Capitolo 23

Gli invitati non smettevano di gridare i loro auguri mentre Ludovico e Cristina, al culmine della gioia, si scambiavano il loro primo bacio da marito e moglie in un luogo speciale. Il nuovo Doge, Vittorio, aveva prestato per la cerimonia la sua galea personale, il Bucintoro. La scelta inusuale aveva fatto storcere il naso agli aristocratici più spocchiosi, ma a loro non importava.

<< Ce l'abbiamo fatta...>> mormorò Ludovico stringendola ancora e appoggiando la fronte contro la sua

<< Già>> rispose Cristina sorridendo per poi baciarlo di nuovo.

Percorrendo con grande lentezza le acque del Canal Grande, la maestosa imbarcazione, seguita dalle cento gondole messe a disposizione per gli ospiti secondo la tradizione, si diresse verso palazzo Mosca Manin per il ricevimento in pompa magna. La servitù aveva impiegato quattro giorni e quattro notti per preparare tutto, ma nessuno si era lamentato: erano tutti felici che il marchese avesse finalmente trovato la donna con cui passare il resto della vita. La festa era in pieno svolgimento, quando Vittorio si avvicinò ai novelli sposi.

<< Congratulazioni!>> esclamò abbracciando con calore Ludovico il quale, pur ricambiando, era un po' perplesso per quel gesto

<< Che fai?>> chiese esitante << non credo che il Doge dovrebbe...>>

Il conte Bernardello rise e gli diede una spinta scherzosa sul petto: << E che cosa sarai mai? Per te, il mio migliore amico, sarò sempre Vittorio e basta>>.

Poi si rivolse ad entrambi, con un'espressione un po' più seria: << Ho un importante annuncio da fare. Riguarda il vostro futuro>>

Ludovico e Cristina si guardarono stupiti. Cosa intendeva Vittorio con quell'ultima frase?. Nel frattempo, il conte aveva richiamato l'attenzione degli ospiti.

<< Come tutti voi sapete, Cristina, ora marchesa Mosca Manin, è anche la legittima erede del defunto duca Oliviero Valentini di Roccabruna, un titolo a lei ingiustamente negato da un tiranno alle cui azioni voglio porre rimedio. Pertanto, io, conte Vittorio Bernardello e Doge della Serenissima Repubblica di Venezia, nomino lei e il suo consorte duchi di Roccabruna con diritto ereditario per gli eventuali futuri figli>>.

Le ultime parole di Vittorio furono coperte dagli applausi. Cristina era pietrificata dalla gioia: il suo casato era salvo, tutto ciò per cui aveva combattuto per venti lunghissimi anni!

<< Vi ringrazio, Eccellenza...>>

Il conte sorrise aggiustandosi il corno con aria umile: <<non ho fatto nulla di speciale, ho solo svolto il mio dovere di governante e di amico>>

<< Ed io vi sarò riconoscente in eterno>> gli rispose Cristina stringendogli affettuosamente una mano.


Dopo il ballo e i fuochi d'artificio, la bellissima festa finì e i nuovi duchi di Roccabruna si ritrovarono soli in quella che, da quel momento in poi, sarebbe stata la loro camera da letto. Cristina era alla finestra ammirando il panorama quando sentì il marito abbracciarla da dietro.

<<Che bello essere sposato con te>> disse piano Ludovico iniziando a baciarla sul collo. Le sue intenzioni erano chiare, tuttavia sentì Cristina irrigidirsi leggermente.

<<Cosa c'è?>>

La duchessa sospirò. Non era per niente sicura che esprimere ciò che pensava in quel momento fosse la scelta giusta, ma aveva promesso a sé stessa che mai più gli avrebbe tenuto nascosto qualcosa. Così, si girò tra le sue braccia per poterlo guardare.

<< Sono felice con te, immensamente felice ma...>> iniziò esitante

<< Ma?>> la incalzò dolcemente Ludovico

Cristina si morse il labbro, sentendosi sempre più incerta man mano che i secondi passavano: <<è che...ho tanta paura che tutta questa felicità possa svanire da un momento all'altro!>> esclamò tutto d'un fiato, il tono di voce più alto di quanto avrebbe voluto.

In un primo momento, Ludovico rimase scioccato, dopodiché un'enorme ondata di sollievo lo pervase. Era abituato a vedere Cristina come una donna forte ma ormai sapeva benissimo che, negli angoli più remoti del suo animo, aveva ancora parecchie ferite che si sarebbero rimarginate soltanto con tanta pazienza e rassicurazioni. La sollevò delicatamente conducendola in braccio fino al letto e posandola sopra le coperte come un uccellino spaventato. Una volta trovata una posizione comoda, Ludovico le accarezzò la guancia, sfiorandole l'orecchio con l'indice.

<< Ascolta>> iniziò con voce ferma ma gentile, accennando un sorriso << qualche ora fa ho promesso di prendermi cura di te nei momenti gioiosi e in quelli bui e non ho nessuna intenzione di venire meno a questo impegno>>.

Cristina sorrise debolmente prima di prendergli la mano giocherellando distrattamente con le sue dita.

<<So che quello che hai passato non si può cancellare da un giorno all'altro, ma ti assicuro che niente e nessuno ci separerà più e che sarò sempre qui, pronto a darti tutto l'amore del mondo>>.

Gli occhi di Cristina ora brillavano e Ludovico la sentì rilassarsi poco a poco.

<<Ti ho già rassicurata, sono un vero mago>> scherzò prima di essere zittito da un caldo abbraccio e da un tenero bacio sule labbra. Il sorriso sul volto di Cristina era molto più convinto rispetto al primo. Restarono abbracciati per un po' finchè Ludovico, scostatosi leggermente le disse: << Andiamo sul balcone. È una notte bellissima>>

Cristina aggrottò la fronte. Non si aspettava quella proposta: dopotutto era la loro prima notte di nozze e all'inizio Ludovico sembrava avere le idee molto chiare...

<<Ma...quindi...non...?>> esitò sentendosi arrossire

<<Ho compreso che stasera hai solo bisogno di stare un po' con me. Per il resto abbiamo tutta la vita e poi>> si accostò al suo orecchio <<ho un vivido ricordo di una certa notte sulla mia barca che ci aveva resi marito e moglie già da un pezzo>>

Cristina divenne, se possibile, ancora più rossa

<<shhh>> gli rispose a voce bassissima <<la servitù potrebbe sentirti e non voglio che tutta Venezia venga a conoscenza di questo "piccolo dettaglio">>

Si fissarono per un istante prima di scoppiare a ridere faticando molto a fermarsi. Poi si alzarono e Ludovico porse il braccio alla moglie: << Andiamo?>>

<<Andiamo>> rispose lei posandogli un bacio sulla punta del naso.

Erano pronti a godersi la luna e le stelle, scenario perfetto per l'inizio della loro vita insieme.

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