Life was a willow and it bent right to your wind


-Possiamo parlare del fatto che tu abbia respinto l'incantesimo di Daisy?-

-Io, in realtà, non ho fatto proprio niente- scendiamo dalla macchina. Daniel ha preferito non spiegare le ali, non sono bene per quale motivo, probabilmente è ancora troppo agitato per quel che è successo a casa. –E' stato...il mio corpo credo? Non ne sono tanto sicura-

-E' questo quello che mi spaventa- mormora.

-Perché sei perennemente preoccupato che mi possa succedere qualcosa? E' questo che mi soffoca-

-Perché sei rimasta ferita non so quante volte, hai tentato il suicidio e sei persino morta, devo continuare?-

-Non è necessario-

-Grazie-

-La mia coppia preferita- esclama Celeste, raggiungendoci. –Era da tanto che non vi si vedeva in giro, avevo quasi cantato vittoria-

-Lo so che, in fondo, ti siamo mancati- rotea gli occhi, per poi farci cenno di entrare.

-Mi stavo preparando un mini brunch, volete favorire?-

-No, non ti...-

-Hai gli avocado toast?- esclamo, invece, io. –Non ho fatto colazione, ho un po' di fame- a quel punto schiocca le dita, la tavola si imbandisce con una tovaglia azzurra, su cui si posano tantissimi piatti pieni di leccornie di ogni tipo. –Beh, visto che sono quasi le due...-

-Rose-

-Ti lamenti sempre che faccio i capricci per mangiare e adesso che, invece, sto morendo di fame, mi rimproveri?-

-Io...- scuote la testa, passandosi una mano tra i capelli biondi. –Io mi arrendo-

-Avresti dovuto faro un paio di anni fa-

-Non ci provare Rosebelle- ci sediamo. Ero stata solo una volta dentro il faro, ossia quando hanno dovuto tirare il demone via da me, uno spettacolo per niente piacevole.

-Allora che cosa avete combinato questa volta?-

-Non potrebbe essere soltanto una visita di piacere?-

-Rosebelle per favore, sarebbe un insulto alla mia intelligenza-

-O forse siamo diventati un po' troppo prevedibili-

-Opterei per entrambe- Daniel prende una forchettata di uova, annuendo.

-Che è successo?-

-Mentre Rose era ancora a Parigi, ho scoperto di aver assorbito il mio gemello durante la gravidanza, un gemello che è figlio di Morsein-

-Spero che tu veda regolarmente uno psicologo, perché questa è una bella notizia da digerire-

-Ed è stato mio padre a rivelargli che uno dei due genitori era diverso-

-Credevo che apparisse solo in sogno-

-Esatto- schiocco le dita, e prendo uno dei miei adorati avocado toast. –E, da quel momento, sono iniziate le stranezze-

-Mai una volta che possiamo stare tranquilli- borbotta il ragazzo accanto a me.

-Qualche giorno fa ho sognato mio padre, ma non so, era strano, c'era qualcosa che non mi convinceva. Poco dopo, però, ecco che spunta Mike- l'uomo riduce le palpebre a due fessure. –Lo so che è strano, eppure, quel che mi ha detto...sembrava che ci avesse osservato per tutto questo tempo-

-E' nel Limbo, e nel Limbo non è possibile una cosa del genere. Quali sono state le sue parole per l'esattezza?-

-Niente di eclatante, su questo potete stare tranquilli, però ho paura che voglia arrivare a Daniel in qualche modo-

-Quel che, però, non riesco a capire, è come sia stata possibile una cosa del genere. Voi siete nati nel novantasette, la guerra è finita nel novantaquattro-

-Non ne ho la più pallida idea. So che dovrei parlarne con mia madre, ma non ne ho voglia- abbasso lo sguardo. Il senso di colpa mi sta mangiando lentamente da dentro. –E poi non è questo il problema principale, piuttosto, prima ci hanno fatto visita Lily e Nicholas blaterando qualcosa su come il ritorno di Rose dal mondo dei morti abbia sconvolto qualche sorta di equilibrio eccetera eccetera-

-E poi, questa mattina, ho trovato una bambolina, tipo stile voodoo, di Daniel nel letto, con un buco in petto, ma quando ho cercato di farla vedere agli altri puff, era svanita improvvisamente-

-Potevate anche prendere fiato tra un racconto e un altro- esclama Celeste, massaggiandosi le meningi. –Quindi, se ho ben capito, tutto è partito dalla scoperta del tuo gemello-

-Gemello che ho nel petto e che rimuoverò una volta tornato a New Orleans-

-Io e mio padre, in realtà, non abbiamo trovato niente di strano nell'apparizione di Ron-

-Se solo sapessimo com'è stato possibile che tua madre rimanesse incinta di Morsein, sarebbe tutto più chiaro-

-L'ha maledetta quando se ne è andata. Ogni volta che sarebbe rimasta incinta, un altro figlio, di cui sarebbe stato lui il padre, si sarebbe generato- gli occhi di Celeste saettano su di me, ma sono quelli di un'altra persona che sto tentando di evitare.

