Oh I can't stop you putting roots in my dreamland


-Ciao- Daniel esce dalla lezione e, non appena mi vede, corruga la fronte. –Non sei molto felice di vedermi-

-No è che, insomma, è quasi ora di pranzo, quindi mi aspettavo di trovarti a mensa con Luke-

-Pensavo che saremmo potuti uscire fuori dal campus e parlare. Insomma sono passati due giorni e...-

-Avete di nuovo problemi?- cinguetta Ellen, con gli occhi che brillano. –Sapevo che non sareste durati-

-Sai hai ragione, è meglio pranzare fuori-

-Ho già parlato con Luke, rimarrà in biblioteca a studiare come un forsennato per il test intermedio che abbiamo a metà settimana, è rimasto un pochino indietro-

-Okay allora andiamo- mi raggiunge e avvolge un braccio intorno alle mie spalle.

Non abbiamo parlato molto nelle ultime quarantottore, ci siamo limitati a continuare come se niente fosse, ma io conosco Daniel, e so che c'è qualcosa che non va. –Perché sei tanto in ansia?-

-Lo sai-

-Non sono arrabbiato con te, te l'ho già detto-

-Ma non sei nemmeno tranquillo-

-Hai comunque agito alle mie spalle, cosa che ho fatto anche io in passato e che mi hai rinfacciato un bel po' di volte-

-Mi sono sempre sopravvalutata troppo. Sempre eretta a paladina della giustizia e della verità, e poi sono quella che ha combinato più casini di tutti, e che ha ferito più persone di tutte quante-

-Ehi- Daniel si ferma. Toglie il braccio dalle mie spalle e afferra la mia mano, curvando appena le labbra in un sorriso. –Non è cambiato niente okay? Sono un po' sulle mie, ma ti posso assicurare che non c'è alcuna crisi all'orizzonte-

-E' la nostra ultima...-

-Greyson, prendi un respiro profondo, stai andando in panico-

-Perché so quello che ho fatto e so quanto posso averti ferito. Ti sei sempre fidato ciecamente di me, ripetevi sempre che ero l'unica che non ti aveva mai deluso ed eccoci qui invece. Mi dispiace davvero, l'ultima cosa che voglio è che ci lasciamo, io ho bisogno di te- il ragazzo mi guarda, le sue labbra si curvano. –Non dirlo a nessuno-

-Oooh non solo lo dirò in giro, ma te lo rinfaccerò per tutta la vita-

-Non oseresti-

-Sai che hai le guance tutte rosse?-

-Daniel-

-Tu hai bisogno di me...non me lo avevi mai detto in tutti questi anni, neanche dopo il suicidio-

-Daniel-

-Rose ha bisogno di me, Rose ha bisogno di me- inizia a cantilenare. –Rose ha bisogno di me-

-Perché non mi sto mai zitta- a quel punto il ragazzo molla la mia mano ed inizia a correre per tutto il campus, ripetendo la frase come un disco rotto. –Un comportamento molto maturo Manson-

-Rose ha bisogno di me- dondola la testa da una parte all'altra, ridacchiando.

-Tutta colpa tua Rosebelle, se tu che te lo sei scelto, hai persino pianto per lui, e continui a farlo, a dir la verità- roteo gli occhi e, a quel punto, decido di inseguirlo. E' la giornata adatta per gli stivaletti col tacco.

-Smettila di fare così-

-Così come?-

-Come un bambino, le persone ci guardano!- continuiamo a correre per il campus, schivando i passanti che ci fissano quasi inorriditi. –Sono rappresentante degli studenti, ho una reputazione da mantenere, non voglio che tutti pensino che sia una pazza come ai tempi della Marymount- a quel punto si ferma di colpo, io inciampo con la punta delle scarpe e finisco su di lui. -Auh-

-Sono cambiate tante cose degli anni, ma non la tua sbadataggine-

-Lo so lo so- mi passa una mano tra i capelli. –Hai finito di mettermi in imbarazzo?-

-Ti rieleggeranno comunque-

-Voglio che mi prendano sul serio, non tutti lo fanno, specialmente i ragazzi. Per la maggior parte di loro sono solo un bel faccino-

-E un gran bel paio di gambe, e un sedere...-

-Ho capito il concetto Daniel, non era davvero necessario-

-A parte gli scherzi, lo scorso anno sei stata brava, e con la storia dell'associazione avrai sicuramente il voto delle ragazze. Hai aiutato molte di loro a parlare degli abusi che hanno subito, non è una cosa da poco-

