Don't want another shade of blue but you
-Sono passate tre settimane e Celeste non ci ha fatto sapere più niente, domani torniamo a New Orleans, dobbiamo andare a parlare con lui-
-Ed io che volevo passare un Natale tranquillo-
-Rosebelle, lo stai facendo di nuovo-
-Cosa?-
-Evitare il problema- mi volto verso Daniel, cercando di chiudere l'ultima valigia. -E' una delle poche cose che odio di te-
-Non è assolutamente vero, e i vari litigi che abbiamo avuto negli anni ne sono la prova-
-Alle volta hai talmente tanta ansia che accada qualcosa, che ti rifiuti anche solo di provare a vedere come va a finire- sospiro passandomi le mani tra i capelli. –Ci sono io qui con te Rose-
-Non è questo Daniel-
-E allora cos'è?-
-Ho paura di scoprire quel che c'è sotto- esclamo. –Sai meglio di me che Mike è stato modificato e che, per uno scherzo del destino, sembra quasi che i suoi poteri siano l'immagine speculare dei miei-
-E' una sensazione che fa schifo lo so, ma non puoi essere egoista Rose, non in un momento del genere-
-Egoista?-
-Sì, ti stai comportando come tale, perché stai pensando alle conseguenze per te e non per il resto del gruppo-
-E' incredibile- borbotto. –Com'è che, ogni volta che qualcosa va male, è sempre colpa mia?-
-Ma tu non chiami Daniel Manson-
-Si può sapere che ti prende?-
-Voglio capire un paio di cosette, in primis per quale motivo Mike si è fatto vivo solo adesso e non quando ancora non sapevamo chi fosse- le iridi di Daniel si colorano di un viola acceso. –Se io ho sopportato la storia del gemello e di mia madre, tu sarai in grado di ascoltare quel che Celeste deve dirti-
-Come fai ad esserne tanto sicuro?-
-Perché sei più forte di me e dei ragazzi, questo lo abbiamo assodato un po' di tempo fa- gonfio le guance. Il ragazzo, a quel punto, poggia le mani sulle mie spalle. –E lo sai anche tu-
-Ti odio-
-Sappiamo entrambi che non è vero-
-Sei un po' troppo sicuro di te stesso-
-Beh sai com'è, l'anello si vede anche dallo spazio-
-Me lo state ripetendo così tante volte che sono sicura di perderlo tra un po'-
-Non dirlo neanche per scherzo, mi è costato un capitale- lo guardo di traverso, e lui si schiarisce la voce. –Mi è venuto spontaneo-
-Ah ah- dico. –Ti avrei detto di sì anche con un anello fatto di caramelle-
-Lo so-
-Vuoi proprio andare da Celeste, vero?-
-Ha detto che ci avrebbe fatto sapere in settimana, e ne sono passate tre- gonfio le guance, per poi sbuffare. -Rose, dobbiamo saperlo-
-Okay okay mi arrendo. Posso almeno finire di fare le valigie?-
-Rose-
-Odio quando vuoi fare il prepotente- schiocco le dita e, in un batter d'occhio, i vestiti iniziano a sistemarsi da soli. –Sei contento adesso?-
-Molto a dir la verità- gonfio le guance, arrendendomi all'evidenza che, questa volta, ha vinto Daniel. –E' assurdo che tu riesca a fare queste cose, ancora non me ne capacito-
-Beh dovresti iniziare a farlo, dopotutto sono passati quattro anni dalla prima volta che ho fatto esplodere qualcosa-
-Ancora mi chiedo come abbia fatto la Marymount a resistere quattro anni con noi lì dentro-
-E' quello che si chiedono tutti, fidati- mi tende una mano, che io afferro e, pochi minuti dopo, ci ritroviamo sul fare di New Haven-
-Celeeeeeste- trilla Daniel, col suo solito tono canzonatorio. –Che fine hai fatto? Pensavo che, almeno tu, onorassi la parola data-
-Manson accuccia. Dio mio, non posso portarti da nessuna parte-
-Com'è che non è ancora arrivato? Di solito brontola che gli facciamo venire il mal di testa-
-Magari sta dormendo-
-Sono le sei del pomeriggio Greyson-
-E allora? I pisolini non hanno orario-
-Adesso sono io che mi chiedo come faccio a stare con te-
-Perché mi ami, fine della storia- rotea gli occhi, mentre continuiamo ad addentrarci dentro casa di Celeste come se niente fosse.
