They told me all my cages were mental

-I vostri ritorni a New Orleans sono sempre movimentati, ma pensato di rinnegare per sempre quel posto e far venire i vostri genitori qui per le vacanze?-

-E' quel che faremo quest'anno. Rose deve stare il più lontano possibile da lì. Le incursioni di Mike nella sua testa si sono intensificate maggiormente mentre eravamo a casa, sono diventati più violenti, quindi è fuori discussione che vi ritorneremo nell'immediato- da quando mio padre mi ha fatto visita, Mike sembra essere scomparso, ed io ho iniziato a non dormire la notte per paura che compaia di nuovo nei miei sogni. Potrei farlo ritornare da noi senza neanche rendermene conto e, a quel punto, ucciderebbe Daniel davanti ai miei occhi senza pensarci due volte.

-Rosebelle- il ragazzo poggia una mano sulle mie, ed io sembro svegliarmi di colpo. –Che stai facendo?-

-Che?- inavvertitamente, infatti, ho preso a graffiarmi i dorsi delle mani, senza nemmeno accorgermene. –Oddio-

-E' tutto a posto, tranquilla- intreccia le sue dita con le mie, per poi darmi un bacio sulla fronte.

-Sei strana oggi. Niente discorsi sul femminismo, niente discorsi su come cambiare il mondo, non hai ancora contestato nessuno...stai bene?- mi domanda Luke, continuando a mangiare voracemente le sue patatine.

-Mi spiegate perché mi vedete tutti come una persona che non fa altro che litigare con gli altri? Senza contare che dovreste prendere i miei discorsi sul femminismo un po' più sul serio-

-Ottimo lavoro Luke-

-Mi sembrava completamente assente, ha fissato il vuoto per circa dieci minuti, persino uno dei nostri professori l'ha ripresa-

-Scusate se non sono sempre perfetta e se anche io ho le mie giornate no in cui vorrei semplicemente rimanere a letto a non fare niente-

-Rose è tutto okay, guardami-

-E tu smettila di trattarmi come se fossi sul punto di avere una crisi di nervi-

-Scusami- mi abbraccia. L'ultima cosa di cui avevo bisogno, ora come ora, è che diventasse ancora più protettivo. Non posso fare un passo senza di lui, e mi sembra di soffocare. –Rose-

-Cosa?-

-Credo di averti appena letto nel pensiero-

-Non...hai sempre detto che non è possibile, che nessuno ci riesce-

-Infatti credo che ci sia qualcosa che non va- si stacca da me, fissandomi come avesse davanti un fantasma. –Hai pensato che sono di nuovo soffocante-

-Sei diventato più iperprotettivo da quando siamo tornati da New Orleans, non mi fai...-

-Il professor Robinson vuole che scriviamo un articolo sulla genetica perché siamo i migliori studenti del corso. Ho provato a farlo desistere, ma non ne ha voluto proprio sapere- Ellen ci interrompe, tenendo su la solita espressione scocciata che mi riserva ogniqualvolta entri nel suo raggio visivo.

-Cosa sta succedendo?-

-Magari sono solo i miei poteri e tu non c'entri niente-

-Sei diventato più potente negli anni, eppure non è mai successo-

-Oppure sei tu che sei diventata più debole- esclama, a quel punto, Luke. –Potrebbe essere questa la ragione-

-Avete sentito quello che ho detto?-

-Sì Ellen e scusami, ho cose più importante da fare in questo momento-

-Il professore ci vuole vedere adesso- il ragazzo sbuffa, abbassa il capo e lo rialza subito dopo, continuando a guardarmi.

-Puoi andare non ti preoccupare, anche io e Luke abbiamo da fare-

-Se dovesse succedere qualcosa...-

-Cosa può succedermi mentre sono ancora ad Harvard? Lo ripeti sempre anche tu, il tasso di creature magiche...-

-Lo so, intendevo se ti dovesse accadere qualcosa di strano, tipo poteri che vengono meno o robe del genere-

-In tal caso ti chiamerò, promesso-

-Stai cercando di non pensare vero?-

-Sì-

-Ecco stai ottenendo l'effetto contrario. Hai un'accozzaglia in testa non indifferente-

-In effetti ho una leggera emicrania-

-Stai tranquilla- prende il mio capo tra le mani e mi dà un bacio sulla fronte.

