Capitolo 38

I legami sono sempre una debolezza.

Quando nascono ci fanno sentire bene, ci fanno sentire parte di qualcosa, ma, quando si spezzano o quando costringono a scegliere, sono solo sciocche limitazioni che ci impediscono di raggiungere i nostri obiettivi e Alexis lo sapeva bene: era finita ad Icy Oak per un legame che credeva perso da tempo e, qui, ne aveva trovato uno che non credeva possibile.

E doveva ancora capirlo, doveva ancora capire se quel legame sarebbe stata una forza o una debolezza.

<<Alexis>> Balder sorrise poggiando un grosso libro sul tavolo.
I suoi capelli grigi erano leggermente arruffati e le sue guance arrossate e lucide come due mele mature; era felice, non era mai stato così felice in vita sua, o almeno non da quando si trovava ad Icy Oak e viveva lì ormai da tempo...
Non riusciva a credere di essersi finalmente tolto quel peso: Alexis era sua nipote, era lì con lui e gli voleva bene davvero, non c'erano più segreti, non c'erano più maschere.
Quando la ragazza era scoppiata a piangere tra le sue braccia, tremante come una foglia in balia del vento, non era riuscito a trattenere le lacrime, ma ora era tornato a sorridere e non sentiva più quel macigno che per anni lo aveva oppresso: era libero!
D'ora in poi, avrebbe affrontato con lei ogni difficoltà, aiutandola dove poteva e anche dove non poteva: si sarebbe occupato di lei come aveva fatto con Jake.

E, forse, poteva mettersi il cuore in pace, forse Alexis aveva ragione: con Jake non aveva fallito. 

Perchè la verità è che ce l'aveva messa tutta per crescere un ragazzo forte, che fosse felice di ciò che aveva, che non avesse paura del padre, né rimpianti, che fosse in grado di rialzarsi dopo ogni caduta.
E Balder sapeva che lo avrebbe fatto anche questa volta: si sarebbe rialzato con più grinta di prima, pronto a ripartire, perchè quella sconfitta era un po' come la storia della sua vita: l'amore era un'arma troppo affilata, un'arma che nemmeno il guerriero più abile era in grado di maneggiare e, nonostante le sue ferite potessero essere curate, o almeno nascoste, non si poteva imparare a controllarla.
E Jake, come da ragazzo finiva ogni notte davanti alla porta di Balder con le mani insanguinate, le lacrime agli occhi, ma un sorriso sul volto, allo stesso modo si sarebbe ritrovato con il cuore grondante di sangue per l'amore che provava per quella ragazza, ma avrebbe trovato il coraggio di poggiarsi una mano sul petto, guarire quella ferita e ripartire, di nuovo, ancora... 

E Balder non poteva  fare nulla per fermare quel circolo di dolore: forse era così che doveva andare o forse li aspettava qualcosa di più grande, qualcosa che li voleva l'uno accanto all'altra.

Jake e Alexis.

<<Hai trovato qualcosa?>> chiese Alexis interrompendo i suoi pensieri e sporgendosi per leggere meglio le pagine ingiallite del libro.
Dopo essersi ripresi dall'accaduto, i due avevano deciso di mettersi subito al lavoro per capire quali simboli fossero nascosti in quella poesia, così da non sprecare altro tempo: rimanevano solo due mesi e non erano molti contando che trovare tutti i simboli, materialmente parlando, non sarebbe stato semplice, né veloce.

<<Beh...>> borbottò Balder sedendosi accanto alla strega <<una cosa è certa: tua madre ha modificato la poesia così che si adattasse a te, mantenendo però il significato nascosto di ogni simbolo così che solo noi potessimo risolverla.
Il significato del primo verso è chiaro: tu sei l'arma, la soluzione. Lei non ha avuto tempo per dirti che tu sei la prescelta  e sapeva fin dall'inizio che non ne avrebbe avuto, così l'ha inserito nella poesia...  tu sei la soluzione contro questo male, puoi distruggere Icy Oak>> terminò il mago grattandosi il mento pensieroso.
Chissà per quanto tempo Anne aveva ripetuto quella poesia ad Alexis prima che questa fosse costretta a scappare; e chissà quando aveva scoperto che re Bradley avrebbe cercato di rapirla: alcuni ciondoli del braccialetto erano stati sostituiti con altri creati apposta per Alexis perciò Anne non si era semplicemente limitata a passare alla figlia il bracciale che Balder aveva creato per lei, ci aveva lavorato e aveva impiegato di sicuro più tempo di quanto si potesse pensare.

