You taught me a secret language I can't speak with anyone else

-Un mese e ancora non ha parlato, certo che tua madre è proprio un osso duro- Daniel mi lancia un'occhiataccia e, a quel punto, afferro il suo braccio e poggio la testa su di esso. –Scusa scusa ha ragione, oggi è il tuo compleanno, non dovrei continuare a parlare di Cassidy-

-Io non ho detto proprio niente, tu te la stai cantando e tu te la stai suonando-

-Non è necessario lo sai- il ragazzo assottiglia le labbra. –E' stato il tuo pallino per gli ultimi trenta giorni-

-Beh sai com'è, ha tentato di ucciderti-

-Ma quello che ha rischiato di lasciarci le penne eri tu, visto che ti sei messo in messo-

-Stiamo ancora discutendo su questo?-

-No, e mi dispiace perché è il tuo ventunesimo compleanno ed io sto continuando a blaterare su una delle persone che tu odi di più al mondo-

-Devo andare all'allenamento- esordisce, ad un certo punto. –E anche tu se è per questo-

-Daniel non volevo...-

-E' tutto okay, devo davvero andare all'allenamento- scrolla le spalle. –Non sono arrabbiato lo sai-

-Sei sicuro? Perché possiamo parlarne e...-

-Ne abbiamo parlato abbondantemente Greyson, per un mese appunto- gonfio le guance. –Rose sto bene. Alla fine non mi aspettavo più niente da Cassidy, quindi non sono rimasto deluso-

-Non raccontarmi balle Manson, sono io-

-Ciao- prende il mio volto tra le mani, mi schiocca un bacio sulle labbra e se ne va.

-E' incredibile- borbotto, incrociando le braccia al petto. –Davvero incredibile- lo guardo andare via e storco leggermente la bocca. Ha cercato di far parlare sua madre in ogni modo possibile ed immaginabile, ma non c'è riuscito, come non c'è riuscito Derek o qualsiasi altra persona.

Mi dirigo verso lo spogliatoio, Melody e le altre ragazze mi salutano, mentre Ellen storce il naso, girandosi dalla parte opposta.

-Mio dio Rose, ma stai dimagrendo a vista d'occhio!- esclama Violet. Abbasso lo sguardo, notando come, effettivamente, la mia pancia si sia livellata e si inizino a notare anche i tagli ai fianchi.

-Oh, non me ne ero resa conto-

-Che dieta stai seguendo?-

-Quella di sempre, te lo assicuro- eccetto il piccolo problema del vomito e dello stress che mi hanno condizionato negli ultimi mesi.

-Hai fatto palestra per caso?-

-Si è fatta Daniel- sputa acida Ellen. –Immagino ti faccia sudare molto-

-Ti aspetti che ti risponda in qualche modo da saccente in modo da poter controbattere e dare il via al solito teatrino di sempre?-

-Avevo dimenticato di aver a che fare con te, che fai sempre la cosa giusta, che non sei mai dalla parte del torto e bla bla bla bla- roteo gli occhi al cielo e finisco di vestirmi. Non ho alcuna intenzione di continuare questa conversazione. –Allora? Non hai niente da dire?-

-Lasciala stare Ellen, che palle che sei- Melody sbuffa. Ha spinto affinché fossi il nuovo capitano della squadra di calcio, anche se non ho ben capito per quale motivo. –Quando ti rassegnerai all'evidenza?-

-Quando Daniel ammetterà di provare qualcosa per me- chiudo l'armadietto, scuotendo la testa. Un'altra ragazza impazzita per lui, sto iniziando seriamente a pensare che, forse, non fa soltanto il cascamorto con le altre. –Tutto okay Rose?-

-Non hai capito che evito sistematicamente di risponderti quando cerchi di punzecchiarmi? Non abbiamo più sedici anni Ellen, e ti assicuro che, quando avevo quell'età, ne ho fatte di discussioni del genere- la mia mente va immediatamente a Skyler e a quel brutto terzo anno che non riesco a cancellare mai definitivamente e che, in un modo o nell'altro, torna sempre prepotentemente a farsi sentire.

