So I lived and I cried and I watched a part of myself died

-E' passato un mese e mezzo e non è successo niente- passo una mano tra i capelli di Daniel, che sospira.
-Mike, sotto quella forma, è irrintracciabile, e tua madre non collabora. Sai che non possiamo fare nient'altro-
-Mi sento impotente- alza lo sguardo verso di me, i suoi grandi occhi azzurri mi scrutano. –Non siamo arrivati a niente-
-Come ha detto Celeste si tratta di una profezia, e delle profezie si sa poco e niente. L'unica cosa certa è che non sarà al sicuro fino a quando il sangue del suo nemico non sarà versato. Il suo nemico sono io, voi mi tenete 'occhio continuamente, perciò...- scrollo le spalle. Il ragazzo, dal canto suo, continua a tenere il capo sulle mie spalle. –Oh e dimentico che tua madre è tenuta sotto controllo in una cella di massima sicurezza a San Francisco-
-Non mi fido di lei, né di Mike onestamente-
-Gli Psuché originali sono controllati a vista, non ci sono stati movimenti strani-
-E' proprio tutta questa calma che mi sta facendo letteralmente impazzire-
-Pensa soltanto che, tra un paio di settimane, inizieranno le vacane di primavera e noi saremo a prendere il sole negli Emirati Arabi-
-...col resto del gruppo-
-Non hai ancora digerito il fatto che abbiano rilasciato Albus-
-Hanno rilasciato Albus soltanto per questa storia, non perché fosse pronto ed io non posso permettermi di tenere una bomba ad orologeria a casa ora come ora-

-Sarebbe dovuto tornare comunque prima o poi-
-Ma non così- solleva di colpo il busto, rischiando di far sbattere le nostre teste. –Scusa-
-Siamo sicuri che il problema sia solo questo, vero?-
-E quale dovrebbe essere sennò?- assottiglio le labbra, e lui sospira. –Non c'entra niente-
-Che ti diceva quando era ancora lì?-
-Mi chiedeva qualche volta di te ma non si è mai sbilanciato, quindi presumo che, finalmente, gli sia passata-
-Beh questa è una buona notizia no?- passo entrambe le mani tra i capelli di Daniel, per poi posarle sulle sue guance. –Sono diventati davvero lunghi-
-Sì infatti credo che sia arrivato il momento di tagliarli-
-A me piacciono-
-Rosebelleee-
-Dico sul serio, sei bellissimo così-
-Io sono bellissimo sempre-
-Ho bisogno di voi due- io e Daniel alziamo lo sguardo. Luke è davanti a noi, con le mani cacciate in tasca, che si dondola avanti e indietro. –Se avete finito di fare i piccioncini-
-Che è successo? Credevo che il problema con Lucy fosse risolto-
-Infatti non riguarda lei ma voi due, in particolar modo te Daniel- il diretto interessante corruga la fronte e, insieme, ci alziamo. –Non so come dirtelo-
-Che è successo?-
-Tua madre si è uccisa sta notte nella sua cella- mi volto immediatamente verso Daniel il cui volto, tuttavia, non sembra tradire alcuna emozione a riguardo, fatta eccezione per le iridi che sono appena diventate viola.
-Come è potuto succedere? Non poteva entrare niente lì dentro-
-Ma, qualcuno, potrebbe essere entrato e averle dato una mano- risponde Daniel. –E con qualcuno intendo Mike. Il sacrificio del padre, ti ricordi? E' stato quello della madre-
-Tuo padre vuole parlarti comunque-
-Non è una priorità in questo momento. Se mia madre si è sacrificata per lui, allora è tornato in carne ed ossa, e quindi possiamo rintracciarlo prima che arrivi a Rose-
-Daniel hai appena saputo che tua madre è morta, non dovremmo parlarne?-
-Se ne è andata quando avevo quindici anni, da quando è tornata ha portato solo guai e non ha fatto altro che mentirmi, perciò direi che non è necessario- sospiro, passandomi le mani tra i capelli –Sto bene Rose, dico sul serio. Ma ora andiamo in qualche aula studio e rintracciamo quel bastardo-
-In realtà io e Rose avremmo una simulazione diplomatica a cui partecipare-
-Okay non preoccupatevi, posso farcela anche da solo-
-Non hai mai rintracciato nessuno prima d'ora-
-Posso farcela- afferra il mio volto tra le mani e mi stampa un bacio. –Voi due divertitevi, ci vediamo dopo- osserviamo il ragazzo dirigersi a passo svelto verso la biblioteca e, per un attimo, sono tentata di seguirlo per evitare che faccia casini.
