39- It was me

Allora. Devo precisare una cosa.

Nel capitolo scorso, come avete notato, c'è stata una scena wolfstar. Ho amato scrivere quella scena eh, chiariamoci, ma magari vi sarete chieste perché ci fosse una scena wolfstar in una storia che non lo è.

Aehm. È colpa del mio migliore amico, che mi ha dato l'idea del capitolo, e mi ha anche obbligato a mettere quella scena wolfstar. Anche se lui dice di non scippare wolfstar, quindi il senso. Vabbeh.
Comunque amatelo o prendetevela con lui, io non c'entro.

-Per caso avete visto James a colazione o in Sala Comune?- chiede Lily alle sue amiche, sorseggiando con tranquillità una tazza di caffè macchiato.

Loro scuotono la testa.

-Neanche gli altri sono comparsi, oggi. Strano- risponde Alice, riferendosi ai Malandrini.

Lily scuote le spalle, non molto interessata.

-Non si saranno svegliati, sicuramente. Immagino che Remus adesso stia cercando di buttarli giù dal letto, quel ragazzo è davvero fantastico. A volte mi chiedo però come faccia a sopportarli- commenta Mary, sorridendo.

-Si, probabilmente hai ragione. Li vedremo a lezione, sempre che per allora si siano svegliati-

Con questa affermazione della rossa quella conversazione finisce, e le tre ragazze finiscono di fare colazione parlando di vestiti, scuola, e altri argomenti di poco peso.

-Secondo me dovresti parlare con Potter, Lils. È ora che questa situazione finisca- dice Alice dopo un po'.

Lily la guarda senza capire.

-Quale situazione?- chiede poi perplessa.

Dal suo punto di vista tra lei e James non è mai andata meglio di così, ed è davvero felice di come stanno le cose in questo momento.

-Il fatto che voi vi comportiate come se stesse effettivamente insieme, ma lui non te l'ha mai chiesto e non ne avete mai parlato!- esclama la bionda come se fosse ovvio.

-Beh, ma non non stiamo insieme. Per il momento, almeno. E a me questa situazione va benissimo così, quindi smettetela ragazze. Grazie- sbuffa Lily infastidita dal discorso.

-Beh, ascolta, Alice ha ragione, insomma....- comincia Mary, ma viene interrotta.

-Oh per Godric, è tardissimo, devo andare! Se proprio ci tenete tanto glie ne parlerò a Hogsmead, contente? Adesso vado, ci vediamo dopo a lezione!- grida la ragazza.

Poi raduna in fretta i suoi libri, prende lo zaino e si alza in piedi.

-Hey, aspetta, sono solo le sette e quaranta, dove scappi?- la ferma Mary, senza capire.

-Devo andare da Lumacorno, c'è una cosa scritta nel libro di Pozioni che non mi convince molto, e vorrei discuterne con lui, visto che potrebbe esserci ai M.A.G.O.- spiega distrattamente Lily, prima di uscire in fretta dalla Sala.

-E io dovrei crederci? Quanto ci scommetti che ha un appuntamento con Potter da qualche parte?- sbuffa Mary, scostando una ciocca di capelli neri dal viso.

-Hmm... cinque galeoni?- propone Alice.

-Okay, affare fatto-

---

Lily cammina in fretta per i corridoi, pieni di studenti che si sono svegliati in ritardo, cercando di non scontrarsi con nessuno.

Dopo aver percorso scale e corridoi arriva finalmente ai sotterranei, ed è felice di trovare il professore già nell'aula di Pozioni.

Entra, senza bussare, ma capisce subito che è stata una pessima mossa, visto che Lumacorno è intento a preparare una complicata pozione nel calderone, la quale però non sembra molto felice di essere lì dentro.

Infatti, dopo poco, il calderone esplode con un boato e il liquido blu si espande per tutta la stanza, ricoprendo da capo a piedi il malcapitato professore e schizzando Lily.

-Oh, ciao, mia cara Evans, sei arrivata proprio al momento giusto, direi- commenta lui appena la vede.

-Cos'è questa roba, professore?- chiede lei, stupita.

