My heart knows what the truth is
Daniel
-Sono contenta che stiamo facendo questa cosa insieme, avevamo bisogno di un po' di tempo da soli, mi sento come se ci stessimo allontanando-
-Pensavo di aver lasciato Rose a casa- esclamo.
-Ah ah spiritoso. In qualità di tuo nuovo migliore amico...-
-Non lo hai detto sul serio-
-So che non abbiamo mai definito bene il nostro rapporto, però insomma, penso che stia andando verso quella direzione-
-Stiamo davvero facendo questo discorso?-
-Ascolta, mi dispiace per prima, non so che mi sia preso-
-Questo, in realtà, vorrei saperlo anche io, ma ho ricevuto appunto quella risposta quando ho provato a chiedere-
-Sapevo che ti eri arrabbiato per questo-
-Era palese mi fossi arrabbiato per questo- sbotto. –Non ci voleva mica un genio-
-Percepisco una certa resistenza da parte tua-
-Mi spieghi per quale motivo stai parlando come una sorta di guida spirituale? E' piuttosto fastidiosa come cosa-
-Sto solo cercando di creare una connessione emotiva con te mentre ci dirigiamo da Celeste-
-Hai cambiato comportamento nel giro di un paio d'ore, per caso Rose ti ha detto qualcosa?-
-In realtà no, era piuttosto silenziosa-
-Rose silenziosa? Le deve essere successo qualcosa allora-
-Anche io ho pensato la stessa cosa! Visto? Siamo collegati-
-Smettila, va bene? Mi stai facendo venire i brividi, dico sul serio-
-Perché provi così tanta ripulsione e paura nei confronti dei sentimenti? E' per quello che è successo con tua madre per caso?-
-Okay adesso basta, o ti butto giù dalla macchina-
-Ehi! Sei rude-
-Non mi va di parlare con queste cose, anzi, non lo ritengo necessario-
-Ma con Rose...-
-Ho mandato a quel paese Rose più volte di quel che mi piaccia ammettere quando, in passato, cercava di fare questi giochini mentali con me-
-Non pensi che sia poco salutare usare Rose come mezzo di paragone di ogni cosa?-
-Uhm no, non credo-
-Daniel...-
-Ascolta, se devi insinuare che la nostra relazione sia malsana o tossica, puoi tranquillamente tornare a casa-
-Perché sei tanto sulla difensiva?-
-Perché...ascolta sono nervoso. Mike è lì fuori e Rose non ha saputo contrastarlo a dovere qualche mese fa. L'ultima volta è tornata in vita non sappiamo ancora bene come e perché, non posso rischiare anche questa volta-
-Ti posso assicurare che neanche io voglio che le accada qualcosa-
-Bene, allora vedi di non darmi troppo fastidio-
-Mi dispiace va bene? Non volevo risponderti male, sono solo nervoso-
-Okay-
-Lucy forse è incinta-
-Porca troia- esclamo. –Ecco perché sei così tanto intrattabile oggi-
-Me lo ha detto ieri, anche se non capisco come sia stato possibile, siamo sempre stati attenti-
-Basta solo un buchino-
-Non uso il preservativo, lei ha la spirale-
-Ah ecco quale è stato il problema. Sei stato superficiale-
-Non sono...ha la spirale!-
-Che, mi pare evidente, non abbia funzionato-
-Non sono pronto per fare il padre, ho solo vent'anni e sto ancora studiando- assottiglio le labbra. Non so bene che cosa dire, è una situazione parecchio delicata. –Ventuno tra tre settimane, se vogliamo essere precisi-
-Non ha ancora fatto il test da quel che ho capito-
-No, ma ha un ritardo di una settimana-
-Non significa niente, potrebbe essere semplicemente lo stress. Rose, prima di iniziare a prendere la pillola, aveva ritardi continuamente, ed io non c'entravo niente-
-Spero davvero che sia così-
-Scusa se risulterò indelicato, ma c'è pur sempre l'aborto-
-Non so nemmeno come la pensi a riguardo-
