Capitolo 8
Mentre aspettava l'arrivo di Cristina, Ludovico si sentiva agitatissimo. Non provava nulla del genere dal giorno del suo matrimonio con Margherita e mai si sarebbe aspettato che la storia potesse ripetersi. Giuseppina gli si avvicinò con fare materno, rassicurandolo: << Andrà tutto bene, marchese. Vedrete che con questa bella cenetta vi perdonerà in un batter d'occhio e sarà la vostra occasione per dichiararvi>>. Ludovico arrossì violentemente.
<< Di cosa state parlando?>> chiese cercando di apparire incredulo
<< Oh sono popolana ma non sono cieca anzi, ho visto benissimo che vi siete innamorato e che i vostri sentimenti sono ricambiati. Peccato che nessuno dei due abbia il coraggio di farsi avanti...>>
Questa volta, prima che Ludovico, ancora più rosso in faccia, potesse risponderle, Emilia si inserì nella conversazione.
<< Zio, posso accoglierla assieme a te e Agnese? Vorrei conoscerla anch'io>>
<< Va bene, piccola>> rispose il marchese facendole una carezza.
Proprio in quel momento, si sentì bussare alla porta e Giuseppina andò ad aprire. Quando Cristina entrò, Ludovico restò letteralmente senza fiato: non riusciva a staccare gli occhi da lei e il cuore gli batteva come un tamburo.
<< Siete veramente bellissima questa sera>> le mormorò baciandole la mano dopo un inchino perfetto.
Cristina sorrise per il complimento ricevuto. Avrebbe voluto dirgli che anche lei lo trovava affascinante ma si trattenne per non sembrare sfacciata.
<< Permettete che vi presenti la mia seconda nipote, la marchesina Emilia>>
Quest'ultima, dopo aver salutato l'ospite, si rivolse alla sorella con un sussurro ben udibile: <<Sarebbero perfetti insieme>>. L'affermazione fece diventare ancora più rosso lo zio e costrinse Cristina ad un ulteriore sforzo, questa volta per non scoppiare a ridere.
<< Venite signorine, lasciamoli soli>> concluse Giuseppina per salvare la situazione.
Una volta ritirate, Ludovico si decise ad instaurare un dialogo con la sua ospite mentre la faceva accomodare.
<< Vi devo delle scuse per il mio comportamento verso di voi, non so proprio cosa mi sia preso>> iniziò timidamente mentre si serviva.
Cristina si servì a sua volta e rispose con un sorriso rassicurante: << Non vi preoccupate. Anzi, la colpa è mia: non ho rispettato la memoria della vostra defunta moglie mentre la vostra ferita è ancora aperta>>. Nel pronunciare queste ultime parole, però, il sorriso le scomparve dal volto mentre dentro di sé sentiva crescere un grande senso di amarezza. Le sembrava persino di udire la voce di Bianca che le diceva: "Lo vedi? Tanto non avrebbe funzionato comunque".
<< Voi non avete nessuna colpa>> assicurò Ludovico sentendosi ancora più imbarazzato per quel momento di rabbia: << Vedete, quando Margherita è morta mi ha lasciato un grande vuoto. Era lei a portare gioia in questa casa, a confortarmi quando le cose andavano male. Fino a quando...>>
<< Quando?>> lo incalzò gentilmente Cristina sentendolo esitare
<< Fino a quando quel maledetto naufragio non si è portato via Jacopo e Caterina. Era molto legata a loro e si è come spenta raggiungendoli in poco tempo, lasciandomi completamente solo con Agnese ed Emilia. Con il tempo ho superato il lutto ma in questi quattro anni ho messo l'amore in secondo piano>>.
<< Dovete averla amata molto per decidere di non risposarvi più...>> dedusse Cristina, ora sempre più incuriosita
Ludovico sospirò e abbassò leggermente lo sguardo: << Era un legame molto solido ma non era quella forma d'amore raccontata nelle poesie...>>
<< Quella forma d'amore che tutti sognano di provare>> completò la frase Cristina.
