I almost do
Una volta finita la cerimonia, io ed i ragazzi ci accingiamo ad uscire dalla cattedrale.
-Come ti senti?- Daniel mi risponde con una scrollata di spalle.
-Sono più preoccupato della presenza di voi cinque nella stessa stanza più che altro. È una cosa che non pensavo sarebbe mai successa, e devo dire che è parecchio raccapricciante- nel momento esatto in cui finisce di pronunciare la frase, notiamo una figura appoggiata al grande albero. Si tratta di Mike, completamente vestito di nero, che ci fissa insistentemente. -Dio non ci posso credere-
-Che è venuto a fare?- esclama Chris. Daniel, nel frattempo, ha quasi dispiegato le ali.
-Rilassatevi, non sono qui per combattere oggi-
-Con tutte le balle che hai raccontato è un po' difficile crederti, sai com'è-
-Hai perfettamente ragione Daniel, ma è pur sempre il funerale di nostra madre, non sono tanto insensibile-
-Era la tua di madre, non la mia. Se non sbaglio, è per te che si è sacrificata, ti ha persino aiutato ad incasinare Rose-
-Ti posso assicuro che ti voleva bene esattamente quanto e come voleva bene a me-
-Devi andartene comunque, non puoi stare qui-
-Non sono entrato in cattedrale per rispetto, ma non puoi impedirmi di porgerle i miei omaggi-
-Ti ha abbandonato-
-Mi ha abbandonato e poi ha avuto te, pensi di essere l'unico ad aver sofferto?- le iridi di Daniel si colorano di un viola acceso e, allo stesso tempo, scuro. -È rimasta con te-
-Fino a quando non sono diventato un vampiro-
-Ma poi ti ha cercato-
-Quando ha saputo che eri ritornato- lo sguardo si indurisce. -Ascolta, se ci tieni tanto a seguire il feretro fino al cimitero fa' pure, ma stai lontano da noi, e da Rose soprattutto. Un solo passo falso e ti faccio saltare in aria-
-Oggi non vengo qui come vostro nemico, semplicemente come un figlio in lutto-
-Sì certo, perché siccome sei stato parecchio attendibile negli anni-
-In realtà non puoi accusarmi di niente perché, durante il periodo in cui sono stato con voi, vi ho sempre aiutato-
-Per i tuoi scopi personali se non sbaglio-
-Questo è opinabile, trovare le ceneri di Morsein serviva anche a voi-
-Sei davvero figlio di Cassie- Daniel fa schioccare la lingua sul palato, per poi scuotere la testa.
-Dobbiamo andare comunque, gli altri hanno iniziato a muoversi- la famiglia della donna, infatti, ha già iniziato a seguire il feretro, perfettamente ordinati e col capo chino.
-Sei silenziosa oggi Rose- Mike si rivolge direttamente a me, ed io mi sento come se stesse cercando di leggermi dentro.
-Non ci devi nemmeno provare- sibila Daniel a denti stretti. -Vuoi rimanere qui? Lascia stare Rose-
-Come vuoi-
-Dopo di te allora-
-Hai paura che ti colpisca alle spalle?-
-Onestamente? Sì-
-Va bene, come ho detto, sono qui per nostra madre- il ragazzo ci supera e si accoda alle altre persone. La mia mano stringe più forte quella di Daniel, anche se non so chi dei due, in questo momento, abbia più paura.
