Chapter 2.
|Nella foto qui sopra, avete un esempio di cappuccino al matcha|
La mattina successiva, Natsu si era ritrovato in un coffee shop accompagnato da Gray. L'aria condizionata gli andava a scompigliare i capelli, ma nulla poteva contrastare l'ansia che sentiva in quel momento. Il giorno prima, Natsu aveva detto a Lucy che le avrebbe portato un caffè, e certo, non ci sarebbe stato nulla di male nel farlo, ma il ragazzo si era dimenticato di chiedere che tipo di caffè bevesse abitualmente la sua anima gemella. Per quel che ne sapeva, poi – ed era ciò di cui era più preoccupato – Lucy poteva anche non bere caffè.
<< Il fatto che tu ti sia dimenticato di chiederglielo, rende tutto più divertente >> gli stava dicendo Gray, chiaramente divertito dalla situazione. Natsu non faceva altro che osservare il menù delle bibite, cercando di capire, attraverso la piccola conversazione che aveva avuto con Lucy, quale potesse essere il suo tipo di caffè preferito.
<< Io non mi sto affatto divertendo. Che succede se le porto un caffè che non le piace? >>
<< Male che vada, capirà subito che sei un'idiota. >>
Natsu buttò gli occhi al cielo, ormai sempre più sicuro che avrebbe dovuto portare con sé Lisanna o Erza. La notte prima, i suoi amici lo avevano aspettato all'esterno della villa maledetta, per poi riempirlo di domande riguardo al proprietario. Natsu non si era trattenuto, sostenendo che Lucy fosse la ragazza più bella che avesse mai visto e che, se anche loro l'avessero vista, ne sarebbero rimasti abbagliati quanto lui. Lisanna gli aveva chiesto se la leggenda fosse vera, e Natsu si era ritrovato ad annuire, affermando che non avrebbe potuto toccare Lucy. Non poteva neanche sfiorarla, per quel che sapeva.
A Natsu non dispiaceva la situazione: fino a quando la ragazza gli avrebbe concesso di entrare nella villa e parlare con lei, a lui andava bene. Non che avesse il permesso di entrare e uscire a piacimento, ma era sicuro che prima o poi se lo sarebbe guadagnato.
<< Sai, ti ho chiamato qui per darmi una mano, ma tu stai peggiorando la situazione >> lo informò il rosato. Era indeciso se prendere per Lucy un cappuccino al matcha, oppure un americano. Continuava a fissare il menù e poi ogni singola ragazza che ordinava, sbirciando il prodotto. Non era uno stalker, ma se avesse trovato un drink che piaceva alla maggior parte delle ragazze, allora sarebbe andato sul sicuro scegliendo quello. Fino a quel momento, un sacco di clienti avevano ordinato un matcha.
<< Sei estremamente sicuro di non avermi chiamato per prenderti in giro? >> gli chiese Gray. Continuava a ridere e prenderlo in giro da quando si erano visti, e la cosa stava facendo saltare i nervi di Natsu.
Dato che Gray non si rendeva utile, il ragazzo prese la decisione che avrebbe dovuto prendere sin dall'inizio: tirò fuori il telefono e scorse tra i contatti fino a quando non arrivò a quello di Lisanna. Il telefono squillò a lungo, fino a quando l'albina non rispose. << Natsu? >>
<< Lis, qual è un drink che piace alla maggior parte delle ragazze? >>
<< Credevo fossi uscito con Gray. Non dovevate prendere il caffè per Lucy? >>
Natsu lanciò un'occhiata di fuoco verso Gray, intento a fare l'idiota con una cameriera. La ragazza aveva la divisa arancione del coffee shop e sembrava velatamente disgustata dalle attenzioni del corvino. Natsu buttò gli occhi al cielo: Gray non avrebbe mai smesso di fare il cascamorto con le ragazze. << Sì, ma l'idiota non mi è di alcun aiuto >> rispose con fastidio, ormai certo che appena usciti dal locale, avrebbe strangolato Gray. Il ragazzo in questione parve sentirlo, perché lo schiaffeggiò col menù dei muffin. Natsu fece per ricambiare il gesto, afferrando il menù delle torte – e perché diamine in quel locale c'era un menù per ogni cosa? - ma una cameriera che passava di lì gli rifilò uno sguardo truce, costringendolo ad abbandonare la sua nuova arma. Non aveva alcuna intenzione di essere cacciato da quel posto senza prima aver preso un caffè per Lucy.
