And I fell from the pedestal, right down from the rabbit hole


Non mi hai ancora detto da cosa vi vestirete tu e Daniel per Halloween- esclama Daisy, mentre giocherella con due pipistrelli di plastica.

-Morticia e Gomez Addams, per questo sto cercando la tinta nera-

-Sarà un po' difficile far diventare i tuoi capelli di quel colore-

-Non per me, per Daniel. Io dovrò mettere una parrucca visto che sono ancora corti, ma lui...- afferro lo scatolo soddisfatta e lo metto nel cestino. Adoro fare acquisti per Halloween.

-Già lo scorso anno non sembrava molto entusiasta, tu sfrutti troppo l'amore che quel poveretto prova nei tuoi confronti- sorrido. E' la prima volta da più di un anno che lo difende, c'è ancora speranza che i loro rapporti tornino normali.

-L'altro giorno, preso non so da cosa, mi ha fatto un discorso dolcissimo, si è messo persino a piangere-

-Sono confusa, non ti aveva già dato l'anello a Parigi?-

-Ah ah ah- dico. –Comunque sì, era semplicemente un mea culpa per tutte le cazzate che ha fatto in passato. E poi ha ammesso di essere andato in tilt quando ha saputo di Mike e, onestamente, aveva tutte le ragioni. Non so come avrei reagito io al suo posto suo-

-Effettivamente non è stata una cosa facile da sentirsi dire-

-Tuttavia devo ammettere che si è comportato nel migliore dei modi. Non so come avrebbe reagito il Daniel di qualche anno fa ma, sicuramente, non così-

-Beh è una fortuna che sia cresciuto ad un certo punto. Con tutto quello che ci è successo in questi anni, sarebbe stata una scheggia impazzita- continuo a prendere decorazioni qua e là, canticchiando allegramente. –Visto che sei la regina di Halloween...-

-Parliamone dopo che passerò inerme quella giornata-

-Secondo te da cosa mi potrei vestire?-

-Da Daisy del Grande Gatsby, e puoi chiedere a Chris di fare Gatsby, mi sembra che anche lui sia accorto di idee-

-Ma sei un genio!- esclama, battendo le mani. –Poteva essere un travestimento perfetto per te e Daniel-

-Abbiamo già avuto la nostra sfiga in passata, direi che non è il caso di mascherarci da due amanti disgraziati-

-Certo che sei davvero superstiziosa-

-Oh tu non immagini nemmeno quanto. Pensa che, prima degli esami, cerco di non cambiare nessuna delle mie abitudini-

-Questa è follia-

-Questa è prevenzione- le dico, muovendo leggermente l'indice. –E la mia media immacolata lo dimostra-

-Perché non c'entra niente il fatto che tu sia praticamente un genio-

-Nah, penso di esser abbastanza normale-

-Qual è la frase che ti sei sentita ripetere di più in questi anni?- roteo gli occhi. So benissimo a cosa si sta riferendo, ma non la ripeterei nemmeno sotto tortura.

-Dettagli- le faccio un cenno con la mano. Ci dirigiamo verso la cassa e paghiamo, sono davvero contenta dei miei acquisti. –Ho fatto una cosa di nascosto a Daniel e non sto riuscendo a raccontarglielo-

-Eh?-

-Hai capito benissimo. Il senso di colpa mi sta divorando da un paio di giorni-

-Non era mai successo nella storia, questo è un evento epico-

-E sarà epica anche la sfuriata che mi farà non appena lo verrà a sapere-

-Mi vuoi spiegare che cosa è successo?-

-Sediamoci da qualche parte però- ci accomodiamo nel primo bar che troviamo, ordiniamo due cioccolate con i biscotti ed inizio a raccontare. –Sai del mio sogno dell'altra volta no?-

-Sì, eri parecchio sconvolta-

-Esatto, e per questo sono andata a parlare con Cassie- sgrana gli occhi, mentre il cameriere arriva con le nostre ordinazioni. –Ti prego, dì qualcosa-

-Di tutte le cose che potessi fare, hai scelto l'unica che lo farebbe imbestialire-

-Lo so lo so, ma non potevo continuare non avendo la certezza che fosse al sicuro-

-Mio dio Rosebelle, perché, quando si parla di voi due, né l'uno nell'altro riesce a pensare lucidamente?-

-Sono anni che me lo chiedo ma, ancora, non ho trovato una risposta-

-Che ti ha detto comunque?-

-Che, quando ha lasciato Morsein, lui le ha lanciato una maledizione: ogni volta che avrebbe avuto un figlio, automaticamente se ne sarebbe generato un altro dal suo seme, così non si sarebbe mai sbarazzata di lui. Ha abortito tre volte per evitarlo, solo che, il nostro caro e adorato Daniel, ha la pellaccia dura: è sopravvissuto, e ha persino assorbito il fratellino-

-A questa parte c'ero arrivata anch'io- ruba un biscotto e lo intinge nella cioccolata. Il suo umore è migliorato ultimamente, ma non saprei dire se si sia ripresa del tutto.

