Haunted by the look in my eyes that would've loved you for a lifetime

-Pensi che abbia detto la verità?- mi domanda Daniel, mentre sto preparando la valigia. Domani si torna a New Orleans, ma io non ho ancora niente di pronto, troppo impegnata a cercare di capire se Rebecca sia stata sincera oppure no. E anche a studiare per gli esami intermedi.

-In questo momento non so proprio niente, non...- scuoto la testa, sospirando. –Però, almeno per ora, gli episodi strani sembrano essere finiti, quindi potrebbe anche essere stata lei-

-Mi dà fastidio non esserne certo-

-Figurati io, che sono, come sempre, il centro di questi piacevoli avvenimenti-

-Vuoi parlarne?-

-No- dico, chiudendo la cerniera del trolley. –Voglio parlare della tua operazione di dopodomani, è questo che mi preme maggiormente-

-Andrà tutto bene, non devi preoccuparti-

-Non mi piace l'idea di saperti sotto i ferri, nonostante si tratti di Derek-

-Una volta contro tutte quelle in cui sono stato io quello in ansia per colpa tua-

-Beh sono comunque intenzionata a rimanere in sala d'aspetto fino a quando non uscirai-

-Non avevo dubbi- curva leggermente le labbra, facendomi una carezza sul viso. –Spero che non si veda la cicatrice sul petto, sono troppo perfetto per avere una cicatrice-

-Daniel-

-Sono serio-

-Guarisci alla velocità della luce, lo hai dimenticato?-

-Non possiamo saperlo. Ho scelto la caduta, se ti ricordi-

-Sei diventato ancora più forte!-

-Ma non sappiamo ancora se guarisco in fretta come una volta. Quando abbiamo combattuto contro Carter a marzo, lui è stato ben attento a non ferirmi in alcun modo-

-Ti amerò anche con le cicatrici, non ti preoccupare-

-Grazie per l'indulgenza Greyson- prendo il suo volto tra le mani, mi alzo sulle punte e gli stampo un bacio sulle labbra. –E per tutto il resto-

-Non saprei che cosa fare nel mio tempo libero, se tu non ci fossi-

-Posso dire lo stesso- mi passa una mano tra i capelli, sorridendo. –Andrà tutto bene, non ti preoccupare-

-Lo so e, ad intervento finito, rimarrò a guardarti dormire, tenendoti la mano e spostandoti i capelli dal capo-

-Adoro come riesci a far diventare poetica la qualsiasi-

-Una delle mie poche qualità-

-Mi permetterei di dissentire, ma abbiamo una festa a cui andare, signorina presidentessa- faccio un breve inchino. Sono stata appena eletta nuovamente presidente degli studenti, e non potrei esserne più felice. Inoltre, di ritorno dal Ringraziamento, io e le ragazze dell'associazione abbiamo deciso di organizzare una piccola conferenza su come si sia sviluppato il ruolo della donna dall'Antica Grecia ad oggi. Dire che sono elettrizzata è dire poco. –Non hai idea di quanto sia fiero di te-

-Il mazzo di rose di oggi col bigliettino è stato abbastanza esplicativo, non ti preoccupare-

-E' che sai, dici sempre che sono stato io quello a crescere di più negli ultimi anni, ma non è per niente vero. Quando ti ho conosciuta, non riuscivi nemmeno a dire due parole di seguito, figuriamoci parlare in gruppo, invece guardati adesso, sei una forza della natura, hai il fuoco che ti scorre dentro. Senza contare che tu non hai idea di come ti brillino gli occhi quando parli di qualcosa che t'interessa, potrebbero illuminare qualsiasi luogo-

-Io...- rispondo, sentendo le labbra curvarsi verso l'altro.

-Beh devo dire che neanche il tuo sorriso è tanto male, sei davvero meravigliosa-

-Adesso capisco perché tutte stravedono per te, probabilmente sarei gelosa anche io-

-Ma non saresti tanto psicopatica-

-Non lo so, non mi sono comportata per niente bene ai tempi di Skyler-

-Non è stata interamente colpa tua, senza contare che era una situazione totalmente diversa, e tu lo sai. Io ti amavo, ma pensavo di tradire Albus...non mi fare ricordare quel periodo ti prego, ho ancora gli incubi la notte-

-Anima bianca- gli strizzo la guancia, lui ridacchia. –Adesso andiamo però- afferro la sua mano e lo trascino via, ma lui non si muove di un centimetro. –Che c'è Manson?-