-Sei spaventata, lo sento- mormora. -Pensavo che fossi l'unica ad essere lucida in questa situazione-
-Lo pensavo anche io in realtà, non so cosa mi sia successo, forse ha fatto qualcosa-
-No Rose, non c'è nessun incantesimo di mezzo questa volta-
-Come fai ad esserne così sicuro?-
-Perché c'ero io a farti da scudo, avrebbe dovuto colpire prima me o, quantomeno, avrei dovuto percepire qualcosa, invece no. E poi non avrebbe senso farti avere paura, potrebbe fare di meglio- deglutisco a fatica. Allora per quale motivo sento le viscere contorcersi? -E comunque non devi preoccuparti, non sei sola, ci sono io qui con te-
-Non mi piace essere in questo stato-
-Posso assicurarti che anche io sono terrorizzato-
-Non sembra-
-Perché so che, per poterti proteggere, devo rimanere calmo- mi stringo di più a lui, sentendo l'esigenza di averlo a contatto con ogni centimetro di pelle. -E' tutto okay-
-Pensi che sia stata una buona idea?- domanda, ad un certo punto Daisy.
-Non potevo vietargli di partecipare, anche perché non sappiamo che reazione avrebbe potuto avere-
-Quindi stai cercando di contenere i possibili danni-
-Sto cercando anche di tenerlo sotto controllo per quel che posso. Preferisco mille volte averlo a pochi metri di distanza che da qualche parte impossibile da localizzare-
-Non sono pienamente d'accordo con ciò che hai deciso, dovevamo consultarci-
-Non c'era il tempo materiale Daisy-
-Non sei tu il leader del gruppo-
-Volete piantarla?- grugnisce Diana. -Non è il momento-
-Sì infatti- la mia mano si sposta sul braccio del ragazzo, stringendosi a lui. -Tu come ti senti?-
-Un po' meglio grazie-
-Ci sono io qui con te, non ti accadrà niente-
-In genere ti risponderei che sono in grado di difendermi da sola, ma questa volta mi limito a dirti grazie, perché mi sento come se non potessi niente contro di lui-
-E' normale, ti è entrato più di una volta in testa, mi sarei stupito del contrario-
-Pensi che farà qualcosa?-
-No, sembra sinceramente dispiaciuto per la dipartita di Cassie, in fondo si è sacrificata per lui-
-Lo hai ripetuto circa dieci volte-
-Volevo affermare un concetto-
-Lo hai affermato, non ti preoccupare- si volta verso di me, curvando leggermente le labbra. -Perché mi guardi così?-
-Grazie per essere qui con me, per essere sempre al mio fianco insomma, sei la mia roccia-
-Adesso non farmi piangere dai- chino leggermente la testa indietro, sbattendo velocemente le palpebre.
-Ti stai commuovendo? Sul serio?-
-Ho il ciclo, sai che sono umorale quando ho il ciclo-
-Tu sei sempre umorale in realtà, però capisco a cosa ti riferisci-
-Quindi se scoppio a piangere dal nulla è per questo- mento, cercando di trovare una giustificazione al groppo che ho in gola, a quella sensazione di sconforto che sto provando in questo momento.
-Non mi aspettavo che quelle tre si presentassero oggi-
-Penso che, comunque sia finita tra te e Rebecca, o Skyler, o Ellen, loro tengano a te moltissimo-
-Tra me ed Ellen non è finita in nessun modo perché non c'è stato assolutamente niente-
-Sai che cosa intendevo-
-E poi ero convinto che Skyler mi volesse morto-
-Hai questa capacità innata per cui le persone non riescono ad avercela con te, non so come sia possibile ma è così. Io e te non avremmo nemmeno dovuto parlarci e invece guardaci, siamo la coppia d'oro-
-Che posso dire, è merito del mio charm-
-Probabilmente hai ragione- il suo braccio si libera dalla mia presa e si avvolge intorno a me, stringendomi. -Mi dispiace di non averti dato ascolto quando si trattava di Mike-
-Non ti preoccupare, non potevi saperlo-
-Sono stata comunque un'ingenua-