-Come diamine fai a saperlo?- mi chiede Daniel.

-Sono andata a trovarla dopo il mio sogno su Mike, avevo bisogno di risposte-

-Me lo hai tenuto nascosto per quasi un mese-

-Ti giuro che volevo dirtelo- mi volto verso di lui. I suoi occhi sono diventati viola, mentre i miei si sono appannati per le lacrime. –Volevo farlo quella sera stessa, quando siamo andati al cinema, ma poi tu mi hai detto tutte quelle cose, ed io non ce l'ho fatta-

-Hai agito alle mie spalle!-

-L'ho fatto soltanto per proteggerti!-

-Buffo come la situazione si sia capovolta, non credi?- so benissimo a cosa si sta riferendo, per questo mi limito ad abbassare il capo. –Un anno e mezzo fa ci siamo lasciati perché ti avevo tenuto nascosto delle cose, ed ora tu fai lo stesso, con le medesime motivazioni-

-Possiamo parlarne?-

-Scusami Rose, ma ho bisogno di un po' d'aria, ti lascio la macchina- caccia le mani in tasca, mi porge le chiavi e si alza.

-Daniel...-

-Fammi...devo solo metabolizzare questa cosa, non preoccuparti-

-Ti amo-

-Ti amo anch'io, sta' tranquilla- sospiro, prima di osservarlo mentre si teletrasporta altrove.

-Se ti può consolare, credo che tu abbia fatto la cosa giusta. Se Morsein ha scagliato una maledizione su Cassidy, questa potrebbe essersi tramessa a Daniel-

-Ho sbagliato a mentirgli-

-Sono sicuro che, entro sta sera, sarà tutto sistemato-

-Era l'ultima possibilità che avevamo- mormoro. E se, questa volta, avessi rovinato tutto da sola, con le mie stesse mani? –Comunque, alla luce di queste informazioni, che cosa pensi sia successo?-

-Avete provato con un incantesimo di localizzazione?-

-Sì, e mi è rimbalzato addosso- l'uomo si alza, iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza.

-Quindi i tuoi poteri stanno aumentando di nuovo-

-Non hanno mai smesso, soprattutto dopo che mi hanno tolto il blocco, avevo semplicemente smesso di usarli-

-Chi potrebbe avercela con te?-

-Dovresti chiedermi chi non potrebbe avercela con me. Mike, gli Psuché originali a cui abbiamo tolto i figli, i druidi ed Ellen che, tra l'altro, è ancora a piede libero, Seth...-

-Effettivamente avete qualche nemico in giro-

-'Qualche' appunto- mi passo le mani tra i capelli, sospirando. –Ho fatto un enorme casino-

-O forse lo hai salvato, non puoi saperlo-

-Quindi non riesci proprio a capire chi mi abbia preso di mira?-

-Se i tuoi poteri rifiutano l'incantesimo di riconoscimento, c'è ben poco da fare, abbiamo bisogno di più prove-

-Perfetto- mi passo le mani sul volto, sospirando. –Ah prima che me lo dimentichi, puoi eliminare il lupo mannaro che c'è in Daisy?-

-Si è lasciata con Seth quindi-

-Come hai fatto a capirlo?-

-Perché sono passati mesi dalla prima volta in cui si è trasformata, e solo ora mi stai chiedendo una cosa del genere-

-Si è rivelato lo stronzo che sospettavamo che fosse sin da quando eravamo al liceo, ma lei non l'ha presa molto bene, come è giusto che sia-

-Ti vado a preparare la pozione-

💛💛💛💛

-E' quello che penso?- faccio capolino nel giardino di inverno, dondolando un'ampolla blu da destra a sinistra, sotto gli occhi estasiati di Daisy. –Te ne sei ricordata allora-

-All'ultimo minuto ma sì- la ragazzi si alza e mi raggiunge, afferrando l'oggetto al volo. –Bevila questa sera, ha detto che passerai delle ore d'inferno all'inizio, quindi penso che sia meglio che ciò accada mentre sei a casa-