-Mi aspettavo una reazione diversa-
-Dovevi dirlo prima a me infatti-

-L'ho appena saputo!-
-A proposito, perché Derek non ha chiamato me?- il ragazzo scrolla le spalle. –E' a me che si rivolge quando c'è da parlare con Daniel-
-Rose non lo so, vi ho detto quello che sapevo, non mi aspettavo mica il terzo grado-
-E' solo che sono sempre stata io quella che...- mi blocco e, in quel momento, realizzo. –Ha paura che Mike controlli ancora la mia mente, perciò mi chiedo: che cosa c'è che non deve sapere?-
-Derek è convinto che Mike sia riuscito ad accedere alla cella attraverso i ricordi nella tua testa e, siccome ha un piano ben preciso, ha chiamato me piuttosto che te-
-Fa sul serio?? Non faccio sogni da mesi!-
-Lo so Rose, ma come ha fatto lui a sapere dove fosse? Hai visto anche tu tutti i livelli di sicurezza che avete dovuto attraversare-
-Non è entrato nella mia testa-
-Come fai a saperlo?-
-E' una cosa che sento ogni volta, fidati-
-Beh comunque non sono io quello a cui devi chiedere delle spiegazioni-
-Chiamerò Derek più tardi, adesso andiamo-
-E con Daniel che facciamo?-
-A meno che tu non voglia saltare la simulazione, non possiamo fare altro che aspettare e pregare affinché non faccia qualche cazzata-
-Sai che potrebbe benissimo andare a cercarlo?-
-Lo so- stacco dal collo la collana col ciondolo a forma di cuore e vi giro sopra l'indice un paio di volte. Un filo d'orato l'avvolge, prima di scomparire.
-Che hai fatto?-
-Se Daniel dovesse allontanarsi, essere ferito o usare più magia del solito, lo sentirò. Era un trucchetto che utilizzava lui fino a qualche anno fa per capire cosa stessi combinando, l'ho soltanto riattivato-
-E' fantastico notare come, con voi due, il concetto di privacy non esista totalmente-
-Abbiamo utilizzato il mio mantello dell'invisibilità per spiarti, ancora ti stupisci?-
-No- esclama. Riattacco la collana e, finalmente, entriamo in aula. Non sono per niente tranquilla nel sapere Daniel solo dopo aver appreso della morte della madre, ma so benissimo che, per come è fatto, continuerebbe a ripetere che sta bene fino allo sfinimento (o, quantomeno, fino al cedimento). –Ho davvero paura per lui-
-Anche io ma purtroppo, standogli addosso, potremmo ottenere l'effetto contrario-
-Perché il tuo ragazzo è talmente complicato?-
-Non lo so, sono anni che me lo chiedo, ormai mi sono rassegnata-

-Come fai ad essere tanto zen a riguardo?-
-E quando sono zen perché sono zen, e quando sono ansiosa perché sono ansiosa...decidetevi una volta per tutte-
-Scusa- esclama, assottigliando le labbra.
-Se fosse per me, in questo momento, sarei con lui, ma so benissimo che Daniel non vuole, quindi non posso fare altro che lasciarlo libero-
-Non volevo metterlo in dubbio, mi dispiace che tu abbia pensato questo-
-E' tutto okay- mi massaggio la fronte, per poi sospirare. –Adesso, però, andiamo, siamo già in ritardo-
-Agli ordini capo-
Daniel
-Che stai facendo?- sussulto, notando Ellen dirigersi a passo svelto verso il mio tavolo.
