Qualche parola prima di iniziare

Benvenute e benvenuti ancora una volta nell'universo narrativo di Archology. 

Accomodatevi, rilassatevi, ripetete tra un respiro e l'altro che qualsiasi sensazione di straniamento, disagio, incapacità di ancorarvi alla realtà, che doveste provare tra queste righe è assolutamente normale.

Per certi versi è decisamente voluta.

Qualcuno di voi ha già conosciuto i concetti alla base di questo che sostanzialmente è un multiverso. Se è la prima volta che siete da queste parti, invece, rilassatevi e tranquilli: se qualcosa non dovesse continuare a tornarvi chiara a fine lettura, troverete una appendice in grado di spiegarvi cosa è successo. 

Il consiglio, però, è quello di vivere la vostra esperienza per quello che è: un racconto che traccia ed esplora alcuni concetti dell'orrore cosmico, riattualizzandoli. 

Divinità capricciose che giocano con poveri pupazzetti inconsapevoli in forma di persone. 

Di mezzo, come strumenti, un pugno di umani solo un picciolpoco più consapevoli di che razza di finzione sia la realtà che viviamo ogni giorno. Un pungo di umani che ubbidisce alle logiche di questi dei - sarebbe meglio ritornare a chiamarli Princìpi e Ombre, però - servendoli in quello che sperano essere il celeberrimo "migliore dei modi".

Qui ad Archolgy proviamo ogni volta ad esplorare stilisticamente facce diverse di questa cosa che chiamano letteratura dell'orrore. Questa volta ci spingiamo in un territorio magari poco conosciuto o esplorato, dalle nostre parti. Un culto letterario che però ha migliaia di adepti dall'altra parte dell'Oceano, in America, lì, dove un vero profeta della materia, Carlton Mellick III, ha letteralmente pervertito le logiche del New-Weird battezzando i suoi (ormai più di 50) lavori "Bizarro-Fiction". 

Nella costante ibridazione di orrore e sesso estremo, con più di una nota di surrealismo. 

Se non lo conoscete, cercatelo. Siate sicuri, però, di essere rispetto alla lettura, maturi e consapevoli.

In Italia ci sarà mai spazio per una deriva narrativa come questa? Non lo so. Ci spero tanto, però.

Ricordandovi ancora una volta che, come tutto il resto della mia produzione, anche questo racconto è destinato ad un pubblico MATURO e CONSAPEVOLE, non mi resta che augurarvi buona lettura e chiedervi, se non è troppo, di aiutarmi facendo conoscere le mie opere con il semplice passaparola. Oppure volendo dare ai miei racconti, con stelle e commenti, la visibilità che credete meritino.

Grazie, di cuore, a tutte e tutti.

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