10- Chatter in the library

-Andiamo, Viols! Devi venire a Hogsmead, non puoi passare tutte le domeniche a studiare! Dall'inizio della scuola non ci sei mai venuta, hanno aperto un sacco di negozi l'anno scorso. Da Mielandia ci sono un sacco di nuove caramelle, e la gelateria ha aggiunto un tantissimi gusti-

È una tranquilla domenica di ottobre, il cielo è pieno di nuvole ma sembra non minacciare pioggia, così tutti gli studenti delle varie case si preparano per la seconda domenica dell'anno a Hogsmead. Anche quelli di Corvonero non sono da meno, a parte una ragazza del settimo anno, che per quanto la sua amica provi a convincerla, è decisa a passare tutta la giornata qua al castello.

-Te l'ho già detto, sei gentile a provare a farmi cambiare idea, ma devo andare in biblioteca. Non ho capito bene una cosa, e ho bisogno di fare una ricerca-

-Non ti ho convinto nemmeno con il cibo, vero?- sbuffa la sua amica, contrariata.

-Beh, quasi. Sicuramente era una motivazione più interessante dei vestiti. Ma mi dispiace, devo davvero studiare oggi- le risponde questa con un sorriso.

Le due ragazze sono sedute sui rispettivi letti nel loro dormitorio, internamente colorato di blu e pieno di libri alle pareti. Attorno a loro, le compagne si stanno vestendo e preparando.

-Viola, io continuo a non capire. Com'è possibile che io e te abbiamo le stesse ore, frequentiamo gli stessi corsi, prendiamo praticamente gli stessi voti ma nonostante questo tu devi studiare più di me?- chiede la ragazza, perplessa.

-Beh, ecco... ma certo! Tu fai i compiti quando io vado agli allenamenti di Quidditch, quelle due sere a settimana. E per questo mi rimane di più da studiare!- esclama l'altra, convinta.

-Allora forse dovresti lasciare la squadra, visto che questo ti impedisce di passare una giornata a Hogsmead con le tue amiche!- ribatte lei, scocciata.

-No, ma cosa ti viene in mente? E poi per me non è un problema, adoro stare in biblioteca. Dai, ti vai alla gita con le nostre amiche e divertiti. E portami un sacco di caramelle, d'accordo?- esclama Viola. Poi, davanti alla faccia dell'amica, aggiunge -ti prometto che le prossime domeniche a Hogsmead ci andremo assieme, giuro-

-Beh, allora okay. Io vado a prepararmi adesso, ci vediamo stasera in Sala Grande per cena. Tu divertiti, sommersa dai libri!-

La Corvonero aspetta che la sua amica prenda i vestiti e sparisca in bagno, poi prende la sua borsa, ci mette dei libri a caso tanto per non destare sospetti ed esce dalla torre.

Percorre i corridoi affollati fino a raggiungere la biblioteca, poi si guarda intorno non trovando la persona che cerca. Si siede a un tavolo, piuttosto arrabbiata, e tira fuori un libro qualsiasi.

Aspetta con pazienza, ma lui non sembra farsi vivo. Quando sta per abbandonare le speranze e alzarsi, dei passi risuonano tra gli scaffali e si avvicinano a lei.

-Pensavo che non saresti venuta- dice lui, divertito.

-Black, io pensavo non saresti venuto! Me ne stavo per andare, in effetti- risponde la ragazza, guardandolo negli occhi.

-Mi sarebbe piaciuto molto di più andare a Hogsmead con i miei amici, in effetti, ma la McGranitt mi avrebbe ucciso- ribatte Sirius

-Hey, guarda che mi ritengo offesa!- sbuffa lei, incrociando le braccia sul petto -ho anche dovuto convincere la mia amica che avevo tantissimo da studiare per venire qua!-

-Andiamo, pensi davvero che io preferisca stare chiuso in una biblioteca piuttosto che andare in un villaggio di maghi? Questo non toglie che con te questa punizione è molto più divertente- dice il ragazzo, facendola sorridere.

-Bene, quindi cosa facciamo?- chiede dopo un po'

-Non so... giochiamo a scacchi?- propone lei -non fare quella faccia, Black, stavo scherzando-

-Non è una cattiva idea, in realtà. Non mi ha mai battuto nessuno, ma non ho mai sfidato una Corvonero e chissà, magari tu potresti riuscirci- dice Sirius sorridendo

-No, è una pessima idea, odio gli scacchi- la ragazza arrossisce, e con sussurro quasi impercettibile aggiunge -e poi non so giocare-

Il ragazzo però sente e la guarda stupito.

-Stai scherzando, vero? Tu non sai giocare a scacchi? Ma tutte le persone sanno giocare, è ridicolo!- esclama

-Avevo imparato una volta, da piccola, ma poi mi sono dimenticata!- cerca di difendersi lei

-Okay beh, allora gli scacchi sono scartati. Penso che potremmo parlare un po' e conoscerci meglio, infondo sei venuta alla mia "specie-di-appuntamento" qui oggi, e di te so solo che giochi a Quidditch, sei una Corvonero e non sai giocare a scacchi- propone Sirius.

Lei lo guarda ridendo.

-Mi rinfaccerai questa cosa per sempre, vero?- esclama

-Si! Andiamo, è assurdo che tu non sappia giocare!- ribatte lui in risposta.

-Beh, magari un giorno potresti insegnarmi. Comunque, mi chiamo Viola Sophia, 17 anni, Corvonero, cacciatrice... non saprei che altro, odio parlare di me. Beh, amo leggere, e anche studiare, ma dipende dagli argomenti. Amo il cibo, la musica, l'odore della carta, i cani, i gatti neri, i nargilli, la pioggia e penso nient'altro- dice, immersa nei suoi pensieri

-I nargi cosa?- chiede lui

-I nargilli, Black! In realtà a molta gente stanno antipatici ma andiamo, sono così carini!- grida la ragazza con una voce abbastanza infantile.