-Sai quante che, più della metà, hanno subito delle molestie? E' assurdo quanto schifo faccia il mondo lì fuori-

-Hai perfettamente ragione- mormora. –Ma ora andiamo su, ho una gran fame-

💛💛💛💛

-Non stai mangiando nemmeno il sushi, che ti succede?- sposto un roll con le bacchette, sbuffando. –Devi stare tranquilla Rose-

-Mi sembra strano che tu non ti sia arrabbiato, ecco tutto. Ho solo paura che, a lungo andare, possa diventare qualcosa da rinfacciarmi-

-Quindi avresti preferito che ti urlassi in faccia o cose del genere?-

-Sì...almeno credo-

-Rose è ovvio che io sia deluso da quel che hai fatto, ma penso che la nostra relazione sia arrivata ad un punto tale che non è necessario avere queste sfuriate per ogni minima cosa. Nel senso, siamo talmente in sintonia l'uno con l'altra, che ho capito perché lo hai fatto. Questo non vuol dire che lo condivida, ma lo capisco-

-Mi sento uno schifo se ti può consolare-

-O, per caso, perché non fai altro che vomitare?- sbatto un paio di volte le palpebre. Come diamine ha fatto a scoprirlo? Non può leggere nella mia mente-

-Di che stai parlando?-

-Era da un po' che mi scervellavo in realtà. Non borbotti più quando ti propongo di mangiare fuori, prendi persino il dolce però, ogni volta, vai in bagno prima che possa ordinarlo. Ieri sera ho capito il perché, e mi sono dato dello stupido per non averci pensato prima, era talmente palese. E poi me lo ha confermato Diana-

-Devo preoccuparmi di questa inusuale e inaspettata intimità tra te e Diana?-

-Ed io devo preoccuparmi del fatto che sei bulimica?-

-Non sono bulimica- esclamo. –Se lo fossi, sarei più magra, e poi ho tutto sotto controllo-

-Vorrei che venissi con me dalla mia psicologa-

-Non ne ho bisogno-

-Rosebelle, per quanto ancora vorrai andare avanti evitando il problema?-

-Non ho alcun problema. Non lo faccio sempre, soltanto quando mangio troppo-

-Studio medicina, senza contare che ho a che fare con te da un bel po' di tempo, credo di sapere di che cosa parlo- scuoto la testa e, per dimostrargli che si sbaglia, mango il roll che avevo spostato prima. –Adesso ti stai comportando come un'immatura-

-Possiamo parlare di altro?-

-Che ti ha detto Celeste dopo che me ne sono andato? Ha capito di chi si tratta?-

-No, quindi dovrai fare una visitina alle tue due ex-

-Tre mi sa, non abbiamo contato la Miller, ma di lei mi occuperò quando torneremo a New Orleans-

-Dov'è Rebecca?-

-Stranamente qui a New York. Non chiedermi perché, non ne ho la più pallida idea, ma ti posso assicurare che non ci sono stati contatti tra di noi-

-Lo so, me lo avresti detto-

-Vuoi venire con me quando parlerò con loro?-

-Mi mancava quell'adrenalina che provo quando rischio la vita- scoppia a ridere, scuotendo la testa. –Pensavo volessi parlarci da solo-

-Ed era così, però non voglio che ti parta qualcuno dei tuoi soliti trip, onestamente abbiamo lavorato davvero tanto per essere dove siamo adesso, non ho alcuna intenzione di fare passi indietro-

-Dovrò nascondere l'anello-

-Oh chi se ne frega Greyson, non ti torcerebbero nemmeno un capello, lo sai-

-Okay va bene, da chi cominciamo?-

-Da Skyler oggi pomeriggio-

-Devo studiare, rimandiamo a sabato mattina-

-Sabato mattina?-

-E' dopodomani Daniel-

-Oh- esclama. –Credo di aver perso la cognizione del tempo-

-Me ne sono accorta-

-Dopo Halloween i giorni sono stati un po' confusi-

-Mi dispiace, è stata colpa mia-

-Ti ho già detto che non devi preoccuparti-

-Posso chiederti una cosa?- prendo a giocherellare con l'ultima porzione di cheesecake nel piatto, tutto per evitare il suo sguardo.