-Lo sono, sei tu quello che deve stare tranquillo-

-Ci vediamo dopo-

-Ciao- lo osservo allontanarsi con Ellen, non troppo contento di tutta la situazione. –Lucas, dobbiamo trovare una soluzione, ci tengo alla privacy dei miei pensieri-

-Non puoi più insultare Daniel nella tua testa-

-Esatto, com'è potuta succedere una cosa del genere?-

-Ed io che ne so-

-Tu sai sempre tutto, sai molto più di noi-

-In realtà siete voi che sapete molto poco-

-Non puoi accettare un complimento per una volta?-

-Sono un po' nervoso, non ho passato delle vacanze molto tranquille-

-Che è successo?-

-I miei hanno deciso di divorziare-

-Mi dispiace, ti va di parlarne-

-Onestamente no, ed ora muoviti, dobbiamo andare a lezione di tedesco- gonfio le guance, mentre il ragazzo si alza e si trascina mogiamente sul prato.

-E' l'ora del riposino questa-

-Riposerai in aula su-

-Nooo, se poi mi addormento non capisco niente- mi rimetto anche io in piedi, desiderando davvero tanto essere a casa. –Non hai battuto ciglio per Daniel ed Ellen-

-Ellen non mi dà fastidio, e Daniel non mi tradirebbe mai-

-E' bello che siate arrivati a questo punto della vostra relazione-

-Non ho mai avuto dubbi su questi, semplicemente ero convinta che, prima o poi, si sarebbe scocciato e mi avrebbe lasciato-

-Non lo farebbe mai-

-Lo so lo so- faccio per stropicciarmi gli occhi, salvo poi ricordarmi che sono truccata. –Ho bisogno di un caffè-

-Non se ne parla, diventi iperattiva poi-

-Mi sta calando il sonno-

-Rose no-

-E' una cosa che mi succedeva da adolescente, adesso ho quasi ventun anni-

-Li compi tra sei mesi!-

-Dettagli- detto ciò mi dirigo a passo svelto verso la macchinetta del caffè.

-Non ti piace nemmeno il caffè-

-Il gelato sì però-

-Hai deciso di farmi ricordare questa giornata?-

-Ho appena scoperto che la mia mente non è più off limits, è già tanto se non butti giù uno shot di vodka-

-E' così grave? Alla fine, la maggior parte delle volte, discuti sempre con Daniel di quel che non ti va bene-

-Non è questione degli eventuali problemi che possono esserci nel nostro rapporto quanto, piuttosto, dei pensieri che posso avere quando sono giù di morale- inserisco le monete nella macchinetta, per poi digitare il numero corrispondente. –Mi conosci, quando ho dei momenti di sconforto tendo a vedere tutto nero, e non voglio che lui sia influenzato da questo-

-O che possa spaventarsi- annuisco, osservando come il caffè confluisca dentro la tazzina.

-Daniel ha cominciato ad essere più protettivo nei miei confronti all'inizio del secondo anno, ma dopo il mio tentato suicidio è diventato un soldatino pronta a scattare sull'attenti. Non riesce a scrollarsi di dosso il senso di colpa per non avermi aiutato quando poteva, e questo lo fa andare in tilt. Ed io lo amo, ma l'ultima cosa che voglio è averlo addosso ad ogni mio singolo pensiero-

-In effetti non hai tutti i torti. Daniel è come un fratello per me lo sai ma, quando si parla di te, diventa parecchio paranoico-

-Proprio per questo lo dico. Abbiamo fatto molti passi in avanti recentemente, non voglio che ritorni ad essere il mio secondino-

-Io non mi arrogo il diritto di sapere cosa abbia provato, perché deve essere stato davvero terribile, ma non può pensare che, tenendoti sotto una campana di vetro, non ti capiti niente-

-Da un punto di vista psicologico credo che lui soffra ancora dell'abbandono di sua madre, e anche un po' di quello di Rebecca. Entrambe se ne sono andate nel giro di qualche giorno, lo hanno abbandonato, e lui è diventato l'appestato del nostro mondo. Penso che, aggrapparsi alla sottoscritta, sia un modo per sentirsi amato, sai, il rapporto con suo padre non è sempre stato dei migliori-

-Sì lo so, me lo ha raccontato. Io ed il tuo ragazzo parliamo molto sai?-

-Non lo avrei mai detto, per niente-

-E invece è così. E ti assicuro che, ancora, non avevo mai visto una persona amare tanto un'altra come lui fa con te-