-Grazie mille, dico sul serio-

-Ma dov'è Daniel?- domanda Diana. Prendo un respiro profondo, scuotendo la testa. –Che è successo?-

-Per poter capire cosa stesse accadendo in questi giorni, dovevamo sapere come fosse stato possibile che il gemello di Daniel fosse figlio di Morsein, ed io gli ho dovuto raccontare della discussione con Cassie, o quantomeno di una parte di essa. Come volevasi dimostrare, non è andata per niente bene-

-Hai agito alle sue spalle-

-Lo so-

-E non gli hai detto niente-

-Stavo per farlo Diana giuro, ma poi...- mi passo una mano tra i capelli rossi, sospirando. –Ascolta, non voglio giustificarmi perché so che è sbagliato, ma volevo soltanto proteggerlo-

-Eri l'unica persona di cui si fidasse-

-Però, quello che mi ha raccontato Cassie, potrebbe aiutarci, potrebbe aiutare lui, senza contare che ho finalmente so perché se ne è andata-

-Daniel lo sa?- Diana sembra fin troppo agitata da questa situazione, io e Daisy ci guardiamo.

-Non mi ha dato il tempo di spiegare che è andato via, ha detto che voleva rimanere da solo-

-Lo raggiungo-

-Come...- la ragazza sparisce davanti ai miei occhi, senza darmi l'opportunità di finire la frase.

-Questo potrebbe causarci non pochi problemi-

-Non ho tempo di pensarci ora come ora, voglio solo che Daniel torni e che...- sospiro, strofinandomi le mani sul viso. –Se fossi stata io a rovinare tutto questa volta, non me lo perdonerei mai-

-Ti ha urlato contro?-

-No-

-Questo è già un inizio-

-Lo spero-

-Ho trovato qualcosa!- sia io che Daisy ci voltiamo. Luke sta venendo verso di noi, tenendo il volto chinato sul suo vecchio libro di incantesimi.

-Vorrei ricordarti che è troppo forte per...-

-E' una magia antica Daisy, e non richiede un intervento diretto su Rose, quindi potrebbe anche funzionare- alza lo sguardo e assottiglia le labbra. –Comunque hai fatto una cazzata con Daniel-

-Ti ha chiamato?-

-Sì, e non era per niente contento-

-Lo immaginavo, ma sono sollevata che abbia avuto qualche contatto con l'esterno, non posso pretendere altro, visto che ho agito alle sue spalle-

-Eri l'unica persona che non lo aveva mai tradito-

-Possiamo concentrarci su quel che dobbiamo fare?- si intromette Daisy. –Ascolteremo i vostri pareri personali più tardi-

-Quindi voi due, adesso, siete tornate amiche del cuore?-

-Lo siamo sempre state- rispondo io. –Possiamo andare avanti adesso? Di cosa abbiamo bisogno?-

-Di un tuo capello, di salvia e di lavanda, e di qualche candela da disporre in cerchio-

-Aspetta aspetta aspetta: non staremo mica evocando qualche spirito? Perché ho visto abbastanza film horror da sapere che non va a finire bene-

-Come ti è venuta in mente una cosa del genere?-

-La salvia Luke. Mai visto American Horror Story?-

-No, perché non ci dormo la notte, non siamo tutti come te-

-Luke, ti voglio bene, ma sono abbastanza nervosa perché, per colpa della sottoscritta, la mia relazione è appesa un filo, quindi ti prego, lascia il sarcasmo da parte per una volta-

-R-Rose- balbetta.

-Cosa?-

-I tuoi occhi-

-Cosa?-

-Sono viola-

-Come quelli di Daniel?-

-No, sono completamente viola- prende il cellulare, apre la fotocamera e lo gira verso di me. La pupilla e l'iride sono sparite del tutto, così come il bianco dell'occhio. Sono completamente viola, un viola acceso e più chiaro rispetto a quello del mio ragazzo.

-Come...?-

-Cerca di calmarti, magari funziona allo stesso modo-

-Ti sei anche sollevata di qualche centimetro da terra- mi fa notare Daisy.