-Toglimi una curiosità: mi segui di tanto in tanto?-
-Hai dimenticato che frequentiamo entrambi medicina?-
-Non sto mentendo in dubbio questo, semplicemente mi sembra strano di vederti spuntare sempre qui-
-La biblioteca è un luogo pubblico-
-E com'è che, quando sono con Rose e Luke, non ti vedo mai nei paraggi?-
-Mi tengo alla larga- si siede di fronte a me. –Stai provando a fare un incantesimo di localizzazione per caso?-
-No-
-Invece sì, la pagina è quella- chiudo velocemente il libro, schiarendomi la voce. –Sei un angelo, non puoi farlo-
-Stavo soltanto leggendo-
-Che è successo?- mi limito a scrollare le spalle. –Oh andiamo, ancora col gioco del silenzio-
-Non capisco per quale motivo credi sempre che ci sia qualche arcano mistero da risolvere, ti posso assicurare che non è sempre così-
-Ti conosco bene, so quando mi stai nascondendo qualcosa-
-No in realtà, non credo proprio-
-Invece sì. Penso che non abbia capito come funzioni nell'ultimo anno e mezzo?-
-Ellen non cercare sempre il pelo nell'uovo- incrocio le braccia al petto. Non sono riuscito a rintracciare Mike, credevo che il cinquanta percento di DNA che ci unisce avrebbe, in qualche modo, aiutato, ma mi sbagliavo.
-Sei diventato noioso-
-Lo spero, eviterei di attirare i problemi-
-Quindi c'è qualche problema-
-No-
-Com'è che Albus è ritornato?-
-Perché è guarito, semplice- mi stringo nelle spalle. –Mica poteva stare chiuso lì dentro per sempre-
-Pensi che, soltanto perché mi hanno privato dei miei poteri, io sia totalmente esclusa dal mondo magico?-
-Non ne ho la più pallida idea Ellen, l'unica cosa che so è che tu te la stai cantando e tu te la stai suonando-
-So tutto di Mike- esclama, roteando gli occhi. –So che ha posseduto Albus e che lui e Audrey sono tornati per proteggere Rose. E' lei che sta cercando no?-
-Non necessariamente, ma è sempre meglio tenere un occhio aperto- non mi fido di Ellen. Ho visto a cosa è arrivata mia madre e, sapendo quanto anche lei odi Rose, non voglio che possano venirle in mente strani idee. –E' più che altro per l'influenza che ha su di lei-
-Ho sentito anche questo, le ha fatto visita un bel po' di volte in questi mesi-
-E' da un po' che non si fa più vedere, per sua fortuna-
-Attenzione, ricordati che stai parlando di tuo fratello- mi irrigidisco di colpo. Pensavo che la voce non fosse trapelata, visto che sia mio nonno Richard che Derek preferiscono lavare i panni sporchi in famiglia. –L'ho scoperto lo scorso anno rilassati-
-Ah già vero, tutta la storia dell'essere superiore-
-Sì, quella che mi ha fatto perdere ogni cosa-
-Non eri propriamente innocente-
-E' tornato dopo che hai estratto il tuo gemello dal petto non è così?-
-Come diamine fai a sapere tutte queste cose me lo spieghi?!-
-Mi avrai anche tagliato fuori dalla tua vita, ma questo non significa che io abbia fatto lo stesso-
-Questo è stalking, lo sai?-
-Non esagerare-
-Non esagero per niente. Chi hai corrotto per avere queste informazioni?-
-Si dice il peccato, non il peccatore, e ora so per certo che stavi tentando di fare un incantesimo di localizzazione-
-Ti ho già detto di no-
-Che tra l'altro non può riuscirti, visto che sei un angelo-
-Hai finito Ellen? Mi stai facendo venire il mal di testa-
-Hai gli occhi viola- mormora. –Viola scuro-
-Ora mi passa-
-No perché non c'è Rose. O quantomeno, ripeti sempre che è l'unica che riesce a farteli tornare azzurri immediatamente-
-Sei tu che l'hai nominata questa volta-
-Ti ho letto nel pensiero-
-No, sto diventando semplicemente troppo prevedibile, e questo non è un bene-
-Quindi è vero quel che si dice in giro, il figlio di Morsein è tra noi-
-E' ancora in forma gassosa, può solo possedere la gente e rompere le scatole nei sogni-
-Perché ho come l'impressione che tu mi nasconda qualcosa?-
-Ti sei mai accorta che facciamo sempre gli stessi discorsi?- cerco di sviare il discorso come meglio posso. Non mi fido di lei, per niente, e meno cosa sa meglio è. Mike potrebbe servirsi di lei e della sua rabbia per arrivare a Rose e, in questo momento, non abbiamo bisogno di altri nemici. –Tu che pensi ti nasconda qualcosa, tu che diventi sospettosa, tu che odi Rose...è sempre la solita solfa-
-E, come al solito, non ottengo risposte-
-Non ottieni le risposte che vorresti, il che è diverso. Vorresti che ti dicessi che lascerò Rose, che sono innamorata di te eccetera eccetera-
-Io sono sempre convinta che tra noi ci sia qualcosa, ma tu sei troppo affezionata a Rose per tirarti indietro-
-Certo che sei davvero testarda-
-Non t'interesserei, se così non fosse-
-Io, comunque, ero venuto qui per studiare-
-Ed io sono arrivata e ti ho salvato dalla noia- mi limito ad assottigliare le labbra. In realtà vorrei che se ne andasse, devo trovare un modo per poter rintracciare Mike prima che accada qualcosa di brutto, prima che accada a Rose qualcosa di brutto. –Su coraggio ammettilo-
-Non importa tanto, qualsiasi cosa io dica non ti va bene-
-Sei sulla difensiva-
-Sono realista e, soprattutto, come ti ho detto prima, facciamo sempre gli stessi identici discorsi- incrocio le braccia al petto, scrollando le spalle.