-Forse avresti dovuto chiederglielo-
-Perché, tu sai come...-
-Sì- gli rispondo, senza lasciargli finire la frase. –Io e Rose parliamo di tutto lo sai-
-Non conoscete il significato della parola 'privacy'-
-Tu, in compenso, conosci Rose. Per lei bisogna sempre parlare di ogni cosa, non ci sono altre vie d'uscita-
-Adesso capisco per quale motivo litigate in continuazione-
-Siamo due teste dure, questo non c'entra-
-Oh andiamo, non ci credi nemmeno tu-
-Perché ti dà così tanto fastidio la mia relazione con Rose oggi?-
-Non è assolutamente vero-
-Ah ah- arriviamo a destinazione, ed io parcheggio. -E' per la storia del bambino?-
-Possiamo non parlarne per un paio di ore? Devo cercare di mettere insieme le idee-
-Sì certo, non ti preoccupare- scendiamo dalla macchina e ci dirigiamo verso il faro. –Se hai bisogno di una mano, comunque, io sono qui-
-Grazie mille, e scusami ancora per come mi sono comportato-
-Non ti preoccupare, ho avuto sparate peggiori negli anni, e molto più cattive-
-Mi piacerebbe vedere questa parte di te-
-No fidati, non ti piacerebbe-
-Come fai a saperlo?-
-Perché mi odiavano tutti-
-Persino Rose?-
-Lei dice di no ma sono sicuro che, per un periodo, lo abbia fatto- arrivati proprio sotto il faro ci teletrasportiamo. Celeste sta spaparanzato sul divano, i capelli tinti di blu si sono allungati dall'ultima volta, creando un contrasto non indifferente con gli occhi. –Deve essere bello non fare niente dalla mattina alla sera-
-Come mai questo atteggiamento passivo aggressivo?-
-Non lo so, forse perché abbiamo l'anticristo alle calcagna e l'unica cosa che possiamo fare è aspettare perché non abbiamo idea di quale sia la prossima mossa?-
-E per questo sei venuto da me-
-Wow, tu sì che sei un genio-
-Sei davvero impertinente-
-Dimmi qualcosa che non so-
-Mike vuole Rose, lo sai vero?-
-C'eravamo arrivati nel momento esatto in cui ha lasciato il corpo di Albus stile Voldemort-
-Quindi non ha ancora forma corporea-
-No- esclamo. –Per questo dobbiamo capire quale sarà la prossima mossa, come farà a riavere il suo corpo-
-Beh non ci vuole tanto. Chi è che lo ha fatto tornare in vita la prima volta?-
-Rose- mormoro. –Ma non sa nemmeno lei come abbia fatto, i suoi poteri erano venuti fuori da poco, non aveva idea di cosa stesse facendo-
-Questo sì che è rincuorante-
-Sono venuto qui per avere una mano, non per essere preso in giro-
-Ti assicuro che sto cercando di farlo-
-Non mi sembra che tu mi stia dando tante soluzioni-
-Perché non ce ne sono Daniel, e lo sai benissimo anche tu- l'uomo si alza, spalancando le braccia. –Speravi che ti dicessi che Rose è al sicuro, che non hai motivo di stare in pensiero, ma non è così, quindi preparati, perché arriverà il momento in cui Mike verrà per lei e, visto come ha risposto le scorse volte, non mi sembra molto pronta- prendo un respiro profondo. Ho sbagliato a venire qui, dovrei essere a casa col naso tra i libri a cercare qualcosa. Rose non può essere l'unica soluzione e, anche se lo fosse, perché se l'è lasciata scappare quando eravamo al Centro? Non ha completamente senso. –A che stai pensando?-
-Che poteva fare qualcosa due settimane fa, quando eravamo facciamo a faccia, eppure è scomparso, ha preferito svignarsela, quindi non credo che le tue supposizioni siano tutte giuste-
-E che altra idea hai sentiamo-
-Non lo so, di certo, se avessi saputo come fare, non sarei venuto qui-
-Come mai è di così cattivo umore?- chiede a Luke.