<<E che ne dici di questo?>> chiese Alexis indicando uno dei ciondoli del suo braccialetto.
<<"Il firmamento indica il momento", potrebbe essere un riferimento alla Luna piena>> concluse guardando il vecchio mago.
<<Oh, ne sono certo. Così come sono certo che il verso "è in cielo che ha fine la battaglia" non fosse presente nell'originale, tua madre deve averlo inserito dopo, quindi... penso si riferisca a te>>
<<Cosa vorrebbe dire?>> domandò la ragazza mentre il vecchio mago si alzò per poi avviarsi a passo lento verso la piccolissima cucina.
<<Tu hai un legame con tutti gli elementi, giusto? Quello più forte però è con l'aria! Quando eseguirai l'incantesimo dovrai essere circondata dall'aria>>
<<Cioè dovrei... fluttuare?>> la sua domanda fece scoppiare a ridere Balder che, con un vassoio pieno di pane scuro e dalla forma strana e una teiera volante, ricomparve in salotto e si sedette accanto alla ragazza porgendole una tazzina fumante.
<< Non è necessario, basterà eseguire l'incantesimo in un posto in alto, molto in alto: la torre, per esempio... la torre del castello è il punto più alto di tutto il villaggio, perfino più del campanile>>
<<Ma re Bradley non mi lascerà mai salire lì sopra, capirà che noi ab->>
<<Alexis>> la interruppe l'uomo scuotendo la testa <<Bradley ti farà fare qualunque cosa  purché serva a distruggere Primrose ed essere circondati dal proprio elemento affine è fondamentale, non importa se il tuo obiettivo è un altro>>

Alexis prese un piccolo pezzo di pane e, solo quando lo ebbe ingoiato ancora intero, si accorse che non era in grado di masticare: si sentiva paralizzata, i suoi arti erano intorpiditi... 
Quel giorno aveva scoperto talmente tante cose che la sua mente era troppo impegnata a riordinare le idee per poter fare qualsiasi altra cosa; la sua testa era un groviglio unico di pensieri, problemi da risolvere, soluzioni improbabili... e aveva così tante domande che quasi non riusciva a farne una, che una nuova l'aveva già sostituita.

<<E il ghiaccio a cosa si riferisce?>> sussurrò mentre beveva un sorso di tè bollente.
<<Sai, rileggere questa poesia è stato come cancellare l'incantesimo che me l'aveva fatta dimenticare e, mi pare di ricordare, che l'incantesimo funzionasse solo se eseguito nella tana del coniglio>>
Alexis spalancò gli occhi sorpresa e per poco non sputò il tè che aveva in bocca <<Vuoi dire che->>
<<Voglio dire che in un modo o nell'altro, il prescelto sarebbe comunque dovuto venire ad Icy Oak, almeno su questo punto Bradley ci ha fatto un favore>>

<<Con l'unica differenza che sono sorvegliata, tutti sanno dove sono e non posso muovermi senza che un esercito mi segua>> rispose dopo qualche secondo la ragazza.
<<Cosa?>>
<<Oggi sono venuta senza Jake perchè aveva da fare, ma re Bradley lo sapeva e quindi c'erano cinque soldati che mi seguivano, confondendosi con la folla e spiandomi dai vicoli per assicurarsi che venissi qui e non scappassi>>
<<Non lo sapevo, mi dispiace>> 
<<Non importa, non è il peggio, giusto?>>

Balder la guardò con un sorriso triste mentre era intenta ad esaminare a testa bassa la piccola pagnotta scura; i capelli rossi le ricadevano sul viso coprendo l'orecchino a forma di piuma e le dita sottili si muovevano velocemente, abili come quelle di una tessitrice.
Balder aveva inviato Gregory anche a Primrose, l'aveva cercata per tutto il villaggio e poi l'aveva trovata: l'aveva vista crescere, l'aveva vista la prima volta che aveva usato un arco e aveva centrato per sbaglio il piede di Mason, aveva visto Klaus insegnarle ogni tecnica con incredibile pazienza e dedizione, l'aveva vista sorridere la prima volta che la punta della freccia si era conficcata al centro del bersaglio.
L'aveva vista diventare alta, bella e forte, l'aveva vista dare fuoco a casa sua e scoprire di essere una strega.
L'aveva vista piangere, sorridere, gridare, cantare; l'aveva vista innamorarsi di un ragazzo che aveva sempre saputo tenergli testa, assecondando ogni sua follia, ma restandole sempre accanto.
L'aveva vista diventare ciò che era ora, eppure, a volte, vedeva ancora solo una bambina: i capelli rossi gonfi e arricciati, i grossi occhioni verdi, le guance paffute, le movenze incerte... 