<< Alla maggior parte delle ragazze piace il cappuccino al matcha >> lo informò Lisanna.
Natsu passò gli occhi sull'intero locale, osservando tra i tavoli e le ordinazioni precedentemente svolte dai camerieri, confermando la sua teoria e l'informazione appena data da Lisanna. Erano solo le sette del mattino, giusto un'ora prima di andare a scuola, ma fuori si moriva già di caldo. Era luglio dopotutto. Natsu non vedeva l'ora che arrivassero le tanto attese vacanze estive.
Dopo aver chiuso la chiamata con Lisanna, Natsu trotterellò verso il bancone, effettuando il suo ordine: un caffè al matcha per Lucy e un espresso per lui. Gray si era lamentato tutto il tempo, affermando che essendosi svegliato presto per accompagnarlo al coffee shop, il minimo che poteva fare per ringraziarlo della gentilezza, era offrirgli un caffè. Natsu lo aveva ignorato, dicendogli che anche se lo aveva accompagnato, non era stato di alcun aiuto.
Uscirono dal locale qualche minuto dopo e Natsu cercò con tutto se stesso di non rovesciare i caffè appena ottenuti. Gray lo aveva abbandonato dopo cinque minuti di strada, affermando che dovesse correre a scuola per copiare alcuni compiti. Natsu aveva buttato gli occhi al cielo: lui nemmeno si preoccupava più dei compiti, non ora che erano così vicini alle vacanze.
Natsu si diresse spedito verso la villa maledetta, cercando di non versare i caffè lungo la strada. Stava procedendo a passo veloce, sia per evitare che le bevande si raffreddassero, sia per astenersi dall'incontrare qualcuno che avrebbe potuto trascinarlo a scuola con effetto immediato. Era una giornata sin troppo bella per essere trascorsa in quelle quattro mura dell'inferno.
Appena Natsu iniziò a notare da lontano i grandi cancelli della villa maledetta, cambiò strada, infilandosi in un vicolo che l'avrebbe portato sul retro. La notte prima, gli uomini che proteggevano Lucy gli avevano fatto vedere una porta secondaria semi nascosta che avrebbe potuto usare per entrare nella villa. Nonostante Lucy gli avesse detto di non tornare mai più, le sue guardie del corpo non l'avevano pensata allo stesso modo, disubbidendole.
Natsu non pensava che fosse una scelta problematica. Certo, molto probabilmente i ragazzi avrebbero dovuto seguire i suoi ordini, ma quelle guardie del corpo avevano una luce negli occhi, qualcosa che sembrava voler dire che volevano proprio vedere la loro padrona essere felice, per una volta. Natsu aveva ormai intuito che, non uscendo dalla villa per anni, la vita di Lucy fosse triste. La ragazza non poteva fare qualcosa di semplice come mangiare senza dover prendere mille precauzioni: non poteva abbracciare la gente, né sfiorarle per un breve attimo. Natsu si sarebbe sentito così frustrato al suo posto.
Ma Natsu era la sua anima gemella, per cui avrebbe fatto di tutto per cercare di renderla felice. Si infilò velocemente dietro la porta nascosta dalle piante rampicanti, cercando di evitare qualche ramo pieno di spine che aveva minacciato di graffargli il viso. Ora che era solo, Natsu poté un attimo godersi la vista del giardino. Non c'erano statue d'oro, come invece raccontavano le storie o come avevano immaginato i suoi amici. Il giardino era pieno di siepi e fiori, i profumi dolci che si intrecciavano l'uno all'altro. C'era qualche albero piantato qua e là, e qualche vaso che quasi sembrava circondare il perimetro della villa. Alcune brocche erano rotte, la terra tutta in terra e il fiore ormai appassito: doveva essere stato colpito da un proiettile vagante.
Natsu sentì un moto di rabbia crescergli dentro. Cosa sarebbe successo se qualcuno si fosse trovato fuori al momento sbagliato? Quei vandali avrebbero dovuto smetterla di giocare a tirare al bersaglio attraverso le sbarre dei cancelli, o avrebbero rischiato di uccidere qualcuno. Quando Natsu raggiunse la porta d'entrata, bussò distrattamente con una mano, mentre l'altra reggeva i caffè. Fortunatamente al coffee shop gli avevano dato un cartonato a forma di fondo di bibita dove poter incastrare i bicchieri, completo di maniglia da dove tenerli. Natsu sospirò soddisfatto, assicurando di ricordarsi di mandare una recensione positiva sul sito del coffee shop non appena fosse uscito dalla villa.