Esco dallo spogliatoio. Oggi c'è un bel sole (come sempre l'undici gennaio), e la temperatura è particolarmente mite.

Sarei voluta andare a trovare Albus oggi, è anche il suo di compleanno oggi, ma a nessuno di noi è stato permesso di poter andare da lui, Derek ce lo ha vietato categoricamente. Mi chiedo, allora, se tutto questo stia funzionando veramente, o se fosse stato meglio tenere Albus ed Audrey qui, visto che nemmeno un centro è stato in grado di aiutarlo.

Con questi pensieri inizio a correre intorno al campo. Qualche settimana fa avevo promesso a Daisy che avrei provato a staccare un po' il cervello e a rimuginare di meno sulla qualsiasi ma, anche questa volta, non ci sono riuscita, e mi sono ritrovata a passare la notte scorsa on gli occhi spalancati, ad osservare il soffitto, mentre invidiamo Daniel per essere rimasto tanto lucido dopo aver bevuto abbastanza alcool da rischiare il coma etilico.

-Va tutto bene?- mi domanda Melody.

-Sì certo, è che sono andata a letto alle quattro, Daniel è il primo che compie ventuno anni, e quindi i ragazzi hanno pensato bene fosse un evento da ricordare nei secoli e nei secoli-

-Davvero?-

-Il mio fegato, sicuramente, avrà impresso la notte scorsa per tuutta la vita- la ragazza sghignazza, alternando momenti in cui deve riprendere il fiato. –La cosa peggiore è che lui non batte ciglio, non l'ho mai visto ubriaco in vita mia-

-Veramente?-

-Sì, lui a certe cose è immune, non so come sia possibile-

-Non sono ancora riuscita ad inquadrarlo, se devo essere sincera-

-Penso che sia colpa principalmente del fatto che Ellen e le sue amiche lo abbiano idealizzato, ma ti posso assicurare che è un ragazzo normale, un ragazzo normale che qualche volta vorrei uccidere con le mie mani- finiamo i giri di campo ed iniziamo l'allenamento vero e proprio. Sono ancora tutti un po' scioccati nel notare come io sia realmente brava a calcio, considerando che ho sempre fatto fatica a non inciampare nei miei stessi piedi e a non combinare danni, eppure, per qualche strano e assurdo motivo, mi hanno persino nominata capitano. Pazzesco.

Daniel

-Immaginavo che saresti venuto- Albus prende posto di fronte a me, incrociando le braccia al petto. –Buon compleanno Danny-

-Buon compleanno Al- mormoro. Il ragazzo assottiglia le labbra, sospirando.

-Pensavo che Derek vi avesse vietato di venire a trovarmi-

-Ed è così, ma ha fatto un'eccezione per il sottoscritto, visto che ho insistito un bel po'-

-Ho sentito che ci sono stati un bel po' di colpi di scena nell'ultimo mese, lei come sta?-

-Sta attuando lo stesso meccanismo di sempre: pur di non pensare a quel che è successo a lei, si sta concentrando su altro, e con 'altro' intendo il sottoscritto-

-Immagino che sia davvero difficile avere Rose che ti sta sempre addosso ad ogni ora del giorno e della notte-

-Non mi sto lamentando di questo, anzi, più che altro vorrei che ammettesse che è stata male per quel che è successo a lei, non a me- Albus storce la bocca. E' la prima volta che mi chiede di Rose, ma è anche la prima volta, da quando è qui dentro, in cui riusciamo ad avere una conversazione civile.