<<Balder>> Alexis fece passare una mano davanti agli occhi del vecchio che, dopo aver sbattuto le palpebre più volte, tornò a guardare il volto magro e sottile della ragazza, i suoi occhi tristi, ma determinati, le sue labbra rosse, i capelli lunghi e le mani pallide.
<<Balder>>
<<Sì?>> chiese lui, ancora leggermente confuso.
<<Cosa dici dei versi all'inizio? "Ho il fuoco nei capelli e il male negli occhi"... non poteva essere più semplice?>>
<<A noi non serve che sia semplice, guarda qua>> rispose il mago porgendole il grosso libro che aveva poggiato sul tavolo.

Si trattava di un volume rilegato, molto alto e con un titolo dorato che scintillava sulla copertina: talismani e portafortuna.
Nella pagina che Balder le aveva indicato vi era la miniatura colorata di uno strano talismano: era un piccolo bastoncino di ferro su cui erano arrotolate grosse e spesse strisce di rame che sembravano fili di erba; alle due estremità erano legati dei ciondoli che raffiguravano una mano: una aveva un fiore nel palmo, l'altra una piuma; infine, al centro del bastoncino vi era una scanalatura dalla quale sembravano uscire fasci di luce verde.

<<Cos'è?>> chiese la ragazza.
<<Il male negli occhi>>
<<Non capisco>>
<<I tuoi occhi sono verdi e, quando compi magie, si illuminano proprio come questo talismano. Lo avevo visto sfogliando questo libro alcune settimane fa e non avevo idea che potesse essere qualcosa di importante, ma leggi un po' qua>> disse il mago indicando le parole che si trovavano alcune righe al di sotto della miniatura.
<< "Talismano IX: incredibile estensione dei poteri di chi lo utilizza, realizzato dalla prima alleanza di maghi di Gold Feather e Primrose, tramandato di generazione in generazione fino alla potente strega Freesia.
Collocazione attuale: ignota"
>>
<<Capisci perchè è importante? Gold feather e Primrose lo hanno realizzato insieme: il loro potere è in quel talismano e in chiunque lo usi; se un prescelto, che è già il mago più potente al mondo, usa quel talismano, niente lo può fermare>> concluse l'uomo sorridendo vittorioso.
<<Ma non sappiamo dove si trovi>> Alexis era veramente felice di aver finalmente scoperto a cosa servisse il braccialetto che le aveva dato la madre, ma allo stesso tempo avrebbe voluto che ci fosse scritto qualcosa di diverso.
Tutte quelle informazioni erano pericolose, trovare quei simboli era pericoloso.

<<Io conosco qualcuno che potrebbe saperlo>> disse Balder sorseggiando del tè e picchiettando le dita sul tavolo.
<<Davvero? Chi?>>
<<Ti dice niente il nome Alec?>> chiese sorridente inarcando un sopracciglio.
<<Ma certo, lo hanno accusato di aver nascosto->> la ragazza spalancò gli occhi sorpresa e si interruppe costringendo il mago a terminare la frase al suo posto. 
<<Oggetti magici appartenuti a Freesia>>

<<E cosa mi dici del fuoco nei capelli?>> domandò allora la giovane strega.
<<Questo è piuttosto semplice... Gold Feather era alleata con due popoli: Primrose e Dark Cave ed entrambe nascondono uno dei simboli necessari per distruggere Icy Oak>>
<<A-anche Primrose?>> non poteva essere vero, insomma, lei aveva vissuto a Primrose per dieci anni ed era la prescelta: avrebbe dovuto accorgersi di qualcosa!