-Ha provato ad uccidere Daniel durante tutto il suo primo anno di vita, aveva paura che fosse lui il figlio di Morsein, quindi ha cercato di farlo fuori, fino a quando non si è accorta che era la fotocopia spiccicata di Derek-

-Rose come diamine...-

-E sai perché se ne è andata? Perché aveva paura che, una volta trasformato, gli Psuché lo venissero a cercare, non voleva che Morsein arrivasse di nuovo a lei-

-Beh di certo non vincerà il titolo di madre dell'anno-

-Questo è sicuro- prendo anche io un biscotto, immergendolo nella cioccolata. –Daniel non me lo perdonerà mai-

-Ti perdonerà, su questo ci metterei la mano sul fuoco, solo che non sarà una cosa indolore-

-Non so come dirglielo Daisy. Stavo per farlo l'altra sera ma, quando mi ha fatto quel discorso...non lo so, non ce l'ho fatta-

-Perché sei umana Rosebelle, strano ma vero- sospiro, iniziando a mangiucchiare. –Però non devi preoccuparti, qualsiasi cosa accada, sono sicura che si sistemerà tutto-

-Non questa volta. Quando è venuto a Parigi, ci eravamo ripromessi che non ci sarebbero stati più grandi litigi che avrebbero rischiato di farci lasciare, o sarebbe stata la fine-

-Dio mio quanto sei tragica-

-Non possiamo continuare così Daisy, non siamo in una serie tv!-

-E allora prenditi di coraggio e parlargliene. Non sei tu la paladina della verità?-

-Sapevo che, prima o poi, questa cosa si sarebbe ritorta contro di me- brontolo. –Comunque lo farò, devo soltanto trovare il momento giusto-

-Il momento giusto non esiste-

-Speravo che mi consolassi, non che mi buttassi ancora di più a terra-

-Come al solito, sto cercando di essere il più oggettiva possibile, non servirei a niente, se ti indolissi la pillola-

-Secondo te, nel mio sogno, Mike era reale, o era soltanto...-

-...soggezione? Non te lo so dire Rose, la maggior parte dei tuoi sogni, negli anni, si è avverata, ma questo vorrebbe anche dire che, per tutto questo tempo, lui ci ha osservato-

-Ed io non l'ho percepito-

-Esatto, e l'ultima volta che ho controllato, tu eri un radar per i fantasmi-

-Che casino- mormoro, passandomi una mano tra i capelli rossi. –Che grandissimo casino-

-Non ci pensare. Tanto, qualsiasi cosa accada, saremo pronti ad affrontarla, no?-

-Lo spero, io non...non voglio più svegliare quel potere che ho tirato fuori a marzo, mi fa paura-

-Oh andiamo, sei stata pazzesca-

-Lo so, ma mio padre, lo scorso anno, mi ha detto che, morendo e tornando indietro, ho risvegliato qualcosa, qualcosa di oscuro e, onestamente, visto che anche lui ci ha sempre azzeccato, vorrei tenere questo piccolo demone più che posso dentro di me, onde evitare di essere io la causa dell'apocalisse, come dark Willow nella sesta stagione di Buffy-

-Tu vedi fin troppe serie tv-

-Ricordami chi è che, quando sospetta qualcosa e viene derisa, poi si rivela essere l'unica che aveva ragione- prendo la tazza e la porto alle labbra, bevendo un sorso di cioccolata calda.