-Ti stai di nuovo colpevolizzando, e non mi piace come cosa-
-Perché è colpa mia Daniel, d'altronde sono stata io a farlo tornare-
-Inconsciamente- poggio il capo sul suo braccio. -Niente di tutto questo è successo a causa tua. Mike è furbo, probabilmente avrebbe trovato un altro modo per tornare-
-Ho paura di lui- mormoro. -Non lo avevo realizzato fino ad ora-
-È normale dopo tutto quello che è successo, non preoccuparti-
-E se dovessi bloccarmi? Se dovessi essere completamente inutile quando si tratterà di affrontarlo?-
-Rosebelle libera la mente, non puoi continuare ad ossessionarti così, non ti fa bene-
-Mi chiedo come il tuo cervello non sia ancora esploso- s'intromette Albus. -Non hai un mal di testa perenne?-
-No, però ammetto che, la sera, spesso arrivo con la testa pesantissima-
-Ecco appunto- si sistema i lunghi capelli scuri, che mettono ancora più in risalto gli occhi chiari. -Daniel ha ragione comunque, non devi prenderti colpe che non hai. E' del figlio di Morsein che stiamo parlando, avrebbe trovato un modo per tornare anche se non fosse stato per te-
-Esattamente quello che ho detto io prima. Forse, se glielo ripete qualcun altro, magari si convince finalmente-
-Forza Rosebelle, tirati su- Albus mi scuote leggermente. -Non è da te fare la damigella in pericolo-
-Non sto facendo la damigella in pericolo, ho solo paura di lui, un po' come tutti-
-Ricordati, però, che sei riuscita ad affrontarlo, che sei riuscita a non farti controllare completamente o, quantomeno, questo è ciò che mi hanno riferito-
-Daniel ti ha accennato che sono finita in ospedale?-
-Non ti preoccupare, mi ha raccontato tutto-
-Pensavo non fosse stato obiettivo come al solito-
-Io sono obiettivo!- esclama, quasi offeso. -Anche se si tratta di te-
-Scusa- dico, scrollando le spalle. È assurdo che, dopo tutti questi anni, io, Albus e Daniel stiamo riuscendo a parlare come se niente fosse, come se non avessimo mai avuto problemi.
-È assurdo che nessuno abbia comunque fatto niente non appena Mike è spuntato-
-Molti non sanno nemmeno che faccia abbia Al- risponde Daniel. -E, per il resto, penso che un po' tutti si aspettassero la sua presenza qui, persino io l'avevo messa in conto-
-Non penso farà qualcosa- continua l'altro. -E anche se si dovesse azzardare, rischia di non uscirne vivo-
-Non sottovalutarlo, non fare lo stesso errore che abbiamo fatto noi-
-Sei andata in tilt per caso?-
-Totalmente- risponde Daniel. -Non credo sia più lucida-
-Non parlate di me come se non ci fossi-
-Scusa- si affrettano a dire entrambi.
-È che sembri una bambina impaurita. O meglio, sembri la Rose dei primi tempi-
-Grazie Al-
-Non volevo offenderti, però è la verità- scuoto la testa. Un brivido mi corre lungo la schiena.
-Sta' calma- cantilena Daniel. -Rilassati-
-Mi sento vulnerabile-
-Non ti si avvicinerà, te lo prometto-
-Ti do anche la mia parola, nonostante sia consapevole che non valga più di tanto-
-Non essere tanto duro con te stesso- poggio una mano sul braccio di Albus. -Da quando sei tornato stai andando benissimo, non hai avuto un singolo scatto d'ira, e voi due non avete ancora litigato, il che, come ben sappiamo tutti, è un miracolo-
-Vero, non ti ho ancora preso a pugni una sola volta da quando sei tornato- Albus lo guardo con un sopracciglio alzato, per poi scuotere la testa.
-Quanto sei stronzo- e, finalmente, la avverto. La calma. Tra loro due. Dopo tutti questi anni. Non c'è rabbia tra di loro, non c'è risentimento, non c'è tensione. Ci sono solo Daniel e Albus.
Arriviamo, finalmente, al cimitero numero tre di Saint Louis, conosciuto per le cripte parecchio elaborate.