-Avete più avuto notizie di Mike? Si è fatto più vedere, se così si può dire?-

-Rose non mi ha detto più niente, quindi presumo di no-

-E' Rose, ti racconta sempre tutto- assottiglio le labbra e chino leggermente la testa di lato. –Che problema c'è?-

-Abbiamo scoperto di Cassidy perché Rose è andata a parlare con lei, il problema è che non mi ha detto niente fino a quando non si è ritrovata con le mani legate-

-No aspetta fammi capire: ti ha mentito?- mi limito ad annuire. Ho cercato di non pensarci negli ultimi mesi e di non farle pesare tutta questa storia, ma la verità è che sto continuando a chiedermi se mi abbia davvero detto tutto. –E' tipo la prima volta che succede nella storia, come ti ha fatto sentire tutto ciò?-

-Beh diciamo che ho finalmente capito che cosa abbia provato lei per tutti questi anni-

-Questione di karma-

-Lo so, per questo non ho fatto tante storie. Le ho nascosto tante cose negli anni, quindi non ero proprio nella posizione di poter ribattere in alcun modo-

-In effetti- dondola lentamente la testa da una parte all'altra. –Però, se davvero vuole tornare, troverà un modo-

-E' proprio questo che mi preoccupa. E' riuscito a penetrare nella mente di Rose, cosa quasi impossibile da fare-

-Io ci ho provato più volte di quel che mi piace ammettere-

-Appunto, non mi capacito di come abbia fatto, deve essere davvero potente, forse più potente di lei-

-E non c'è modo per poter intervenire?-

-Volevo andare nel Limbo per prenderlo a calci nel culo, ma indovina chi mi ha fermato- ridacchia. –Lo so cosa stai pensando, avrei dovuto farlo lo stesso, ma non volevo che si preoccupasse, non in quel momento almeno. L'ha fatta finire in ospedale, ed io volevo soltanto che si rilassasse-

-Sei andato di nuovo in panico, non è così?-

-Sì, e non ne vado per niente fiero. Le prometto sempre che cercherò di regolarmi, che proverò a non andare nel panico, che non sarò asfissiante ma, puntualmente, finisco per fallire, oppure succede qualcosa che mi fa preoccupare-

-Si chiama 'vita' Daniel, non so se ne hai mai sentito parlare-

-Ah ah, spiritoso-

-Dico sul serio. Non puoi pensare che vada sempre tutto bene, o che a nessuno capiti mai niente, è matematicamente impossibile. E' vero, in questi anni ci siamo trovati di fronte a molte più prove di quelle che ci saremmo mai immaginati, però non credo che la tua vita sia la peggiore di tutte. Studi ad Harvard, hai ottimi voti, per quanto sia difficile da credere, visto la tua carriera scolastica, sei il capitano della squadra di canottaggio e hai Rose. Hai Rose dopo tutti i casini che hai combinato e dopo tutte le volte che l'hai delusa, quindi ti prego Daniel, non venirti a lamentare con me di quanto la tua vita sia dura- assottiglio le labbra. Certo che sono proprio un idiota, dovevo tirargli su il morale e, invece, l'ho soltanto fatto indispettire ulteriormente.

-Mi dispiace, non era mia intenzione...-

-Non è mai tua intenzione, se ci fai caso-

-Albus, ti assicuro che non ho mai voluto ferirti di proposito-

-E allora dovresti smetterla di sbattermi in faccia i tuoi successi o di lamentarti della tua vita, anche perché vorrei ricordarti che sono chiuso qui dentro da quattro mesi-

-Quando ti faranno uscire?- si stringe nelle spalle, per poi prendere una fetta della torta che gli ho portato. –Derek non ti ha detto niente?-

-Non si fa vedere molto in giro recentemente-

-Davvero?- corrugo la fronte. Ero convinto che venisse a trovarlo se non quotidianamente, almeno settimanalmente. –Strano, perché lui mi dice quando lo fa-

-Quando mai ti ho mentito?-

-Vuoi che ti dica l'elenco in ordine alfabetico o cronologico?-

-Okay okay ho capito, non sono stato proprio la persona più sincera ed onesta del mondo, ma non ho mai voluto fare del male a nessuno-

-Ricordami quando hai cercato di farmi lasciare con Rose-

-E' accaduto solo una volta-

-Albus-

-Mio dio, sei diventato proprio un perfettino-

-Sto quasi diventando te, questo mi fa paura-

-Cerca di non prendere il controllo e di non uccidere nessuno come ho fatto io-

-Beh Seth è ancora vivo-

-Ricordami come sia possibile una cosa del genere-

-Non me lo hanno mai permesso- borbotto. –Ma non parliamo di me, mi hai appena rimproverato-

