This is war


-Due lutti da elaborare in un giorno, scommetto che è una sfida anche per te- Daniel mi raggiunge in cucina, sedendosi di fronte a me. –Credevo che non fossi preoccupata-
-Non ho mai detto questo-
-Eppure non riesci a dormire-
-Non sarebbe la prima volta- mi stiracchio. –Mi capita spesso-
-Vero, ma oggi abbiamo avuto due notizie particolari-
-Non ero molto legata ad Alfred lo sai, non avevamo tutto questo gran rapporto, però era pur sempre mio nonno- quando Derek ce lo ha detto non ho sentito il dolore lancinante che, di solito, si dovrebbe provare, piuttosto sono rimasta impassibile, come se non stesse succedendo a me. –Mi dispiace di non averlo potuto conoscere ecco, con mio nonno materno era tutt'altra cosa-
-Credo di non averlo quasi mai sentito parlare, era sempre Cece a tenere il pugno di ferro-
-Già. Chissà come si sta sentendo adesso-
-L'hai chiamata?-
-Sì ma non mi ha risposto. Non riesco ad immaginare come sia perdere il compagno di una vita-
-Devastante suppongo- esclama. –Derek è rimasto piuttosto impassibile per Cassie-
-Come te dopotutto-
-Vuoi farmene una colpa?-
-No assolutamente, vorrei soltanto che me ne parlassi liberamente. Siamo soltanto io e te alla fine, e nessun altro-
-Perché devo stare per forza male? Cassidy non è mai stata la migliore delle madri, anzi, non è stata una madre per niente-
-Lo so, ma lo era comunque. Nel senso sulla carta- il ragazzo poggia la fronte sulla penisola, prendendo un respiro profondo. –Daniel-
-Non ho ancora realizzato in realtà- mormora. –Ti rendi conto che si è sacrificata per Mike? Il figlio che ha rinnegato?-
-In teoria ha rinnegato entrambi, senza offesa ovviamente-
-Hai ragione, però ripeto, per lui si è sacrificato, per me no- incrocia le braccia al petto. –Secondo te perché non mi ha mai amato?-
-Non penso che sia così, semplicemente lo ha fatto a modo suo-
-A modo suo...-
-Sì. A modo suo ti voleva bene, a modo suo cercare di separarci in tutti i modi equivaleva a tenerti al sicuro-
-E l'avermi abbandonato?-
-Beh questo lo ha fatto anche con Mike, quindi credo che, essenzialmente, non fosse tagliata per fare la madre, tutto qui-
-Non doveva fare figli allora-
-Purtroppo, sotto questo punto di vista, non posso darti le risposte che meriti e che cerchi. Quel che posso dirti è che, comunque, in qualsiasi modo deciderai di affrontare questa situazione, io sarò qui con te, come sempre dopotutto-
-Non mi sembra sia vero, capisci?- si strofina le mani sul volto. –Una parte di me è ancora convinta che sia ancora chiusa in quella cella, pronta a sfidare tutto e tutti come al suo solito. E penso che anche Derek sia dello stesso avviso, è fin troppo distaccato-
-Perché lui non ha una Rose che lo spinga a tirare fuori tutti i suoi sentimenti-
-Probabilmente è vero- ridacchia. –E' strano che io non provi niente? Che io rimanga impassibile in questo modo?-
-Ognuno reagisce al dolore a modo suo. Anche quando pensavamo che Albus fosse morto non hai versato una lacrime, nonostante tutti sapessimo quanto stessi male-
-L'unica persona per cui ho pianto sei tu-
-Lo so, ci sono state un paio di occasioni...-
-Ce ne sono state fin troppe-
-Ehi, mi sta andando bene da due anni a questa parte- esclamo, sorridendo. –L'ultima volta ne sono uscita quasi indenne-
-L'ultima volta non c'era il pericolo di Mike, e qualche mese fa...-
-Sì sì mi ha messo in pericolo- ci guardiamo negli occhi, consapevoli entrambi che, gli avvenimenti di oggi, possono significare solo una cosa. –Ha trovato un escamotage per completare il rituale-
-Ha ucciso il nemico, il che avrebbe senso, visto che è stato tuo nonno a farlo fuori la prima volta-
-Ho pensato alla stessa identica cosa-
-Adesso non possiamo più perdere tempo-
-Direi di no, per questo dobbiamo studiare quel diario. Se si tratta davvero del Morsein iniziale, quello dei tempi del college, potrebbe rivelarci qualcosa su come sconfiggere Mike o, quantomeno, un possibile punto debole che gli ah tramandato-
-I punti deboli non sono ereditari Rose-