-Dio mio- mormoro. Prendo un respiro profondo e, poco dopo, ritorno a toccare il pavimento con i piedi. Non mi ero nemmeno accorta di aver iniziato a levitare. –Okay facciamo questa cosa, prima che io perda il controllo-

-Non devi preoccuparti, Daniel ti perdonerà-

-Comunque non abbiamo la salvia, la lavanda la uso per profumare il bagno-

-Dovrei avere qualche scorta io, su questo non ti preoccupare-

-Perché tieni la salvia? Sei un angelo, non un mago-

-Perché non si sa mai, senza contare che devi ammettere che voi, per quel che riguarda gli incantesimi, siete un po' basici-

-Devo prenderla sul personale per caso?-

-Ragazzi- esclamo. –Non è necessario. In fondo Luke ha ragione, non ci siamo mai cimentati in niente di troppo difficile, ma non per incapacità, bensì per un po' di superficialità, e lo sai benissimo. Quando, alla tua festa di diciotto anni, gli Psuché sono venuti e mi hanno prelevato il sangue, non ci siamo preoccupati minimamente di capire per quale motivo lo stessero facendo-

-Posso dire che siete stati impudenti?-

-E molte persone sono morte per causa nostra- mormoro. –Quindi su, diamoci da fare- batto le mani tra di loro, per poi passarmi le dita tra i capelli. –Di questi ne ho quanti ne vuoi-

-Lo so, mi basta stare cinque minuti con te a lezione per trovarmi interamente ricoperto-

-Lo dice anche Daniel, state iniziando ad insospettirmi-

-Più che altro, stanno iniziando a parlare allo stesso modo. E' l'attacco dei cloni per caso?-

-Ripetimi come il tuo grande amore...-

-Luuuke- lo riprendo. –Non è necessario toccare i punti dolenti delle persone, non è per niente carino-

-La tua aria zen mi sta dando sui nervi-

-A te tutto dà sui nervi-

-Daisy ti prego-

-Okay okay hai ragione. Allora Luke, questa salvia?- il ragazzo schiocca le dita e, in un attimo, essa compare nella sua mano. –Salire le scale non ti piaceva, vero?-

-Pensavo che andassimo di fretta- mette tutti gli ingredienti in una ciotola, iniziando a tritarli, mentre io e Daisy disponiamo delle candele a circolo.

-Questa cosa non finirà per niente beneeeee-

-Lo so, ma che altra soluzione abbiamo? Nemmeno Celeste sapeva come aiutarmi, mi ha detto di aspettare qualche altro indizio-

-Allora proprio per questo dovremmo evitare di fare qualche cavolata-

-Ciò che dice Celeste non è legge Daisy-

-Ma è in giro da più tempo di noi, ha più esperienza-

-E' un angelo caduto, e per amore per giunta-

-Come Daniel d'altronde- mi intrometto. –E come lui ha ottenuto poteri più forti-

-A proposito, ricordami com'è che non ci siamo più chiesti com'è stato possibile ciò-

-Luke ti prego-

-Sei proprio insofferente oggi-

-Diciamo che ho altro per la testa-

-Lo sai che ti perdonerà-

-Hai finito di giocare a Cooking Mama?-

-Sì, adesso sedetevi-

-A me continua a sembrare una seduta spiritica-

-Concordo con Rose-

-Donne di poca fede- borbotta. Posiziona la ciotola in mezzo a noi e tende le mani a me e alla mia amica. –Su, afferratele-

-Ti avverto Luke, l'ultima cosa che mi serve in questo momento è avere altri fantasmi che mi girano intorno-

-Pensavo che ti non ti facessero paura-

-Devi davvero farmi ripetere quel che ho detto prima?-

-No, e adesso chiudete gli occhi- sospiro. Perché ho come l'impressione che questa cosa non finirà bene? –Rose, adesso voglio che tu ti concentri. Devi riuscire a focalizzarti sul momento esatto in cui sono capitati entrambi gli avvenimenti-

-Okay- mormoro. Cerco di ricordare il momento esatto in cui sono comparsi Nicholas e Lily, cerco di focalizzarmi sui dettagli, di captare qualcosa.

-Vedi qualcosa?- inizio a sentire un mormorio sommesso nella mia testa. Non riesco a capire bene cosa mi stiano dicendo ma, ogni minuto che passa, diventano sempre più forti. –Rose, che sta succedendo?-

-Puoi dirli di fare silenzio? Non riesco a concentrarmi-

-A chi?-

-Alle voci, non le senti?-

-Ecco, perfetto, adesso sei contento? Guarda che hai combinato-

-Io?! Non ho fatto proprio niente-

-Basta basta basta-

-Rose, devi spiegarmi esattamente che succede- porto le mani sulla testa, interrompendo, in questo modo, il contatto.