-Ti sei mai chiesto com'è che siamo arrivati fino a questo punto? Se qualche anno fa mi avessero detto che uno dei due si sarebbe trovato qui dentro, avrei scommesso su di te-

-Ci avrebbero scommesso tutti in realtà- storco la bocca. –Persino mio padre-

-Mi dispiace, non volevo sembrare tanto insensibile-

-Non ti preoccupare, mi hanno detto di peggio in questi anni, non sono così sensibile-

-Vorrei tanto uscire di qui- mormora, disegnando cerchi sul tavolino. –E' la seconda volta che perdo un anno di scuola, questa cosa deve finire-

-Credevo che Yale ti stesse permettendo lo stesso di dare gli esami-

-E' vero, ma non sto facendo tutte quelle cose che dovrebbe fare un normale ragazzo al college-

-Sono sicuro che sarai fuori di qui in un batter d'occhio, ti vedo visibilmente migliorato rispetto alle prime volte che ti venivo a trovare-

-Daniel, sono passati mesi-

-Lo so, ma per molto tempo hai continuato a rifiutare le cure e ad avercela con me, quindi credo che non contino-

-Non penso funzioni proprio così-

-Vorrei poterti essere maggiormente d'aiuto Al, dico sul serio, ma mio padre è più muto di una tomba, non c'è verso di strappargli alcun tipo di informazione-

-Puoi almeno far uscire Audrey? Lei non ha fatto niente-

-Ti posso assicurare che ci abbiamo provato, ma lei non vuole saperne, vuole rimanere con te-

-Non voglio darle false speranze- mormora, rosso in viso. –Quello che ha fatto è...strano, e anche un po' inquietante-

-Si è sacrificata per te perché è innamorata-

-Un amore che non è mai stato ricambiato-

-Forse perché non l'hai mai guardata sotto questa prospettiva-

-Daniel- esclama. –Non ci provare-

-A fare cosa?-

-A sistemarmi con Audrey per evitare che causi ulteriori problemi tra te e Rose-

-Più che altro vorrei evitare che le spezzassero il cuore di nuovo, non credo si sia ancora ripresa da Skyler-

-Questo mi dispiace, ma non possiamo sacrificare la nostra felicità per gli altri, non sarebbe per niente giusto-

-Non l'avevo mai vista sotto questo punto di vista-

-E' normale, stai con Rose, per lei vale l'opposto-

-Non le ho detto che sono qui-

-Non le avevi promesso che non le avresti più mentito?-

-Glielo dirò questa sera. Sarebbe voluto venire anche lei lo sai-

-E sarebbe stato tanto terribile?-

-Derek non ha voluto, ha fatto un'eccezione soltanto per me-

-Ah-

-Non gliel'ho chiesto io-

-Mi hai letto di nuovo nel pensiero?-

-Lo faccio da sempre, non fingere che sia diventato un problema solo adesso- il ragazzo rotea gli occhi al cielo, sbuffando. –Ti vedo più impaziente-

-Non c'è molto da fare qui dentro. Di questo passo, se dovessi continuare a studiare, rischierei di laurearmi in anticipo-

-Beh non sarebbe male, visto che rischiamo di diventare medici a quarant'anni-

-Non avrei mai pensato che avresti potuto scegliere medicina-

-In realtà ero più orientato su legge all'inizio, ma poi Rose ha tentato il suicidio ed io ho iniziato a fare ricerche e mi sono appassionato-

-Ti sei mai reso conto che tutta la tua vita si è plasmata in funzione di lei? Non è una cosa tanto positiva-

-Non ho detto che ho scelto medicina per lei, semplicemente che il suo suicidio è stato uno stimolo per me, è diverso-

-Ah ah-

-Vuoi...cosa stai cercando di provare?-

-Che se lei decidesse di lasciarti, la tua intera vita andrebbe in frantumi, e ti posso assicurare che non è un bene. Sei troppo dipendente da lei, sei troppo...Rose-centrico, ecco. E sai qual è la cosa peggiore? Che per lei non è lo stesso. Per qualche strano e assurdo scherzo del destino, la piccola e dolce Rosebelle è più indipendente di te-

