Capitolo 45

Nella testa di Alexis vorticavano una miriade di emozioni diverse: la rabbia per non aver potuto riabbracciare i suoi famigliari, la sorpresa di fronte allo sguardo che Klaus aveva rivolto verso il bosco, verso di lei e il nervosismo per ciò che li aspettava, il motivo per cui erano stati strappati via da Primrose.
Si trovava in uno stato pienamente confusionale, era come se dormisse, ma allo stesso tempo fosse cosciente e con un compito da portare a termine: doveva riordinare tutte quelle emozioni, ma, da quando si era sentita trascinare via da Primrose, ogni volta che riusciva ad isolarne una, sentiva tutte le altre scivolare via, sempre più lontane.
Voleva aprire gli occhi e mettere fine a quel caos, ma, per quanto provasse, sembrava che le sue palpebre fossero state inchiodate le une sulle altre: era costretta in quell'oceano che la travolgeva, nessuna possibilità di uscirne.

Poi, all'improvviso, sentì un odore famigliare, caldo e avvolgente; i suoi polpastrelli sfiorarono del legno, ruvido e graffiato, e, l'unica cosa che le venne in mente fu: casa.

<<Alexis... maledizione, Rowan! So di essere incredibilmente affascinante, ma puoi aspettare un minuto?>> Balder voltò le spalle alla porta di legno, percossa dal bussare insistente dei soldati che, accortisi dell'assoluto silenzio che avvolgeva la casa, interrotto solo dal fastidioso cinguettare di "uno stupido uccello", come Rowan chiamava Gregory, avevano deciso di intervenire, dopo ore passate a ripetersi che i due non potevano essere andati da nessuna parte e probabilmente stavano solo leggendo.

<<Alexis, forza>> quando Balder le scosse una spalla, la ragazza spalancò gli occhi boccheggiando, tutto le sembrò improvvisamente più nitido e tutte quelle sensazioni che l'avevano tenuta prigioniera, ora la lasciavano finalmente libera.
<<Cosa succede?>> chiese allora alzandosi dalla sedia, ancora un po' barcollante.
<<No, sta giù...>> la rimproverò il mago spingendola a sedersi per poi continuare <<Apri dei libri, fingi di studiare... Rowan e i suoi devono essersi insospettiti per il silenzio, per fortuna Gregory ci ha riportati qui>>.
La ragazza lanciò una rapida occhiata alla gabbietta vuota del pennuto, dopodiché, con un semplice incantesimo, richiamò a sé vari volumi e li fece aprire su pagine con titoli assurdi.
<<E la foglia?>> chiese quindi a Balder sussurrando.
<<Con la pietra... sei pronta?>> rispose il vecchio mago avvicinandosi alla porta e, non appena vide il cenno d'assenso della strega, la spalancò con forza lasciando Rowan con il braccio sospeso a mezz'aria.

Il soldato, senza tante cerimonie, non rivolse nemmeno una parola al vecchio mago ed entrò a passo svelto seguito dai suoi compagni che, stringendosi un po', riuscirono tutti a superare la porta.
<<Non aspettavo così tanti ospiti, se mi aveste avvertito, avrei preparato del te>> disse Balder guardando i soldati, ma tenendo d'occhio ogni mossa di Rowan che, sospettoso, stava aprendo ogni cassetto e ogni antina degli scaffali del vecchio mago.
La pietra e la foglia erano, fortunatamente, celati da un incantesimo e il soldato non avrebbe mai potuto trovarli.
<<E dimmi, Balder>> proruppe Rowan voltandosi verso di lui con un sopracciglio inarcato, aveva rinunciato a cercare qualcosa di compromettente dopo aver trovato l'ennesima pipa canterina.
<<Come mai tutto quel silenzio? Non è che siete sgattaiolati via con qualche strano incantesimo, vero?>>
<<Rowan, mi conosci: non potrei mai violare le regole di re Bradley. Io e Alexis stavamo semplicemente leggendo ciò che il re ci ha chiesto>> Balder chinò la testa verso i libri e, non appena Rowan si voltò, cambiò la pagina di uno di essi che parlava proprio di querce magiche.
<<Mi auguro che sia così, altrimenti sai già cosa ti spetta>> l'uomo si porto un dito alla gola e vi tracciò sopra una linea immaginaria che bastò a far rabbrividire Alexis.
Se solo avesse potuto farlo senza causare danni a nessuno, avrebbe ucciso Rowan seduta stante: non sopportava il modo in cui la guardava, perfino più disgustato di Lars, né il fatto che si credesse superiore a loro solo perchè aveva una spada e un'armatura; se si fosse trovato di fronte a Mason, sarebbe già stato cibo per i vermi.