-Te l'ho detto, sento delle voci, stanno diventando sempre più forti-

-Rose, noi non sentiamo nessuno- mormora Daisy.

-Okay, adesso torna da noi- Luke mi scuote leggermente, ed io apro di nuovo gli occhi. –Che è successo?-

-Quante volte te lo devo ripetere? Sentivo delle voci nella testa, erano talmente forti...- mi passo una mano sul volto. Di che cosa si tratta questa volta? –Ed è stato comunque un buco nell'acqua, non abbiamo risolto niente-

-Non essere troppo dura con te stessa, sei umana, anche tu puoi fallire-

-Vado un attimo a stendermi, okay? Non mi sento molto bene- mi rialzo ma, poco dopo, ricado sulle gambe. –Ecco appunto-

-Aspetta, ti diamo una mano noi- esclama Daisy. I due mi aiutano a rimettermi in piedi, non pensavo di potermi ridurre in un simile stato, credevo che il mio corpo, ormai, si fosse abituato.

-Mi gira un po' la testa, ma non capisco il perché-

-Nemmeno io ho una risposta se ho per questo, mi dispiace non poterti essere d'aiuto-

-Tu sei davvero sicuro di aver letto correttamente le istruzioni?-

-Più di una volta Daisy-

-Ragazzi non scannatevi okay? E' tutto okay, devo solo...- prendo un respiro profondo. Non riesco nemmeno a finire la frase, questa cosa non mi piace per niente.

-Questa è la volta buona che Daniel ci ammazza-

-Mio dio Daisy! Non è un cucciolo indifeso, ed è cosciente di quel che fa, cerca di rilassarti-

-In questo momento non tanto, ma Luke ha ragione- arriviamo, finalmente, a destinazione, ed io mi stendo sul materasso. In questo momento non credo che esista sensazione più bella. –Grazie mille ragazzi-

-Vuoi che rimaniamo qui?-

-No non ti preoccupare Daisy, se ho bisogno vi chiamo-

-Va bene...se vuoi urla-

-Spero che non sia necessario- lei e Luke escono dalla stanza, lasciando la porta socchiusa. A quel punto sospiro, chiudendo gli occhi.

Passa un bel po' di tempo prima che io decida di riaprirli, il sole è ormai calato, per questo sussulto, mettendomi a sedere sul letto.

-Rilassati rilassati, sei in camera tua- tante lucine tonde iniziano ad illuminare la stanza, rivelando così il profilo di Daniel, seduto alla scrivania. –Sono qui-

-Mi dispiace per quel che è successo, hai ragione ad essere arrabbiato con me, io...-

-Ehi ehi, stai calma, non è necessario parlarne adesso- si accomoda di fronte a me e, a quel punto, avvolgo le braccia al suo collo, stringendolo. –Dì un po', che avevate intenzione di fare?-

-Cercare di capire chi avesse fatto comparire la bambolina, ma neanche questa volta è andata bene- mi stacco da lui. Le sue iridi sono azzurre, quindi devo dedurre che è calmo. E' stata Diana a riuscire a tranquillizzarlo? –Non so bene cosa sia successo in realtà-

-Luke dovrebbe smetterla di prendere incantesimi da quel vecchio libro di sua nonna, non sappiamo di che si tratti-

-Volevo risolvere almeno qualcosa oggi. La visita da Celeste è stata un buco nell'acqua-

-Ed eccoci qui di nuovo, il complesso della crocerossina. Per cosa ti incolpi questa volta esattamente?-

-Per non averti detto la verità- mormoro. –Mi dispiace, non volevo nasconderti niente-

-Quel che ti ha detto Cassie me la farebbe odiare ancora di più, non è così?- sospiro, limitandomi ad abbassare il capo. –Lo immaginavo-

-Daniel...-

-Ne parliamo domani va bene?-

-Se penso che sono stata io a rovinare la nostra relazione questa volta, e l'equilibrio che avevamo trovato...-

-Rosebelle rilassati- mi accarezza il volto, sorridendo. –Piuttosto, hai fame? Vuoi cenare?-

-Perché, che ore sono?-

-Le nove-

-Oddio, quanto ho dormito?-

-Un bel po' Greyson ma, d'altronde, hai consumato una gran quantità di energia, mi sarei stupito del contrario- mi stropiccio gli occhi, notando come abbia impiastricciato il viso col trucco. –Dai, vai a lavarti, ti porto a cena fuori-

-Cosa? Sei sicuro?-

-E perché non dovrei esserlo?- mi limito ad assottigliare le labbra e a fissarlo. –Non sono arrabbiato-

-Non lo dici semplicemente per farmi stare male?-

-L'ho mai fatto?-

-Dipende-

-E' tutto a posto, ma ho davvero molta fame-

-Sì okay- scendo giù dal letto ma, non appena cerco di mettermi i piedi, cado rovinosamente per terra. –Questo non me lo aspettavo-

-Ti sei fatta male?- Daniel mi aiuta a rimettermi in piedi, scrutandomi attentamente.