-Spara-

-E' stata Diana a riuscire a calmarti e a farti tornare a casa?- non so per quale motivo il cuore mi batta tanto forte nel petto, e non so nemmeno perché gli abbia domandato una cosa del genere. Non posso avere dubbi su Daniel, non dopo tutto questo tempo.

-Diana mi ha trovato ed ha iniziato a blaterare su come io mi sentissi tradito, ma io volevo solo che mi lasciasse stare. Sono ritornato perché ho percepito il tuo malessere, e mi sono teletrasportato in camera tua. Dopo aver appurato che stavi dormendo e che dormivi, sono andato da Luke a chiedergli spiegazioni-

-Quindi quando ti ho visto in camera mia...-

-Ero lì già da un bel po', aspettavo soltanto che ti svegliassi- a quel punto alzo lo sguardo, trovando il ragazzo che mi sorride. –Pensavo che fossi più sicura della nostra relazione adesso-

-Lo sono, però sai, di solito sono io quella che riesce a calmarti e a farti ragionare, è stato il mio compito fin da sempre, ed io non so, mi sono sentita...strana-

-Sei ancora tu, non ti preoccupare. Piuttosto, siete riusciti a scoprire qualcosa con la vostra piccola seduta spiritica?-

-Non è stata...Luke mi aveva assicurato che non lo fosse-

-Ho i miei dubbi-

-Comunque no, ho soltanto iniziato a sentire delle voci, solo che erano così tante che non riuscivo a capire che cosa stessero dicendo- il suo viso cambia radicalmente d'espressione, le sue iridi si colorano di viola. –Non era come quella volta, te lo posso assicurare-

-Rose, se ci dovesse essere qualcosa che ti turba o che ti fa stare male...-

-Te lo direi, ma io sto bene, sono felice, nonostante i piccoli incidenti degli ultimi giorni-

-L'ultima cosa che vorrei...-

-Lo so- assottiglia le labbra, per poi annuire. –Ma ora devo tornare al campus. Voglio dare una mano a Luke, senza contare che, alle cinque, ho l'allenamento con la squadra di calcio-

-Non riesco ancora a credere che ti abbiano preso-

-Ah ah ah, spiritoso, guarda che non sono totalmente un'imbranata-

-Oh ti prego, ti sei fatta più male tu cadendo che io combattendo-

-Non è assolutamente vero-

-Ne sei sicura?- chiede al cameriere di portare il conto, paga ed usciamo di lì.

-Quanto ti odio-

-Ancora con questo giochino?-

-Sei davvero...- nel muovere le mani, l'anello vola dal mio dito, ma Daniel riesce a prenderlo prima che cada per terra. –Questa è nuova-

-Devono esserti dimagrite le dita-

-Non è possibile-

-Allora come lo spieghi quel che è appena successo? Ti stava bene quando te l'ho regalato- prende la mia mano e infila nuovamente l'anello. –Forse dovrei portarlo a stringere-

-Non è necessario-

-L'ultima cosa che vorrei è che lo perdessi-

-Non accadrà-

-Perché non vuoi...-

-Perché il mio peso non è stabile lo sai, e se poi dovessi ingrassare di nuovo? Non mi starebbe bene- mi guarda, sospirando. –Potrei o non potrei avere un problema col cibo-

-Dio ti ringrazio, lo hai ammesso finalmente-

-Ma è tutto sotto controllo-

-Ah ah-

-Quanto ti odio- avvolge un braccio intorno alle mie spalle, mi stringe e mi schiocca un bacio sulla fronte. –Mi dispiace-

-Smettila di ripeterlo, sembri un disco rotto-

-Ho temuto davvero che mi lasciassi-

-Ma figurati, non penso che ci sia qualcosa che tu possa fare per spingermi ad una simile decisione, probabilmente ti perdonerei anche se mi tradissi-

-Che è la cosa che odio di più al mondo quindi, in pratica, sei in una botte di ferro-

-Esatto- esclama, contento. –E' così che funzionano le relazioni-

-E' così che funzionano le relazioni secondo Daniel Manson-

-Esatto anche questo-

-Pensi che ce la faremo sul serio? A rimanere insieme per sempre intendo-

-E' quello che spero a dir la verità, ma perché pensi a queste cose? E' sempre per la storia di mia madre?-