-Incredibile, non sta facendo proprio niente- Audrey si avvicina a noi, girandosi continuamente verso Mike.
-Mike è tante cose, ma almeno mantiene la parola data-
-Ma quello non è il tuo fratellastro cattivo?- esclama Ellen, dirigendosi verso di noi. Daniel si limita ad annuire. -Non vi assomigliate-
-Io ho preso da mio padre e lui dal suo-
-Se ti può consolare, penso che tu sia più bello- il ragazzo si infastidisce per le parole di Rebecca, penso che il suo livello di sopportazione stia arrivando al limite.
-E' assurdo che non ce ne siamo accorti quando Rose lo ha riportato in vita-
-Io non ho riportato in vita proprio nessuno Skyler, è lui che si è materializzato nell'aula di letteratura-
-Ma tu gli hai dato forma corporea-
-Non so nemmeno come abbia fatto!-
-River?- Diana riduce gli occhi a due fessure. Nascosto tra i cespugli, infatti, c'è il fratello di Holden, che cerca in tutti i modi di attirare l'attenzione della mia amica. -Scusatemi un attimo-
-Hai parlato con Holden per caso?-
-E quando avrei potuto scusami? Sono sempre stata con te-
-Perché, allora, River è qui?-
-Non lo so, magari vuole parlare con Diana di cose che non hanno a che fare col nostro problema-
-L'ultima volta che ho controllato non si era capito se il sentimento fosse ricambiato o meno-
-Magari, adesso, è così, non puoi dirlo-
-Rose- sibila. -Perché non vuoi credere c'entrino qualcosa?-
-Perché non voglio scoprire di essermi fidata ciecamente per anni di un'altra persona cattiva-
-Sai che non è così semplice-
-Non voglio- mormoro. A quel punto Diana ritorna verso di noi, pallida come un cencio. -Che è successo?-
-Holden è stato attaccato. River pensi si tratti un tentativo di furto andato a male ma...- mentre la ragazza continua a parlare io sposto lentamente lo sguardo Mike. Anche lui si volta, sorridendomi per una frazione di secondo.
-E' stato lui-
-Cosa?-
-E' stato Mike, Diana, e so anche cosa stesse cercando-
-Ossia?- domanda Albus.
-Il carillon, quello che Cassidy gli ha donato quando è nato e al cui interno conterrebbe la profezia-
-Ma lui conosce perfettamente la profezia, per quale motivo avrebbe dovuto riprenderselo?-
-E' quello che dobbiamo scoprire Al, prima che sia troppo tardi-
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-Rosebelle non credi di esagerare un pochino?-
-No- finisco di avvolgere casa mia con un incantesimo di protezione e mi volto verso mia madre. -Mike è tornato, ha ucciso il nonno e, per quel che ne sappiamo, potrebbe essere responsabile anche dell'attacco ad Holden, e tu non hai più poteri- la donna incrocia le braccia al petto. -Lo sto facendo per il tuo bene-
-Quanto ti stai divertendo in questo momento?-
-Meno di quel che pensi, te lo posso assicurare. Anche se ammetto che c'è una certa soddisfazione in questa sorta di ruoli capovolti-
-Rose comunque ha ragione Isebelle, non sappiamo quale sarà la prossima mossa, dobbiamo stare all'erta e tenere sotto controllo quante più persone possiamo-
-Avete avuto novità?- chiede, a quel punto, Derek.