Quando la porta si aprì, Natsu venne a contatto con una ragazza. Questa aveva i capelli rosa tagliati a caschetto, gli occhi del medesimo colore e una divisa da cameriera addosso. Natsu la guardò con curiosità, non aspettandosi che ci fosse addirittura una cameriera. << Sono Virgo, come posso aiutarla? >> Preso completamente alla sprovvista, Natsu quasi rischiò di far cadere i caffè a terra. La cameriera, Virgo, si gettò in avanti, recuperando i caffè quasi come se fosse un'equilibrista. << Questo è un caffè al matcha? >>
Natsu si riprese all'instante, ritraendosi dalla presa dell'altra. << Sono Natsu, l'anima gemella di Lucy. E' in casa? >>
Virgo scoppiò in una risata cristallina. << Dove vuoi che vada? >>
Natsu si diede mentalmente dell'idiota. Aveva già dimenticato la maledizione di Lucy e non era neanche entrato in casa. Ormai era certo che sarebbe morto tramutato accidentalmente in una statua d'oro. Sperò che nessuno desse in mano a Gray il potere di decidere cosa scrivere sulla sua tomba, o quell'idiota avrebbe scritto cose come: "aveva basse aspettative di vita sin dall'inizio. Io sono il migliore. Votate Gray Fullbuster per le elezioni scolastiche". Natsu scosse la testa furiosamente, cercando di nascondere il rossore che la figuraccia gli aveva provocato. << Giusto >> constatò dopo un attimo. << Le ho portato un caffè come promesso. >>
<< Il caffè al matcha è per Lucy? >> gli chiese Virgo con cipiglio incuriosito. Non sembrava soddisfatta della scelta e Natsu sentì montare il panico. Forse non doveva dare ascolto ai suoi stupidi sensi e ai consigli di Lisanna. Ora che ci pensava, era doppiamente un idiota. Lucy non era mai uscita da quella villa, come avrebbe potuto provare un caffè al matcha? Più tempo passava e più aveva voglia di correre indietro nel tempo, o al coffee shop a cambiare il drink. Ma era troppo tardi e si sarebbe dovuto subire l'ennesima umiliazione.
<< Non le piace? >>
Virgo sorrise, ma non rispose. Gli indicò le scale, ristabilendogli le bevande tra le mani. << Lucy è al piano di sopra, prima stanza a destra. >> Appena gli diede le informazioni, la cameriera sparì. Natsu non fece in tempo a fermarla. Emise un sospiro frustrato e poi si avventurò sulle scale, facendo ben attenzione a non toccare il poggiamani. Non era certo che toccandolo sarebbe stato al sicuro, ed era meglio non rischiare.
Natsu seguì le indicazioni, trovandosi davanti una porta di legno di cedro e dotata di pomolo dorato: Lucy doveva averlo toccato. Natsu bussò, cercando di guardarsi attorno. Le camere erano chiuse, ma una porta in particolare era interamente fatta d'oro. Il corridoio era quasi vuoto, fatta eccezione per alcuni quadri e foto appese ai muri. La carta da parati era un po' rovinata, ma di un bellissimo viola, mentre in alcuni punti c'erano degli spruzzi dorati. Natsu sospirò, quasi incerto del perché Lucy ci stesse mettendo tanto ad aprirgli. Fece per bussare nuovamente, ma la porta si spalancò all'improvviso, facendogli quasi venire un infarto. Diamine, da quando aveva il cuore debole?
<< Natsu? >> la voce di Lucy lo colpì come una stilettata. La ragazza lo stava osservando con i suoi grandi occhi castani. Da più vicino, Natsu poté notare delle pagliuzze dorate e una spruzzata di lentiggini sulle guance. I capelli biondi erano raccolti in due trecce e una salopette dorata le fasciava il corpo che Natsu aveva ormai capito fosse formoso. << Ti avevo detto di non tornare più. >>
<< Già, ma io e i tuoi collaboratori abbiamo deciso che fossero fandonie, così ti abbiamo ignorata >> commentò, cercando di far trasudare il sarcasmo. Voleva davvero farla ridere, ma lei sembrò non cogliere il suo intento, perché si imbronciò.