-Dettagli-

-Dillo-

-Okay tu, sei contenta?-

-Sì- esclamo, sorridendo. –Onestamente erano anni che volevo sentirmelo dire-

-Quindi che cosa ti aspetti che accada questa volta?-

-Spero niente, anche perché ho molta paura per Daniel, e l'ultima cosa che voglio è che gli capiti qualcosa-

💛💛💛

-No, no e no, te lo scordi Greyson, tieni lontano da me quella cosa- Daniel alza il braccio verso di me, il mio corpo si libra in aria, ad una certa distanza da lui. –Lo scorso anno ho dovuto fare sette lavaggi consecutivi per togliermi la tintura nera-

-Ti avevo detto di aspettare una settimana, ma tu non mi ascolti-

-Sono nato biondo per un motivo-

-La genetica Manson. Fortuna che sei tu quello che studia medicina-

-Senti, so che ci tieni ad Halloween e tutto il resto, ma non mi tingerò i capelli di nero-

-Secondo te puoi interpretare Gomez Addams con la capigliatura da principe azzurro? Senza contare che, anche da moro, sei un figo pazzesco- a quel punto mi rimette giù, incrociando le braccia al pezzo. –Anzi, ti dirò la verità, mi fai un certo effetto-

-Pensi di essere più furba di me?-

-Perché, sta funzionando?- rotea gli occhi, sbuffando. –Devo prenderlo per un sì?-

-Non c'è un altro modo?-

-Potrei fare un incantesimo per farti cambiare colore di capelli, ma non so quanto ti convenga, non ci ho mai provato in vita mia-

-Quindi mi stai dicendo che la tintura è il male minore- annuisco, assottigliando le labbra in un sorriso. –Dio quanto ti odio-

-L'anello di sei punto cinque carati che porto al dito la pensa diversamente-

-Niente male per una persona che non ti dava certezze, non è così?-

-Hai perfettamente ragione- dico. –A parte gli scherzi, se non vuoi non fa niente-

-Eh?-

-Non sei obbligato lo sai, e no, non mi arrabbierò, figurati, è solo una cavolata-

-Dammi quella tinta dai-

-Ma Daniel...-

-E' una cavolata, lo hai detto anche tu, e poi ammetto che Gomez Addams con i capelli biondi non è molto credibile-

-Anche gli occhi azzurri sono un problema, per questo ho preso anche le lenti a contatto nere, però avevo paura di dirtelo, visto la reazione che hai avuto- il ragazzo sospira, massaggiandosi il ponte del naso.

-Se questo non è amore, non so cosa sia-

-Follia presumo- prende la scatola con la tinta dalle mie mani e inizia a leggere le istruzioni. –Grazie comunque, sei il miglior fidanzato del mondo-

-Vorrei ben vedere, mi faccio fare la qualsiasi da te-

-Non suona molto bene-

-Greyson, zitta- ridacchio. Non pensavo che lo avrei mai detto, ma sono davvero contenta che mia madre mi abbia portato via da San Francisco sei anni fa. –Mi dai una mano come lo scorso anno?-

-Sì, ma sta volta prendo i guanti che abbiamo in cucina, il nero, sotto le unghie, mi è rimasto per una settimana-

-Vuoi davvero parlarne Rose?-

-No- lo raggiungo, prendo il suo volto tra le mani e gli stampo un bacio. –Sei il ragazzo migliore del mondo-

-Quanto sei ruffiana-

-Ho imparato dal migliore, o sbaglio?-

-In effetti non posso proprio contraddirti- schiocca le dita, ed i guanti compaiono nelle sue mani. –Iniziamo?-

-Agli ordini- Daniel trascina la sedia della scrivania fino al bagno e vi ci si accomoda. –E' assurdo che, anche così, tu sia lo stesso alto-

-Non è colpa mia se sei una nana-

-Ancora con questa storia?! Sono alta un metro e sessantasette, sono perfettamente nella media, sei tu ad essere un gigante- avvolgo le braccia intorno al suo collo e gli stampo un bacio sulla guancia. –Ti amo tanto-

-Tu sei proprio sicura che tu vada tutto bene?-

-Perché sei tanto sospettoso?!-

-Okay okay scusa...e comunque ti amo tanto anch'io-

-Bene, dammi la scatola adesso- me la porge, non troppo contento. –Non ti preoccupare, so quello che faccio-

-Insomma-

-Chi è che te li ha tinti lo scorso anno?-

-Dettagli- mi fa un cenno con la mano. Apro la confezione, do un'occhiata rapida alle istruzioni e prendo il tubetto.

-Mi passi i pettini e gli elastici? Devo dividerti i capelli in quattro aree-

-Non eri così tanto tecnica lo scorso anno-

-Perché i tuoi riccioli biondi erano un po' più corti-

-Infatti penso che, settimana prossima, vado a tagliarli-

-No Danieeel-

-Rose, tra poco sono più lunghi dei tuoi-

-Adesso non ti allargare, sono quanto quelli di Luke Hemmings-

-O mio dio Greyson-

-Stai fermooooo- piagnucolo. Indosso i guanti, scuoto leggermente il contenitore tinta ed inizio a spremerlo sul suo cuoio capelluto.