-Sì perché sapevo che sarebbe finita male, se tu lo avessi scoperto, eppure ci sono andata lo stesso, io...-

-Rose rilassati, stai diventando rossa come un pomodoro-

-Devo...-

-Sì, decisamente- mi passa una mano tra i capelli, sospirando. –Devo dire che è lusinghiero sapere che la nostra relazione ti sta tanto al cuore-

-Io ti amo Daniel Manson, penso che sia stata una reazione normale-

-E' che...- si schiarisce la voce. Le sue dita si incastrano con le mie, sorrido. –E' dal terzo anno che sei diventata fredda con tutti, persino con me, ci hai messo tanto per dirmi che mi amavi, quindi, ancora mi fa un po' effetto-

-Lo so, mi dispiace, ero sulla difensiva, e anche abbastanza incazzata con tutti voi-

-In quel periodo era comprensibile, ma poi?-

-Stai tentando di psicanalizzarmi per caso?-

-Non è il tuo di compito?-

-Touché-

-Solo...Rose, quello che fai dopo che mangi...-

-E' tutto sotto controllo-

-Vorrei che ne parlassi con la mia psicologa-

-Se acconsento, mi lascerai in pace?-

-Sì-

-Allora va bene, lo farò, ma devi promettermi che non dirai niente a Isebelle-

-Promesso-

-Che bello essere maturati, avremmo dovuto farlo molto tempo prima- ritorniamo al campus. Sta iniziando a fare freddo, perciò non ci sono più tanti ragazzi seduti sul prato, si saranno tutti rintanati nella biblioteca o in qualche sala studio. –Okay, raggiungo Luke-

-Posso venire con te? Non ho niente da fare-

-Stai cercando di evitare Ellen per caso?-

-Sì onestamente. Ha sentito quel che ha detto prima no? E' convinta che ci siano problemi tra di noi-

-Credo che dovrebbe trovarsi un hobby, da cotta ad ossessione il passo è breve-

-Sì hai ragione. Alle volte essere tanto bello è una condanna-

-Pallone gonfiato-

-Era quasi una settimana che non me lo dicevi-

-Allora devo recuperare- entriamo in biblioteca ed io mi dirigo verso la stanza che Luke ha prenotato. Se lo conosco almeno un pochino, avrà prenotato sempre la stessa.

-Dove stiamo andando?-

-Io e Luke siamo entrambi molto superstiziosi, ogni volta che dobbiamo studiare qui, andiamo sempre nella stessa stanza, quella che abbiamo usato per il primo esame-

-Sotto questo punto di vista sei fissata comunque. Sei abitudinaria, ti basi su dei delicati equilibri che, appena vengono scossi, ti fanno tremare-

-Perché mi stai psicanalizzando?-

-Tu lo fai da una vita-

-Non rispondere sempre così-

-Sei ancora nervosa-

-Daniel- apro la porta dell'ultima stanza della biblioteca, Luke fa un salto dalla sedia. –Ciao raggio di sole-

-Come facevi a sapere che ero qui?-

-Non abbiamo mai cambiato posto negli ultimi due anni, quindi-

-Ah già vero- si passa una mano tra i capelli. Io e l'altro ragazzo ci accomodiamo davanti a lui, che non ha per niente una bella cera. –Sono disperato Rose-

-Abbiamo ancora qualche giorno, prendi un respiro profondo e respira-

-Tu perché sei qui in tutto ciò?-

-Non avevo niente da fare, sapete che non ho legato molto con i miei compagni di corso-

-A parte Ellen ovviamente-

-Esatto, e restare fuori dal suo raggio d'azione e da quello del fan club è lo scopo di questo semestre-

-Che fatica essere Daniel Manson-

-Vuoi fare a cambio?-

-Buoni animaletti, non iniziate a litigare-

-Mi bocceranno Rose me lo sento- lascia ricadere la testa sul tavolo con un sonoro tonfo, iniziando a piagnucolare subito dopo. –Perché non ho iniziato a studiare sin da subito?-

-Calmatiiii, ti darò una mano io te l'ho detto-

-In questo momento mi servirebbe il tuo cervello direttamente-

-Ti prenderesti anche i miei pensieri?-

-Sono sopravvalutati-

-Sì certo, come no- esclama Daniel, ridacchiando. –I pensieri di Rose hanno portato sempre e solo problemi-