-No. River è andato a casa di Holden da solo per non destare sospetti e, quando avrà trovato qualcosa, avvertirà Diana, che avvertirà noi-
-Questa situazione non mi piace per niente-
-Fosse stato per me lo avrei già eliminato- borbotta Daniel. -Ma, ovviamente, le mie idee non vengono mai ascoltate-
-Non è vero...-
-Se gli avessi messo le mani addosso, a quest'ora, staremmo bevendo e banchettando sul suo cadavere-
-O sul tuo- mi stringo nelle spalle. -Non devi sottovalutarlo-
-Non lo sto sottovalutando, sono semplicemente consapevole di quanto il sottoscritto sia forte-
-Mamma so che non ti fa piacere tutta questa situazione, ma io sono lontana, e solo così riuscirei a stare tranquilla- la donna sospira, incrociando le braccia al petto. -Non sarà per sempre, te lo prometto-
-E poi verrò io a controllare- esclama Derek. -Non ti preoccupare Isebelle, finirà prima di quel che pensi-
-Sperando che il prossimo funerale non sia quello di uno dei nostri ragazzi- borbotta lei. -L'ho portata via da San Francisco per un motivo, e guarda come ci siamo ridotti! Mi avevate promesso che sarebbe stata al sicuro, che non avrebbe corso alcun pericolo, e invece ha rischiato la vita non so quante volte-
-Non è stata colpa loro mamma, sono io quella che ha sempre spinto per essere inclusa, per non essere lasciata ai margini...tutti i guai in cui mi sono cacciata, o meglio la maggior parte dei guai in cui mi sono cacciata, sono solo ed esclusivamente imputabili alla sottoscritta-
-Vero, non sai quante volte l'ho pregata di rimanere fuori da questa storia, ma lei no, deve combattere tutte le battaglie, deve per forza essere presente, deve comunque dare una mano...stare con tua figlia è un lavoro a tempo pieno-
-E poi sai che non sono indifesa, ho i poteri di papà, ho ereditato anche i tuoi, sono l'essere più potente della nostra generazione-
-Pallone gonfiato- mi prende in giro Daniel. -Però ha ragione. E poi non è sola, io sono sempre un passo indietro ripesto a lei-
-E perché non accanto?-
-Conosci tua figlia Isebelle, alle volte prende iniziative e parte in quarta, come quando è andata in Irlanda con le ragazze lo scorso anno ed è tornata senza blocco e con i poteri raddoppiati-
-Beh una volta che ce ne avevano parlato che potevamo fare? Tornare a casa?- Daniel, a quel punto, fa un rapido gesto col braccio e mi indica. -Comunque mamma non è il momento di discutere di questo. Quel che è fatto è fatto, non possiamo cambiare il passato- la donna scuote la testa. -Prometto che non mi accadrà niente-
-Hai visto quel che ti è successo qualche mese fa-
-Lo so, ma ora...-
-Tu finirai per farti ammazzare- mormora. -Proprio come ha fatto tuo padre. Siete due teste dure che devono per forza fare la cosa giusta, che devono per forza salvare il mondo, anche a costo della propria vita-
-In teoria ci hanno provato ma sono tornata indietro-
-Non voglio più starti ad ascoltare-
-Okay, io però devo andare a San Francisco adesso-
-Dovrei esserci anche io al funerale-
-Te l'ho detto, sono più tranquilla se stai qui. La madre di Daisy dovrebbe venire a momenti-
-Sono ancora io la madre, lo sai vero?-
-Non l'ho mai messo in dubbio, ma io sono la più potente tra le due- dico, stringendomi nelle spalle. -E su questo non puoi ribattere in alcun modo-
-E allora va' via no?- mi fa un cenno con la mano, visibilmente arrabbiata. -Pensi che per me sia facile? Dopo quello che è successo a tuo padre?-
-No ma...-
-Non c'è una singola battaglia che non hai combattuto, ti sei sempre lanciata a kamikaze...-
-Su questo non posso darle torto, gliel'ho sempre ripetuto- s'intromette Daniel. -Anche io non faccio altro che sgolarmi per poterla tenere lontano dai guai, ma la conosci, non ascolta nessuno-
-Questo non è un processo nei miei confronti!- sbotto. -Sto cercando di difenderti, come hai fatto tu per tutti questi anni-
-Non è tuo compito!-
-E allora di chi è? Papà è morto, noi due dobbiamo difenderci a vicenda, è così che si fa! Capisco che tu abbia paura, anche io ne ho, ne ho davvero tantissima, ma starò più tranquilla se saprò che sei al sicuro- mia madre sospira, con gli occhi lucidi per le lacrime. -Niente di quel che è successo è mai stato colpa tua, sono stati i miei colpi di testa, le mie decisioni, che mi hanno portato fino a questo punto-
-Concordo pienamente- Daniel annuisce. -Non ascolta mai nessuno, quindi non hai colpe Isebelle. So che hai provato a tenerla al sicuro il più a lungo possibile, ma è Rose, la conosci, non sa stare con le mani in mano, e deve sempre vederci chiaro-
-Potrei anche dare la colpa a te sai?-
-Mi aspettavo un risvolto del genere in realtà- esclama, schioccando le dita. -E non è carino da parte tua rinfacciarmelo dopo tutto questo tempo-
-Se sono qui è anche per merito di Daniel e lo sai. Se non fosse stato per lui non avrei superato il mio tentativo di suicidio-
-Andate a San Francisco, non ho più voglia di parlare- fa un gesto con la mano.