-Penso per tutta la storia di Rose-
-Oh-
-Scusatemi se sono nervoso perché la mia ragazza rischia di morire-
-Beh in teoria Mike non l'ha minacciata, anzi, mi sembra che abbia altri programmi in mente per Rose- incenerisco Luke con lo sguardo. –E' vero-
-La profezia dice in un modo, ma non sappiamo come si comporterà lui- Celeste si stringe nelle spalle. Perché stanno tuti sottovalutando questa storia? –Avete provato a localizzarlo?-
-Sì ma non ci siamo riusciti, è come se fosse scomparso nel nulla-
-Avete provato a far provare Rose?-
-E' fuori discussione- dico. –Meno contatti hanno meglio è-
-Non capisco se tu sia più geloso o preoccupato-
-E' la stessa cosa che mi chiedo io a dir la verità- il ragazzo accanto a me schiocca le dita. –Scusami ma è vero-
-L'unico motivo per cui ti ho portato è per far stare più tranquilla Rose, sennò ti avrei lasciato a casa. Voi continuate a non prendermi sul serio ma, quando accadrà qualcosa, perché so che accadrà qualcosa, non venite a rompere al sottoscritto, perché giuro che vi farò vedere il Daniel di qualche anno fa- sento gli occhi pizzicare. Cos'altro deve succedere affinché prendano sul serio questa situazione?
-Guarda che sono preoccupato anche io per Rose-
-E lo steso vale per me- Celeste incrocia le braccia al petto. –Ma sai che non possiamo fare niente-
-Non è ancora detta l'ultima parola. Grazie di nulla comunque-
-Daniel...-
-Risolverò questa cosa da solo. O meglio con Rose, lei riesce a trovare sempre una soluzione. Probabilmente, in questo momento, starà già con il naso sui libri-
-Cerca di ragionare...-
-Lo sto facendo Luke, sto cercando di ragionare e di trovare una soluzione-
-E vuoi lasciarmi qui?-
-O vieni con me o ti teletrasporti, le opzioni sono queste due-
-Va bene va bene vengo- borbotta e mi segue mentre, insieme, usciamo dal faro. –Daniel secondo me...-
-Non m'interessa-
-Non ho ben capito che cosa ti abbia fatto arrabbiare-
-Il fatto che nessuno stia facendo niente-
-Cosa possiamo fare Daniel? Abbiamo le mani legate-
-Non credo, dobbiamo solo cercare-
-E dove?-
-Non lo so-
-Daniel...-
-Smettila okay?- mi volto verso di lui. –Non mi interessa che cosa pensate, che cosa credete. Io non mi fermerò okay? Continuerò a cercare, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia-
-Perché devi essere sempre tanto tragico?- roteo gli occhi e riprendo a camminare. –Daniel!-
-Possiamo rimanere in silenzio fino a quando non torniamo a casa?-
-Come vuoi-
-Ti ringrazio- saliamo in macchina ed io prendo un respiro profondo. Appoggio la fronte contro lo sterzo, non ce la posso fare, non posso continuare così.
-Credo che tu stia arrivando al tracollo-
-Credo di averlo appena raggiunto in realtà-
-Devi darti una calmata. Se sei così, non servirai a niente, e lo sai-
-Dio ma quand'è che sono diventato tanto sensibile?-
-Non lo so a dir la verità, non mi sembra che tu sia cambiato tanto negli ultimi due anni- scuoto la testa.
Nel giro di un'ora e mezza torniamo a casa. Trascino lentamente le mie membra fino alla mia camera, dove mi lascio andare con la faccia sul materasso e le braccia spalancate.