-Ma può averlo comunque influenzato in qualche modo-
-Non ti seguo Rose-
-Studiamo quel diario, sono sicura che qualcosa salterà fuori-
-Ti rendi conto che, fino ad ora, è stato tutto un buco nell'acqua? Un enorme buco nell'acqua uno dopo l'altro-
-Quale altra alternativa abbiamo Daniel? Rimanere a guardare?-
-Non so nemmeno io che cosa potrei fare in questo momento, se devo essere sincero-
-Solo questo purtroppo, a meno che non proviamo a rintracciarlo, ma credo che conosca sicuramente qualche trucchetto per disattivare il suo gps magico-
-Finirà per venirmi un ictus per tutto questo stress, senza iniziare che sto iniziando a perdere i capelli-
-Non l'ho notato-
-Perché sono lunghi, visto che qualcuno mi impedisce di tagliarli-
-Mi limito ad esprimere il mio disappunto, ma non ti punto mica una pistola alla testa, non sarebbe giusto-
-Non credo ce ne sia bisogno-
-Smetterla di farmi passare come una fidanzata che ti tiene al guinzaglio perché sai che non è così. Alle volte parli di me con gli altri come se avessi paura e questo non mi piace per niente perché sai benissimo che non sono questo tipo di persona-
-Rose che discorso stai facendo? E' assurda come cosa-
-E' un pensiero che mi balena per la testa da un po' se devo essere sincera. Alle volte sembra che tutti abbiate paura da me, e mi andava pure bene all'inizio, tipo subito dopo aver tentato il suicidio, ma ora non più- mormoro. –Scusami, so che avrei dovuto parlartene prima, ho sbagliato, però ci tenevo a dirtelo-
-Mi dispiace, ti assicuro che non era assolutamente mia intenzione farti sentire così-
-Lo so- mi stringo nelle spalle. –Però, adesso, mi sta venendo il dubbio: mi comporto come un tiranno?-
-No no, assolutamente Rosebelle. Ammetto che, alle volte, sai come essere dura e irremovibile, ma non ho mai pensato che tu fossi prepotente, senza contare che mi conosci, sai che nessuno può costringermi a fare niente, nemmeno tu, tranne in determinate circostanze-
-Ma gli altri non lo pensano-
-Ancora ti importa di quello che pensano gli altri?-
-Non è questo...è complicato-
-Penso che sia un riflesso involontario data dalla scarsa autostima che ancora hai, o sbaglio?- gonfio le guance. So benissimo che è così, ma rispondergli mi costa davvero tanto. –Devi smetterla con questi trip, non hai niente di meno rispetto agli altri-
-E' più facile a dirsi che a farsi-
-Lo so, anche perché sono anni che te lo ripeto e tu è appunto da anni che lo ignori-
-Non lo ignoro, semplicemente non...- mi stropiccio le palpebre. –Posso assicurarti che anche la mia psicologa è disperata-
-E onestamente come darle torto, già soltanto avere a che fare con te è un lavoro a tempo pieno-
-Ah ah ah, spiritoso-
-Che dici, pensi che adesso possiamo andare a dormire?-
-Pensi che dormiremo? Abbiamo la testa abbastanza piena in questo momento-
-Non ne ho idea, ma il letto è molto più comodo di questa sedia-
-Su questo hai ragione- si alza, viene verso di me e mi fa cenno di saltargli in braccio. –Daniel-
-Su dai, sono ancora in grado di prenderti in braccio-
-Non intendevo questo-
-E allora cosa?- scuoto la testa e mi lascio prendere da lui. –Hai visto? Tutto a posto-
-Assurdo che ancora, a distanza di anni e nonostante sia ormai parecchio indipendente, mi senta sempre al sicuro quando mi tieni stretta a te-
-Ti posso assicurare che lo stesso vale per me-
-Non permetterò che ti accada niente. Ti conosco, e so che sei già pronto al sacrificio per me-
-Hai ricominciato a leggere nella mente per caso?- ridacchia, mentre io, invece, continuo a rimanere seria. –Non ti preoccupare Greyson, ne usciremo nuovamente illesi-

🏹🏹

-Ha iniettato di tutto nel corpo di tua madre quando stava aspettando Mike- Daniel mi lancia un'occhiataccia truce, io assottigli le labbra. –A lui non a te-
-Ah ah- storco la bocca, per poi poggiare la testa sulla sua spalla. –Sto cercando di studiare Rosebelle-
-Disse quello che, al liceo, dovevo chiudere in una stanza da solo e senza niente per evitare che si distraesse-