-Mamma-
-Vattene Rose- sospiro. Com'è, ogni volta che penso di migliorare la situazione, non faccio altro che peggiorarla?
-Non volevo ferirti-
-Rosebelle- sospiro, per poi scuotere la testa. A quel punto Daniel teletrasporta me, lui e Derek a San Francisco, dove i ragazzi già ci stanno aspettando.
-Non rattristarti, è solo preoccupata per te- guardo Daniel, che mi passa una mano tra i capelli. -Le passerà-
-Mi occuperò io di lei- dice Derek. -Puoi stare tranquilla-
-Cercate di tenere un comportamento platonico voi due, non vogliamo finire in un cliché-
-Oh ti prego Daniel, neanche mi passava per l'anticamera del cervello-
-Prevenire è meglio che curare-
-Sto per vomitare- porto una mano allo stomaco. -E non so se è per la situazione o per l'osservazione che hai appena fatto-
-Facciamo entrambe, ed ora andiamo- poggia una mano sulla mia schiena e, tutti e tre, entriamo dentro la chiesa.
A differenza di quanto accaduto per Cassidy, questa volta c'è talmente tanta gente che non c'è neanche più posto a sedere.
-Questo non me lo aspettavo-
-I tuoi nonni sono stati dei prezzi grossi nel Consiglio, era scontato che venisse così tanta gente. Forse tu non te lo ricordi ma, al funerale di tuo padre, c'era il doppio della gente-
-Papà, non mi sembra il caso-
-Io non c'ero al funerale, mia madre non ha voluto portarmi, riteneva fossi troppo piccola- l'ho sempre odiata per questo ma forse, adesso, capisco che ha soltanto cercato di difendermi: gli Psuché erano lì fuori e, se avevano preso lui, avrebbero potuto fare lo stesso con me con molta più facilità.