<<Quello dopo, concentriamoci su Dark Cave: loro hanno un'importante pietra che proviene da un vulcano molto lontano, è una pietra dalla forma irregolare e che, grazie ad un incantesimo, recuperò il colore della lava diventando di un rosso acceso.
Uno sciamano l'aveva acquistata da un mercante molti anni fa e l'aveva usata per fare un giuramento quando si era creato il primo legame tra il capo della tribù Suqta e il suo più fedele alleato, ma, qualche tempo dopo, la pietra fu rubata da uno dei primi prescelti, che non fu però abbastanza fortunato da poterla usare, e nascosta a Dark Cave.
Icy Oak non riuscì mai a trovarla, è ancora conservata dalla regina di Dark Cave>>
Alexis immagazzinò velocemente quelle informazioni e le mise da parte insieme alle altre apprese: in quel momento voleva solo sapere cosa c'era a Primrose e dove si trovasse.

<<E Primrose? Cos'ha nascosto?>>
<<Primrose, ai limiti del bosco, mascherata da un incantesimo che solo un prescelto può sciogliere, nasconde la sacra quercia simbolo di Icy Oak: la piuma d'oro del nemico, come dice la poesia>>
-Ma certo!- pensò Alexis, ovviamente la piuma d'oro di Icy Oak non poteva che essere una quercia.
Ed era proprio a Primrose, nel bosco, magari era uno di quei tanti alberi dietro ai quali si era nascosta per giocare a nascondino; magari era uno di quelli che sembravano solo tronchi caduti e invece nascondevano chissà cosa.
Era quasi come se si stesse rendendo conto solo in quel momento di quanti segreti ci fossero in quel mondo caotico e strabiliante in cui viveva: incominciava a dubitare perfino delle cose più semplici e pure.
C'era davvero qualcosa che fosse esattamente così come sembrava?

<<E' tutto così->> sospirò incapace di terminare la frase.
<<Assurdo, lo so>>
<<E sembra anche impossibile>>
<<Era impossibile perchè io non ricordavo i simboli, ma grazie alla mia Anne, grazie a tua madre, ora li conosciamo e io ricordo ancora l'incantesimo. Basterà trovarli>> disse Balder stringendole una mano.
<<Esatto! Trovarli! Non posso andare dal castello a casa tua senza essere sorvegliata, pensi che potrei davvero raggiungere Dark Cave o Primrose?>> chiese lei allontanando le mani e portandosele alle tempie.

Alexis infilò le dita tra i capelli annodati e li strinse con rabbia; Balder non capiva, non aveva visto quei soldati dall'armatura sporca e chiazzata di sangue seguirla lungo le vie del paese fino alla porta della piccola casa del mago; non aveva visto come impugnavano la spada pronti ad ucciderla se avesse anche solo fatto una strada diversa da quella che Jake le aveva sempre mostrato; non aveva visto i loro occhi socchiusi guardarla come se fosse un mostro e dovesse essere uccisa.
Se quello era ciò che doveva affrontare per spostarsi all'interno del villaggio, come poteva anche solo pensare che sarebbe riuscita ad andare a Dark Cave o a Primrose?
E come poteva pensare che sarebbe stata in grado di tornare nel villaggio in cui aveva vissuto per anni, di camminare nel bosco con il rischio di incontrare Calum o Klaus, di trovare la quercia e poi andarsene come se quel luogo fosse come ogni altro?

<<Tu non sei questa>> disse Balder con un sibilo roco e freddo che Alexis non aveva mai sentito uscire dalle sue labbra.
<<Cosa?>>
<<Guardati, ti stai arrendendo>> sussurrò con lo stesso tono arrabbiato e deluso.
<<Io n->> provò a ribattere, ma il vecchio mago la interruppe.
<<Ti stai arrendendo senza nemmeno averci provato! Eppure credevo che fossi una guerriera, che ti avessero insegnato a combattere, a non lasciarti abbattere mai>>
<<Balder!>> lo richiamò lei arrabbiata e con le mani chiuse a pugno.
<<Credevo che fossi più forte di così, invece... mi sembri proprio come Bradley! Ti arrendi alla prima difficoltà, non vuoi nemmeno provarci, vile proprio come lui>>
<<Non mi sto arrendendo, è una follia! Basterebbe un passo falso per condannare te e Jake e i miei genitori!>> Alexis non riuscì a trattenersi, Balder avrebbe potuto dirle qualunque cosa, ma non poteva accusarla di essere vile, non poteva paragonarla a re Bradley.
Lei aveva lottato, non si era mai arresa, aveva sempre cercato una strada alternativa, ma la verità era che, quella volta, una strada alternativa non c'era: aveva davanti un vicolo cieco e sapeva già cosa ci avrebbe trovato in fondo.