-Ti diverte tanto sottolinearlo non è così?-
-Intendevo che dovevo andarmene anche io perché non riuscivi a studiare con me lì dentro-
-Non sono in constante tempesta ormonale, te lo posso assicurare-
-Ma sei comunque arrabbiato, o sbaglio?-
-In questo momento, in realtà, mi danno parecchio fastidio i capelli, sono lì lì per rasarmeli tutti-
-Aspetta dai- poro indietro i suoi crini e li lego con un elastico. –Adesso dovresti essere a posto-
-Grazie- gli do un bacio sulla guancia. –Adesso posso continuare a studiare?-
-Okay ho capito, è uno di quei giorni in cui anche la presenza della sottoscritta ti dà fastidio-
-E' uno di quei giorni in cui mi chiedo se non abbia sbagliato ogni cosa. Se avessi fatto meglio, se avessi prestato più attenzione, forse non ci saremmo trovati in questa situazione-
-Smettila di essere tanto duro con te stesso, non è colpa tua-
-Io dovevo proteggerti Rose, dovevo proteggerti ancor prima che ci mettessimo insieme ma non l'ho fatto, ed ora ci troviamo in questa situazione-
-Non potevamo sapere che Mike avrebbe fatto il doppio gioco-
-Un fantasma che spunta improvvisamente nella nostra aula di letteratura e che ci offre il suo aiuto, era un dannato campanello d'allarme-
-Beh allora la colpa è mia, sono stata io a convincerti, tu non volevi nemmeno che si avvicinasse- Daniel scrolla le spalle. E' passata una settimana dal suicidio di sua madre e da quello di mio nonno e oggi, infatti, si celebreranno due funerali diversi. –Dovremmo teletrasportarci adesso-
-Domani ho un test, non posso proprio perdere tempo-
-Daniel-
-Rose-
-Fallo per me- il ragazzo sbuffa. Dalla discussione di quella sera non ha voluto più parlarne, anzi, ha tentato di evitarmi il più possibile.
-Un po' sleale come cosa, visto che faccio tutto solo ed esclusivamente per te-
-Okay, non voglio forzarti. Io, però, devo andare, Luke mi aspetta in palestra, è l'unico momento della giornata in cui non ci sono persone- il ragazzo, a quel punto, chiudo il libro, sospirando rumorosamente. –Non sei costretto a venire, dico sul serio-
-Non voglio sentirmi i colpa-
-Non è un obbligo, me la so cavare benissimo anche da sola-
-Non ho dubbi a riguardo- mi fa cenno con la testa di camminare e, insieme, ci allontaniamo dalla biblioteca. –Qual è il primo?-
-Quello di Cassidy a New Orleans-
-La seppelliranno accanto a Morsein?- sputa acido.
-Andiamo Daniel-
-Oh ti prego smettila di farmi la morale. Se ci fossi stata tu al mio posto, avresti fatto molto di peggio, basta vedere quello che hai combinato quando è stato di Skyler-
-Che cosa c'entra Skyler adesso?-
-Niente, volevo semplicemente farti notare che neanche tu reagisci bene-
-Non ho mai detto il contrario-
-E allora perché mi stai spingendo a fare altro?-
-Perché voglio che tu sia migliore di me, semplice- il ragazzo sbuffa, incrociando le braccia al petto. -Dico sul serio. Non voglio che tu faccia i miei stessi errori, o i miei stessi casini-
-Tu mi manderai fuori di testa lo sai?-
-Non voglio obbligarti a fare niente-
-Sei sempre il solito grillo parlante, assurdo-
-Che posso dire, ci sono cose che non cambiano mai- sghignazzo. -A parte gli scherzi, se non vuoi venire...-
-Non ti lascio sola Greyson, è fuori discussione- curvo leggermente le labbra. È la prima volta che guardo Daniel dopo tanto tempo, gli occhi azzurri che spiccano sul volto bianco e non più da bambino, con i capelli biondi che scendono lunghi e ricci. -Mi stai guardando in modo strano-
-Stavo solo pensando a quanto fossi bello, tutto qui-
-Ooookay- mormora. -Sei sicura vada tutto bene?-
-Sì non preoccuparti, adesso, però, andiamo-
-Agli ordini capo- raggiungiamo Luke in palestra. Il ragazzo, mentre ci aspettava, ha iniziato a camminare avanti e indietro-
-Ci avete messo un po'- borbotta. -Che stavate facendo?-
-Stavamo parlando tigre, rilassati- il ragazzo scrolla le spalle. È parecchio nervoso per ora, un po' come tutti. Riuscire a parlare con qualcuno di loro, per ora, è diventata un'impresa.