Si fissarono per un lunghissimo istante, carico di non detto finchè a Ludovico venne un'idea.
<< Venite con me>> disse, alzandosi
<< Dove?>> domandò Cristina con aria interrogativa
"Ermetica e diffidente come sempre" sorrise tra sé e sé Ludovico prima di risponderle solo: << Fidatevi>>
Dopo un breve tragitto a piedi, Cristina rimase letteralmente senza parole: davanti a lei era ormeggiata una splendida barca che le trasmise immediatamente una sensazione di serenità.
<< Vi piace?>> domandò Ludovico, che sembrava attendere con ansia la sua risposta.
Quando lei annuì, con l'aria ancora molto sorpresa, sospirò sollevato e si allontanò per parlare brevemente con i rematori. Dopodichè tornò da Cristina per aiutarla a salire.
<< Non finite mai di stupirmi, marchese Mosca Manin >> disse sorridendo la donna, ora più tranquilla, mentre iniziavano a navigare lungo le acque della laguna << Tuttavia ora vorrei tanto sapere dove mi state portando>>
<< Tra poco lo vedrete...>>
Cristina rise facendo sentire Ludovico leggerissimo: era la prima volta che riusciva a farla ridere e gli sembrava di aver aperto un varco nel cuore di quella donna dal carattere di ferro.
<< Devo riconoscere che siete un uomo davvero misterioso...>> Cristina non fece in tempo a finire la frase poiché il panorama davanti a lei le tolse letteralmente il fiato: si erano allontanati dal Canal Grande e nel punto in cui si trovavano si riusciva a distinguere chiaramente il profilo della città illuminata dalle luci dei festeggiamenti per il Carnevale.
<< Sono felice che vi sia piaciuta la sorpresa>> mormorò Ludovico mentre si sedeva accanto a lei. Cristina si concesse ancora qualche istante di contemplazione prima di rivolgere lo sguardo verso di lui. Gli occhi di entrambi brillavano e, complice il bellissimo panorama e l'atmosfera perfetta, si sentirono più vicini che mai.
<< Grazie...>> fu tutto quello che riuscì a dirgli.
<< Ora però smetto di fare il misterioso perché devo confessarvi una cosa...>> disse Ludovico stringendole delicatamente una mano
<< Quale?>>
<< Vi potrà sembrare un'affermazione poco consona per un gentiluomo, ma non sapete da quanto tempo desidero baciarvi...>>
Si avvicinarono pian piano, un po' esitanti, e accadde in un attimo: ci fu il loro primo bacio.
Quando si staccarono, l'incanto era ancora presente tra loro finchè Cristina non sentì una voce dentro di sé che la ammoniva: "Devi dirglielo, devi dirglielo..."
<< Oddio scusate>> mormorò all'improvviso allontanandosi mentre la barca si stava già muovendo per riportarli sulla terraferma.
<< Cosa succede? Qualcosa non va? Vi sentite male?>> si agitò Ludovico
Ma Cristina non parlò per tutto il resto del tragitto e addirittura chiese di scendere prima, adducendo come scusa il fatto che il tratto di terraferma in cui si sarebbe fermata era più vicino alla pensione. Salutò Ludovico con un frettoloso "buonanotte" uguale a quello della sera in cui aveva salvato Agnese, lasciandolo di nuovo solo con mille pensieri ed una sola conferma: era innamorato di lei.
Più tardi, Cristina, incapace di placare la sua tempesta interiore, stava percorrendo a grandi passi l'ultima calle che la separava dal suo alloggio. Era talmente assorta che si scontrò abbastanza violentemente con una persona di cui non distinse i lineamenti.
<< Perdonatemi>> borbottò prima di proseguire.
Tuttavia, nell'urto, non si era accorta di aver perso uno degli spilloni che quella sera adornavano il suo vestito. Lo sconosciuto lo raccolse immediatamente e un ghigno misto ad un'espressione di stupore si dipinse sul suo volto quando vide cosa vi era rappresentato sopra: uno stemma giallo e verde con una grande "V" argentata nel mezzo.
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