<<Ebbene, noi avevamo giusto finito di studiare, quindi, se non vi spiace...>> Balder indicò con un lieve cenno del capo la porta d'ingresso, ma Rowan scosse la testa divertito.
<<Non ti scomodare, Balder, accompagneremo noi Alexis al castello>>

<<No, non lo farete>>
Alexis si voltò sorpresa verso la porta e vide entrare, accompagnato da una ventata gelida, Jake che, con i suoi occhi scarlatti, lanciava occhiate di fuoco a Rowan.
Improvvisamente, le sembrò di risvegliarsi dopo un sogno: rivedere Jake la scaraventò violentemente nella realtà, nel mondo in cui viveva, rendendo opache le immagini di due ragazzi che chiacchieravano seduti ai piedi di una quercia.
Per un momento le mancò il respiro, strinse le mani ai bordi del tavolo sperando che nessuno la vedesse, poi, scosse la testa lentamente e sospirò; quando riaprì gli occhi e allentò la presa, il suo cuore era tornato a battere regolarmente.
Sarebbe stata all'Inferno ancora per poco e avrebbe liberato tutti gli angeli caduti.

<<Jake, che piacere vederti, spero tu sia venuto a controllare che questi sciocchi di Gold Feather non facciano stupidaggini. Non voglio che vengano uccisi anche loro, mi dispiacerebbe dopo la fine che ha fatto il loro villaggio>>
Bastò una frase, un secondo, Alexis scattò in avanti, tutti i suoi buoni propositi, le promesse di non lasciarsi sopraffare, svanirono con un soffio; la tempesta di emozioni che le vorticava in testa tornò a farsi sentire e le impedì di ragionare lucidamente.
Balder si mise prontamente di fronte a lei per bloccarla, ma i suoi occhi lampeggiarono comunque di un verde intenso e, qualche secondo dopo, Rowan fu spinto con forza contro la  parete che si trovava dietro di lui; i soldati impugnarono corti pugnali e si misero davanti al loro comandante puntandoli verso la ragazza.

<<Come ti sei permessa? Stupida s->>
<<Basta>> Jake avanzò e si mise tra i due che, sfuggendo ai loro protettori, si erano messi uno di fronte all'altro e si lanciavano sguardi di fuoco, pronti ad esplodere.
Alexis teneva gli occhi fissi in quelli dell'avversario e, nonostante il soldato fosse più alto di lei, sembrava sovrastarlo, con i capelli rossi che l'avvolgevano come se stesse ardendo dalla rabbia.
<<Che fai, eh? Proteggi la ragazza? Eppure tuo padre mi aveva assicurato che lo avresti sostituito al fianco di re Bradley>>
Il giovane mago sembrò vacillare di fronte a quelle parole, ma, subito, riacquistò sicurezza.
<<Proteggo la strega dal momento che ci serve viva per l'incantesimo, a meno che tu non voglia uccidere la prescelta, dopo anni di ricerche... in tal caso fai pure>> concluse dopo essersi spostato e aver passato a Rowan il pugnale di uno dei soldati.

Alexis continuò a guardarlo con gli occhi verdi scintillanti e il sorriso fiero di chi è pronto a tutto.
Rowan, invece, abbassò il pugnale con la fronte corrugata e un'espressione rabbiosa che lo faceva sembrare ancora più brutto e feroce: le rughe che correvano sulle tempie, il viso coperto di cicatrici, il naso aquilino e storto... 