-Stanno arrivando anche i miei genitori comunque. Ed i miei fratelli-
-Con annessi anche Liam e Sam scommetto-
-Daniel-
-Non preoccuparti, non farò niente, c'è Rose di mezzo-
-Tesoro- Cece si dirige verso di me e, per la prima volta, mi abbraccia. -Oh tesoro- mi irrigidisco, provando un profondo disagio nel ricambiare quell'abbraccio. -Grazie per essere qui-
-È naturale che sia venuta- mormoro. -Voglio dire...-
-Non ti preoccupare, non è necessario che tu aggiunga niente- prende il mio volto tra le mani. -Mi sei rimasta solo tu adesso-
-Ti porgo le mie condoglianze Cece- Daniel fa un leggero inchino. -Mi dispiace molto per la tua perdita, ti posso assicurare che abbiamo cercato di...-
-Non è necessario- interrompe anche lui. -So che gli stai col fiato sul collo, non lo lasceresti mai a piede libero col rischio che possa fare del male a Rose- non risponde, si limita ad annuire, con le labbra assottigliate. -Vieni con me piccolina, voglio che tu stia accanto a me- guardo istintivamente Daniel, che si limita ad annuire. -Pensavo di vederti prima-
-Volevo venire a trovarti in realtà, ma non me lo hanno permesso, avevano paura che Mike potesse utilizzare questo stratagemma per farmi qualcosa-
-E hanno fatto benissimo- corrugo la fronte. -Se ti fossi presentata alla mia porta, ti avrei rimandata indietro-
-E allora perché me lo hai chiesto?-
-Volevo capire se, finalmente, avevi sviluppato un po' di buon senso o se sei ancora impulsiva come sempre-
-Non mi definirei esattamente impulsiva, ci penso un paio di volte prima di fare le cose-
-Beh ma comunque, quando si tratta di qualcuno a cui vuoi bene, non ti fai troppi scrupoli, non pensi troppo alle conseguenze-
-Su questo hai ragione, sono persino morta una volta-
-Ce lo ricordiamo tutti, non preoccuparti-
-Comunque non siamo qui per parlare di me oggi- mi schiarisco la voce. -So che è una domanda molto stupida, ma come stai?-
-Ho conosciuto tuo nonno che avevo la tua stessa età. Era bello come il sole, spiritoso ed un vero e proprio farfallone, tutte le ragazze gli gravitavano attorno come se fosse un pianeta-
-Conosco il tipo- mormoro.
-All'inizio mi stava davvero antipatico, non lo reggevo mica, tra l'altro si vantava di essere uno dei maghi più potenti della sua generazione- rido, non nascondendo una punta di amarezza. Io, la persona che lei ha descritto, non l'ho mai conosciuta, non ho mai avuto la possibilità di farlo, sia per l'astio che mia madre provava nei confronti di Cece, sia per gli scontri che ho avuto con lei da quando mi sono messa con Daniel. Non ho potuto conoscere mio nonno perché mi sono lasciata influenzare da fattori esterni e non. -Sai, ora che ci penso, aveva molti punti in comune con il tuo caro Manson-
-Davvero?-
-Adesso sicuramente ti chiederai per quale motivo sono sempre stata tanto contraria a voi due-
-Effettivamente è una domanda che sorge spontanea-
-Mi dispiace Rosebelle, mi dispiace per come ho criticato tua madre, per come ho criticato Daniel...adesso più che mai rendo conto di quanto sia importante tenerti strette più che puoi le persone che ti stanno accanto, non sai mai quando possono lasciarti- mi si stringe lo stomaco. Se dovesse capitarmi qualcosa del genere, se dovessi davvero perdere qualcuno dei miei amici, se dovessi perdere Daniel, se dovessi perdere mia madre, non so come reagirei, o come mi sentirei. Di certo la storia di Albus mi ha dimostrato che non so affrontare certe situazioni nel migliore dei modi.
-Non ti preoccupare, è tutto okay-
-Sappi che, da questo momento in poi, avrai il mio completo appoggio, qualsiasi cosa tu decida di fare-
-Non parliamo di me nonna, non voglio che ti concentri su di me-
-Tu sarai la mia priorità da questo momento in puoi, tu e tua madre, ho intenzione di recuperare il rapporto con lei. D'altronde è quello che avrebbe voluto anche tuo padre-
Sbaaam!
sono sparita di nuovo, lo so. La verità è che, da gennaio, la mia vita ha iniziato a diventare sempre più impegnata, praticamente tocco il cuscino e cado in un sonno profondo. E, per quanto sia brutto dirlo, sto trovando sempre meno tempo di scrivere, e questo è ciò che mi fa più male visto che, fino a poco tempo fa, era la mia unica valvola di sfogo. Forse è finalmente arrivato il momento di realizzare che non sono così brava come penso
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