-Beh non è comunque contemplata l'idea che ci lasciamo, perciò-

-Ma non sai quel che può succedere da qui a qualche anno, l'ultima volta che ho controllato, nessuno di noi poteva prevedere il futuro, a parte Daisy, ma le sue sono più che altro visioni catastrofiche-

-Visioni catastrofiche che, fortunatamente, per ora non sta più avendo- schiocco le dita. –Io...non riesco ad immaginare un futuro in cui lei non ci sia, sono sette anni che fa parte della mia vita, non posso pensare di tagliarla da un giorno all'altro-

-Non ti sto dicendo di farlo, semplicemente voglio che tu sia preparato per un'eventuale evenienza. L'ultima cosa che voglio è che tu soffra ancora, ti riduci davvero uno schifo quando ti spezzano il cuore-

-Grazie mille Albus-

-E' vero, pensaci un attimo: quando ti ha lasciato Rebecca eri in uno stato miserabile, non uscivi più dalla tua camera, eri depresso...-

-Mi aveva trasformato in un vampiro, non so se te lo ricordi-

-Vabbè ma questi sono dettagli-

-No, affatto, i miei sensi erano amplificati del cento percento-

-Stavi uno schifo, smettila di negarlo- gonfio le guance, passandomi una mano tra i capelli biondi. –Tu l'amavi, l'amavi davvero tanto-

-Non l'ho mai negato-

-Ma a volte sembra che tu te ne sia dimenticato-

-E tu invece ti ricordi quando hai usato il ritorno di Rebecca per farmi lasciare con Rose?-

-Per quanto hai intenzione di rinfacciarmelo?-

-Non volevo farlo in realtà, sei tu che hai tirato fuori l'argomento- gonfia le guance, sbuffando. –A parte gli scherzi, ti ho portato un regalo-

-Un regalo ed una torta? Wow, è proprio il mio giorno fortunato- sorride sornione, mentre io faccio scivolare il pacchetto sotto il suo naso. –Non dovevi comunque, non me lo merito-

-Su questo sono d'accordo, ma ritengo anche che tutti meritino una seconda possibilità, a meno che non abbiano ucciso o violentato qualcuno-

-Ho ucciso il piccolo Louis, lo hai dimenticato?- il ragazzo apre la scatola, rigirando la sfera trasparente tra le mani. –Cos'è?-

-Con questa potrai metterti in contatto con me ogni volta che vorrai-

-Ed è permessa come cosa?-

-In teoria no, per questo dovrai essere molto bravo, e so che lo sarai, hai finto la tua morte ad appena sedici anni, è un dono-

-Grazie- dice. –E grazie anche per essere venuto-

-E' il nostro compleanno, già una volta l'ho dovuto passare senza di te, non avrei mai permesso che accadesse di nuovo-

-Dimentichi che sono qui-

-Beh ma almeno non penso che tu sia morto-

-Potresti farmi uscire-

-Sai che non è così-

-Potremmo scambiarci. Io prenderei le tue sembianze per un giorno e tu le mie, semplice-

-Non se ne parla minimamente!- esclamo. –E poi ci scoprirebbero immediatamente-

-Credo di sapermi comportare come Daniel Manson-

-No Albus-

-Ti prometto che non andrò a letto con Rose-

-No- rotea gli occhi al cielo. –Quando capirai che sei qui dentro perché hai bisogno di aiuto?-

-Ma ora sto meglio-

-Al, no, non ti farò uscire- il ragazzo, a quel punto, afferra le mie braccia guardandomi dritto negli occhi. –Che stai facendo?- non mi risponde, continuando a rimanere in quella posizione. –Stai cercando di incantarmi per caso?- ancora nessuna risposta. –O mio dio Albus, non funzionava quando avevamo quattordici anni, pensi di avere speranze adesso-

-Onestamente sì- sbuffa, incrociando le braccia al petto. –Mi hanno davvero privato dei miei poteri come avevano detto-