-Che ne dici se rimaniamo qui? Insomma, abbiamo la casa libera-

-Non se ne parla minimamente-

-Ma...-

-Ho vinto di nuovo, e voglio andare a festeggiare-

-Quindi stare con me non ti basta-

-Non buttarla sul tragico drama queen, sai che non è così- il ragazzo rotea gli occhi, ridacchiando. –Hai altri due giorni per stare da solo con me-

-Sì, e sarò buttato in un letto d'ospedale-

-Tante stagioni di Grey's Anatomy che ti ho obbligato a vedere e ancora non hai imparato niente-

-Che mente perversa che hai- mi stringo nelle spalle, ridacchiando. –Vuoi davvero andare?-

-E' quello che ti sto ripetendo da mezz'ora-

-Okay capo, hai vinto tu, come sempre-

-E' così che le relazioni funzionano- il ragazzo, a quel punto, si abbassa e mi afferra per le caviglie, caricandomi sulla spalla. –Devi smetterla di fare così, non sono un sacco di patate-

-Hai ragione, pesi molto meno-

-Daaaanieeeeel-

-Una cosa che non è cambiata da quando avevi quattordici anni, il tuo modo di lamentarti-

-Ti odio-

-Non scalciare, o rischi di prendermi sul mio bellissimo e meraviglioso viso-

-Pallone gonfiato- non risponde, e si dirige verso il garage. –Non avrai mica intenzione di scendere le scale con me in braccio-

-Sì in realtà-

-Ma potrei cadere e, a quel punto, passeresti un brutto quarto d'ora-

-E' da una vita che ti prendo di peso, e non mi risulta che tu mi sia mai sfuggito di mano-

-Su questo hai ragione ma, allo stesso tempo, non mi fa di iniziare proprio adesso-

-Devi rilassarti Greyson-

-Come faccio a...-

-Siamo arrivati- mi rimette giù ed io, guardandomi intorno, realizzo che, effettivamente, ci troviamo nel garage.

-Oh-

-Sento il tuo ego scricchiolare-

-Smettila-

-Sto solo dicendo le cose come stanno- sfodera un sorriso a trentadue denti. Quando lo detesto.

-E' possibile che cadi sempre in piedi?-

-E' possibile che, dopo tutti questi anni, ancora te lo chiedi?- saliamo in macchina. Ha nevicato qualche giorno fa, il che è inusuale, visto che siamo ancora a novembre, e la temperatura è molto bassa. –Hai freddo?-

-Abbastanza. Non possono fare delle calze color carne un po' più calde?-

-Non sarebbero più color carne-

-Io credo che, in realtà, in qualche modo si possa fare-

-Inventale tu, magari fai un po' di soldi-

-Probabilmente dovrei provarci, tanto la mia carriera da scrittrice non sembra andare da nessun parte- mormoro, stringendomi di più nel mio cappotto.

-Questa è la prima volta che fai un discorso del genere, che è successo?-

-Niente in particolare, penso semplicemente che, se fosse stato destino, sarebbe dovuto già succedere molto tempo fa, non credi?-

-Non posso dare una valutazione oggettiva, l'ultima cosa tua che ho letto è stato un tema, e sono passati tre anni-

-Vuol dire che, domani, avrai qualcosa da leggere sull'aereo-

-Sei seria?-

-Sì, ma devi essere brutale. Non voglio trattamenti di favore soltanto perché sono la tua ragazza-

-Riuscire a farmi leggere uno dei tuoi racconti è stato più difficile che espugnare la tua fortezza della solitudine-

-Mio dio Daniel, sei disgustoso-

-Ma se stai ridendo sotto i baffi-

-Non ho idea di cosa tu stia parlando-

-Ah ah- allunga una mano verso il mio volto e mi strizza la guancia. –Ammettilo-

-Neanche sotto tortura-

-Era une bella battuta-

-Era penosa- in quel momento il suo cellulare squilla, e sul televisione del cruscotto spunta una foto in piccolo di Derek.

-E' successo qualcosa?- esclama Daniel, rispondendo alla chiamata.