-Dobbiamo andare prima a New Orleans no?-
-Sì- rispondo io, guardando Daniel. -Per te va bene?-
-Smettila di chiedermelo, non è necessario che tu controlli ogni cinque minuti come sto, dico sul serio-
-Lo faccio per te-
-Ne sono consapevole, ma non è necessario. Nel momento in cui avrò un problema te lo farò sapere-
-Okay- mormoro. -Bene allora muoviamoci, prima che spunti qualcuno-
-Prendiamoci per mano come se fossimo in una congrega-
-Dai Luke-
-Anche lui è di buon umore noto- Daniel gli lancia un'occhiatina, e i due ridono di gusto.
-Certo che voi due siete davvero anime gemelle, è la cosa meravigliosa è che io non sono nemmeno gelosa di voi-
-Non aveva ancora avuto una sparata del genere-
-No- esclama Daniel, facendo scioccare la lingua sul palato.
-Tanto lo so che mi adorate-
-Purtroppo- esclamano entrambi. Roteo gli occhi al cielo e, a quel punto, ci prendiamo le mani.
Alzo il capo, mentre i nostri colpi tendono immediatamente verso l'alto. Fino a qualche tempo fa avrei vomito ma, finalmente, sono riuscita a sopperire a questo piccolissimo problema. Le scarpe di Albus ancora lo ricordano (così come il ragazzo che le indossa).
-Siamo tornati più volte a New Orleans nell'ultimo periodo che da quando siamo al college- dico, guardandomi intorno.
-Non so se è stata una buona idea, ora che ci penso-
-Che intendi dire?-
-Che non ho messo in conto che Mike potrebbe presentarsi tranquillamente qui, d'altronde era il suo figlio preferito no?-
-Devo ammettere che potrebbe avere ragione- Luke si stringe nelle spalle. -Forse tu non dovresti stare qui-
-Magari Mike si aspettava che, proprio per questo motivo, mi avreste lasciato a casa e quindi si sta dirigendo proprio lì- i due si guardano confusi, con le labbra semischiuse. -Non potete sapere quale mossa farà per il semplice motivo che nemmeno lui si aspetta quello che noi faremo. Sa che Daniel non mi metterebbe mai in pericolo, quindi potrebbe anche pensare che mi ha lasciato a casa perché credeva che, al funerale, sarei in pericolo-
-Okay sono ufficialmente confuso- il biondo si gratta la testa. -Però la cosa più assurda e che potresti avere anche ragione-
-Un po' contorto come ragionamento ma è vero, siamo arrivati ad un punto in cui sia noi che lui stiamo cercando di prevedere le rispettive mosse. Tuttavia, visto che la serpe è cresciuta in seno, lui sa come ragioniamo noi e noi sappiamo come ragiona lui, anche se io non l'ho mai conosciuto, ma questi sono dettagli-
-Non ti sei perso niente fidati. Quando fingeva di essere nostro amico, non faceva altro che guardarci dall'alto in basso, sempre pronto a giudicarci e a rimproverarci per qualcosa che avevamo fatto. L'ho detestato sin dal primo giorno, non mi sono mai fidato, sapevo che mi stava nascondendo qualcosa-
-Oh ti prego, lo odiavi soltanto perché eri convinto che tra di noi ci fosse qualcosa- le iridi di Daniel, a quel punto, si dipingono di viola. -Per il resto, è stata l'unico persona che non si è allontanata da me, l'unico che mi è stata accanto nonostante tutte le brutte voci che giravano su di me-
-Stai davvero tessendo le sue lodi?-
-No, sto dicendo le cose come stanno. Penso che sia una delle persone più pericolose che conosca e anche una delle più cattive, tuttavia c'è stato un periodo in cui mi era rimasto solo lui-
-Possiamo andare a questo benedettissimo funerale?- sbotta, a quel punto, il ragazzo.
