29- The Funeral

È un freddo giorno di fine gennaio. Il cielo è grigio sopra il castello, e pieno di nuvole. Il vento soffia gelido, minacciando pioggia.

"Il tempo ideale per una giornata del genere" pensa Lily, costringendosi a tirarsi giù dal letto, la mattina.

Sono passati tre giorni dalla morte dei suoi genitori. Tre giorni da quando la McGranitt le ha comunicato l'amara notizia. E adesso è giunto il momento di affrontare ciò che teme di più.

Il funerale.

La ragazza scende di sotto a fare colazione con le sue amiche, come ogni giorno. Poi queste la abbracciano forte e si dirigono a lezione, mentre lei torna in camera sua a leggere, aspettando il momento di andare.

Il funerale è alle 11, quindi Lily avrebbe potuto partecipare alle prime due lezioni, ma la McGranitt ha decretato che è meglio così. Sono tre giorni che Lily non va a lezione. Sono tre giorni che Lily praticamente non vive.

Ha deciso però che domani ritornerà a essere una normale studentessa del castello. Deve convivere con il dolore, metterlo da parte e poi affrontare la vita.

Verso le 10:30 la ragazza si dirige verso l'ufficio del preside. Non era mai stata li, e questo le mette molta soggezione. Silente la fa entrare nel suo camino e con la metropolvere la trasporta nel camino di casa sua, precedentemente collegato.

Lily si guarda intorno. È passato meno di un mese dall'ultima volta che è stata li, per Natale. Non è cambiato niente: stessi mobili, stesse fotografie. Non è ancora andato nessuno a spostare le cose.

Lei perde tempo, si guarda intorno. Va in camera sua, ammira il letto ordinato dove aveva dormito fino a poche settimane prima, e dove probabilmente non dormirà più.

La casa probabilmente passerà a sua sorella, poiché è la più grande.

Mentre è li sente un gran tonfo, e corre spaventata di sotto, non capendo cosa possa essere stato.

Va in Sala, e prima di arrivarci sente una voce.

-Ahia! Perché il mobile è messo così vicino al camino? Oh, e questa è una TV babbana? Remus mi ha parlato di questi aggeggi-

La ragazza finalmente giunge in sala, e sbatte gli occhi pensando di essere in un sogno.

-Oh, ciao Evans- commenta James distratto, mentre guarda con meraviglia la televisione.

-Tu... tu che diavolo ci fai qui?- esclama Lily, che non si è ancora ripresa del tutto dall'apparizione di James Potter nel suo salotto.

Lui si volta e la guarda in faccia.

-Sono venuto per il funerale, si insomma, un po' di supporto morale, no?- spiega poi.

Lily continua a guardarlo senza dire niente.

-Non c'è bisogno che mi ringrazi- commenta allora James, vedendo che la ragazza non risponde.

-Non ne avevo bisogno- dice lei con voce gelida.

Da un lato é felice che Potter sia lì con lei. Perché è terribilmente spaventata dal funerale. Dall'altro ha paura di cosa penserà la gente a vederla con uno come lui.

Lily lo scruta attentamente.
Deve poi ammettere che non è vestito male, anzi è sistemato per bene. Solo, i capelli sono spaventosamente spettinati.

-Si, invece, Evans. Tutti hanno bisogno di supporto morale. Soprattutto del mio fantastico supporto alla James- ribatte lui sorridendo.

-E poi- aggiunge abbassando la voce -non potevo mica lasciarti sola con quella vipera di tua sorella-

Lily sgrana gli occhi.

-Come fai a sapere di mia sorella?- grida poi.

"Cazzo" pensa James mentre si sforza di trovare una scusa sensata. Ha intenzione di dire alla ragazza che è un Animagus e che era lui il cervo, si, dopotutto sa già della licantropia di Remus, ma non gli sembra quello il momento adatto.

Così cambia discorso.

-Oh per Merlino, Evans! È tardissimo! Dobbiamo andare, o arriveremo in ritardo!-

Lei guarda l'orologio.