-Certo che tu sei sempre sulla difensiva-

-No è che...lascia stare-

-Volevo solo ricordarti che, tra quarantottore, hai l'intervento, quindi evita di bere alcolici-

-Che tempismo vecchio mio, stavamo per andare ad una festa-

-Non potevate proprio saltarla, vero?-

-Io ero dell'idea di sfruttare l'allineamento dei pianeti che ci ha concesso casa libera, ma no, qualcuno doveva festeggiare la sua vittoria ad ogni cosa-

-Ti sta ancora bruciando la sconfitta dello scorso anno, non è così?- per tutta risposta mi mostra il terzo dito, ed io ridacchio. –E sono stata anche presa nella squadra di calcio femminile, incredibile-

-Lascia stare, sono ancora sconvolto-

-Rose sei stata eletta nuovamente presidente degli studenti? Sono tanto orgoglio di te, dico sul serio. Eri una ragazzina talmente timida-

-Grazie mille Derek. Tra l'altro dici le stesse cose di tuo figlio, sono un po' spaventata adesso-

-Mio dio, sto iniziando a pensare come mio padre-

-Magari questa è la volta buona che metti la testa a posto-

-Ah ah, spiritosa-

-Ho imparato dal migliore-

-Papà comunque vorrei parlarti di alcune cose quando torno- sgrano gli occhi, salvo poi fare cenno di no a Daniel con la testa.

-Rose non è incinta, vero?-

-Non ti preoccupare Derek, su quel fronte non c'è alcun pericolo-

-Riguarda Cassie- ammette lui, con un filo di voce. –Per colpa di Rose...-

-Come prego?-

-Per mano di Rose sono venuto a sapere alcune informazioni che penso ti riguardino- l'uomo sospira. Non so se è successo qualcosa alla mia integrità o se, più semplicemente, non accetto che le persone accanto a me soffrano, ma sono convinta che non fosse necessario dirlo a Derek.

-Pensavo che non volessi più vedere Cassidy dopo quello che hai saputo questa estate-

-L'ho detto io che è colpa di Rose-

-Scusa se volevo essere sicura che tu fossi al sicuro-

-Che interessante gioco di parole- mi prende in giro. –E comunque lo sono-

-Non lo sapevo prima, e neanche quando sono andata a parlare con lei me lo ha detto, ho dovuto aspettare che andassi tu-

-Lo ero a prescindere Rosebelle. Tu sei la più forte tra di noi, su questo non ci piove, ma subito dopo ci sono io, e lo sai benissimo, gli ultimi cinque anni della mia vita ne sono la prova-

-Non volevo ledere il tuo ego o la tua fragile virilità-

-Non cominciare-

-Dici così però, quando si tratta di me, tu sei sempre sull'attenti. Non hai appena affermato che sono io la più forte?-

-Ricordami quante volte ci hai lasciato o hai rischiato di lasciarci le penne-

-Ragazzi, smettetela- ci rimprovera, a quel punto, l'uomo. –Battibeccate ancora come quando avevate quattordici anni-

-Di tanto in tanto mi ricordo perché lo odiavo-

-Oh ti prego, non mi hai mai odiato-

-Al terzo anno tantissimo a dir la verità- mi guarda per un attimo, le iridi si colorano di viola.

-Dov'è questa festa in tutto ciò?-domanda, a quel punto, Derek.

-In un locale qui a New York, Cambridge, la sera, non offre tanto-

-Certo, perché i tuoi standard solo alti, vero Daniel?-

-Sai quanti locali di spogliarelliste ci sono qui a New York?-

-Fingerò di non aver sentito quest'ultima parte-

-Anima bianca- esclamiamo entrambi contemporaneamente, per poi scoppiare a ridere.

-Fino a tre secondi fa litigavate, voi due siete assurdi-

-E lo hai capito solo adesso dopo tutto questo tempo papà?-

-No, speravo sempre che, prima o poi, voi due cresceste ma, a quanto pare, devo rassegnarmi all'idea che certe cose non cambieranno mai-

-Lo dici quasi come se fosse la fine del mondo, quando invece non lo è-

👑👑👑👑👑

-Ah ah, dammi la birra Manson- il ragazzo rotea gli occhi ma mi ignora, portando il boccale alle labbra. Nel momento in cui sta per toccare il bordo, appoggio una mano sul tavolo, e il bicchiere finisce immediatamente nel mio palmo. –Ti avevo avvertito-

-Qualcuno avrebbe potuto vederti-

-Oh figurati, sono tutti impegnati a fare altro-

-Comunque un goccio di birra non può farmi male-

-Hai sentito Derek, devi essere puro come un bambino-

-Non ha detto esattamente così-

-Libera interpretazione- porgo il boccale a Chris, che sta seduto accanto a me, con gli occhi incolati allo schermo del cellulare.