-Pensi che lui mi ami più di quanto io ami lui?-

-Perché mi fai domande del genere? Non portano mai a nulla di buono-

-Okay allora credi che ci sia una spiegazione logica a tutta questa storia dei pensieri?-

-Non c'è mai niente di logico quando si tratta di voi in realtà-

-Non mi stai aiutando per niente-

-Non devo aiutarti, devo tenerti principalmente con i piedi per terra-

-E quindi non puoi rispondere alla mia domanda?-

-Non lo so Rosebelle, ti ripeto che non ho tutte le risposte di questo mondo- sbuffo. Mi sta rivenendo mal di testa, probabilmente per via dell'ansia. -Perché non provi a calmarti? Magari è una cosa momentanea- entriamo nell'aula di tedesco. Oggi non ho proprio voglia di seguire le lezioni, vorrei soltanto stare a letto a fissare il soffitto.

-La fai facile tu-

-O forse sei tu che la fai troppo difficile? Evita di avere brutti pensieri e amen, Daniel non darà di matto-

-Wow, come ho fatto a non pensarci prima, questo sì che risolverà tutti i miei problemi-

-Noto del leggero sarcasmo- mi lascio andare a peso moro sulla sedia, sbuffando. –Su con la vita Rose, non è successo niente di male in fin dei conti-

-Odio quando dovete per forza sminuirmi-

-Ed io odio quando devi ingigantire per forza le cose- roteo gli occhi. Alle volte penso che solo Daniel mi sopporti.

Daniel

-Che problema aveva sua altezza oggi?- non alzo nemmeno lo sguardo dal libro, continuando a cercare quante più notizie possibili sulla clonazione. –Quando smetterai di ignorarmi?-

-Quando smetterai di insultare Rose. Sono stanco di fare sempre gli stessi discorsi, è diventata una litania vecchia come il mondo-

-Voglio ancora sapere di che cosa si lamentava oggi. Si trattava, per caso, della sua ennesima lotta per distruggere il patriarcato?-

-Sei una ragazza, non dovresti pensarla così-

-Sono una ragazza, ma non sono una femminista. Sono d'accordo per la parità dei sessi e tutto quanto, tuttavia sono anche convinta che, di tanto in tanto, si esageri-

-Niente di cui tu debba preoccuparti comunque- esclamo, sperando di scrollarmela di dosso. Meno persone sanno di questa situazione, meglio è. Se, per un assurdo motivo, i poteri di Rose si sono indeboliti, non passerà molto tempo prima che venga circondata da persone che vogliono farcela pagare.

-Ha una pagnotta nel forno per caso?-

-No-

-Ha scoperto che l'hai tradita-

-Non rispondo nemmeno-

-Allora lei ha tradito te-

-Devi continuare a parlare per forza?-

-Pensavo che fossimo amici comunque. O era tutta una gran messinscena? Perché ricordo che mi hai raccontato un paio di cosine qualche mese fa, tipo sul fatto che tuo nonno ti odia praticamente-

-Tutti sanno che mio nonno mi odia, quindi non ti eccitare troppo-

-Perché ti comporti così Daniel?- si siede di fronte a me e, a quel punto, sono costretta a guardarla in faccia. –Tu non mi odiavi, lo sai-

-Non ti odio nemmeno ora se è per questo, ma non sopporto il modo in cui tu e le altre vi rivolgete a Rose. Non è colpa sua se sto con lei, e sperare che scompaia non è davvero un bel modo per entrare nelle miei grazie, senza contare che vorrei ricordarti che non sei proprio innocente-

-Ho a che fare con quelle come lei da tutta una vita. Le reginette del ballo, ottengono sempre ciò che vogliono-

-Ti posso assicurare che non è per niente così, sei lontanissima da quella che è la realtà delle cose-

-Spiegami allora-

-Voglio solo finire quest'articolo e tornare a casa- mi stropiccio gli occhi. Rose ha difficoltà a dormire per ora, ed io rimango sveglio con lei fino a quando non si addormenta, anche se, di questo passo, non ci metterò tanto prima di crollare.

-Non ti fidi di me quindi-

-Certo che no, come potrei? Hai attaccato tutti i miei amici, non ne hai risparmiato uno-

-Non sono stata io, è stato Carter-

-Ma tu non hai fatto niente per impedirlo! Come pensi che io possa fidarmi di te Ellen?-

-Quindi vorresti farlo- mormora.