-Tu sei proprio sicura che sia quella che passa con i lavaggi, vero?-

-L'ho comprata a quel negozietto dove vado sempre per gli addobbi, mica al supermercato. E poi, male che vada, penso che mi basti schioccare le dita per farteli tornare normale-

-Non mi sento molto sicuro di sapere che vuoi usare i tuoi poteri su di me-

-Sei stato tu ad aiutarmi a controllarli, te lo sei dimenticato?-

-Tu ti fideresti?-

-Io mi fido sempre di te, e comunque ti ho lasciato fare in più di un'occasione. Ho perso il conto di quante volte hai guarito le mie ferite-

-Parli di quelle emotive o di quelle fisiche?-

-Manson dai- scoppia a ridere e, nel farlo, qualche schizzo di tintura mi finisce addosso. –Fortuna che mi ero cambiata-

-Sì, e hai una delle mie felpe addosso-

-Ops-

-Già, 'ops', non ho più vestiti miei-

-Ti sei reso conto che facciamo questa discussione praticamente da sempre?-

-Sì, perché è praticamente da sempre che tu mi rubi maglioni, felpe, camicie e quant'altro-

-Scusami, non pensavo che ti desse tanto fastidio, prometto di non farlo più-

-Quanto sei permalosa- gli faccio la linguaccia, e continuo e spalmare il colore sui suoi capelli. –Ti sei arrabbiata per caso?-

-Ma no figurati- guardo il nostro riflesso nello specchio, gli occhi azzurri risaltano, in netto contrasto con i capelli scuri. E' davvero bello. –Okay adesso devi rimanere in posa per dieci minuti-

-In posa? Rose è tintura vera questa!-

-Ti ho detto di no, stai tranquillo-

-E allora perché devo stare in posa?-

-E secondo te come fa ad attecchire sennò?- gli porgo la confezione, che lui inizia a rileggere attentamente. -E poi, perché un negozio che vende decorazioni dovrebbe avere della tintura vera?-

-Non lo so Rosebelle so solo che, se sono diventato moro per colpa tua e delle tue manie del costume perfetto, ti uccido-

-Certo che sei irascibile oggi, è successo qualcosa per caso?-

-Sono andato a trovare Albus- mormora, passandosi le mani sul volto.

-Cosa?-

-Lo so lo so, avrei dovuto dirtelo ma, col senno di poi, ho fatto bene: non è stata una conversazione piacevole, ti ho sicuramente evitato altri brutti pensieri-

-Non sono arrabbiata- dico, sedendomi sulle sue gambe. Non potrei esserlo, visto tutto quello che io gli sto nascondendo. –Ma che ti ha detto?-

-Che tutta questa storia è solo ed esclusivamente colpa mia, che gli ho rovinato la vita-

-Daniel tu non hai fatto niente, e lo sai benissimo-

-Mi sono sempre impegnato al massimo nel batterlo, nell'essere migliore di lui. Prima mi prendevo i rimproveri al posto suo, e poi facevo di tutto per farglielo scontare, gli ho persino rubato la ragazza!-

-Ancora con questa storia? Sono un essere pensanteeeeeeee-

-Non mi sarei comunque dovuto intromettere la prima volta, non spettava a me dirti che ti tradiva con Diana-

-Non ti sto capendo Daniel, dico sul serio-

-Sono sicuro che avremmo sicuramente trovato un modo per trovarci, ma io ho sbagliato comunque-

-Se non me lo avessi detto, io sarei andata a letto con Albus soltanto perché ero convinta che avesse, in qualche modo, potuto aiutare la nostra relazione, quindi pensa un po' che ripercussioni avrebbe potuto avere- china leggermente la testa indietro, sospirando. –Ti eri dimenticato della nostra discussione quella famosa mattina dopo l'ora di Johnson-

-Non posso credere che ti ricordi persino cosa stessimo facendo in quell'esatto momento...e comunque ho cercato di rimuoverla dalla mia mente seduta stante-

-Ti ho sconvolto quella volta-

-Molto- si massaggia il ponte del naso. –Non capisco perché, adesso, le sue parole mi facciano più male che in passato-