-Da quand'è che piove birra dal cielo?-

-Da quando Daniel Manson deve evitare di bere alcolici per le prossime quarantottore ma si ostina comunque a farlo-

-L'avrò già mandata per il giorno dell'intervento, è a questo che serve la pipì-

-E tu saresti al terzo anno di medicina? Abbastanza deludente come spiegazione- mi fa la linguaccia, per poi sbuffare. –Lo sto facendo per il tuo bene-

-Sei entrata di nuovo in modalità mamma-

-Con te lo sono sin dal duemilaundici- poggia la testa sulla mia spalla, solleticando il collo col naso.

-Alloooora, quand'è che partite domani?- domanda Daisy, appena tornata al tavolo con un paio di shot.

-Hai tanta voglia di liberarti di noi?-

-Di te sempre, di Rose no-

-Visto che tornate prima di noi, potete indagare un po' su River? Ho notato che ha messo un paio di storie con delle ragazze, vorrei saperne di più-

-Sììì, certo- esclamo, forse con fin troppa enfasi. La verità è che ho temuto che la cotta per Daniel fosse tornata, e non ero disposta a rinunciare alla sua amicizia dopo tutto questo tempo. –Cercherò di indagare nei momenti in cui non sarò con Daniel, male che vada gli leggerò nel pensiero-

-E' un'invasione delle privacy- mi canzona il ragazzo accanto a me. –Non è per niente giusto-

-Stai facendo tutto questo per la birra, non è così?-

-Esattamente. Potevi chiudere un occhio, io l'ho sempre fatto con te-

-Ma se, dopo il suicidio, mi aspettavi persino fuori dal bagno e iniziavi a battere sulla porta se, dopo cinque minuti, non ero ancora uscita-

-Non puoi mettere a confronto le due situazioni, sono completamente differenti- mi stringo nelle spalle. –Uno shot?-

-Daniel, niente alcool-

-Uffa-

-Mi chiedo come farai a non mangiare per ventiquattr'ore allora-

-Come prego?-

-Sei sicuro di studiare medicina? Perché lo sanno tutti che, quando ci si sottopone ad un intervento, bisogna essere a stomaco vuoto- fa ricadere la testa sul tavolo, sbuffando. –Sei un omone di un metro e novantacinque, non lasciarti abbattere da queste quisquiglie-

-Rose ha ragione, non ci stai facendo una gran figura- alza un dito in risposta a Daisy. –Pensa se dovessero dirti che non puoi fare sesso per un mese-

-Non avrebbe senso- dice lui. –L'operazione è al petto, non penso che...-

-Non puoi saperlo con certezza-

-Dov'è Luke in tutto ciò?- domando, notando come non l'abbia ancora visto.

-E' mezz'ora che parla con una ragazza, dovrebbe essere qui da qualche parte- mi risponde Diana.

-Oppure si è infrattato da qualche parte, cosa molto probabile- Chris si guarda intorno, per poi scoppiare a ridere. –Almeno qualcuno che conclude-

-E le ragazze con cui siete usciti la scorsa volta?-

-Non puoi fermarti ad un solo gusto di pizza, se prima non hai provato tutti gli altri-

-Hai appena detto una cosa molto sessista-

-Rose ha ragione. Sei stato davvero fuori luogo Chris- il cameriere ci raggiunge con un vassoio con degli snack da cui Daisy, senza staccare gli occhi dal ragazzo, prende una ciotola con delle patatine.

-Quanto siete suscettibili-

-E' proprio per questo che non cambia mai niente, che tutto continua a rimanere uguale-

-Diana per cortesia, non ti ci mettere anche tu- rotea gli occhi, sbuffando. –Daniel mi daresti una mano?-

-Me ne chiamo fuori. Scusa amico però, per una volta, non sono io il centro della discussione, il che è un miracolo-

-Pallone gonfiato- esclamiamo contemporaneamente io, Diana e Daisy.

-Visto? Adesso si sono coalizzate contro di me-

-Non fare la vittima Daniel, sto solo cercando di non farti bere, per il tuo bene-

-Avrò già mandato l'alcool da qua a domani mattina-

-Okay fa' come vuoi, non mi importa- alzo le mani, sbuffando.