-Grazie tesoro-

-Scusami amore ma è la verità, sei persino arrivata a parlare con mia madre-

-Fortuna che non dovevi farmelo pesare-

-Non lo sto facendo, non ce l'ho nemmeno con te, lo sai, però devi comunque prenderti le responsabilità per le tue azioni-

-L'ho sempre fatto-

-Non in questo caso-

-Anche in questo caso-

Daniel

-Te lo ha detto, non è così?-

-Buongiorno anche a te Cassie-

-Sono le cinque di pomeriggio-

-Mi fai entrare o...?- a quel punto si sposta dall'uscio, consentendomi di passare. –Per la cronaca, quante cose ancora devo sapere? Perché penso che la mia sanità mentale sia arrivata ai minimi storici-

-Per te sono io la cattiva della storia-

-Non c'è altra versione possibile Cassidy-

-Sono tua madre-

-Non lo sei più da cinque anni ormai, e perché? Perché avevi paura che, una volta venuti per me, gli Psuché ti avrebbero trovato e riportato da Morsein-

-Non ti è mai capitato di innamorarti della persona sbagliata?- rimango in silenzio, non potendo controbattere in alcun modo. –Non siamo poi così tanto diversi noi due-

-Tranne per il fatto che io avevo quindici anni, tu l'età che ho io adesso-

-Pensi che io non stia scontando ogni giorno della mia vita questo mio errore?-

-Hai tentato di uccidermi-

-Credevo che fossi il figlio di Morsein, eri l'unico ad essere sopravvissuto, eri già potente fin da piccolo-

-E' una fortuna che io sia la fotocopia di papà da giovane, o saresti riuscita nel tuo intento prima o poi-

-Pensi che lui sia totalmente innocente?-

-Lui è rimasto-

-Hai dimenticato che ti ha buttato fuori di casa quando ha scoperto che, precedentemente, avevi avuto una relazione con la sua fidanzata dell'epoca?- la guardo, passandomi una mano tra i capelli biondi. –Anche io so un paio di cosine-

-Skyler scommetto-

-Era un'ottima alleata, senza contare che sarebbe stata la ragazza perfetta per te-

-Io davvero non capisco che cosa ti abbia fatto Rose, sono anni che le dai addosso senza alcun motivo-

-Non mi piace la persona che sei diventato da quando stai con lei-

-A me molto in realtà. Se sono arrivata fino a dove sono, è soltanto per merito suo-

-Non dire sciocchezze Daniel-

-Non le dico. E poi vorrei ricordarti che l'ultima mi hai visto, avevo quindici anni, e poi sei ritornata che ne avevo diciotto, sono successo un bel po' di cose nel frattempo-

-Questo non lo metto in dubbio...-

-E allora lasciala stare okay?- mi accomodo sul divano. Non so bene per quale motivo sia venuto qui, non so bene che cosa mi aspetti di trovare da una persona che, per tutti questi anni, mi ha soltanto mentito. –Piuttosto, sono venuto qui per avere informazioni-

-Ho detto tutto quello che dovevo dire a Rose-

-Non mi fido. Mike ha regalato il tuo carillon ad Holden quando erano ragazzi. Tu hai sempre affermato di essertene andata praticamente subito dopo la sua nascita, eppure non si spiega questo piccolo dettaglio- la donna sospira, portando le mani sul volto. –Non ho più voglia di giocare Cassidy-

-Sono tua madre-

-E cosa ti arroga il diritto di definirti tale? Il fatto di avermi partorito e di avermi cresciuto per quindici anni?!-

-Daniel...-

-Isebelle mi ha ospitato a casa per mesi, ed è sempre felice di vedermi, nonostante il male che ho fatto a Rose durante gli anni- urlo. –Avevo bisogno di te, e tu non c'eri-

-Mi dispiace tesoro, lo so che...-

-Cosa sai Cassidy? Proprio un bel niente, te lo dico io-

-Se mi facessi...-

-Voglio solo sapere la verità okay? Stanno succedendo cose strane e Rose non è tranquilla-

-Si tratta sempre di lei, non è così?