<<E non è quello che hai fatto con Klaus?>> chiese Balder lanciandole uno sguardo di sfida.
<<C-cosa?>> sussurrò la ragazza, vacillando nel sentirgli pronunciare quel nome.
<<O con Mason, Amelia...>> continuò lui.
<<Come->>
<<Non importa come li conosco! Importa solo che li hai abbandonati, hai scelto di venire qua, sapendo che sarebbe bastato un errore per dare in pasto alla morte loro o Moriel e Anne>>
<<E' diverso>> provò a ribattere la ragazza che ormai sentiva cedere il suo scudo.
<<E in cosa sarebbe diverso?>>
<<Io... loro... sapevo che una volta qui avrei potuto provare a fare qualcosa>> rispose a testa bassa, consapevole che, per quanto avesse provato, non era ancora riuscita a trovare una soluzione.

<<Ma non sembra che tu ci stia provando... ho visto Lars e Bradley provare davanti all'impossibile più di quanto lo stia facendo tu!>> gridò il mago allontanandosi dal tavolo e camminando nervoso per la stanza.
<<Smettila!>> 
<<Ho visto Lars condannare a morte la sua stessa moglie pur di raggiungere l'obiettivo che aveva scelto! Ho visto Bradley uccidere il padre per vendicarsi del male che gli aveva fatto!>>
<<Ora basta, smettila... ti prego>> la ragazza chinò la testa sul tavolo premendosi le mani tremanti sulle orecchie; non riusciva a credere di essersi ridotta così, eppure, davanti all'evidente difficoltà che cercare i simboli richiedeva, si era effettivamente arresa.

<<Ho visto Cassandra arrivare qui con la veste sporca di sangue, le guance bagnate dalle lacrime, la consapevolezza di aver perso la sua famiglia e la persona che amava più di se stessa. L'ho vista essere trattata come nessuno dovrebbe, cadere e rialzarsi, piangere di nascosto e sorridere davanti agli altri. L'ho sentita cantare a voce bassa, con la paura di essere scoperta, l'ho vista dare da mangiare a gente che di cibo non ne aveva, con la paura di essere uccisa, l'ho vista tentare in ogni modo di rendere felice una vita che non avrebbe mai potuto esserlo... e guardati! Tu, tu che davvero puoi fare qualcosa, te ne stai li seduta a piagnucolare>>
<<Smettila!>>
Alexis si alzò di scatto e tese una mano verso Balder: una potente folata di vento esplose dal suo palmo scontrandosi con il petto dell'uomo e facendolo volare contro uno dei grossi scaffali di legno posizionati dietro di lui.
Il vecchio magò cadde a terra sbattendo la testa contro una delle spesse mensole di legno e non si mosse.

<<Balder!>> Alexis, spaventata, gli corse incontro e, dopo essersi seduta accanto a lui, gli prese la testa e la poggiò sulle sue gambe.
<<No, no, no...>> la ragazza fece passare le mani sul viso rugoso dell'uomo e provò a dargli qualche schiaffo per svegliarlo.
<<Cosa ho fatto... Balder, ti prego... scusa>> 
Veloce come lo era solo negli allenamenti a Primrose, la ragazza mise un cuscino sotto la testa dell'uomo, corse nella piccola cucina, prese un pezzo di stoffa e, dopo averlo bagnato, tornò dall'uomo per poi poggiarglielo sulla fronte.
<<N-nonno... svegliati, non volevo>>

<<A-Alexis, sto... bene>> l'uomo strinse piano la mano della ragazza che, con un sospiro di sollievo, ricambiò la stretta.
<<Non volevo farlo... è stato spontaneo, ero arrabbiata... io>>
<<Alexis>>
<<Scusami, non lo avrei mai fatto di mia->>
<<Alexis>> Balder le lasciò la mano e, lentamente, si mise a sedere; poi, le accarezzò una guancia facendo un piccolo sorriso.
<<Lo so che non volevi farlo... e poi me lo sono meritato>>

La ragazza lo abbracciò lasciandosi andare in una breve risata nervosa.
<<Voglio che tu sappia, che quello che ho detto è stato solo per->>
<<Lo so, e sono stata una stupida, ma non accadrà più... ci proverò, in fondo, cos'ho da perdere?>>

<<Tutto>> rispose Balder
<<Già... tutto>> ripeté Alexis.

Avrebbe provato, si sarebbe lanciata in quell'impresa: sua madre le aveva lasciato il braccialetto per un motivo.

Doveva farlo




Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top