-1. Diciotto mesi dopo l'apocalisse

Scarto una razione di cibo liofilizzato. E' incolore e insapore, ma abbiamo rimasto più o meno cinque o sei tipologie di alimenti dentro il rifugio, e dobbiamo accontentarci di ciò che abbiamo.

Se le prime settimane dentro il bunker sembravano da subito molto difficili e complicate, dopo diciotto mesi in questo buco la vita sembra davvero un inferno. L'acqua è diventata putrida e puzzolente, e la stiamo disinfettando con lo iodio, così come Adam ci ha indicato nei suoi appunti. Persino l'odore dell'aria qui dentro è diventato strano e stantio; siamo rinchiuse in questo posto da troppo tempo ormai!

Rebecca è sempre stanca e giù di morale; è solo una bambina e come tutte alla sua età dovrebbe giocare nei prati e con gli altri bambini.
Che futuro terribile che abbiamo regalato ai nostri figli!

C'è una unica speranza che ci spinge ad andare avanti: oggi è l'ultimo giorno da seppellite vive in questo girone infernale.
Come ha progettato Adam, domani usciremo in superficie.
Questa notizia ci ha messo il buon umore e anche Rebecca sorride insolitamente più del solito.
Non la vedo più così da settimane, e questa visione incantevole mi riempie di gioia.
Il suo viso è smagrito, e gli occhi si sono incavati nel volto stanco ed afflitto.
Con un entusiasmo sconosciuto da molto tempo, abbiamo preparato le borse e tutto l'occorrente per il nostro viaggio.

Adam spero davvero che domani, quando risaliremo la scaletta e apriremo la botola, tu sarai li ad attenderci!
Io e Rebecca abbiamo controllato insieme tutto l'occorrente per il viaggio.
È stato un momento davvero bello... Ho sentito il profumo della speranza dopo tanto tempo!
Ho riempito le borse con diverse razioni di cibo liofilizzato, un kit di pronto soccorso, un paio di torce, due borracce con filtro per pulire l'acqua e disinfettarla.
Poi guanti, mascherine, occhiali protettivi, un paio di coltelli a serramanico.
Prendo anche il fucile A12 Gauge e la pistola Smith & Wesson che apparteneva a Adam, con un gran numero di munizioni.
Spero di non doverle usare mai, ma se come mi scrive Adam, il mondo è nel caos, dovrò difendere la mia bambina ad ogni costo.

Leggo ancora qualche parola lasciata scritta da mio marito, anche se ormai conosco questo quaderno a memoria.
Quante volte ho maledetto queste pagine, e quante volte ho pianto su di esse, nelle sere passate inosonni, mentre la mia dolce Rebecca dormiva sulla sua brandina.
Quanto ti avrei voluto qui con noi al posto di queste pagine, Adam amore mio!

Rebecca si è già addormentata e io ripasso la mia amara lezione.
-Ellen, controlla bene tutta la lista che ti ho fatto, prima di uscire dal rifugio.
Non scordare il dosimetro di radiazioni ionizzanti; ce n'è uno per te e un altro per Rebecca.- controllo il dispositivo.
È una specie di scatolina di plastica blu di pochi centimetri, con un display elettronico che misura la quantità di radiazioni che abbiamo assorbito.

-Oltre a questo dovrai prenderti anche il contatore geiger portatile.
Ellen sono passati diciotto mesi, e la maggior parte degli isotopi radioattivi più pericolosi, come il cesio hanno perso la loro nocività, ma in una guerra nucleare totale non possiamo sapere quali e quanti ordigni siano stati effettivamente usati, e dove sia ricaduto il fallout radioattivo.
Ma veniamo alla parte più importante; l'obiettivo del vostro viaggio.-
Finalmente! Sospiro profondamente, mentre penso all'ultima speranza per la piccola Rebecca.