-Hmm.... si.... se lo dici tu....- mormora lui non molto convinto

-Allora, adesso tocca a te!- Lo sprona poi lei

-Okay beh, mi chiamo Sirius Orion Black, figlio primogenito... - comincia a raccontare il ragazzo, venendo però interrotto.

-Della nobile e antichissima casata Black, Grifondoro, 17 anni, fai parte dei Malandrini, uno dei ragazzi più popolari di Hogwarts, eccetera eccetera eccetera... puoi dirmi qualcosa che non so, per favore? Se no è noioso- conclude lei

Sirius la guarda incredulo, nessuna ragazza si era mai rivolta così a lui.

-Perchè io non so niente di te e tu sai tutto di me?- sbuffa scocciato

-Beh, le notizie girano, sai com'è... metà delle ragazze di Corvonero ti sbavano dietro e parlano ininterrottamente di quanto tu sia figo- spiega lei con naturalezza

-E tu Viola sei una di quelle che mi sbava dietro?- chiede Sirius curioso, ammiccando.

-Nah, figurati Black, sono già troppo impegnata a sbavare sui personaggi dei libri o dei film babbani che guardo durante le vacanze, non ho tempo di concentrarmi su persone reali- risponde la bionda sorridendo.

Sirius ride.

-Quindi sei di origini babbane?- chiede poi.

Viola vorrebbe ucciderlo per averle fatto questa domanda, e si maledice mentalmente per averlo lasciato trapelare.

-Più o meno... mia madre era una strega, una Tassorosso per la precisione, ma finita la scuola ha rinnegato la magia e adesso lavora nel mondo dei babbani, dove ha conosciuto mio padre, anche se poi si sono lasciati. Quindi in pratica sono una mezzosangue, ma cresciuta tra i babbani- spiega lei sbuffando.

Il ragazzo la fissa incuriosito senza dire niente.

-Allora, mi dici qualcosa che non so su di te? Io di me ti ho parlato, Black!- esclama la ragazza al metà tra lo scocciato e il divertito.

-Va bene, okay! Amo il cibo, le moto, sono del segno dello Scorpione, amo la musica babbana, specialmente il rock, amo le feste, le ragazze, le sigarette... e il Quidditch non mi fa impazzire, ancbe se James non lo deve venire a sapere, sono ancora troppo giovane per morire- dice Sirius -ah, e so giocare a scacchi-

-Black, se non la smetti con questa storia me ve vado, intesi?- sbuffa Viola

-Okay, okay, scusa! Ma... è divertente!- esclama il moro ridendo.

-No che non lo è!- ribatte la ragazza -comunque io ti ho parlato delle mie origini, perciò adesso tocca a te-

Sirius si rabbuia e sospira, indeciso su cosa dire. Mentire sarebbe un' ottima possibilità.

-Come penso tu sappia la mia è una famiglia di Purosangue e Serpeverde. Ero il primogenito, certo, ma non sono mai stato il figlio bravo e ubbidiente che loro avrebbero voluto. Quando poi il cappello, con mia grande felicità, mi ha smistato in Grifondoro, le cose sono peggiorate. Perciò la scorsa estate sono scappato di casa e sono andato dai Potter, adesso sono loro la mia famiglia. Probabilmente mi hanno diseredato, come con Andromeda- spiega fissando il pavimento, senza rendersi davvero conto di ciò che stava dicendo, come se quelle parole uscissero in automatico dalla sua bocca.

Quando alza gli occhi vede che Viola lo sta fissando, senza sapere cosa dire, probabilmente maledicendosi per aver toccato quel tasto. Ma ci pensa il ragazzo a spezzare la tensione.

-Allora, scendiamo di sotto? Ho il permesso di andare giù per mangiare, e sto morendo di fame, è da almeno 2 ore che la mia bocca non tocca cibo!- esclama

La ragazza annuisce, e lo segue per i corridoi deserti fino ad arrivare nella Sala Grande.

I due passano il resto della giornata a parlare del più e del meno, e Viola si stupisce che seppure sono così diversi, riescono a trovare qualcosa di cui discutere.
Sirius tenta di insegnarle senza risultato le principali regole degli scacchi, mentre lei gli illustra la lunghissima lista di tutti i suoi libri preferiti, e gli spiega come funzionano esattamente le moto babbane.

Quando arriva la sera, i due si salutano con un semplice "ciao". Sirius non le chiede nemmeno di andare li la prossima domenica della gita a Hogsmead, è come se tra loro ormai ci fosse un accordo. E lei non gli dice che ha promesso alla sua amica di andare nel paesino di maghi con lei, la prossima volta, anche perché aveva incrociato le dita dietro alla schiena.

Il ragazzo si dirige verso la Sala Comune, pensando a ciò che è successo oggi. È strano, ha parlato del casino con la sua famiglia con una ragazza praticamente sconosciuta, e prima di questo lo sapevamo solo i Malandrini.

Eppure c'è qualcosa in lei che lo spinge a parlare, a non tenere tutto dentro come con gli altri.

Angolo Autrice
Okay, questo capitolo non c'entra per niente con la Jily, ma avete scoperto chi è la ragazza (anche se molte lo avevano già capito, ma dettagli) e niente, serve principalmente per farvi capire il carattere della ragazza.
E boh, nel prossimo capitolo succederà una cosetta che darà una vera svolta alla storia... una cosetta molto jiliosa... basta, ho già parlato troppo.

Comunque avevo intenzione di aggiornare alle 5, ma poi non è andata così. E niente, io vi adoro e sono tanto felice che vi piaccia questa storia

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