-Non mi hai comunque detto che cosa ci fai qui-
-Avevo un po' di tempo libero e ho pensato di fare un salto in biblioteca a studiare, e poi sei arrivata tu-
-Da quello che si dice non hai mai aperto un libro di magia in tutta la tua vita-
-Questo non è vero, l'ho già fatto altre volte. E, tra l'altro, c'è sempre una prima volta nella vita- Ellen, a quel punto, afferra velocemente il libro e lo riapre alla pagina di prima.
-Incantesimo di localizzazione, avevo ragione-
-Mamma mia ti sei proprio fissata-
-Però avevo ragione. E chissà su quante altre cose ancora!-
-Adesso non montarti la testa okay? Volevo solo fare una prova, tutto qui-
-Perché stai cercando di localizzare Mike-
-Sto facendo un favore a tutta la comunità, credimi-
-Ma in primis a Rose-
-Non ho intenzione di iniziare questo discorso-
-Comunque io potrei aiutarti- mi porge nuovamente il libro e si stringe nelle spalle.
-Come? Non hai poteri-
-Vero, ma ricordati con chi lavoravo fino allo scorso anno: conosco qualsiasi creatura magica nei dintorni e so esattamente a chi rivolgermi per risolvere il tuo problema-
-Non è un problema, ci sono Rose e Daisy che possono rintracciarlo in men che non si dica-
-C'è qualcos'altro sotto-
-No- mi massaggio il ponte del naso. –Te lo posso assicurare-
-Sembri...strano, ecco tutto-
-Posso evitare di rispondere? Sono stanco...-
-Sì- annuisce. –Ma non so Daniel, hai qualcosa che non mi convince-
-Sono semplicemente stressato per tutta questa storia di Mark, non mi piace rimanere con le mani in mano-
-L'ho notato, sei abbastanza...iperattivo quando vuoi-
-Qualche anno fa ero anche peggio fidati, ne ho combinate di tutti i colori-
-Lo so sciocchino- allunga una mano verso la mia guancia e la strizza. –Abbiamo fatto delle ricerche su di te e abbiamo scavato davvero a fondo. Sapevamo di Rebecca, di Skyler, del Consiglio che ti ha sempre ostacolato, di Rose, del rapporto con tua madre...- sussulto appena. Si è sacrificata per Mike, si è sacrificata per lui senza pensarci due volte, nonostante sia cattivo e l'avesse abbandonato quando era ancora in faccia. –Solo così potevamo condurti dalla nostra parte-
-Hai dimenticato che il vostro piano è fallito?-
-Vero, però vorrei ricordarti che c'è stato u momento in cui tu eri molto contento di far parte della società, e hai persino accusato Rose di essere paranoica-
-Anche Luke ne era entusiasta, suo padre era uno dei membri una trentina di anni fa-
-Quando ancora noi non eravamo al potere lo so, lo so...dovreste provare a istituirla di nuovo-
-Beh comunque non avete studiato a dovere- mi stringo nelle spalle.