-Va tutto bene?-
-Non ho fiatato, come hai fatto a sapere che fossi io?-
-L'ho sentito- Rose si sdraia accanto a me. Volto leggermente lo sguardo, la ragazza mi sta sorridendo.
-Mi sento molto inutile in questo momento, se devo essere sincero-
-Perché?-
-Perché con Celeste è stato un buco nell'acqua colossale- mormoro. –Ti giuro che sto per impazzire-
-Devi smetterla di darti colpe che non hai-
-Se fossi stato più attento in passato...-
-Non è detto che non sarebbe comunque successo- mi passa una mano tra i capelli. –Può tornare in due modi-
-Non capisco-
-Credo che non sia solo il mio sangue che può utilizzare, ma anche il tuo e, di conseguenza, quello di Cassie-
-Stai pensando quello che sto pensando io?-
-Dobbiamo teletrasportarci a New Orleans e fare in modo che Derek la rinchiuda nel posto più sicuro che hanno-
-Porca troia- scatto sull'attenti, volando letteralmente via dal letto. –Che aspettavi a dirmelo?-
-Che tornassi. Eri da Celeste, pensavo che te lo dicesse lui-
-E' stato completamente inutile-
-E immagino che tu glielo abbia detto- esclama, mentre si mette in piedi-
-Mi conosci-
-Già, per questo mi preoccupo- mi tendo la mano, che io afferro. –Hai dato di matto, non è così?-
-Parla con Luke, ha una bella notizia da darti?-
-Cosa?- scuoto la testa e, insieme, ci teletrasportiamo. I nostri corpi tendono verso l'alto, mescolandosi tra di loro e, contemporaneamente, con l'atmosfera. Una sensazione che sarà sempre nuova. –Ciao Derek- piombiamo nello studio dell'uomo, che fa un salto dalla sedia. –Non è contento di vederci-
-Vi è andato di volta il cervello per caso?!- mio padre si alza e corre a chiudere le tapparelle delle finestre. –Avete dimenticato che siamo in ospedale?!-
-Scusa, ma Rose ha pensato una cosa-
-Ossia?-
-Luke ha riacquistato poteri grazie al sacrificio del gemello mai nato, quindi mi sono chiesta: e se non fossi io l'unica scelta? Condivide parte del DNA con Daniel ma, soprattutto, con Cassie, e sappiamo tutti che Cassie è più che disposta ad aiutarlo-
-In effetti non ha tutti i torti, ma sapete che hanno inventato i telefoni, vero?-
-Sì, però così eravamo sicuri che avresti ricevuto il messaggio. E poi Daniel sta andando di matto, avevo bisogno di farlo sfogare un pochino-
-Me ne sono accorto dagli occhi viola-
-Non è il migliore dei miei periodi-
-Devi rimanere calmo lo sai-
-Perché sennò non mi concentro, me lo avete ripetuto tremila volte-
-Come pensi di occuparti di Cassie?- chiede Rose. –Per quel che ne sappiamo, potrebbe aver già pianificato qualcosa-
-Probabilmente avete ragione, manderò subito una comunicazione al Consiglio-
-O, invece, puoi mandare noi- mi stringo nelle spalle. –Sarei più tranquillo, senza contare che, ormai, non c'è più nessuno di quei vecchiacci che mi odiavano-
-Non sarebbe una cattiva idea in effetti- l'uomo si passa una mano sul mento, con lo sguardo perso nel vuoto. –Okay aspettate cinque minuti, avverto del vostro arrivo-
-Grazie, e scusa per questa improvvisata-
-Dovete davvero smetterla di fare così, o finirete per farvi scoprire-
-Sono anni che facciamo in questo modo-
-Appunto- mi volto verso Rose. Mi chiedo come faccia ad essere tanto tranquilla, come se niente la toccasse, come se questa situazione non la riguardasse.