<< Dovrò parlare con loro non appena li convincerò a cacciarti. >> Lucy sospirò e fece per andarsene. La ragazza richiuse la porta dietro di sé, incamminandosi lungo le scale che portavano al piano inferiore. Natsu non poteva toccarla, come diamine avrebbe potuto fermarla?
<< Aspetta! >> esclamò. Corse dietro di lei, cercando con tutto se stesso di non rovesciare a terra i caffè: ormai stavano diventando freddi, ma Natsu riusciva a percepire un po' di calore provenire dai bicchieri. << Ti ho portato il caffè come promesso. Dammi una possibilità. >> Sapeva che il suo tono sembrava disperato, ma non poteva farne a meno. La sua anima gemella lo stava cacciando, non volendo avere niente a che fare con lui. Si sentiva ferito, tradito quasi.
Sapeva di persone che non stavano insieme alla propria anima gemella, perché amavano qualcun altro, perché non riuscivano ad andare d'accordo, perché non erano interessati; ma Natsu non si sarebbe mai aspettato che una sorte del genere toccasse anche a lui. Era già difficile convivere col fatto che Lucy fosse maledetta, se poi finiva per rifiutarlo ogni due per tre, allora il cuore di Natsu era destinato al disfacimento. Ma non gliela avrebbe data vinta. Sarebbe riuscito a conquistarla, anche se ci avrebbe messo anni, o secoli.
Vide Lucy sospirare frustrata. La ragazza si sedette su una poltrona completamente rivestita d'oro, indicando a Natsu il divano vicino. Questo aveva solo una macchia dorata nel punto in cui probabilmente Lucy si era seduta tempo prima. La ragazza gli sorrise, quasi come se fosse intenerita. << Non diverrai una statua se ti siedi >> emise una piccola risata e Natsu pensò fosse il suono più cristallino e pulito che avesse mai sentito. << Qualcosa che è già stato tramutato in oro, non può avere effetto su una persona. >>
Il ragazzo si sedette di scatto, poggiando i due bicchieri sul tavolino in vetro dorato che avevano davanti. Lucy lo osservò con cipiglio incuriosito, facendosi poi avanti sulla poltrona, le gambe unite e le mani poggiate su di esse, quasi come se fosse una bambina in casa di estranei. Natsu la trovò adorabile. << Ho preso questo per te >> le disse, indicando il cappuccino al matcha. << Ma quando sono entrato, Virgo mi ha guardato come se fossi impazzito, e ora credo che non ti piaccia. >>
Lucy rise nuovamente. << Se pensavi che non mi sarebbe piaciuto, perché l'hai comprato? >>
<< Mi hanno detto che è il drink preferito delle ragazze! >>
Lucy si sporse un po' verso di lui, un'aria birichina a decorarle il viso. Non aveva neanche un po' di trucco, ma era comunque bellissima. Natsu sentì il fiato incastrarsi in gola, completamente rapito da tutta quella bellezza. Forse le circostanze erano sfortunate, ma Lucy sembrava essere una ragazza piuttosto dolce. Lui aveva sempre preferito il carattere all'aspetto, ma doveva ammettere che la bellezza di Lucy lo aveva lasciato senza parole. Non era una bellezza ordinaria, ma sembrava esserci molto di più, come se la maledizione le donasse quel tocco proibito che un po' tutti cercavano. O forse erano i tratti dorati a donarle qualcosa di magico, Natsu non ne era sicuro. << Le ragazze che possono uscire a divertirsi >> gli disse lei. Si era nuovamente ritirata al suo posto, osservando l'altro bicchiere.
Natsu si sentì un'idiota. Se Lucy non poteva uscire, non avrebbe mai potuto provare un drink del genere. Tutti loro l'avevano dato per scontato, ma non avevano pensato a quell'eventualità. Diamine, stava decisamente partendo male. Adocchiò il suo bicchiere e lo prese di scatto, mettendolo davanti la ragazza. La bibita era ancora tiepida, decisamente la temperatura perfetta per essere bevuta. Lucy sembrò confusa per un attimo, sbattendo le lunghe ciglia scure e osservandolo come se fosse impazzito. << Se quello non ti piace, puoi prendere il mio. >>
Lucy incurvò la testa di lato, quasi come se fosse un cucciolo. << Mi stai dicendo che ti piace quella roba verde? >>
<< Sì! Cioè- NO. Ma posso provarlo. >> Natsu si diede nuovamente dell'idiota. Da quando balbettava e non riusciva a trovare le parole giuste? Stava cercando di dare il cento per cento pur di piacere a Lucy, ma il destino sembrava avercela con lui.