-Datti una calmata Daniel-
-Non cominciare Rose, io non ci volevo nemmeno venire-
-Non ti ho costretto ricordatelo, hai fatto tutto solo-
-Perché non volevo lasciarti sola!-
-C'era Luke-
-Non mettermi in mezzoooo- cantilena lui. -Voglio essere come la Svizzera quando si parla di voi due-
-Non...nessuno ti sta mettendo in mezzo, non ti preoccupare-
-Lo hai appena fatto Rose-
-Mi state facendo fondere- esclamo. -Dio mio, sto iniziando a capire Celeste per la prima volta-
-Andiamo su- entriamo nella Cattedrale di San Luigi, la più importante struttura religiosa di tutta la città. Ci sono un paio di persone dentro, non ho la più pallida idea di chi siano visto che, la maggior parte delle volte in cui ho visto Cassidy, era da sola.
Rannicchiato in un angolo scorgo la figura di Derek Manson, sembra quasi che si nasconda, che non voglia farsi vedere dal resto del mondo. Dio, quei due sono davvero uguali, due facce della stessa medaglia.
-Ciao papà- Daniel gli si avvicina. L'uomo si volta verso di noi e tira su col naso. Stava piangendo, per questo non voleva che qualcuno lo notasse.
-Non credevo che venissi- il ragazzo non risponde, si limita ad indicarmi con un alzata di capo. -Dovevo immaginarmelo-
-Sono diventata troppo prevedibile- Luke mi dà una gomitata. -Auh-
-Porta un po' di rispetto, è pur sempre un funerale-
-Lo sto portando! Ho persino trascinato qui Daniel-
-Nonostante Daniel ti avesse detto più e più volte che sta bene- risponde il diretto interessato. -I nonni?-
-Sono più avanti, ti cercavano, non ti vedono...-
-...dalla terza media. O forse dai miei diciotto anni- in quel momento capisco che è dei genitori di Cassidy che parla, e non di Richard e Marianne. -Bene, almeno non mi riconosceranno-
-Sei la mia fotocopia, sarà un po' difficile-
-Ma non ti conoscevano quando avevi la mia età, stava ancora con Morsein-
-Vai a salutare i tuoi nonni, coraggio-
-A conoscerli vorrai dire. Abitano poco fuori New Orleans e non si sono mai preoccupati di venirci a trovare-
-Daniel, è appena morta una delle loro figlie, nonché tua madre, ora va'- il ragazzo rotea gli occhi al cielo e, senza aggiungere altro, si avvicina ad una coppia di vecchietti.
-Non avresti dovuto forzarlo, sai che odia fare le cose controvoglia-
-Rosebelle sei stata una risorsa davvero utile in questi anni, ma ci sono momenti in cui devi ricordarti che sono io il padre e che so benissimo cosa è meglio o non per Daniel, senza contare che credo di essere in grado di educarlo anche senza il tuo aiuto-
-Scusami, non volevo...-
-Il tuo intervento non è costantemente necessario- sbotta. Non c'è niente da fare, sono davvero uguali, anche quando si arrabbiano.
-Ooookay, mi dispiace se ti ho infastidito in alcun modo, non era mia intenzione- l'uomo non risponde, limitandosi a darmi le spalle. -Assurdo-
-Andiamo a cercare un posto forza-
-Sì, penso sia meglio. Ci vediamo dopo Derek- annuisce. Luke ed io ci defiliamo in una delle ultime file. I ragazzi dovrebbero essere qui tra poco e, da questa prospettiva, dovremmo riuscire a monitorare al meglio la situazione nella cattedrale. -Ho una brutta sensazione-
-Sbaglio o hai detto a Daniel di non preoccuparsi prima?-
-Ho mentito, mi pare ovvio- si stringe nelle spalle. -Daniel non è lucido in questo momento, quindi il mio compito è cercare di tenerlo calmo il più possibile-
-Vorrei ricordarti di chi stiamo parlando-
-Appunto- affermo. -Conosco bene il mio pollo-
-Scusate il ritardo- Albus, Daisy, Chris, Diana e Audrey prendono posto accanto a noi. -Come mai vi siete messi qua sotto?-
-Rose è riuscita a far incavolare Derek, praticamente un record-
-Non l'ho fatto incavolare, si è semplicemente infastidito per una cosa che ho detto, ma è una caratteristica dei Manson, niente di eclatante-
-Quando imparerai che non tutti ti sopportano?- cantilena Audrey.
-Probabilmente quando smetterai di avercela con me per cavolate-
-Siamo ad un funerale, per l'amor di dio!- sbotta Diana. -Cercate di comportarvi bene-
-Dov'è Daniel?-
-Con i suoi nonni Al, intendo con i genitori di Cassie-
-Vado a fare un giro di ricognizione, torno subito- il ragazzo si alza, si sistema la giacca e si dirige verso Derek.