-Perché mi stai guardando così?-
-Così come?-
-Non te lo so spiegare- storce leggermente la bocca. –Le tue iridi stanno tornando di nuovo azzurre-
-Chissà come mai-
-Devi darti una calmata-
-E tu lo sei fin troppo, soprattutto per una persona ansiosa come te-
-O magari lo sto mascherando meglio-
-Tu non riesci a mascherare niente, ti si legge tutto in faccia-
-Ne sei proprio sicuro?-
-Che stai cercando dirmi?- corrugo la fronte.
-Che sono preoccupata, ma non per me, per te: ho paura che tu possa fare qualche cazzata e, conoscendoti, è molto probabile come cosa-
-Sono stato abbastanza calmo ultimamente-
-Ah ah- incrocia le braccia al petto. –Tu hai paura che lui venga per me io, invece, che venga per te-
-In entrambi i casi lo prenderò a pugni-
-Daniel ti prego-
-E' vero, muoio dalla voglia di picchiarlo onestamente-
-E' per questo che mi preoccupo-
-Però converrai che, a parte qualche graffio, ne sono uscito abbastanza bene-
-Certo che sei proprio...-
-Stanno arrivando delle persone, nascondetevi- ci intima mio padre.
-E per quale motivo?-
-Perché voi dovreste essere a New York!- borbotta. –Forza su-
-Come facciamo?-
-Con questo- Rose fa comparire il suo mantello dell'invisibilità e ci avvolge. –Che c'è? Sembravi sempre tanto contento di usarlo-
-Sto pensando ad altro-
-Quanto tempo pensi ci vorrà prima che il tuo cervello collassi?-
-Di solito è quello che chiedo a te-
-Appunto, vedi un po' come stai messo- roteo gli occhi. –Fallo per me-
-E' un po' un circolo vizioso, perché è per te che sto così-
-Ti autodistruggerai-
-Nah-
-Non sei immortale-
-Ma sono forte-
-Però non invincibile-
-Hai finito?-
-E tu?- roto gli occhi al cielo. –Come tu ti preoccupi per me, io mi preoccupo per te, è una cosa reciproco-
-Tu non ne hai motivo-
-Io credo di averlo invece, esattamente come te. Ricorda che è per aver manipolato te che è riuscito a tornare in forma nebulosa-
-Ma è te che si diverte tormentare-
-Con immagini di te che muori- sottolineo. –Non puoi vincere a questo gioco, fidati-
-Non è un gioco Rose-
-E' un modo di dire, e lo sai- prendo un respiro profondo. Forse ha ragione, sto perdendo letteralmente il senno. –Non mi fai stare tranquilla così-
-Te l'ho detto, è un circolo vizioso-
-Senti anche tu queste voci Derek?- io e Daniel sgraniamo gli occhi. Non abbiamo completamente pensato al fatto che dovessimo stare in silenzio ad aspettare. Istintivamente, perciò, ci tappiamo la bocca a vicenda.
-Oh scusami, avevo lasciato in riproduzione due audio che mi ha mandato mio figlio- ci voltiamo entrambi verso mio padre, che ha preso il cellulare, fingendo di bloccare qualcosa. –iPhone nuovo, sono totalmente negato-
-Come sta Daniel a proposito? Sta continuando con medicina?-
-Sì sì, è molto bravo a dir la verità, forse persino il primo del suo corso-
-Sono contento, visto tutte le grane che ti ha dato in passato-
-E' ancora una testa calda, ma si è dato una regolata fortunatamente-
-Sta ancora con quella sua vecchia compagna di scuola? Quella che ha tentato il suicidio?-
-E' così che vengo identificata?- esclama Rose che, per un momento, ha spostato la mia mano dal suo volto.