-Dici sul serio?-

-Sì-

-Sarebbe la prima volta nella storia- mi stringo nelle spalle, senza proferire parola. –Non è mai successo nella storia-

-Adesso non esagerare-

-So quel che dico Daisy- si volta nuovamente verso di me. –Non dovresti farmi la morale tipo 'ma spero che tu faccia comunque la scelta giusta'?- scuoto la testa, lui ride. –Assurdo, e non è nemmeno il mio compleanno-

-Andiamo a prenderci una birra su- Chris si alza, si avvicina al ragazzo e gli batte una mano sulla spalla.

-Finalmente qualcuno che ragiona- i due scompaiono in mezzo alla folla, allegri e spensierati.

-Rose non dovresti...-

-Più glielo ripeto Diana, più lui si intestardisce. Studia medicina, queste cose dovrebbe saperle meglio di me-

-Adoro il fatto che tu e Daniel mi facciate venire voglia di avere una relazione ma, allo stesso tempo, di non volerla. Grazie Rosebelle, di cuore- Daisy poggia una mano sulla mia spalla, porgendomi un mini panino. –E per la cronaca, questo è uno di quei momenti in cui ringrazio di essere libera come l'aria-

-Hai visto il fan club in giro per caso? Non ho alcuna voglia di litigare-

-A me non è sembrato...a te Diana?-

-Idem, magari è la tua serata fortunata-

-Lo sarebbe anche se Daniel decidesse di fare la persona matura e non bevesse-

-Non ti stressare Rose, non riguarda te, che t'importa?-

-E' il mio ragazzo!- esclamo. Daisy fa spallucce, continuando a mangiare. –Se ci fossi tu al suo posto, mi comporterei allo stesso modo-

-Non lo so, ma non pensi sia sbagliato avere troppo a cuore il benessere delle persone? Insomma, non abbiamo la certezza che stiano sempre al nostro fianco, un giorno potremmo svegliarci e scoprire che se la sono data a gambe levate, e a che cosa sarebbe servito tutto questo? Te lo dico io, a niente- Diana ed io ci lanciamo uno sguardo d'intesa. Non è necessario che specifichi, non è necessario che dica altro, sappiamo bene a chi si sta riferendo. –E niente discorso motivazionale su come mi riprenderò dalla rottura con Seth vi prego, o giuro che raggiungo i ragazzi-

-Non avevamo alcuna intenzione di fartelo, più che altro ci stavamo chiedendo...-

-Com'è che fossi diventata tanto cinica. Cavolo, fai persino più paura di Rose al terzo anno-

-Se ti avesse sentito Daniel, avrebbe dato di matto-

-Daniel dà sempre di matto quando si parla di quel periodo e sai perché Daisy? Perché sa di essersi comportato come un grandissimo stronzo. Onestamente alle volte mi chiedo come abbia fatto a perdonarlo-

-Diana adesso basta, è storia vecchia-

-Non preoccupatevi, sto bene- mi affretto a dire. –Sul serio, sono passati più di tre anni ormai, non è necessario tenermi sotto una campana di vetro-

-Non ti ho mai tenuto sotto una campana di vetro-

-Si stava riferendo a Daniel, Diana, e al fatto che, subito dopo, tutti stessimo attenti a quel che dicevano o facevamo-

-Ah già giusto. Però deve ammettere che io le sono stata più vicino di tutti, anche se il mio scopo era far lasciare Daniel e Skyler-

-Quell'anno è stato assurdo- mormoro. –Alle volte mi chiedo come abbia fatto ad uscirne viva-

-Come abbiamo fatto ad uscirne vivi tutti, e non solo da quell'evento, ma da ogni cosa che ci è capitata in questi anni- Daisy tiene lo sguardo fisso nel vuoto, gli occhi vitrei, inespressivi. –Tu sei morta e poi sei tornata-

-Neanche l'inferno mi ha voluto, pensa un po' tu-

-Figurati, ti avrebbero mandata direttamente ai piani alti-

-Non ho bevuto te lo posso assicurare, ho perso tempo per aiutare Chris a rimorchiare una tipa, la sua amica mi aveva puntato. Che fatica essere così bello- a quel punto si abbassa e mi dà un bacio sulla guancia. –Che succede?- gli occhi di Daisy diventano di colpo bianchi. La presa del ragazzo sulle mie spalle si intensifica. –Da quanto tempo non aveva una visione?-

-Da un bel po'-

-Vi guarda, vi guarda, vi guarda...dal passato è qui, dal passato è qui- le sue labbra si muovono alla velocità della luce, articolando quelle parole in modo quasi maniacale. –Vi guarda, vi guarda, vi guarda...dal passato è qui, dal passato è qui-