-Abbiamo calcolato male il fattore Rose. Eravamo convinti di potervi mettere l'uno contro l'altra sfruttando il tuo passato da playboy ma, a quanto pare, tu sei incorruttibile e lei ha troppa fiducia in te-
-Siamo invincibili, che posso dire-
-Per un momento ho seriamente pensato di averla fatta vacillare. Quando se ne è andata a Parigi vi abbiamo dati per spacciati, finiti ma, invece, dopo l'estate, siete tornati, e lei aveva un lampadario sul dito-
-Quell'anello farà una brutta fine, me lo sento, siete tutti fissati-
-Perché è enorme, quanto lo hai pagato?-
-Non sono cose che si chiedono Ellen!-
-Oh mio dio, sei talmente oltraggiato- scoppia a ridere sonoramente. –Sembri sul punto di scoppiare-
-Ho un mal di testa allucinante- mi massaggio il ponte del naso. –Mi sembra di avere qualcosa che pressi costantemente contro la calotta cranica-
-Credo che tu stia pensando talmente tanto che il tuo cervello si è gonfiato e non entra più nella tua testa-
-Probabilmente hai ragione- incrocio le braccia e piego leggermente il collo indietro. –Ho sempre tremila pensieri, tremila preoccupazioni, ansie...non riesco mai a liberarmene del tutto, mi sta sempre addosso-
-Praticamente Rose ti ha trasmesso il suo stato d'animo- abbasso il capo e guardo Ellen. –Non puoi dirmi che non è vero, credo di non averla mai vista tranquilla da quando la conosco-
-Questo è vero, ma lei non c'entra niente, sono io che quello che rimugina troppo sulle cose- mi passo le mani sul volto. Prima non ero così, anzi, ero quello che non prendeva mai le cose sul serio e che se ne fregava alla grande, come dimostrato da tutte le volte che i ragazzi mi hanno dato addosso negli anni. –Però sì è vero, sto assumendo comportamenti tipici suoi-
-Tu che mi dai ragione, un evento più unico che raro- esclama. –Allora, vuoi una mano o no?-
-Non ti preoccupare, sono sicuro che potrò risolvere tranquillamente questo problema a casa-
-Non ti fidi?-
-Ma no figurati, semplicemente non voglio allontanarmi da Rose-
-Quindi è di Luke che non ti fidi-
-Neanche questo è il problema, è che preferisco starle il più vicino possibile così, qualsiasi cosa accada, so di aver fatto tutto il possibile-
-Mio dio, sei davvero un eroe romantico Daniel- porta una mano sulla fronte, fingendo uno svenimento. –Sempre pronto a salvare la damigella in difficoltà-
-Smettila Ellen dai, è una cosa seria questa-
-Con voi è sempre tutto serio, il tasso di drammaticità è alle stelle quando si parla di te e del tuo gruppetto-
-Tu hai capito che Mike può essere davvero pericolo vero?-
-So che non lo è mai stato in passato, neanche quando era in vita-
-Su questo non ci metterei la mano sul fuoco-
-Lo ha ucciso il nonno di Rose mentre cercava di prendere l'urna con le ceneri di suo padre, quanto pensi possa essere stato difficile?-
-Si vede che non hai mai avuto a che fare con Morsein e con gli Psuché. Sono più furbi di quel che danno a vedere e ogni singola cosa che fanno ha un secondo fine, fidati-
-Pensi che io sia una stupida? O che non capisca?-
-No, semplicemente che non ti sei mai trovata davanti ad una situazione del genere, questo non puoi negarlo-
-Abbiamo combattuto contro di voi in compenso, e non è stata una passeggiata-
-In effetti hai ragione, siamo parecchio forti-
-Adesso non esagerare-
-Daniel- ci voltiamo entrambi. Rose è in piedi di fronte a noi.
-Non avevi lezione?-
-Pausa, ero venuta a controllare come stessi-
-Sta bene- si affretta a rispondere Ellen. –Dì la verità, sapevi che ero con lui-
-Per quanto possa sembrarti assurdo la mia vita non gira intorno a te-
-Sto bene, davvero- non risponde, limitandosi a indicare gli occhi. –Ora passa-
-Mmh mmh- si avvicina e avvolge le braccia intorno al mio collo. –Che hai combinato nel frattempo?-
-L'incantesimo non gli è riuscito- esclama Ellen. Rose mi guarda, non troppo contenta. –E' stato più muto di una tomba, ma non ci voleva un genio per capire che state cercando di rintracciare Mike-
-Non ho detto niente, te lo giuro- mi volto verso di lei.