-Non complicarmi la vita, ti prego-

-Quindi è per Rose-

-Ce la fai a non nominarla per due secondi?- sbotto. –Ascolta, un anno e mezzo fa Rose è morta ed è tornata in vita, ed io ho scelto la caduta. Ero talmente ossessionato dalla paura di perderla e dall'idea di tenerla al sicuro, che l'ho messa sotto una campana di vetro. Mi spaventavo persino di toccarla, pensa un po' tu- mi passo una mano tra i capelli, sospirando. –Io e lei, all'inizio, litigavamo proprio come noi due, per questo mi sono avvicinato a te, mi ricordavi quello che eravamo e che non avevo più per colpa della mia paura. Quindi mi dispiace okay? Il duemilasedici non è stato un bell'anno per noi due, ed io ho fatto la cazzata di proiettare i miei problemi su di lei-

-Ed è per questo che, adesso, porta un anello da sette carati al dito-

-Non ti è andata proprio giù questa cosa-

-Per niente- esclama, ridendo. –Tutte le volte che ti baciavo, anche se era per finta, sentivo qualcosa-

-Questo perché so baciare benissimo- scrollo le spalle. Devo soppesare ogni parola con lei, non voglio che fraintenda di nuovo, o che finisca per prendersela con Rose. –Nessuna si è mai lamentata-

-Ah quindi non c'è stata solo Rosebelle-

-C'è stato il mondo prima di Rosebelle- mi sento immediatamente uno schifo per ciò che ho appena detto. Mi sto vantando con Ellen di tutte le ragazze che ho avuto in passato, dimenticando quanto abbia fatto soffrire Rose, soprattutto quando è stato di Skyler. Ha ragione quando mi ripete che, nonostante tutto, adoro vedere ragazze morirmi dietro e che, di tanto in tanto, mi diverta a darli corda. Mi chiedo come debba sentirsi lei in tutto questo che, spesso e volentieri, deve assistere a scenette del genere. –Una serie di errori dopo l'altro-

-Dai ti prego, non essere il solito cliché-

-Non sono un cliché. Rebecca era una vampira, ed era una senior quando io ero una matricola quindi ti lascio immaginare quanti anni avesse in realtà. Faceva venire fuori il peggio di me, e mi ha trasformato in vampiro, per poi scappare. Nel mezzo ci sono state storielle di poco conto, fino a che non arriviamo alla Miller, la nostra professoressa di lettura del secondo anno che, poi, è diventata persino la compagna di mio padre per un periodo di tempo. E infine c'è stata Skyler. Lei...beh, lei aveva capito di essere un chiodo schiaccia chiodo per Rose, quindi ha fatto di tutto per distruggerla, incluso picchiarla-

-E' per questo che ha tentato il suicidio?- mi irrigidisco. E' assurdo che io ancora non riesca a parlarne, mentre lei ha superato la cosa come se niente fosse.

-E' stata una combinazione di cose che non sto qui a spiegarti-

-E voi due vi siete messi insieme subito dopo-

-Dopo più di quattro mesi in realtà-

-Sarebbe successo lo stesso, se lei non avesse cercato di uccidersi?-

-Sì- esclamo, senza pensarci due volte. –Prima o poi sarei rinsavito-

-Perché credi che sia la persona giusta per te?-

-Perché lo so e basta, è una cosa che sento, tutto qui-

-Mi aspettavo più giustificazioni-

-Non...non è una cosa facile da spiegare capisci? E' qualcosa che va oltre la mia o la tua comprensione. Come fai a spiegare a qualcuno perché ti sei innamorato? E' una cosa soggettiva-

-Ne sei sicuro?-

-Completamente-

-Non lo so, io non riesco a credere che, a vent'anni, si riesca a trovare l'amore della vita. O a diciassette, che è ancora peggio-

-Un caso su un milione, me ne rendo conto anch'io-

-E tu sei sempre convinto che sia per amore e non per abitudine?-

-Sì, perché quando è andata a Parigi sono stato malissimo, ma quando sono andata a trovarla tutti i pianeti sembravano essersi allineati di nuovo-

-Che poeta che sei- roteo gli occhi, incrociando le braccia al petto. –Diventi sempre Shakespeare quando parli di lei, per questo non riesco a prenderti sul serio-