-Perché prima era molto più impulsivo, non ti preoccupavi più di tanto delle possibili conseguenze, mentre adesso sei un po' più riflessivo. Però non è colpa tua, te lo posso assicurare. Il problema di Albus è proprio questo, non riesce a prendersi le sue responsabilità, continua a riversarle sugli altri, lo fa da una vita-

-Vorrei solo che guarisse, e che tornasse normale, anche se non so bene cosa io intenda per 'normale', sono più di sei anni che litighiamo per la qualsiasi-

-E per me-

-Non è colpa tua, non pensarlo nemmeno per un secondo-

-Sai, forse dovremmo smetterla con questo gioco delle colpe, ci stiamo passando questa patata bollente ed io non ne ho alcuna voglia. C'è una festa sta sera, è Halloween ed ho intenzione di godermelo fino alla fine, anche perché sappiamo entrambi che, arrivati ad un certo punto della serata, succederà qualcosa di insolito-

-Come darti torto, è l'unica cosa che è rimasta costante in tutti questi anni-

-In cuor mio spero ancora che non accada niente questa volta, ma chi vogliamo prendere in giro, ci sarà sempre un nemico da combattere o qualcuno da salvare-

💛💛💛

-Sai Chris, biondo stai davvero bene- Daniel ridacchia, mentre il diretto interessato gli mostra il terzo dito. Non era molto entusiasta di vestirsi in coppia con Daisy, men che meno di doversi tingere i capelli, ma non gli abbiamo dato tanta scelta. Insomma è Halloween, nessuno può essere triste ad Halloween.

-Come ti vengo in mente certe idee comunque?- mi domanda Luke che, di tanto in tanto, sbatte le palpebre, irritato dalle lenti a contatto colorate. Neanche lui sapeva da cosa mascherarsi, così gli ho suggerito di travestirsi da Harry Potter, evitando l'intero problema di capelli e parrucche. L'unica pecca è che, a differenza sua, lui ha gli occhi scuri, per questo gli ho detto di usare le lentine.

-Non lo so, probabilmente ho visto troppi film-

-Su questo non ci piove- si intromette Daniel. –Anche se devo fare i miei complimenti a Diana. Rose, perché non hai anche tu idee del genere?- indica il completo da Wonder Woman della ragazza, che arrossisce di colpo.

-Non ho capito, mi stai contestando qualcosa per caso?-

-Ahia- esclama Daisy. –Questa volta sei nei guai?-

-No, perché a me sembra che tu mi stia contestando il non essere abbastanza sexy, ed io potrei tranquillamente risponderti in tanti modi diversi- il volto del ragazzo diventa rosso come un peperone e, invece di rispondere, manda già un altro shot. –Comunque sei davvero favolosa Diana, vorrei avere il tuo fisico-

-Ma smettila, non hai niente di cui invidiarmi-

-Io ed i ragazzi andiamo a farci un giro, stiamo sentendo la nostra virilità scemare ogni minuto sempre di più- Daniel muove le mani intorno al corpo, mentre gli altri due, accanto a lui, annuiscono.

-Uomini, siete così basilari alle volte-

-Ci vediamo tra poco ciao- svaniscono in un battito di ciglia, ed io rido.

-Li adoro, dico sul serio-

-Sono davvero comici quando ci si mettono- Daisy mi porge un bicchiere con del liquido rosso dentro, da cui fuoriesce del fumo.

-Però sono uniti, il che è un bene, soprattutto col caratterino di Daniel-

-Quando parli così sembri sua madre- mi prende in giro Diana.

-L'ho seguito più io che Cassidy, su questo non ci piove- la sto nominando decisamente troppe volte negli ultimi giorni, non va bene. –Ellen e il gruppo stanno partendo all'attacco- faccio un cenno con la testa alle ragazze, che si voltano per guardare l'ennesima scenata messa su da quel genio del male.

-Vuoi che...?-

-Non ti preoccupare Daisy, sono tranquilla. Dopo tre anni, un anello e tante dichiarazioni, non credo che Daniel Manson pianifichi di lasciarmi per un'altra-

-Alleluia- esclama lei, allargando le braccia. –Finalmente ce l'hai fatta, questo ridurrà i nostri problemi del trentacinque percento-

-Fino a quando non torneranno Albus e Audrey- mormoro. –Daniel è andato a trovarlo, è riuscito a mettere in crisi persino lui-

-Che gli ha detto questa volta?- domanda Diana.