<<Re Bradley non verrà a sapere niente di tutto ciò perchè potrei andarci di mezzo anch'io, ma vi assicuro che non la passerete liscia una seconda volta>> disse infine e, lanciando un'ultima occhiataccia alla ragazza, che continuava a sfidarlo con lo sguardo, si voltò e se ne andò seguito dai suoi compagni che, troppo intontiti dalle bevute, dai turni infiniti e dagli ordini severi del re e del loro capo, uscirono lentamente ciondolando e cercando di rinfoderare i loro pugnali.

Alexis, del resto, rimase ferma al centro della stanza finché la porta non si fu chiusa e, quando rimasero soli:
-Non ci sarà una seconda volta- pensò -presto tutto questo finirà, nel bene o nel male, ma finirà-
Sospirò e si voltò verso i due maghi ancora sorridente per la loro vittoria, ma, quando vide la loro espressione, il sorriso le morì sul viso.
Balder e Jake, con sguardi furiosi, le gridarono contemporaneamente:
<<Come hai potuto?>>
<<Come ti è saltato in mente?>> 
<<Avresti dovuto controllarti>> la rimproverò Balder <<Lo hai sempre fatto, non puoi lasciarti andare proprio ora, proprio alla fine>>
Jake osservò curioso lo sguardo d'intesa che il vecchio mago rivolse alla strega e si chiese che cosa non gli stessero dicendo; rimase in silenzio osservando i due che battibeccavano come se si conoscessero da anni e, per un momento, si sentì escluso: escluso da quella che un tempo era la sua vita, da quello che era il suo secondo padre, da quello che era il suo rapporto di fiducia con Alexis.
E lì, in quel momento, si sentì incredibilmente solo e si rese conto di quanto, per tutti quegli anni, lo fosse effettivamente stato: solo; con lui aveva avuto solo Balder e, quando Alexis se ne sarebbe andata, perchè sapeva che la ragazza avrebbe comunque trovato un modo per fuggire, magari avrebbe portato con sé Balder, invece di lui, come gli aveva promesso prima che rivelasse il suo piano.
E a lui chi sarebbe rimasto? Lars?
Meglio morire allora.

<<So di aver sbagliato, ma ero confusa, dopo tutto ciò che è successo... >> Jake si accorse chiaramente del fatto che Alexis aveva ricambiato lo sguardo del vecchio mago e quando vide quest'ultimo addolcirsi e farsi comprensivo, non riuscì più a trattenersi: mentre i due continuavano la loro discussione, cercò di infilarsi lentamente tra i ricordi di Balder e li ripercorse a ritroso: la discussione con i soldati, il forte bussare alla porta, una strana nebbia scura...
<<Jake!>>
Di colpo, il ragazzo si ritrovò lontano dai suoi ricordi e scrutò l'uomo con sguardo sofferente, ma anche dispiaciuto.
Balder non aveva alcun gioiello che impediva di leggere i suoi pensieri, ma era diventato abbastanza bravo ad accorgersi quando la gente frugava nella sua testa, e Jake lo sapeva, lo sapeva bene, ma sperava che la discussione con Alexis lo avrebbe distratto.
Voleva andare oltre.
Che cos'era quella nebbia scura?

<<Credo sia meglio che ora andiate, Alexis ha bisogno di riposare e tu...>> Balder lo guardò dispiaciuto, sembrava volergli dire qualcosa, ma poi scosse la testa <<tu anche, tu ne hai bisogno da tempo>> concluse quindi con un flebile sorriso.

*****

<<Va tutto bene con Balder?>>

I due ragazzi erano arrivati al castello in completo silenzio: Alexis sembrava seriamente provata mentre Jake era intento a cercare un modo per scoprire cosa gli stessessero nascondendo i due, ma se avesse aspettato ancora, avrebbe rischiato di non sapere proprio niente.
Quando avevano superato l'ingresso, quindi, si era deciso a parlare e aveva provato con la domanda più semplice e immediata che gli era venuta in mente.