-Ci sono una serie di basi segrete sotterranee, allestite dal governo in caso di guerra nucleare totale.
Alcune di esse sono predisposte per la sopravvivenza di pochi individui, e per massimo pochi anni, ma altre sono immense strutture protette, dove il governo ha messo in salvo i membri più influenti della società: scienziati, politici, CEO delle più importanti multinazionali, personaggi dello showbiz e ovviamente le figure principali della CIA, dell'FBI e dell'NSA.
È alla più grande ed importante di queste basi, che voi siete dirette.
Spero davvero di potervi accompagnare in questo viaggio, ma se all'apertura della botola d'ingresso al bunker, non dovessi trovarmi, ti prego di continuare verso la vostra destinazione finale senza ripensamenti e senza titubanze.- Non so come puoi farmi una richiesta così Adam, ma ci proverò!

- È a alla base indicata nelle carte, che siete dirette. Le sue coordinate sono 38°44′32.91″N 104°50′54.40″W. Sfortunatamente non potrai usare un navigatore satellitare per raggiungerlo. Senza dubbio sono esplose delle testate atomiche nell'alta atmosfera, e le EMP, gli impulsi elettromagnetici, hanno mandato fuori uso la rete satellitare.
Dovrai basarti sulle cartine geografiche, sulla bussola e sul tuo istinto per raggiungere l'obiettivo.
Sarà un lungo viaggio, anche considerando che hai una bambina di dieci anni con te, ma altri rifugi più vicini non hanno lo stesso livello di sicurezza s sopravvivenza.-

Chiudo il quaderno. Sono troppo stanca per continuare a leggere.
Vado verso il contatore geiger sopra il tavolo della postazione radio e controllo il valore della radioattività.
È alto se dovessimo tenere in considerazione un periodo precedente ad una guerra nucleare, ma non nocivo come dopo i primi giorni; almeno potremo respirare quest'aria senza morire!
Mi dirigo in bagno, un buco di due metri per due con un lavandino, una doccia, e un wc.
Voglio lavarmi la faccia almeno un altra volta prima di lasciare questo posto.
Non che quest'acqua lavi più niente così sporca com'è, ma almeno voglio fingere di trovarmi in un appartamento normale, piuttosto che in un buco scavato metri sotto il terreno.
Mi sciacquo il viso con questo liquido puzzolente, e mi osservo al piccolo specchio ovale di venti centimetri, affisso al grigio muro di cemento.

I miei occhi verdi sono spenti e privi di lucentezza; ho delle belle occhiaie nere dovute allo stress, alla mancanza di luce naturale e all'alimentazione decisamente non normale.
Quanto vorrei della frutta e della verdura fresca!
La mia pelle è invecchiata velocemente e di sicuro dimostro molti più anni dei miei trentadue.
Mi esce un risolino amaro dalla bocca, mentre penso a come potrò rendermi più attraente agli occhi di Adam, che domani mattina ci attenderà fuori da quella botola.

Mi dirigo con questo pensiero alla mia brandina, proprio di fianco a quella di Rebecca.
Voglio addormentarmi con questo pensiero.
Ho già perso tutte le speranze, e ho pianto in silenzio, in queste notti passate tra insonnia e dolore, lontano dallo sguardo di mia figlia.
Questa volta è diverso.
I pensieri abbandonano in fetta la mia mente e il sonno mi accoglie tra le sue braccia.

Spazio autrice: salve a tutti voi amici di Wattpad. Questi primi tre capitoli fanno parte in realtà di una lunga premessa agli eventi della storia, e rappresentano in pratica un lunghissimo "prologo".
È un po' lento lo ammetto, ma utile a capire meglio l'ambientazione.
Se li avete saltati, poco male! Gli elementi di questa parte saranno ribaditi più avanti.
Dal prossimo capitolo inizia la vera storia!
Adam sarà fuori dal rifugio ad attendere la sua famiglia?
Come sarà cambiato il mondo la fuori?
Continuate a leggere e lo saprete.
Un bacio 😘

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