-Albus lo ha accusato di avergli rovinato la vita, e siccome anche Daniel ha un cuore, questa cosa lo ha turbato parecchio-

-Dovremmo smetterla di ascoltarlo. Il suo problema è che è troppo viziato, e che è ancora convinto di avere sedici anni. I suoi genitori gli hanno instillato l'idea di dover essere perfetto ad ogni costo, e lui si è convinto di esserlo, di essere intoccabile, e questo ha dato inizio a tutto: alla sua rivalità con Daniel, alla storia tra me e te...ma non è stata né colpa tua né di nessun altro-

-Lo so Diana, lo so- mi massaggio le meningi, la parrucca sta iniziando a prudere. Ad un tratto, però, scorgo due figure in mezzo alla folla, due figure che conosco molto bene. –Mai un Halloween tranquillo-

-Che?- Daisy corruga la fronte. Mi alzo di scatto, potrebbero ancora essere visioni come quelle dello scorso anno? –Dove stai andando?-

-Rimanete qui, torno subito- mi dirigo a passo svelto verso di loro, facendomi largo tra la miriade di persone presenti alla festa.

I due, dal canto loro, notando la mia vicinanza, escono dalla porta. Dannazione, non si mette per niente bene. –Se siete venuti per dirmi che devo venire con voi perché una parte di me appartiene all'oscurità, sappiate che non ci casco questa volta- esclamo, una volta raggiunti.

-Ma di che diamine stai parlando?- dice Nicholas.

-Lo scorso anno...lascia stare. Ma siete davvero voi?-

-E chi sennò?- continua Lily.

-Vi ho visto attraversare la luce con i miei occhi-

-Questo è vero, ma diciamo che possiamo decidere di apparire e scomparire a nostro piacimento, se ce n'è bisogno-

-Ho paura di chiedervi per quale motivo siete qui allora-

-Ma tu non balbetti qui- esclama Nicholas. –Quanti anni sono passati?-

-Cinque e otto mesi- rispondo. –Che è successo?-

-Tra i fantasmi c'è un po' di movimento ultimamente-

-E questo ci dovrebbe riguardare perché...?- Daniel mi affianca, incrociando le braccia al petto. –Vi abbiamo aiutato, ma questo non significa che siamo diventati una caritas per spiriti irrequieti-

-Non sei cambiato per niente noto- dice Lily, roteando gli occhi. –Sempre saccente e prepotente-

-Mi permetto di dissentire- rispondo. –Ma, a parte gli scherzi, e i modi un po' bruschi di Daniel, che cos'ha a che fare con noi?-

-Beh voi giocate sempre con l'aldilà, magari siete stati voi, in qualche vostro ultimo viaggio, a provocare tutta questa confusione-

-Abbiamo soltanto salvato Seth dal Limbo Nicholas, non mi risulta che ci siamo messi a fare sedure spiritiche-

-E mio padre mi visita regolarmente da qualche anno, quindi-

-Ma tu sei tornata indietro, come hai fatto?-

-Non lo so Lily, è successo e basta-

-Sì ma in questo modo avete alterato il normale andamento della sfera dei fantasmi, ve ne rendete conto?- Nicholas è piuttosto serio, ed io inizio a preoccuparmi. –Lei doveva morire-

-Okay, la discussione sta iniziando a non piacermi- Daniel mi fa scudo col suo corpo, senza neanche sapere contro chi o cosa sta andando. –Tornate da dove siete venuti e lasciateci in pace. Rose è qui, fine della storia-

-Cerchiamo di mantenere la calma- si intromette Lily. –Nessuno vuole farle del male, vogliamo solo avvertirvi di quello che sta succedendo. Gli equilibri stanno cambiando-

-E' passato quasi un anno e mezzo, perché proprio adesso?- mormora Daniel.

-Perché sorge il sole ogni giorno?- lo canzona Nicholas. –Siete ancora degli ingenui-

-Vuoi che ti prenda a pugni per caso?-

-Non puoi, non sono fatto di materia-

-Sono sicuro che potrei trovare un modo per ovviare a questa incresciosa situazione-

-Daniel- avvolgo le dita intorno al suo braccio. –Rilassati, non risolve niente facendo così-

-Comunque com'è che voi due siete finiti insieme alla fine?-

-Storia lunga- rispondiamo contemporaneamente. –Non ci avete ancora detto che cosa sta succedendo però-

-Il sigillo che divide questo mondo dall'altro non è più tanto forte come prima Rose. Qualcosa o qualcuno sta premendo per venire fuori, e non credo che sarà piacevole- io e Daniel ci guardiamo, senza proferire parola. Un solo nome, in quel momento, mi gira in testa: Mike.                                    

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