Si allungò verso il tavolino, afferrando l'espresso e porgendolo verso Lucy. La ragazza parve incerta e subito dopo scosse la testa. << Lascialo lì, lo prendo da sola. Sei troppo agitato: se dovessi sfiorarti per sbaglio, ti tramuteresti in una statua d'oro. >>
Natsu fece come gli era stato detto, posando il bicchiere sul tavolo. Questa volta fu il turno di Lucy di allungarsi verso il tavolino. Appena le dita della ragazza sfiorarono il cartonato, questo divenne immediatamente d'oro. Natsu sgranò gli occhi: non era una leggenda, e Lucy non aveva ingigantito la storia per mandarlo via a tutti i costi. La maledizione era reale e sembrava avere effetto immediato. Con un groppo in gola, Natsu afferrò il suo bicchiere, venendo immediatamente a contatto con il cappuccino al matcha. Aveva un sapore strano, quasi come se fosse tè mischiato a qualcosa di acido, e per poco non si strozzò, rischiando di sputare la bevanda sul tappeto di raso di Lucy. << Diamine, che schifo >> annunciò, tra un colpo di tosse e l'altro.
Lucy scoppiò in una risata cristallina. Natsu aveva immediatamente emesso un verso disgustato non appena aveva ingoiato a fatica quello strano cappuccino. Come poteva piacere una roba del genere? D'altro canto, Lucy sembrava completamente soddisfatta del suo espresso. Natsu si voltò verso di lei mentre posava il bicchiere sul tavolo. C'era una domanda che premeva di chiedere. << Prima il bicchiere è immediatamente divenuto d'oro, ma dentro...? >>
Lucy gli sorrise. << Solo ciò che viene direttamente in contatto con me, diviene d'oro. E poi labbra e interno bocca non sono affetti dalla maledizione. Se lo fossero, sarebbe un problema: non avrei potuto mangiare o bere. >>
A Natsu invece sembrò una vera e propria benedizione. Forse avrebbe potuto baciarla un giorno. Doveva ammettere che Lucy aveva delle belle labbra: piene e rosee. Sembravano incredibilmente morbide, ma ci avrebbe creduto solo quando sarebbe stato in grado di toccarle. << Sembri un persona gentile >> si lasciò sfuggire lui.
Lucy sembrò divenire seria all'improvviso. << Non riesco ad essere dura con le persone, anche se non le conosco. Ieri ho cercato di esserlo per il tuo bene, ma sei tornato lo stesso. >>
Natsu si indicò fiero, alzando le spalle e stendendo il petto, gonfiandolo anche un po'. << Il mio secondo nome è "testardo". >> Lucy sembrò ridacchiare un po'. Almeno, si disse lui, non stava più cercando di cacciarlo.
Natsu ripensò alla sera prima, a come Lucy fosse rimasta del tutto sorpresa quando lo aveva visto, non aspettandosi di trovare la sua anima gemella. E a un tratto la realizzazione lo colpì come un macigno, facendogli spalancare gli occhi. Si diede dell'idiota da solo. << Oh oggi è il tuo compleanno. Auguri! >> esclamò entusiasta. La ragazza sembrò essere stata presa in contropiede, perché arrossì, le guance che si dipingevano lentamente di rosa. Natsu la trovò incredibilmente tenera.