-Celeeeeste- continua a piagnucolare Daniel. –Sto davvero iniziando a preoccuparmi- arrivati nell'ambiente più grande, lo troviamo sul pavimento, nelle spalle ha conficcate due frecce d'argento, e si dimena come un animale in gabbia.
-Oh mio dio che cosa ti è successo?-
-Non avvicinatevi- ci intima. –Sono impregnate di veleno, per questo non sono riuscito a toglierle- tendo una mano verso di lui, e i due oggetti volano via dall'altra parte della stanza. –La telecinesi, avevo completamente dimenticato che avevi anche questo potere-
-Ma che è successo? Da quando sei ridotto in quelle condizioni?- ci avviciniamo all'uomo e lo aiutiamo a rimettersi in piedi. Emana un odore parecchio acre, e i suoi pantaloni sono sporchi di feci e di pipì. Probabilmente si trovava in quello stato già da un po'.
-Due giorni. Stavo per venire da voi quando è spuntata tua madre che mi ha attaccato e mi ha conficcato le frecce nelle spalle-
-Cassidy?- esclama Daniel, visibilmente scolpito. –Sei sicuro che...-
-Sì, si tratta proprio di lei. Penso che vi abbia lanciato un incantesimo spia l'ultima volta che siete andati a trovarla, perché sapeva perfettamente cosa fosse successo. E non solo: il braccialetto che ti ha regalato Mike era il suo e, come volevasi dimostrare, era stato incantato. Lui è riuscito ad entrarti in testa perché lei ha rafforzato l'incantesimo, e questo spiega perché non era mai successo prima- il mio primo istinto è quello di voltarmi verso Daniel. Le iridi sono di un viola scuro e acceso e le mani sono chiuse a pugno.
-Potevi mostrare un po' più di tatto-
-Mi piace dire le cose così come stanno-
-Si tratta comunque di sua madre-
-Lo ha abbandonato quando aveva quindici anni-
-Celeste!- urlo, e l'uomo vola dalla parte opposta della stanza. –Scusami, ti giuro che non è stato intenzionale-
-Altro motivo per cui vi trovate sempre nei guai: siete l'uno il punto debole dell'altra, e questo vi frega sempre-
-Devo andare a fare una visitina a mia madre- esclama Daniel.
-Non fare niente...- il ragazzo, a quel punto, si teletrasporta, lasciandomi lì, incredula. -...niente di cui potresti pentirti-
-Dovrebbe parlare con uno psicologo dei problemi che ha con la figura materna-
-Smettila- mi avvicino a lui e lo aiuto a rialzarsi. –Non è stata una situazione facile per Daniel, ne ha sofferto tanto, e tu hai girato il coltello nella piaga-
-Sapeva che Cassidy vuole eliminarti-
-Sapeva che voleva eliminarmi, al passato. L'aveva affrontata prima del Ringraziamento, questa è stata una vera e propria doccia fredda-
-Ti sei resa conto che mi ha bloccato al pavimento con due frecce nelle spalle vero?!-
-Perché non guarisci subito?-
-Hai sentito quel che ti ho detto prima? Erano avvelenate! E poi ti ricordo che io ho scelto la caduta. Vivo da molto tempo, ma posso comunque essere ferito, e le mie ferite, proprio come le tue, non si rimarginano-
-Le regole degli angeli continuano a contraddirsi tra di loro, giuro che, un giorno di questi, finirò per impazzire-
-Tu hai dei poteri curativi o sbaglio?-
-Sì e no, funzionano soltanto quando scoppio a piangere-
-Mio dio, i tuoi poteri sono davvero incasinati-
-E lo scopri solo adesso?- esclamo. -Sono...alle volte fanno di testa loro-
-Non è una cosa normale-
-Cassidy ti ha detto qualcosa quando è venuta qui?-
-Soltanto di stare lontano da Daniel e basta- sospiro. Vorrei sapere che cosa ha in mente, anche se, una parte di me, sa benissimo che c'è un'unica risposta a questa domanda: Mike. –Ma penso che sia necessario-