-Mike?- domanda Chris a quel punto. -Credete che si farà vivo?-
-Potrebbe, a lui piacciono le entrate in grande stile, un po' come Cassidy-
-Ricordati che stai parlando di una persona che è morta-
-Non ho detto niente di irrispettoso!- pel di carota rotea gli occhi al cielo. -Non lo farei mai, mi conoscete-
-Allora limitiamoci a non dare nell'occhio- esordisce Daisy. -E cerchiamo di rimanere sempre all'erta-
-Odio questo stato di tensione continuo-
-Siamo tutti sotto stress Rose-
-Audrey bastaaaaa- la riprende nuovamente Diana. -Dio mio, sono tentata di commettere un omicidio bello e buono-
-Ricordati che siamo in chiesa, o meglio, in una cattedrale-
-Grazie per la precisazione Rosebelle-
-Credevo fossi atea tra l'altro-
-Non significa che non debba portare rispetto Chris- in realtà, in questo momento, sto seguendo Albus con lo sguardo, un po' spaventata dalla possibile reazione che potrebbe avere Daniel.
-Ma quella non è Skyler?- Daisy indica la ragazza in questione, che è appena entrata. -E la Miller-
-E Rebecca- aggiungo.
-E non dimenticare Ellen- Luke cerca di trattenere una risatina.
-Non era mai capitato che fossero tutte e quattro nella stessa stanza-
-Non era mai capitato che foste tutte e cinque nelle stessa stanza- Chris rabbrividisce. -Mio dio, questa è la ricetta dell'apocalisse.
-Per quale motivo sono qui?-
-Per Daniel, Audrey. Nonostante ce l'abbiano con lui, una parte di loro lo adorerà per sempre- Daniel Manson, in fin dei conti, è così: ti entra dentro fino ad incastrarsi tra le costole e, a quel punto, non puoi più fare niente, se non desistere e rassegnarti. -L'importante è che non facciano andare a fuoco la cattedrale, è su da un bel po' di anni, sarebbe davvero un peccato vederla rasa al suolo dalle fiamme-
-Guarda che qui quella più pericolosa sei tu-
-Lo so Audrey, ma non farò scenate di alcun tipo, non oggi- in quel momento il diretto interessato si volta verso di me e mi fa cenno di raggiungerlo. -Scusatemi, torno subito- mi alzo e mi dirigo a grandi falcate verso di lui, proprio nel momento esatto in cui Skyler si è avvicinata. Perfetto, adesso penserà che l'ho fatto di proposito, quando io non me ne sono nemmeno accorta.
-Va tutto bene?- sussurro, mentre sento le sue dita afferrare voracemente le mie.
-Avevo bisogno di averti qui- mormora. -Tutte queste condoglianze, tutte queste strette di mano...è come se un'onda d'urto mi stesse investendo-
-Okay okay sono qui, non ti preoccupare-
-Grazie- gli occhi sono velati dalle lacrime, mi si stringe il cuore a vederlo così.
-Ciao Daniel- solo a quel punto Skyler parla, assottigliando le labbra. -Mi dispiace per la tua perdita- si volta verso di lei, notando anche la presenza delle altre.
-Non so bene che cosa risponderti in questo momento in realtà, però apprezzo che tu sia qui oggi nonostante tutto, apprezzo la presenza di tutte voi- dice.
-Sai che correrei anche in capo al mondo per te- Ellen sorride, Daniel si volta verso di me.
-Mio dio- Rebecca strabuzza gli occhi.
-Tu non dovresti prendere fuoco qui dentro?-
-Luoghi comuni- risponde alla ragazza. -Sembri la brutta copia di Rose-
-Ehi- mi intrometto. -Siamo ad un funerale, nessuna scenata, nessuna battuta, niente di niente, o giuro che, una volta finita la funzione, ve la vedrete con la sottoscritta- 

Sbaaam!

sì sono tornata e sì, ero sparita di nuovo. Non posso credere che ci stia realmente mettendo più di un anno a finire questa storia.
Mi scuso (ammesso che ci sia ancora qualcuno che legge) se, negli ultimi sei mesi, non sono stata assidua com'ero una volta, giuro che cercherò di impegnarmi di più.

Anyway, come potete vedere, la situazione per i nostri ragazzi non è delle migliori, anzi, gli ultimi due capitoli saranno davvero impegnativi.
Ma parliamo di voi ora: come avete passato l'estate?


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