-Non ti hanno privato proprio di niente, stanno semplicemente cercando di tenerli sotto controllo-

-Peccato che io mi senta un animale in gabbia- sbotta. –Sto per impazzire Daniel-

-Albus purtroppo io non posso farci niente-

-Rose avrebbe potuto farmi uscire, e lo avrebbe fatto di sicuro-

-E secondo te per quale motivo non l'ho portata? Sapevo a cosa rischiavo di andare incontro-

-Pensavo che fosse vietato-

-Anche per quello-

-Sei ancora geloso?- mi domanda, con un mezzo sorrisetto sulle labbra.

-Non lo sono mai stato-

-Oh ti prego, quando, lo scorso anno, abbiamo dovuto fingere di essere tornati insieme, speravi che prendessi fuoco all'istante-

-Non penso che a qualcuno piaccia vedere il proprio migliore amico e la propria ragazza baciarsi-

-Beh è quello che provo io da tre anni e mezzo a questa parte, ma nessuno sembra preoccuparsene più di tanto- appoggia la schiena alla sedia. E' stato un errore venire qui, Albus non cambierà mai ed io devo rassegnarmi a ciò. –Scusa, non volevo, sono stato troppo diretto-

-Non abbiamo mai fatto niente mentre voi due stavate ancora insieme, e tu lo sai-

-E come avete fatto ad innamorarvi?-

-Che posso dire, è successo tra un tuo tradimento ed un altro- adesso è lui a cambiare radicalmente espressione. –Scusa, non volevo, sono stato troppo diretto-

-Adesso ti riconosco, eri stato fin troppo perfetto nell'ultimo periodo-

-Sai che, se volessi, potrei ancora prenderti a pugni senza pensarci due volte-

-Dovresti venire da questo lato, ma credo che tu non ne abbia il coraggio-

-Invece ce l'ho, però sappiamo entrambi che, una volta raggiuntoti, mi intrappoleresti qui dentro, prenderesti le mie sembianze e mi lasceresti qui per chissà quanto tempo-

-Hai paura che...-

-Rose ti scoprirebbe nel giro di dieci secondi, su questo puoi metterci la mano sul fuoco-

-Ne sei sicuro?-

-Completamente- dico. –Senti, non ero venuto qui per litigare...-

-Lo so-

-Ed ero convinto che ti fosse passata-

-Non penso più a lei, se è questo che intendi, ho la nausea di qualsiasi tipo di relazione in questo momento-

-Beh questo è rincuorante, visto che la tua era diventata una vera e propria ossessione-

-Non è assolutamente vero-

-In realtà potrei dissentire in molti modi- incrocio le braccia al petto. –Ti rendi conto che vi siete lasciati cinque anni fa e che tu ancora ci pensi?-

-Non significa niente, siamo stati insieme per più di un anno, e avremmo continuato, se non fossi dovuto sparire-

-Avreste continuato se tu non l'avessi tradita-

-Era un brutto periodo per me-

-E sei inciampato in Diana-

-Non è più grave di ciò che hai fatto più-

-Non ho mai tradito Rose almeno-

-Ma l'hai abbandonata per Skyler, e tante altre cose che l'hanno fatta soffrire-

-Albus, sono venuto qui per poter passare con te il giorno del tuo compleanno, per farti stare bene, non per continuare a litigare su Rose o su chi l'abbia ferita di più, perché ti posso assicurare che è snervante come cosa, e che io ne ho abbastanza-

-E' che mi manca essere perfetto-

-Nessuno è perfetto Albus-

-Io lo ero!- esclama, con uno strano luccichio negli occhi. –Lo ero. Ero l'angelo più promettente della mia generazione, avevo tutto, ero destinato a grandi cose...e guarda come è finita- 


Sbaaam!

eccomi di nuovo. questa settimana sono stata in facoltà ogni singolo giorno e, quando non lo ero, frequentavo il master. tra l'altro ho iniziato a lavorare per il prof e ho dovuto scaricare non so quanti documenti per le mie ricerche. 

voi, invece, che mi raccontate?

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top