-Non capisco, voi ragazze non volete quel tanto agognato romanticismo che vedete nei film?-

-Non tutte, ad alcune basta la vita vera- storco la bocca, ripensando a quante volte ho rinfacciato a Rose di vivere in un film della Disney. –Ma non alla tua-

-Dipende dai giorni-

-Lunatica-

-Ellen-

-Non posso farci niente, mi dà troppo l'impressione di una che ha avuto sempre tutto dalla vita, e che non ha dovuto soffrire nemmeno un giorno-

-Ha visto suo padre venire ucciso davanti ai suoi occhi, e potrei elencarti tutta un'altra serie di traumi non indifferenti-

-Non sembra-

-Doveva portare un distintivo per caso?-

-No, solo che, se è davvero come dici, avrebbe dovuto avere delle ripercussioni-

-Le ha avute, fidati, ma è riuscita ad andare oltre-

-Ti giuro che mi sforzo, ma non riesco proprio a vedere questa persona speciale che tu mi descrivi- mi stringo nelle spalle. Non devo convincere nessuno del perché io sia innamorato di Rose, ci ho già provato tante volte quando stavo con Rebecca, e non è servito a niente. –Quindi è vero amore-

-Hai mai avuto dubbi?-

-Sì in realtà, un bel po' di volte- incrocio le braccia al petto, sospirando. –Non c'è proprio speranza per noi due-

-Possiamo essere amici se vuoi, ma devi smettere di prendertela con Rose-

-Che palle, hai davvero tante condizioni tu-

-E' la mia ragazza, è normale che ti chieda una cosa del genere-

-I due rapporti non devono influenzarsi, è così che funziona-

-Ma non funziona se tu continui a darle addosso-

-Perché lei viene a piangere da te-

-Rose non viene a piangere da me da un bel po' di anni in realtà, anzi, credo che non lo abbia mai fatto, di solito andava da Albus o da Daisy...comunque non è questo il punto. Ellen, non voglio che si allontani di nuovo da me, non ho un'altra possibilità per rimediare-

-Ti ha dato un ultimatum?-

-Non possiamo rischiare di lasciarci almeno una volta l'anno, non è salutare-

-E' quello che pensi tu o che pensa lei? Perché, di tanto in tanto, fatico a capire chi dei due stia parlando-

-Perché devi fare così?- rotea gli occhi, senza darmi una vera e propria risposta. –E' proprio per questo che non possiamo essere amici-

-Non puoi chiedermi di sedermi con la tua cara Rose e farci le treccine mentre spettegoliamo su di te-

-Non te lo avrei nemmeno chiesto-

-E allora cos'è che vuoi?-

-Che la lasciate in pace, tutto qui. Ha già i suoi problemi, non è necessario che la tartassiate pure voi-

-Quindi adesso mi dirai che cosa è successo?-

-Niente di eclatante, è solo stressata, come tutti dopotutto-

-Ah ah- esclama, poco convinta. –Perché ho come l'impressione che tu mi stia raccontando una balla?-

-Perché non dai per vera nessuna parola che esce dalla mia bocca-

-Su questo non posso darti torto-

-E sul resto sì invece?-

-Sul resto no. Ti fai condizionare dall'odio che provi per Rose-

-Non la odio- la guardo di traverso, e lei sbuffa. –Okay, forse mi sta un pochino sulle scatole-

-Perché sei gelosa-

-Perché è troppo perfetta. Ha la media più alta in tutta Harvard, è rappresentante degli studenti, l'hanno persino eletta capitano della squadra di calcio ed esce col ragazzo più bello di tutto il campus-

-Quest'ultimo non conta, perché stavamo insieme da prima di arrivare ad Harvard-

-Beh non cambia. Tutte le ragazze dell'associazione pendono dalle sue labbra-

-Sta aiutando molte persone-

-Questo non lo metto in dubbio, però vorrei che, di tanto in tanto, fallisse in qualcosa-

-Io, invece, preferisco quando tutto fila liscia come l'olio. Sta meglio lei e sta meglio il sottoscritto-

-Questo perché non è abituata a fallire-

-Questo perché, l'unica volta che è successo, ha perso il controllo, ed io non voglio che succeda di nuovo-

-Tu la ami troppo fidati- roteo gli occhi. Credo sia meglio cambiare discorso.