-Stavo provando un esperimento, da far vedere ai Serpeverde... il quale però non è venuto molto bene- spiega Lumacorno, con aria dispiaciuta.

Tira fuori la bacchetta e comincia ad agitarla in aria, ma non succede niente.

-Cavolo, adesso l'aula è un disastro, come farò a fare lezione? E sembra che questa roba abbia tutta l'intenzione di rimanere incollata qua- sbuffa, continuando a provare Incantesimi per ripulire la stanza, senza successo.

Quella melma blu sembra proprio essere permanente.

-La aiuto io, professore!- propone Lily, tirando anche lei fuori la bacchetta.

Insieme, unendo le forze, il professore e l'alunna riescono, dopo molti sforzi, a ripulire alla bell'e meglio la stanza, anche se impiegano molto tempo.

-Ecco fatto- dice la ragazza soddisfatta.

-Oh, grazie mille, Lily, non so come ringraziarti!- esclama Lumacorno, con un sorriso -ma eri venuta qui per un motivo, immagino. Non hai Pozioni oggi-

Lei guarda l'orologio e trasalisce. Tra meno di dieci minuti deve essere a lezione.

-Si, dovevo chiederle una spiegazione su un passaggio che non mi risultava molto chiaro... ma adesso è tardi, magari torno nel pomeriggio. Buona giornata, professore!- dice, correndo via dalla stanza.

-Buona giornata anche a te, Lily, ci vediamo più tardi!- esclama lui.

La ragazza si rende conto che non può assolutamente presentarsi a lezione in quelle condizioni, e per quanto provi con la bacchetta e con le mani, quel liquido blu ormai secco non ne vuole sapere di andare via dai suoi capelli. Tra l'altro, il blu con il rosso fa davvero un contrasto orribile.

Ha assolutamente bisogno di un bagno. Sempre ammesso e non concesso che quella robaccia vada via con l'acqua, ma deve tentare.

Così si dirige a rapidi passi verso il bagno dei Sotterranei, vicino all'aula di Lumacorno.

Entra nel bagno decisa a liberarsi di tutta quella schifezza blu, quando improvvisamente si ritrova sommersa d’acqua da capo a piedi. E l’acqua continua a uscire copiosa dalla porta che ha aperto.

È tutta bagnata, e l’acqua è gelida, perciò comincia a tremare per il freddo. Prende la bacchetta per asciugarsi, ma proprio in quel momento per sua sfortuna suonano le otto e il sotterraneo si riempie di studenti Serpeverde del sesto anno che stanno andando a lezione da Lumacorno.

Appena la vedono scoppiano a ridere divertiti. Già, dev’essere molto comico per gli altri, una ragazza con i capelli e i vestiti sporchi di una strana sostanza blu, che gocciola acqua e con i vestiti fradici.

Lily arrossisce, diventando dello stesso colore dei suoi capelli, sia per l’imbarazzo che per la rabbia. Sa benissimo che i bagni non sputano fuori acqua appena li apri, di solito, perciò l’unica soluzione è che sia stata opera di qualcuno.

E non ci vuole neanche molto a capire chi è quel qualcuno. O dovrebbe dire chi sono?

Dopo poco però gli studenti vanno nella classe, continuando a ridere e a bisbigliare tra di loro, mentre Lily si rende conto di essere ormai in ritardo per la lezione. E la McGranitt non accetta ritardi.

Così corre velocemente per le scale e raggiunge in fretta la classe, con la porta già chiusa.

-Mi scusi, professoressa, io...- esclama, precipitandosi dentro.

Tutti la guardano, e dei sorrisi divertiti si accendono sul viso dei Grifondoro già seduti al proprio posto.

-Signorina, Evans, per la miseria! Si può sapere perché si presenta in classe in questo stato?- esclama la professoressa.

Oh per Godric. Nella fretta di arrivare in classe si è dimenticata di com’è conciata. E non si è nemmeno asciugata.

-Mi scusi, professoressa, io ero andata, cioè...- comincia a spiegare la ragazza, ma viene interrotta.

-Mi racconterà tutto dopo. Adesso si sieda, per favore, così posso iniziare la lezione. E si asciughi- dice secca la McGranitt, in un tono che non ammette repliche.