-No tranquillo, ci sono abituata-

-Hai bisogno di una mano per entrare in vasca?-

-Credo di potercela fare. Tuttavia se, ad un certo punto, non do segni di vita, sei autorizzato ad entrare e a salvarmi-

-Spero che non sia necessario, significherebbe che c'è qualcosa che non va-

-C'è sempre qualcosa che non va quando si parla dei miei poteri, a volte vorrei che non fossero mai arrivati-

-Sei soltanto stanca, ci penso io a risollevarti il morale-

✨✨✨

-Mi spieghi per quale motivo, ogni volta che dobbiamo ordinare il dolce, scappi prima in bagno?- Daniel mi fissa, con le palpebre ridotte a due fessure. Che abbia capito ogni cosa?

-Lo faccio anche a casa se è per questo-

-Sì l'avevo notato- assottiglio le labbra, riprendendo posto. –Questa volta cheesecake al caramello- spinge il piattino verso di me, sorridendo. –Una delle tue preferite-

-Mi conosci troppo bene-

-Che cosa ti ha detto esattamente Cassie?- blocco la forchetta a mezz'aria, osservando il ragazzo di fronte a me. Non l'ha nominata da quando siamo usciti e, per un attimo, ho pensato (e sperato) che se ne fosse dimenticato. –Sono consapevole che tu stia cercando di tenermi al sicuro più che puoi, per questo ti prometto che, qualsiasi cosa mi dirai, non avrò colpi di testa-

-Non voglio nemmeno che tu sia male, se è per questo-

-Sono più forte di quel che pensi- prendo il boccone che, ancora, era rimasto sulla forchetta, e lo mangio.

-Volevo capire meglio tutta questa storia di lei e Morsein, volevo capire come...così sono andata da lei, consapevole che, se lo fossi venuto a sapere, saresti diventato una belva-

-Sono rimasto deluso più che altro-

-Lo so- mormoro. –Mi ha detto che, quando se ne è andata, Morsein l'ha maledetta: ogni volta che sarebbe rimasta incinta, si sarebbe automaticamente generato un figlio suo, per questo lei ha abortito tre volte prima di te, in un modo o in un altro- il volto del ragazzo si indurisce ed io, a quel punto, prendo le sue mani tra le mie. –Ci ha provato anche con te in realtà, ma tu eri un osso duro fin da piccolo. Non solo sei sopravvissuto, hai persino inglobato tuo fratello, avrebbe dovuto capire l'andazzo della storia sin da quel momento- rotea gli occhi, sorridendo appena. –Il problema è che lei pensava che ciò fosse successo perché eri tu il figlio di Morsein, così ha tentato di ucciderti per tutto il primo anno di vita, fino a quando non ha capito che eri praticamente la fotocopia spiccicata di Derek, senza contare che ripeto, eri già un tipetto tosto- socchiude per un attimo le palpebre. Quando le riapre, gli occhi sono lucidi, e viola, un viola brillante e acceso. –Ha anche detto che gli Psuché e Morsein non l'hanno mai cercata in tutti questi anni ma che, quando tu sei stato trasformato in vampiro, lei ha avuto paura che lo facessero, visto quanto eri potente e, per questo, è scappata- inizia ad annuire. Posso solo immaginare quanto gli faccia male, quanto possa sentirsi ferito. Ed io avrei potuto risparmiarglielo, se solo mi fossi fatta gli affaracci miei.

-Quindi non è stata colpa mia, è per questo che se ne è andata-

-Mai stata madre dell'anno-

-Per tutto questo tempo ho sempre creduto che...persino mio padre, aveva semplicemente paura e ha preferito salvare se stessa che me-

-Fino a quando non si è resa conto quanto fossi forte-

-E, a quel punto, è tornata-

-Esatto- scuote la testa. L'ho ferito, l'ho ferito come mai prima d'ora. 



Sbaaaam! 

eccomi, scusatemi per l'assenza, ma ho dovuto finire la tesi e prepararmi per un dottorato. voi come state?

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