-Potter, hai ragione! Forza, muoviamoci!- grida, uscendo dalla porta senza nemmeno aspettarlo.

I due si smaterializzano poco lontano  alla piccola chiesa babbana del paese, per non dare troppo nell'occhio, e fanno il resto del percorso a piedi.

-Una curiosità, come hai fatto ad arrivare qua? Mi hai pedinato, hai ingannato il preside e l'hai fatto uscire dal suo ufficio con una scusa, per poi entrare e usare il suo camino, oppure...- chiede Lily snocciolando ipotesi poco plausibili.

-Oppure sono semplicemente andato da Silente, ieri, e gli ho chiesto se potevo venire con te- la interrompe James.

-Wow...-commenta lei -se ha accettato, devi essere stato davvero molto convincente. Non so quale scusa tu abbia usato ma... oh, per Merlino, siamo arrivati!- esclama, vedendo le persone fuori dalla chiesa.

-Allora, Potter, se mi fai fare brutta figura tu uccido, quindi: sii gentile con tutti, non usare la magia, per nessun motivo al mondo, e non fare commenti poco carini su mia sorella o sul mio fidanzato. E in chiesa si sta in silenzio!- spiega lei, preoccupata.

James sbuffa.

-Si, Evans, tranquilla. Non farò nessuna di queste cose...- mormora scocciato.

Subito alcuni signori amici degli Evans vanno verso di loro e esprimono le loro più sentite condoglianze, abbracciano Lily e si mettono a parlare per qualche minuto.

Poi ne arrivano altri, e la storia si ripete. Nessuno sembra far caso a James.

Fino a quando non arriva Petunia.

-Ciao, Lily...- commenta, senza nemmeno un abbraccio. Poi i suoi piccoli occhietti si spostano su James -e lui chi sarebbe? Il tuo "ragazzo"? Beh, già, tu ti meriti proprio uno di quei mostri come te, scommetto che viene dalla scuola di mostri!-

James è indignato, ma si ricorda le raccomandazioni di Lily e prova a stare zitto.

-Sono un suo amico- dice solo a denti stretti.

-Beh, sorella, invece questo è il mio fidanzato, Vernon Dursley. Suo padre è un importante capo di un importante azienda, e lui è il suo unico figlio e il suo diretto successore-

Petunia presenta Vernon con orgoglio, come se fosse una qualche opera d'arte di raro valore.

-Lieta di fare la tua conoscenza, Vernon- mormora Lily gelida.

Poi tutti entrano nella chiesa, e la funzione comincia.

-Osa dire a me, a James Potter capitano della squadra di Quiddich, componente dei Malandrini e ragazzo più popolare di Hogwarts, che sono un mostro e vengo dalla scuola di mostri? Ma l'hai visto il suo fidanzato? Quel ciccione con quei baffi assurdi che sembra già avere 50 anni, lui può essere chiamato mostro, non io!- sussurra James arrabbiato alle orecchie di Lily.

Quella sorride, suo malgrado.

Il prete comincia la cerimonia con le solite parole di rito, poi parla della vita dei signori Evans, e di tutte le cose che hanno compiuto.

Sotto, sono disposte le bare dei due cognugi, ricoperte di fiori. In vita erano state persone molto amate, perciò la chiesa è piena di amici, di vicini, o di gente che li conosceva solo di vista.

Mentre il prete parla, a Lily le si riempiono gli occhi di lacrime, che cerca inutilmente di trattenere. James se ne accorge e le porge un fazzoletto.

Poi le cinge la vita con un braccio e la stringe a se. Lei non dice niente, ma non si sposta.

Alla fine della cerimonia i feretri vengono caricati su due auto per essere portati al cimitero, mentre le persone, essendo vicino, fanno il tragitto a piedi.

Petunia si avvicina alla sorella con aria minacciosa.

-Avanti, dimmi come sono morti i nostri genitori- sussurra.

Lily sobbalza.

-Cosa? Petunia, lo sai benissimo!- esclama lei

-Io so che sono morti in modo misterioso e che non ci sono ferite sul corpo! LI HA UCCISI UNO COME TE, VERO? UN MOSTRO COME VOI!- grida. Alcune persone si voltano..