Lei fa come le è stato ordinato e con un rapido colpo di bacchetta l’acqua smette di sgocciolarle dai vestiti. Ma non può fare niente per i capelli, così si siede e tenta di ascoltare la lezione.

Quando è finita la McGranitt le chiede di andare nel suo ufficio dopo pranzo, e finalmente Lily è libera di uscire. Peccato che fuori ci sia James ad aspettarla, con i suoi amici accanto.

-Ciao tesor... aehm, Lily. Come va? Voglio dire, cosa ti è successo? Oggi avevi un aspetto davvero spaventoso- mormora il ragazzo, sorridendole.

Lei gli lancia un’ occhiata di quelle da far raggelare il sangue nelle vene.

-Voglio dire, senza offesa eh. Tu sei sempre bellissima- aggiunge allora il ragazzo.

Lily sospira, e controvoglia gli racconta ciò che è successo.

-Quindi quando hai aperto la porta del bagno, sei stata investita da un sacco di acqua? E qualcuno aveva rotto le tubature? Cavolo, Lily, mi dispiace tantissimo, non avresti dovuto andare in quel bagno, tutto ciò non era destinato a t...- esclama James,  non rendendosi conto di ciò che sta dicendo.

Per fortuna ci pensa Sirius a riportarlo alla realtà, affibiandogli una gomitata nelle costole.

-Ahia! Cioè, io volevo dire... è una cosa molto brutta, sicuramente uno scherzo di qualcuno. Uno scherzo davvero molto crudele, io non farei mai una cosa del genere, ti pare? Mai e poi mai, insomma, intasare i water, rompere le tubature, potrebbe essere stato chiunque , si, ma non certo io o...-

Altra gomitata nelle costole.

-Volevo dire... e chi ha detto che sia stato uno scherzo di qualcuno? Potrebbe benissimo essere stata Mirtilla Malcontenta, stufa di stare sempre in quell’altro bagno, no?- conclude finalmente il moro. E stavolta niente gomitata.

Lily si limita a squadrarlo scuotendo la testa, poi se ne va via.

-Buona giornata, James- dice prima di sparire dalla sua vista.

Pochi secondi dopo ai quattro si avvicina una ragazzina del terzo o secondo anno, con un messaggio per loro.

-La McGranitt ci vuole nel suo ufficio. Ora.- dice Remus tetro, dopo aver srotolato la pergamena.

-Cazzo!- esclama James, portandosi le mani tra i capelli.

-Hey, tranquilli, lei non sa che siamo stati noi!- dice il biondo, cercando di tranquillizzare i suoi amici.

-Giusto- conferma Sirius, rilassandosi.

-Si, ma lo sospetta. Chi altro può essere stato?- esclama James, sempre più disperato.

-Giusto...- conferma Sirius, sbuffando.

-Si; okay, ma non ha prove. E fino a quando non ha prove non può condannarci, giusto?- dice Remus.

-Giusto, giusto, giusto e ancora giusto!- esclama Sirius.

-Sempre se non confessiamo...-mormora invece tetro James.

Remus lo ignora.

-Bene, ragazzi, perciò forza e coraggio. Andiamo nel suo ufficio, con tranquillità, e mi raccomando: non tradiamoci. Perché così, anche con tutti i sospetti del mondo, non potrà certo dire che siamo stati noi!-

---

-Quindi mi sta dicendo che vi siete svegliati tardi perché tutti la sera prima avevate mangiato dei “pasticcini addormentini” che servono a far cadere le persone in un sonno profondo, così profondo che possono essere svegliati solo se un’altra persona li chiama per nome?-

Quando i ragazzi erano entrati nell’ufficio della vice preside, pensavano ci sarebbe stata solo lei. E invece si erano trovati davanti anche Lumacorno, in quanto direttore della casa di Serpeverde. Per fortuna Silente non era presente.

E adesso i due professori stavano sottoponendo i quattro a un terribile interrogatorio.

-Si, esatto- conferma Sirius, rispondendo alla domanda.

-E dove avevate preso questi pasticcini?- chiede allora Lumacorno.