<< Grazie >> rispose lei, chiaramente in imbarazzo. << Per tutta la vita mi sono rassegnata al fatto che non avrei mai incontrato la mia anima gemella, ma non mi aspettavo che tu fossi così testardo. Pensavo che chiunque avesse avuto la sfortuna di essere legato a me, avrebbe evitato la villa come la peste. >>
Natsu si ricordò delle parole dei suoi amici, a come anche loro avevano pensato alle stesse cose. Doveva essere stato terribile per Lucy vivere a quel modo. Ma lui era fiducioso, avrebbe senz'altro migliorato la sua vita. Certo, non poteva toccarla, ma era improbabile che da ora in poi lo avrebbe cacciato. E lui sarebbe tornato ogni giorno, pronto a farla ridere e a conoscerla meglio. << Sai delle voci? >>
Lucy lo osservò con sguardo triste e allo stesso tempo consapevole. << Sono chiusa in questa casa, è vero, ma non vivo sotto una roccia >> gli disse, lo sguardo serio e penetrante incatenato al suo. << Conosco le voci che si sono sparse su questa villa. E poi i miei collaboratori sono persone comuni; alcuni di loro hanno trovato la propria anima gemella, altri mi hanno abbandonato perché frustrati dal fatto che nessuno avrebbe mai trovato il coraggio di arrampicarsi qua dentro. Quelli che riescono a scavalcare i cancelli, cercano solo di danneggiare i muri della casa, o per mettere a fuoco qualcuna delle macchine. >>
Lucy sembrava così triste mentre ne parlava, che Natsu si sentì montare dentro la rabbia. Avrebbe voluto proteggerla dal mondo, dalle persone che ce l'avevano con lei per qualcosa che non poteva controllare; per una maledizione che le era stata lanciata per colpa dell'avidità di qualcun altro. Era terribilmente ingiusto. Natsu avrebbe voluto abbracciarla, ma si trattenne. Per quanto si sentisse intenerito – non compassione – non aveva voglia di tramutarsi in una statua. Ma cosa avrebbe potuto dirle, che gli dispiaceva? Era ovvio che fosse così, ma il suo dispiacere non avrebbe risolto la situazione.
<< Sai, io ero convinto che in questa casa non ci abitasse nessuno. >> Lucy sollevò lo sguardo alle sue parole. Lo fissò negli occhi, lo sguardo sorpreso. << Pensavo fosse una leggenda per spaventare le persone, ma poi mi sono sentito tirare qui e ho capito di essere un idiota. >>
Lucy gli sorrise, quasi intenerita. << Non sei un'idiota, ma piuttosto avventato. Se io fossi stata una persona qualunque, probabilmente ti avrei trasformato in una statua di proposito. >>
Natsu ricambiò il sorriso. << Ma non l'hai fatto e non stai più cercando di cacciarmi. >>
Lei sembrò pensarci su per un attimo. Natsu sperò di non averle ricordato qualcosa, o sarebbe stato nei guai. Ma quando Lucy lo guardò con gli occhi carichi di gioia, tutti i pensieri malevoli sparirono in un attimo. << Credo di aver cambiato idea. >>
E Natsu si sentì al settimo cielo. Pensò a tutte le cose che avrebbe potuto fare, alle cose che voleva vedere con Lucy, a ciò che voleva insegnarle. E ovviamente anche lui avrebbe potuto imparare da lei. Forse non potevano essere una coppia ordinaria, ma Natsu era contento di sapere che aveva una possibilità. E fino a quando Lucy glielo avesse concesso, lui si sarebbe presentato lì ogni giorno, pronto a conquistarla e lasciarsi conquistare sempre più.
*Il caffè al matcha è una bevanda molto famosa in Giappone. E' più ordinata dalle ragazze in quanto si crede che abbia ottimi benefici per la pelle, avendo azioni anti età. In più pare sia perfetta per la salute.
*Le vacanze estive in Giappone iniziano i primi di luglio, per poi terminare a fine agosto. Contrariamente a ciò che si pensa, l'anno scolastico inizia ad aprile, per poi terminare a marzo dell'anno successivo.
Angolinoooooooo*
Devo ammettere che mi diverto non poco ad aggiungere fatti e questioni tipiche del Giappone. Sì, il cappuccino al matcha esiste, e Lisanna tecnicamente non ha mentito, perfavore non le andate contro per un piccolo errore. Natsu l'ha chiamata alle sette del mattino, chiunque sarebbe stato un zombie incapace di ragionare. Lisanna non poteva certo ricordarsi che Lucy non era mai uscita dalla villa maledetta!
La reazione di Natsu al matcha è veritiera. O meglio, ho riportato la mia reazione quando l'ho provato. Potrà anche essere una bevanda dai benefici magici, ma ragazz*, a me non è piaciuta XD
La storia procede a rilento, ma ora Natsu ha il permesso di andare alla villa quando vuole. Ma le cose non resteranno così ancora per molto eheh
Abbiate pazienza con questa povera autrice!
Un bacio,
Gaia*
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