-Sto davvero iniziando a pensare che mentisse quando diceva che non aveva più avuto contatti con Morsein-
-L'incantesimo che c'era su quel bracciale, l'incantesimo che lei ha lanciato, era molto potente, quindi, fossi in te, le starei alla larga il più possibile-
-E' la madre di Daniel, e lui non riesce ad affrontarla se non ci sono io-
-Beh allora Daniel dovrà crescere, non ti pare?- roteo gli occhi, incrociando le braccia al petto. –C'è un motivo per cui ti ha lasciato qui, e lo sai benissimo-
-Perché è iperprotettivo-
-Vero, ma questa volta ha fatto bene, non sappiamo come avrebbe reagito, ti sarebbe potuta benissimo saltare al collo-
-E trattandosi di lei non lo escludo- ridacchia, passandosi una mano tra i capelli. –Non ho avuto più incubi comunque-
-Questo è un buon segno, vuol dire che non è riuscito ad entrarti completamente in testa-
-Sei riuscito a distruggere il bracciale?-
-Poco prima che mi infilzasse-
-Adesso ho paura di Cassidy onestamente-
-Perché prima no?-
-Onestamente no- dico. –Non ho mai avuto rapporti con lei prima del suo ritorno, è sempre stata parecchio assente a dir la verità-
-Adesso ho capito perché è così-
-Smettila dai, mi dà fastidio quando dovete parlare in questo modo di Daniel-
-Posso chiederti una cosa?-
-Sì certo-
-C'è stata almeno una volta in cui non lo hai difeso a spada tratta?-
-Perché me lo chiedete tutti?-
-Perché vedo come hai reagito- sghignazza, passandosi una mano tra i capelli blu. –Devo fare una doccia-
-Devo andare da Daniel-
-No, tu devi rimanere qui, e lo sai benissimo. Rischi solo di farti del male-
Daniel
-Cosa cazzo hai fatto?- piombo in casa di mia madre che, non appena mi vede, sussulta. –Non posso fidarmi di te, non posso proprio!-
-Siete andati da Celeste a quanto pare-
-Sì, siamo andati da lui, e indovina che cosa abbiamo scoperto-
-Prima che tu possa giungere a conclusioni affrettate...-
-Ci sono già giunto Cassidy! Ti sei messa in combutta con Mike, e chissà da quanto tempo-
-Da solo un paio di mesi in realtà- mormora la donna. –Mi è comparso in sogno qualche giorno prima che Rose venisse a trovarmi. Vuole solo lei Daniel, tu e gli altri siete al sicuro, dovete soltanto...-
-Non riesci proprio a concepire l'idea di rischiare il tutto per tutto per una persona che ami, non è così?- rotea gli occhi al cielo. –No, non hai la minima idea di che cosa io stia parlando, anche perché, se così fosse stato, non avresti lasciato Morsein e Mike in primis, e nemmeno me e papà. A te importa soltanto rimanere al sicuro, ed essere il centro del mondo-
-Scusami tanto se voglio che tu abbia una vita lunga e felice-
-E che vita sarebbe, se sapessi di aver lasciato che Rose morisse?-
-Oh mio dio Daniel quanto sei melodrammatico! Nessuno sposa mai il suo primo amore-
-Non mi interessa quello che dici- sbotto. –E ho intenzione di raccontare tutto a papà-
-Potrei finire nel Limbo per questo-
-Non m'importa onestamente-
-Stai davvero scegliendo una ragazzina qualsiasi al posto di tua madre?-
-E che cosa ti arroga il diritto di definirti in modo tale? Tu mi hai abbandonato-
-Sai che c'è Daniel? Forse dovrei andare direttamente all'origine del problema-
-Ossia?- la donna sorride appena e si teletrasporta via. Non mi ci vuole molto prima di capire cosa voglia fare. –Non osare- esclamo, non appena compaio nel salone di Celeste.