-Non so, li... li aveva presi Peter- esclama Sirius, non sapendo cosa rispondere.

-Ah davvero?- chiede la McGranitt.

-E dove li avevi presi, ragazzo mio?- chiede invece Lumacorno.

-A... aehm... Mielandia. Si, esatto!- esclama il malandrino, felice di essere riuscito a trovare una risposta.

-Ma non ci sono sull’elenco di Mielandia- dice gelida la professoressa.

-Si, aehm, infatti Pet non voleva dire che li abbiamo presi li, no, li abbiamo comprato solo i pasticcini, ma li abbiamo riempiti noi con la sostanza sonnifera, perché... è di nostra invenzione, esatto, e volevamo sapere se funzionasse- interviene Remus cercando di salvare la situazione.

Gli altri annuiscono convinti.

La McGranitt fa una faccia scettica, come se non credesse a una parola di ciò che ha sentito, ma decide di sorvolare.

-Black, tu prima hai detto che è stato Remus a svegliarvi. Ma se tutti avevate mangiato i pasticcini, non era anche lui addormentato? E per svegliarsi qualcuno avrebbe dovuto dire il suo nome, no? C’è qualcosa che non torna- osserva poi.

-Vede professoressa...- comincia Remus, ma viene interrotto.

-Silenzio, Lupin! Ti chiami forse Black?- dice la professoressa.

-Beh...- inizia il suo amico -è stato Remus a svegliarci, perché su di lui i pasticcini... non hanno avuto l’effetto che hanno avuto su noi altri e si è svegliato, ma in ritardo-

-Ah, non ha funzionato?- commenta interessato Lumacorno.

-Quindi poi Lupin vi ha svegliati, vi siete preparati e siete scesi di sotto in Sala Comune, giusto? E non avete fatto colazione, ma siete andati direttamente a lezione- dice la McGranitt.

I Malandrini annuiscono.

-E allora perché nessuno vi ha visto nei corridoi o in Sala Comune?- chiede poi.

-Glie l’ho detto, eravamo in ritardo!- esclama Remus, spazientito.

-Ma a lezione siete arrivati puntuali- ribatte lei.

Per un momento nessuno fiata.

-E poi, per andare a lezione, sarete pur scesi in Sala Comune, no? Ma nessuno vi ha visti. Eppure, la Sala Comune è sempre piena di gente in ritardo come eravate voi- continua la professoressa.

-Beh noi... ci siamo teletrasportati!- esclama Peter.

-Non ci si può teletrasportare entro i confini di Hogwarts, Minus! In questi anni non hai ancora imparato niente?- esclama la McGranitt, sbuffando.

-Allora? Qualche altra spiegazione più attendibile?- chiede Lumacorno.

-Noi... ci siamo calati giù dalla finestra perché la porta... era bloccata, e...- comincia Remus cercando di trovare qualche scusa.

-BASTA!- esclama a un certo punto James, che è rimasto in silenzio per tutto il tempo.

-Basta cosa, signorino Potter? Ero davvero interessata a sentire il discorso del suo amico, e vorrei sapere come avete fatto a scendere dalla finestra, dev’essere un racconto davvero avvincente- commenta la McGranitt.

-Basta con questa stupida farsa! Basta, basta, basta, non ne posso più!- continua a gridare James, agitato. Poi abbassa la voce.

-Sono stato io-

Angolo Autrice
Tantantantaaaan! Perché pensate che James lo abbia fatto?

Comunque oh amatemi, perchè oggi siccome era il mio ultimo giorno di vacanza mi sono messa a scrivere la storia, essendo rimasta indietro con i capitoli perché ero a Valencia, e ho scritto 3 capitoli. Ho anche saltato la riunione del volontariato, ma tanto non avevo la minima voglia di andarci.

E niente, fatemi buona fortuna perché domani comincio la 5a ginnasio (2 anno liceo classico) e sto morendo d'ansia, allora non ho tirato fuori lo zaino dal buco dove l'avevo lanciato a giugno. Bien. E poi i miei compagni stanno scrivendo sul gruppo che bisognava studiare il lessico di greco e l'unica parola che mi ricordo è soldato, yay.

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