-Sarà una bella cosa da raccontare ai nostri figli-

-Oh ti predo Daniel, sto per vomitare- porta le mani sullo stomaco, mettendo su un'espressione disgustata. –Risparmiami-

-Me l'hai servita su un piatto d'argento, scusami-

-Spero di non assistere mai ad una cosa del genere-

-Non credo che accadrà presto, quindi puoi stare tranquilla- le sue labbra si curvano appena. Non è per niente contenta di ciò, ma io non posso farci niente. –Questa storia dell'articolo è vera o era soltanto una scusa per poter passare del tempo con me?-

-Tutto vero. Se così non fosse stato, ti avrei fatto venire a casa dopo aver mandato via le ragazze-

-Non tradirei mai Rose-

-Perché non hai mai avuto l'opportunità di farlo-

-Oh fidati, ho avuto milioni di occasioni, soprattutto quando è tornata Rebecca, semplicemente amo troppo Rose per concepire di poter stare con qualsiasi altra persona-

-Giuro che tra poco vomito, e sta volta sono seria-

-Lo capirai quando ti prenderai anche tu una bella sbandata, fidati-

-L'ho presa, e mi ha portato più guai di quel che pensassi- mormora. –Un bel casino eh?-

-Dovresti provare ad uscire con Luke, anche lui sta cercando di dimenticare una persona-

-Vuoi proprio che Rose mi uccida allora. Se dovessi avvicinarmi al suo braccio destro, probabilmente mi farebbe tornare al creatore-

-Ti ripeto, non è come la descrivi tu, non farebbe del male ad una mosca-

-A me lo ha fatto-

-Tu sei ancora convinta di non aver fatto niente di male?-

-E tu sei ancora convinto che lei volesse farmela pagare soltanto per Chris e per gli altri, non è così?-

-Non mi sento di criticarla perché avrei tanto voluto prendere Albus a pugni-

-Sai che novità, tu vuoi sempre prendere a pugni Albus-

-Anche questo è vero, ma nel caso specifico, stava approfittando dell'intera situazione-

-Mi spieghi come hai fatto a metterti con una ragazza che è stata anche col tuo migliore amico?-

-La faccenda è più complicata di così-

-La faccenda, in realtà, è molto semplice, si chiama essere...-

-Ellen basta ti prego- mi massaggio le meningi, sospirando. Mi chiedo ancora come sia possibile che io sia riuscito a leggere nella mente di Rose dopo tutto questo tempo, deve essere per forza successo qualcosa che ha cambiato le carte in tavola. –Sei riuscita a farmi venire la nausea-

-Era questo il mio intento- esclama, sorridendo. –Adesso mi dirai cosa c'è che non va?-

-Niente te l'ho detto. Rose dorme male e, di conseguenza, anche io-

-E cosa c'è che la turba?- chino la testa indietro, sospirando. –Daniel che cosa mi stai nascondendo?-

-Ti ho già risposto-

-Rose è stata particolarmente ansiosa negli ultimi mesi, ad ogni regata, tendeva il collo a dismisura per assicurarsi che non ti fosse successo niente-

-Ellen...-

-Daniel- Luke entra in biblioteca come una furia, facendo spalancare di colpo le porte e facendo cadere un paio di libri per terra.

-Prova ad essere un po' meno teatrale la prossima volta-

-Si tratta di Rose- gli occhi mi pizzicano e il mio corpo si irrigidisce.

-Che è successo?-

-E' caduta a terra in preda alle convulsioni durante la lezione-

-Che cosa?- mi alzo di scatto, raccattando tutta la mia roba. –Com'è possibile? Non soffre di nessuna malattia al sistema nervoso-

-Non lo so Daniel, la stanno portando all'ospedale, sono venuto qui prima che potessi-

-Mio dio mio dio mio dio-

-Cerca di mantenere la calma, o non risolverai niente- esclama Ellen. –Sei sicuro che non si tratti di una finta perché non voleva che stessi con me?-

-Oh sì, è stata sicuramente contenta di buttarsi per terra e sbattere la testa-

-Perché non ho sentito niente di tutto ciò?!-

-Daniel non lo so, non ho idea di quel che stia succedendo, adesso puoi interrogarti mentre andiamo da lei?- 



Sbaaam!

buon anno ragazzi. so che sono sparita, ma ho avuto alcune cose di cui occuparmi, appena passerà tutto vi dirò, promesso🤍

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top