-Daniel?-
-No Rose rimani dove sei!- ma è troppo tardi. La ragazza, sentendo la mia voce, decide di raggiungermi e, a quel punto, Cassidy decide di lanciarle contro una freccia avvelenata.
Senza pensarci due volte, spiego le ali e mi getto su di lei. L'oggetto colpisce me, ed io ricado sulla ragazza, finendo poi per terra. –Okay, questa ha fatto male-
-Daniel...- mormora la donna. –Dannazione, perché ti ei dovuto mettere in mezzo?!-
-Che cosa gli hai fatto?-
-Volevo colpire te. Aveva intenzione di denunciarmi al Consiglio e...-
-CHE COSA GLI HAI FATTO?!- Rose urla, urla così forte che i vetri si infrangono e il faro inizia a tremare.
I miei occhi iniziano a diventare pesanti, prima di chiudersi definitivamente.
Quando li riapro, mi ritrovo in un ambiente totalmente bianco, con qualche mobile sparso qua e là. Non lo riconosco, mi è totalmente estraneo, e non mi piace per niente.
-Hai appena preso una freccia avvelenata per Rose, sono...non me lo aspettavo onestamente- mi volto lentamente. Ron, suo padre, sta dietro di me, con le mani cacciate in tasca.
-Sono morto?-
-Sei a metà in questo momento- mi stropiccio le palpebre, sospirando. –Sei stato impulsivo-
-Non sapevo che altro fare-
-Me ne sono accorto- esclama. –Come ti senti?-
-Non sento niente in questo momento, ed è ciò che mi preoccupa, non ho mai seriamente preso in considerazione l'idea di poterci lasciare le penne-
-Non se morto, te l'ho già detto, sei nello stesso posto in cui si trovava Rose quando ha tentato il suicidio-
-Solo che lei ha visto Albus-
-Esattamente-
-Cosa sta realmente succedendo?-
-Mike sta cercando un modo per tornare, e lo sta cercando attraverso Rose. E' lei che, in primis, gli ha fatto attraversare una porta quattro anni fa, ed ora spera che capiti di nuovo-
-Non sa nemmeno come ci sia riuscita-
-I poteri di Rose sono...- si schiarisce la voce. -...sono più forti di quel che pensate. E' un angelo come sua madre e una maga come me, dentro di lei queste due nature continuano a scontrarsi e a fondersi mille volte al secondo, dando vita a risultati ed effetti che tu conosci molto bene-
-E cosa c'entra mia madre in tutta questa storia?-
-Appena tornato in vita, Morsein ha cercato Cassidy e hanno fatto un patto: lei avrebbe aiutato Mike a realizzare quello per cui è stato concepito e modificato e, in cambio, non ti avrebbe torto un capello. Quando lui è scomparso durante la Prima battaglia di maggio, Cassie è tornata per tenerti sott'occhio e assicurarsi che, in un modo o in un altro, il suo primogenito potesse tornare tra di noi-
-E questo si ricollega con quello che avevamo scoperto noi-
-Esattamente. Avrei voluto aiutarvi di più, ma temevo che, cercando di comunicare con Rose, avrei finito per spianare la via a Mike-
-Ed io avrei voluto non sottovalutare l'intera situazione. Sono tre mesi che non fa che ripetermi altro, e le ho sempre detto che era soltanto soggezione-
-Ognuno di noi, nel bene o nel male, fa degli sbagli, adesso l'importante e non abbassare la guardia. Dio solo sa cosa potrebbe succedere, se lui tornasse nel nostro mondo-
-Ma sto per morire-
-Ancora con questa storia? Ti ho detto che sei a metà-
-Sì ma...-
-In questo momento qualcuno sta usando i suoi poteri su di te, tra qualche minuto dovresti svegliarti-
-Vero le sue lacrime, quando sono stupido-
-In effetti, alle volte, dai questa impressione- si stringe nelle spalle. –Proteggila ti prego-