-Perché non può mai essere precisa?-

-Sta parlando di Rebecca, Diana. Ve l'ho detto, siamo andati a parlare con lei, però non pensavo fosse pericolosa- Daisy, a quel punto, torna normale, boccheggiando alla ricerca d'aria. –Come ti senti?-

-E' una sensazione che non mi mancava per niente- borbotta lei. –Mi viene da vomitare-

-Hai visto qualcosa di un po' più...specifico?-

-Daniel, da quanto tempo ci conosciamo?-

-Da vent'anni, perché?-

-Ecco, dopo vent'anni non hai ancora imparato che le mie visioni sono vaghe e confuse? Se così non fosse, ci saremmo risparmiati un bel po' di rogne-

-Beh è comunque chiaro come il sole che si tratti di Rebecca, visto che è tornata da poco a New York, e che noi l'abbiamo vista- assottiglio le labbra. Per quale motivo Rebecca dovrebbe essere un pericolo per tutti noi? –Non dovevo portarti con me-

-Oh certo, perché avrebbe davvero potuto farmi qualcosa. Se si fosse avvicinata, sarebbe finita dall'altra parte della stanza come minimo-

-Su questo ha ragione- dice Diana. –E' meno indifesa di quel che credi-

-Ma è comunque morta-

-Ma sono ancora qui- sospira, piegando la testa indietro. –Non ti preoccupare. Le profezie di Daisy ci hanno sempre dato un ampio margine di tempo, quindi cerchiamo di non andare nel panico-

-E di goderci il Ringraziamento- sottolinea Diana. –Che è importante-

-Io e te avevamo litigato lo scorso anno vero?-

-Eri arrabbiata con me per la storia di Ellen, non ricordo bene che cosa avessi fatto-

-Conoscendoti qualche cazzata-

-O tu che sei troppo esagerata-

-Nah, sono più che convinta che tu abbia fatto qualche cazzata- mi stampa un sonoro bacio sul collo, scompigliandomi i capelli.

-Daisy tu sei proprio sicura...-

-Sì Daniel, se avessi visto qualche altra cosa, anche solo di sfuggita, te lo avrei detto, anche perché sei un lamento continuo-

-Ma vi ricordate di quando si arrabbiava per la qualsiasi e spaccava ogni cosa?- lo prende in giro Diana. –Aveva certe uscite drammatiche-

-Non è assolutamente vero-

-Daniel il primo anno era tipo 'io sono il più forte', 'io sono il più bello', 'fanculo il Consiglio', 'non sopporto le regole', 'Rose sei inutile e autolesionista'. Aveva questo set di frasi che ripeteva all'infinito, è una fortuna che poi, durante l'estate, lo abbia aggiornato-

-Però tu continuavi comunque ad aiutarmi-

-Vuoi farmene pentire per caso?-

-No signora, assolutamente-

-E' assurdo che voi vi siate messi insieme alla fine. Con tutto quello che avete passato e con tutto quello che hai dovuto soffrire per Daniel-

-Tu ti sei rimessa con Seth, Daisy, e non mi risulta che lui sia stato uno stinco di santo-

-Non era necessario- lo riprendo. –Dico sul serio-

-Perché devo essere sempre quello che subisce? E' una cosa che non capisco. Voi mi attaccata in continuazione-

-Non fare la vittima Daniel-

-Diana ha ragione, sei tutto fuorché innocente-

-Amore, vuoi aggiungere qualcosa tu?-

-Sarebbe come sparare su Bambi luce dei miei occhi, e sai quanto adori gli animali-

-Quand'è che sono diventato Bambi?!- 



Sbaaaam! 

eccomi. scusatemi l'assenza di settimana scorsa, ma mi sono laureata, quindi sono stata un pochiiiino presa dalla botta. tra l'altro ho cambiato computer, ho preso un mac, e sto ancora cercando di capire come utilizzare word (come ben sapete, per farlo, è necessario acquistare il pacchetto office sia su computer windows che mac, solo che, per i primi, di solito ti danno la versione craccata, mentre, in questo caso, no. chi, comunque, avesse consigli, è ben gradito ahaha). 
anyway, credo che questa storia (purtroppo per voi) potrebbe arrivare anche a 900 pgine perché la sto tirando di nuovo per le calende greche (giuro che non lo faccio a posta) quindi non aspettatevi che finisca presto. 

ora devo andare,

un bacio

rose xx

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