo di quella festa (almeno fino alla parte in cui poi si era ubriacata totalmente) è ben impresso nella mente della ragazza.

E proprio in questo momento, di sotto c’è una festa.

In fondo, cosa ha mai fatto Potter?  Era solo uno scherzo, un po’ crudele, ma solo uno scherzo. In fondo le persone possono cambiare, ma la loro indole rimane quella. Lo scherzo non avrebbe dovuto colpire lei.

E per quello che le ha raccontato Severus, Lily non sa neanche se sia vero. E se così è, le fa solo piacere che James abbia distrutto quella foto, non vuole più avere niente a che fare con il suo ex migliore amico.

Così, in un instante, la ragazza prende una decisione.

Stupita anche di se stessa, visto che non è da lei fare queste cose, butta via la coperta, ripiega con cura il pigiama e apre l’armadio di Mary. No, tutte cose decisamente troppo... provocanti.

Apre quello di Alice, e trova quello che cercava. Indossa un gonna nera a vita alta poco sopra il ginocchio, e una camicetta bianca leggermente trasparente, infilata dentro la gonna. Mette le sue ballerine nere,e si guarda un’ultima volta allo specchio.

Poi sospira, ed esce dalla stanza, pensando al sorriso di James quando la vedrà.

Angolo Autrice
Non mi ero dimenticata fi aggiornare, pff, noo. Comunque è colpa di Alessandro Manzoni e dei suoi Promessi Sposi, è tutto il pomeriggio che ripeto la prima parte del capitolo 1 per impararla a memoria. Ormai è entrata in testa anche alla mia amica dello scientifico da cui sono andata a studiare.

A parte questo, prevedo grandi casini nel prossimo capitolo, voi no?

Comunque, dovrei scrivere un capitolo (tipo il 52) dove i Malandrini si trovano alle prese con la luna piena, ma non so proprio come descriverlo, sono a corto di idea. Aiutatemi, per favore.












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