-E' quello che faccio da anni-
-Beh diciamo che non ci sei riuscito sempre benissimo-
-Avevo...mi hanno affidato Rose che avevo quattordici anni, e in mia difesa dico che non è stato per niente facile avere a che fare con lei, non riuscivo proprio ad impedire che non si facesse male in un modo o in un altro-
-Su questo non posso proprio darti torto-
-Per niente- le mani, a quel punto, iniziano a formicolarmi. –Che sta succedendo?-
-Stai tornando indietro-
-Rose deve aver pianto un bel po'-
-Oh no, non ha usato le lacrime, ha usato i suoi poteri-
-Com'è possibile?-
-Quando si è risvegliata dopo essere morta, qualcosa dentro di lei è cambiato e, a dir la verità, sta continuano a farlo. L'aver tolto completamente i blocchi ha soltanto innescato un potere più grande di lei-
-E' per questo che è riuscita a volare-
-Precisamente- esclama. –Quindi ti prego, tienila d'occhio-
-Anche a costo di prendermi un'altra freccia in petto- l'uomo mi sorride e, nuovamente, tutto intorno a me diventa nero come la pece.
-Spero davvero che non debba essere di nuovo necessario- quando riapro le palpebre, tuttavia, mi ritrovo ancora sul pavimento di casa di Celeste.
-Quindi è questo che si prova- mormoro. –Greyson dove sei?-
-Volta appena lo sguardo- esclama, invece, l'altro angelo. La ragazza, effettivamente, è accanto a me, priva di sensi. –Se ne risveglia uno e sviene l'altro, io davvero non so più cosa fare con voi-
-Com'è successo?-
-Ha voluto guarirti senza utilizzare le lacrime, e questo è stato il risultato. Mi chiedo quanto ancora potrà premere sull'acceleratore prima di lasciarci le penne-
-E' più forte di quel che pensi- mi rialzo. La testa mi gira vorticosamente, la botta deve essere stata più forte di quel che pensassi. –Mia madre?-
-L'ho portata direttamente al Consiglio. Era abbastanza docile dopo averti colpito-
-Era Rose il suo bersaglio-
-Lo avevo capito- mi chino sulla ragazza e le sfioro la fronte, salvo poi picchiettare leggermente sul ciondolo a forma di cuore. La piuma al suo interno brilla e, poco dopo, le palpebre di Rose iniziano a tremolare. –Avanti bella addormentata su-
-Daniel...stai bene?-
-Sì, tra l'altro ho avuto una piacevole discussione con tuo padre...ma tu invece? Perché hai fatto una cosa del genere? Le lacrime hanno sempre funzionato-
-Perché la freccia era intrisa di veleno- si intromette Celeste. –Hai scelto la caduta, sei mortale adesso e non guarisci più come prima, questo vuol dire che, su di te, certi rimedi non hanno più alcun effetto-
-Tu sei come me-
-Ti sbagli, io sono stato reso immortale dal Consiglio, mentre tu...non so nemmeno come descriverti-
-Ci sono riuscita quindi-
-Sì ma guarda quanto ti è costato- afferro le sue braccia e la tiro su. Non è ancora del tutto cosciente, infatti la sua testa penzola indietro e il suo corpo sembra ricadere sotto il suo peso. –Non farlo più okay?-
-Perché Cassie voleva farmi fuori?-
-Ne riparliamo dopo, adesso devo portarti a casa, Luke saprà sicuramente come rimetterti in sesto- la prendo in braccio. Ha gli occhi ancora chiusi. –Noi...-
-Ci aggiorniamo- esclama l'uomo. –Qualsiasi nuova notizia, la riferiremo l'uno all'altro-
-Okay. Una volta sistemata Rose, chiamerò mio padre per sapere com'è finita con mia madre-
-Va bene, attendo tue notizie- mi teletrasporto in camera mia e adagio Rose sul letto.