Lily la fissa e non dice niente.

-Allora?-

-Si...- mormora con la voce rotta.

-Lo sapevo, lo sapevo! LO SAPEVO CHE C'ENTRAVANO CON TE! È COLPA TUA SE SONO MORTI! È PERCHÈ HANNO GENERATO UNA FIGLIA CHE È UN MOSTRO! E UN ALTRO MOSTRO LI HA UCCISI!- grida la sorella, irata.

Lily non dice niente.
Dopotutto Petunia ha ragione, i suoi genitori sono morti per colpa sua, perchè hanno messo al mondo una Nata Babbana. Se lei non fosse mai nata, ciò non sarebbe mai successo..

Ma non è ciò che fa James. Lui afferra la mano della rossa e la stringe forte.

-Sta zitta, come ti permetti, stupida vipera! Tu e quel ciccione del tuo fidanzato! Io non sto a guardare mentre voi insultate Lily! Lei è una persona fantastica, è la studentessa più intelligente della scuola, e c'entra meno di niente con le persone che hanno ucciso i vostro genitori!- grida arrabbiato.

Petunia lo guarda senza sapere cosa ribattere. Poi apre la bocca per dire qualcosa ma lui la blocca.

-Si, vipera, hai ragione! Le persone che hanno ucciso i vostri genitori sono dei mostri! C'è una guerra tra i maghi, una guerra che però non coinvolge solo noi. Non dovreste disprezzarci così tanto, perchè la vostra sicurezza potrebbe essere nelle vostre mani. E adesso, Lily, andiamocene. Non voglio stare un secondo di più con queste persone!-

James entra dentro il cimitero trascinando la ragazza con un braccio, mentre Petunia e Vernon lo guardano alibiti.

Il prete seppellisce la tomba, in silenzio, e le due sorelle Evans ci buttano sopra un mucchietto di terra.

Poi vanno via tutti, tranne Lily.

-Possiamo rimanere un attimo qua?- chiede a James con gli occhi lucidi.

Lui annuisce.

Lily prende la bacchetta e adorna le tombe di fiori e ghirlande.

-Ti avevo detto di non insultare Petunia e Vernon- sussurra poi.

-Oh, ma io non li ho insultati. Li ho semplicemente descritti- ribatte James.

Lily sorride piano.

-Grazie per avermi difesa. Non avresti dovuto, ma grazie- mormora.

James sorride e le prende la mano.

I due rimangono li, davanti alle tombe, in silenzio, per un lunghissimo tempo.

-Sai, ai miei genitori sarebbe piaciuto conoscerti- dice poi Lily.

-Davvero?- chiede James sorpreso.

-Si, insomma, gli ho parlato spesso di te. "James Potter è un completo idiota" "James Potter ha fatto quello" "James Poter James fatto quest'altra cosa" "Perchè James Potter non mi lascia in pace?" Sarebbero molto colpiti nello scoprire che siamo diventati amici- spiega Lily sorridendo malinconicamente.

-Oh, ma secondo me lo sanno. Loro ti osservano, da lassù- dice James indicando il cielo -e si chiedono come mai tu ancora mi chiami "Potter" e non semplicemente "James"-

Lei non dice niente.
Poi una lacrima le scende lungo la guancia.

James  se ne accorge e impallidisce.

-Scusami, Lily, io... non volevo farti piangere- dice dispiaciuto.

-No, no... non è colpa tua...- mormora lei.

James si avvicina e le asciuga la lacrima con un dito.

Lei sospira piano.

Lui fa scendere la mano fino al mento e le solleva il viso verso il suo, in modo da guardarla negli occhi.

-Mi dispiace...- sussurra.

Poi si avvicina ancora un po' e la bacia.

Lily inizialmente è smarrita, poi ricambia il bacio e fa delle labbra di James un ancora di salvezza.

Angolo Autrice
Non l'ho controllato molto attentamente, quindi se ci sono degli errori per favore segnalateli!
Grazie.

E niente, vi è piaciuto il capitolo?

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