-Allora è vero che non ti fidi-
-Evitiamo semplicemente di spargere la voce, sono dappertutto- mi affretto a dire.
-Sei paranoico- Ellen annuisce. –I tuoi occhi sono ritornati azzurri comunque-
-Lo immaginavo-
-Questo lo prendo io- tocca il libro e, improvvisamente, esso scompare. –Meglio non farlo girare troppo-
-Luke?-
-E' rimasto in aula, ed io sto tornando da lui, anche perché devo andare in bagno-
-Va bene- poggia un bacio sulla mia testa e si allontana.
-Non combinare danni-
-No tranquilla, ci vediamo tra un'ora-
-Ciao-
-Non si fida proprio di me-
-Non è che tu abbia dimostrato il contrario lo scorso anno...e comunque ha fatto bene, qualcuno avrebbe potuto prenderlo per sbaglio-
-Sei mai andato contro qualcosa che ha detto o fatto?-
-Sì- rispondo, senza pensarci due volte. –Più volte di quello che mi piaccia ammettere-
-Non sembrerebbe-
-Ellen basta dai, sai che mi scoccia parlare di queste cose-
-Come sempre-
-Ellen- mi lamento. –Finiscila-
-Va bene va bene, come vuoi- alza le mani. –Posso aiutarti in qualche modo?-
-Non ti preoccupare, abbiamo tutto sotto controllo-
-Non mi è sembrato-
-Ellen-
-E' la ventesima volta che mi nomini, non te lo vorrei dire-
-Perché mi stai davvero stressando, come sempre dopotutto-
-Sei cattivo con me-
-Sei tu che mi porti all'esasperazione!- sbotta. –Ogni volta che parliamo finisce sempre così-
-Perché non mi ascolti!- gonfio le guance. –Ti posso assicurare che non è bello dover combattere continuamente con la persona che ami- la ragazza si blocca, impallidendo rapidamente.
-Come fai ad amare una persona con cui hai rapporti minimi?-
-Mi è uscito per sbaglio, non montarti la testa-
-Non me la sto montando sono, più che altro, spaventato-
-Non capisco se ti faccio più paura io o la possibilità di provare qualcosa per me-
-Non è questo-
-E allora perché ti sono diventati di nuovo gli occhi viola?-
-Che cazzo- sbatto velocemente le palpebre. Che cosa mi sta prendendo? –C'è qualcosa che non va-
-Forse, a furia di reprimere i tuoi sentimenti, il tuo organismo si sta ribellando-
-Non è così che funziona, te lo posso assicurare-
-Riguardo a quello che ti ho detto prima...-
-Dimentichiamocene entrambi okay?- i suoi occhi si inumidiscono, il suo labbro inizia a tremare. –Ti prego, non fare così-
-Non sto facendo niente-
-Stai per scoppiare a piangere-
-Oh figurati, non sono il tipo lo sai-
-Ehi- allungo una mano verso di lei, sfiorando il suo palmo. –Non mi piace vederti in questo stato-
-Credevo che non ti importasse niente di me-
-Questo è quello che pensi tu. Nonostante quel che hai fatto lo scorso anno, non dimentico che, tutto sommato, con te stavo bene-
-Interrompo qualcosa?- Albus compare accanto al nostro tavolo ed io sussulto. –Non ti preoccupare, se ne sono andati tutti-
-Non me ne sono accorto-
-Strano- sorride. –Comunque c'è tuo padre a casa, volevo avvertirti-
-E per quale motivo?-
-Penso...insomma...- si schiarisce la voce. –Mi dispiace tantissimo per tua madre. So che non andavate per niente d'accordo, però deve essere dura lo stesso-
-Cosa è successo a tua madre?- domanda Ellen.
-Niente degno di nota- la liquido.
-E' morta. Si è suicidata con l'aiuto di Mike, e penso che lo abbia fatto per poter ritornare in vita completamente- guardo Albus e scuoto la testa. Non possiamo fidarci di lei, per quel che ne sappiamo, potrebbe lavorare con il mi fratellastro soltanto per potersi liberare di Rose.
La cosa che mi preoccupa di più, tuttavia, è quello che potrebbe riferirle: ciò che ha visto potrebbe essere facilmente equivocabile, ed io non voglio problemi con Rose in questo momento, non dopo che il nostro rapporto ha finalmente trovato un equilibrio. 

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