-Adesso devo solo spiegare quel che è successo ai ragazzi-
Rose
-Sai di essere stata un'incosciente vero?- mi domanda Daisy, mentre mi guarda con molta attenzione.
-Dovevo salvare Daniel, non avevo molta altra scelta-
-Ho sentito questa frase mille volte- continua Diana. –E, inoltre, tu mi hai insegnato che c'è un'altra scelta-
-Non in questo caso...o meglio non avevo tempo per pensarci-
-Ripetimi com'è che Cassie ha colpito il suo stesso figlio-
-Non lo ha fatto Daisy, quella freccia era per me. Daniel era andato per affrontarla e, dopo una breve discussione, ha deciso di denunciarla al Consiglio. A quel punto lei ha pensato che fosse tutta colpa mia, così si è teletrasportata al faro e ha cercato di colpirmi, ma Daniel si è messo in mezzo-
-Ha davvero...- la ragazza rimane a bocca aperta per qualche minuto, per poi scuotere la testa. –Come...-
-Si è gettato in mezzo-
-Ha preso una freccia per lei- esclama Diana. –Non ci posso credere-
-Daniel è un tipo impulsivo lo sapete, non credo che ci abbia pensato più di tanto-
-Perché stai cercando di minimizzare la cosa?-
-Perché non voglio che venga di nuovo idolatrata. Avere una relazione come quella mia e di Shawn ti ha quasi distrutto Daisy, e ti ha fatto perdonare quell'idiota pulcioso per cui abbiamo rischiato fin troppe volte la pelle-
-Non penso che questo la farà sentire meglio-
-Diana ti prego- la ragazza, a quel punto, alza le mani in segno di resa. –Mi fa male la testa-
-Hai rischiato di lasciarci le penne per l'ennesima volta, è giù un miracolo che tu riesca ad articolare frasi di senso compiuto-
-Ho dormito per un'ora, credo che sia bastato-
-La pupilla è ancora poco reattiva però- accende la torcia dell'iPhone ed inizia a muoverla avanti e indietro davanti ai miei occhi. Il mio primo istinto è quello di serrare le palpebre. –Ecco appunto-
-Daniel?-
-E' stato convocato con urgenza da Derek per tutta questa storia, mi ha chiesto di non farti preoccupare, tornerà questa sera-
-Perché non mi ha portato con lui?-
-Perché stavi male, senza contare che è arrivato il momento che affronti finalmente questa situazione da solo, non potrai tenergli costantemente la mano-
-Lo so Daisy, lo...- ricado sul letto, tenendo la testa tra le mani. –Ahi ahi ahi ahi-
-Che succede?-
-Mi sento come se qualcosa stesse cercando di uscirmi dalla testa-
-Diana dammi una mano- prima che la ragazza possa arrivare, il mio corpo si alza dal materasso, arrivando quasi a sfiorare il soffitto. –O mio dio-
-Forse dovremmo chiamare un esorcista- a quel punto ricado sul letto, completamente priva di forza. –Cosa è appena successo?-
-Ha premuto troppo sull'acceleratore e i suoi poteri si stanno ribellando contro di lei- Luke si poggia sullo stipite della porta, incrociando le braccia al petto. –E' del tutto normale, il suo corpo non è abbastanza forte da poter sopportare tutto questo-
-Pensavo fossi con Daniel-
-Ha insistito perché rimanessi qui. A quanto pare, preferisce avere quante più persone possibile a controllare te-
-C'è almeno qualcuno con lui?-
-Certo che voi due siete davvero noiosi quando vi ci mettete- esclama, ridacchiando. –E' con Chris, e mi sembrava parecchio tranquillo, quindi puoi evitare di preoccuparti inutilmente-
-Okay...allora puoi far passare in qualche modo questo malessere? Mi sento davvero uno schifo-
Sbaaam!
so che per ora non sono il massimo della puntualità, ma vi giuro che, tra master, dottorato e tutte le cose burocratiche che ci sono in mezzo, non ho manco il tempo di respirare.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top