-E di chi sennò?- scrollo le spalle. Probabilmente lei non può capire, non credo abbia mai amato nessuno più di se stessa. –Te lo ripeto di nuovo: come è finito il tuo carillon nelle mani di Holden?-

-Glielo ha dato Mike, semplice- sento gli occhi pizzicare. Perché deve rendere sempre tutto tanto difficile? –Non me ne sono andata subito va bene? Sono rimasta per un paio di mesi, usavo quel carillon per farlo addormentare, la musichetta gli piaceva tantissimo- provo una punta di gelosia notando la nota dolce che prende la sua voce mentre parla di lui, un figlio che non ha nemmeno provato a crescere. Di me, invece, ha sempre criticato il comportamento. E l'irruenza.

-La profezia era racchiusa lì dentro, sai perché?-

-Daniel quante volte ti devo ripetere le cose?!-

-Com'è possibile che lui non sapesse che eri sua madre?-

-E questo chi te lo ha detto?-

-E' comparso in un sogno di Rose-

-Magai stava mentendo-

-Non credo proprio. Ha avuto due anni per potersi avvicinare a me, eppure è stato sempre attaccato a lei-

-Sai come si dice, dio li fa e poi li accoppia-

-Oh ti prego-

-Non è un segreto che sia più vicino a lei di Morsein di qualsiasi altro: ha due nature dentro di sé, pensi che non lo sappia nessuno?-

-Lo speravo più che altro-

-C'era un motivo, se era stato imposto un blocco-

-Un motivo stupido- esclamo. –Noi non c'entravamo proprio un bel niente-

-Parli esattamente come lei-

-Falla finita mamma-

-E' così-

-Sono venuto qui per sapere qualcosa in più, non per parlare della mia relazione con Rose che, comunque, non è affar tuo-

-Ti ho detto tutto quello che sapevo- scrolla le spalle. Sembra invecchiata notevolmente dall'ultima volta che l'ho vista, per questo sono convinto che ci sia qualcosa sotto, qualcosa di cui non vuole parlare.

-E' strano che Morsein, dopo averti maledetta, torni in vita e ti lasci stare, com'è strano che tu sia ricomparsa subito dopo la Prima Battaglia di Maggio-

-Ho saputo quel che era successo, ero preoccupata per te-

-Ah ah. E della presunta morte di Albus non avevi saputo niente?-

-Tuo padre non mi ha permesso di tornare-

-Comodo così-

-E' vero. Pensi che, se avessi potuto, non ti sarei stata vicina?-

-Non te ne saresti dovuta andare Cassidy- scuoto la testa. –Non avresti dovuto farlo-

-Sto ancora scontando questo mio errore-

-Sai, per molto tempo, ho creduto che nessuno avrebbe potuto amarmi, visto che la mia stessa madre se ne era andata, spaventata da me. Solo una persona mi è stata vicino per tutto questo tempo, quella che tu critichi continuamente-

-Smettila di santificare Rosebelle Greyson-

-Lei mi ha salvato-

-No io l'ho fatto!- urla. –Io l'ho fatto. Non hai mai notato che, in qualsiasi scontro, in qualsiasi battaglia, tu ne sei uscito praticamente quasi sempre illeso?-

-Gli Psuché mi hanno rapito al terzo anno-

-Lo so, tuo padre me l'ha detto, per questo sono andata a parlare con loro personalmente, sapevo che cosa volevano-

-No, no ti prego-

-La vita di Rose in cambio della tua. Li avrei aiutati ad arrivare a lei, se avessero risparmiato te- rimango pietrificato, non riesco a muovere un singolo muscolo. –Io li ho detto della festa di Halloween, io li ho detto del compleanno di Daisy, del party dopo il diploma, del compleanno di Rose...pensi che sia stata una coincidenza che siano piombati nel giardino di casa sua dopo il Ringraziamento, quando ognuno di voi era nel proprio lettuccio?-

-E tu hai cercato di trattenermi come meglio potevi- da qualsiasi battaglia, da qualsiasi lotta che abbiamo combattuto dopo il duemilaquattordici, io ne sono uscito soltanto con qualche graffio. –E' per questo che è stato tanto facile ucciderlo-

-Chi è, adesso, che ti ha protetto per tutto questo tempo?- 


Sbaaaam! 
i'm back. scusate l'assenza, sono stata molto impegnata a disperarmi perché il relatore non mi rispondeva e, quando lo ha fatto, ho fatto immediatamente la procedura online. adesso sto aspettando che la segreteria faccia il controllo amministrativo e, se anche le vostre segreterie sono un po' imcopetenti, sapete di cosa sto parlando. 


Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top