<<Certo>> rispose la ragazza annuendo <<Ero solo un po' stanca, sai... l'allenamento, le lezioni>>
<<Mh, giusto>> il giovane mago distolse lo sguardo per un po', poi, tornò all'attacco <<E cosa vuoi fare ora che il giorno si avvicina?>>
<<Jake, cosa vuoi che faccia?>> chiese lei giocando nervosa con la manica del mantello.
<<Avrai qualche idea, no?>> quando la strega le lanciò un'occhiataccia velenosa, il ragazzo si fece supplicante.
<<Per favore, se non me lo vuoi dire, non mi interessa sapere il tuo piano, ma ti prego dimmi almeno che ne hai uno... voglio solo essere certo che starai bene e che te ne andrai da questo posto>>
-Con o senza di me- avrebbe voluto aggiungere, ma, dato che la sua voce aveva già iniziato ad incrinarsi, decise che era meglio fermarsi.

Alexis si fermò davanti alla porta della sua camera e, con estrema lentezza, alzò incerta una mano fino  sfiorare la guancia del ragazzo con le sue dita pallide.
Jake chiuse gli occhi beandosi di quel tocco leggero e, quando li riaprì, Alexis era scomparsa dietro la porta, lasciandosi dietro solo il suono delle sue parole.
<<Non ti lascio>>

E Jake si sentì morire perchè sapeva che quella frase nascondeva un doppio significato:
o Alexis sarebbe rimasta o lo avrebbe portato con sé.

E non riusciva a decidere se era meglio l'immagine di Alexis che moriva, anno dopo anno, ad Icy Oak oppure quella di Alexis che moriva nel disperato tentativo di strapparlo ad Icy Oak.

*****

Quando Alexis si chiuse la porta alle spalle, si lasciò scivolare lentamente lungo il legno liscio e resistente, ma non ebbe nemmeno il tempo di crogiolarsi nei suoi pensieri che una scintilla si accese davanti a lei, sostituita poco dopo da una pergamena.

"Cara Alexis,

spero che tu stia meglio, mi dispiace aver reagito in quel modo, non avrei dovuto rimproverarti dato che anch'io avrei tanto voluto farlo. Perdonami.
Spero che tu faccia ciò che ti scrivo su questo biglietto, ma ti  prego: non venire da me prima di aver fatto ciò che ho scritto,  ci vedremo quando sarai riuscita a recuperare l'ultimo simbolo, questa volta dovrai cavartela da sola, o quasi.
Vorrei che tu chiedessi a Jake di portarti in prigione, da Alec, devi riuscire a farti dire dove si trova il talismano di Gold Feather, ma aspetta qualche giorno, lascia che le acque si calmino.
So che sai usare le immagini mentali quindi fallo con Alec, così che Jake non possa capire il vero motivo della visita, oppure diglielo e basta.
Alexis, so che sei arrabbiata con Jake per quello che ha fatto e so anche che credete di aver fatto pace, ma devi perdonarlo davvero: lui non avrebbe fatto una cosa del genere se non ti avesse amato e, poi, ci farebbe comodo il suo aiuto non credi?
Buona notte, Alexis e buona fortuna, non venire da me se non hai il talismano"

Alexis rilesse il messaggio più volte prima che questo si trasformasse in cenere e si chiese come mai Balder non la potesse aiutare e perchè fosse così convinto che il loro piano non avrebbe funzionato senza l'aiuto di Jake, ma di una cosa era certa: quel piano era suo, era loro, e nessuno avrebbe potuto rubarlo.
Sapeva che Jake non sarebbe ricaduto una seconda volta nello stesso errore, ma in quel piano tutto poteva andare storto e, a poche settimane dal grande giorno, non poteva permettersi di mandare in fumo un'altra possibilità.
Doveva andare tutto per il meglio.

"Caro Balder,
non so perchè tu sia così convinto che ci serva l'aiuto di Jake e so che vorresti vederci collaborare, ma questa volta non succederà, mi dispiace.
Userò le immagini mentali e recupererò il talismano, ma tu preparati ad una lunga spiegazione: voglio sapere perchè non potremo vederci fino a quando non lo avrò recuperato.
Buona notte, saluta Gregory"

Dopo aver inviato una risposta al nonno, Alexis si lasciò cadere esausta nel suo letto e, presto si addormentò.

Non avrebbe mai scoperto che, leggere quel messaggio, aveva fatto ridere Balder.

E nemmeno che, per la prima volta dopo tanto tempo, lo aveva anche fatto scoppiare in un pianto di sconforto.

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