-Fa' silenzio Greyson-
-Sì, sta ancora con Rose, da più di tre anni e mezzo in realtà, a maggio dello scorso anno le ha regalato un anello con un diamante enorme-
-Quindi fa sul serio-
-Adora Rose e, sinceramente, la adoro anche io. Gli è stata molto vicino negli anni, lo ha aiutato in tutto-
-Aaah è tutto così bello a quell'età, tutto così facile- vediamo mio padre sgranare gli occhi, non proprio d'accordo con quest'affermazione. –Ma con Cassie invece come è finita? Hai scoperto di chi era figlio l'altro gemello?-
-Di un ragazzo con cui stava ai tempi del college e di cui non sapevo niente-
-E' una storia assurda, senza contare che stiamo parlando di un evento rarissimo-
-Che posso dirti, sono stato davvero sfortunato sotto questo punto di vista-
-Per questo dovresti andare oltre, non uscivi con una professoressa di Daniel qualche anno fa?-
-Sì, salvo poi scoprire che era andata a letto con mio figlio due anni prima, quando ancora aveva quindici anni-
-Però- l'altro medico sgrana gli occhi. E' assurdo che si parli ancora di questa cosa. –Questo è adescamento-
-Esattamente, il problema è che, quando si parla di ragazzi, nessuno crede che possano essere molestati o adescati-
-Non ne avevo idea...sta vedendo qualcuno?-
-Fino allo scorso anno sì, adesso, però, non saprei, non è il tipo a cui piace parlare-
-Non è assolutamente vero- sibilo. –La nostra comunicazione è migliorata parecchio, lo sai anche tu-
-Sì ma non so di cosa discutete tutti e due-
-Però so che sta bene, o Rose lo avrebbe torchiato a dovere, è sempre riuscita a rimetterlo in riga, probabilmente non sarebbe arrivato ad Harvard, se lei non lo avesse chiuso a pomeriggi alterni da solo in camera con soltanto i libri con sé-
-Sono sempre stato intelligente- bofonchio.
-Eri intelligente ma non ti applicavi-
-Gne gne-
-Sai che è la verità- sfodera un sorriso a trentadue denti. –Ma stiamo comunque parlando di qualcosa che è successo una vita fa, quindi-
-Infatti è assurdo che si abbia ancora questa considerazione di me-
-Mi dispiace- scrollo le spalle. –Sul serio-
-E' okay non ti preoccupare-
-Però è vero che dovresti tornare dalla psicologa-
-Sto bene-
-Non sto dicendo il contrario-
-Hai sentito anche tu?- riprende l'amico di mio padre. –Questa era decisamente una voce femminile- tappo la bocca di Rose, sperando che non mi dia qualche morso (il che, conoscendola, è molto plausibile).
-Non emettere un fiato- sibilo. –Potrebbe scoprirci da un momento all'altro-
-Sarà qualcuno fuori, hai dimenticato che siamo in un ospedale?-
-Ma sembrava provenire da qui dentro-
-Non hai fatto il turno di notte ieri?-
-Sì ma questo che c'entra?-
-Privazione del sonno- notando mio padre arrampicarsi sugli specchi, capisco, finalmente, da chi ho preso. Forse è vero che ci assomigliano più di quanto pensassi. –Dovresti tornare a casa a riposare-
-Probabilmente hai ragione- Rose prende un sospiro di sollievo, ma io continuo comunque a tenere la mano sulla sua bocca. –Sai che c'è? Adesso torno alla base, mi preparo una zuppa di pollo e vado a dormire-
-Non c'è niente di meglio di una zuppa di pollo vecchio mio-
-Ci vediamo domani Derek- non appena sentiamo la porta richiudersi alle sue spalle, io e Rose saltiamo fuori dal mantello.
-Certo che voi due non sapete proprio come rimanere in silenzio-
-Vogliamo parlare della considerazione che hai di me papà?-
-Devo fare quella famosa chiamata-
Sbam!
lo so lo so, non ho più pubblicato, ma vi assicuro che è stato un mese difficilotto, ho avuto davvero molto da fare.
A voi, invece, come sta andando?
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