Capitolo 15
<< Dunque è vero? Vi siete finalmente deciso a sposare mia sorella, la baronessa Lavinia?>>
Ludovico si trovava a colloquio con il cardinale Egidio De Neris per formalizzare il fidanzamento. Tuttavia, nell'aria albergava ancora una forte tensione per cui a quella domanda si limitò ad annuire.
<< Eppure né io né lei abbiamo scordato che non molto tempo fa ci avete chiamato "miserabili"...>>
<< Ne sono consapevole e allo stesso tempo mortificato, Eminenza>> rispose Ludovico, ora più risoluto << Sono il marchese Mosca Manin, e ho il dovere di comportarmi come si conviene al mio nome e alla mia posizione sociale>>.
Egidio De Neris, a quel punto, non ebbe più nulla in contrario: chiamò Lavinia e ottenne, senza troppa fatica anche il suo consenso dopodiché, sbrigate le ultime formalità e fissata la data per rendere pubblico il legame, Ludovico tornò al suo palazzo dove incontrò la piccola Emilia la quale stava per iniziare la prima lezione della giornata.
<< Cosa succede, zio? Sei pallidissimo>> gli domandò fissandolo con un'espressione che gli ricordò molto quella della madre mentre Agnese li raggiungeva con aria altrettanto interrogativa.
Non c'era nulla da fare, le sue nipoti gli avevano letto nella mente: non aveva certo l'aria di uno che si sposava per amore. Sapeva benissimo che il suo cuore non sarebbe mai appartenuto a Lavinia, ma non poteva negare che fosse molto bella e questo sarebbe bastato per fargli dimenticare i sentimenti per Cristina...o forse no?
<< Ho deciso di fidanzarmi con la baronessa De Neris>> dichiarò con tono neutro. Mai avrebbe pensato che la reazione che avrebbe seguito queste parole sarebbe stata tanto forte: Emilia rimase pietrificata mentre Agnese gli si avvicinò furiosa.
<< Non puoi farlo!>> gridò <<non con lei, non è ciò che davvero desideri!>>
"Parla proprio come Vittorio" pensò Ludovico sospirando prima di ribattere, cercando di controllarsi, che era suo dovere agire per il bene della famiglia.
<< E l'amore non conta più? Si vede benissimo che sei ancora innamorato di Cristina e che lei ama te! È una bravissima persona e mi ha anche salvato la vita!>>
Fu in quel preciso istante che Ludovico sentì tutta la tensione e la rabbia accumulate in quei giorni emergere come lava incandescente e semplicemente crollò: <<Maledizione! Cosa vuoi saperne tu?!>> gridò <<Sei solo una ragazzina di sedici anni che ancora non sa nulla della vita e ti permetti di fare la donna vissuta?! La tua cara Cristina che difendi a spada tratta ha mentito a tutti noi riguardo la sua identità raccontando di essere una borghese quando in realtà è la figlia di Oliviero Valentini, il defunto Duca di Roccabruna! Perciò il discorso è chiuso: io sono fidanzato con la baronessa Lavinia De Neris e presto la sposerò senza dover chiedere il consenso a nessuno, tantomeno a te, chiaro??!! Sei solo un'insolente come lo era Jacopo che, per tua informazione, ha collaborato con Paolo Furnier per uccidere Oliviero! Ecco la verità, ora sei contenta??!! >>.
Fu nel lunghissimo attimo di silenzio che seguì il suo sfogo che sentì di aver commesso il più grande errore della sua vita, un senso di rimorso che si amplificò quando si accorse che anche Emilia aveva sentito tutto ed ora lo fissava sconvolta con il viso bagnato dalle lacrime che lui stesso aveva provocato.
Agnese, invece, aveva assunto un'espressione più gelida del ghiaccio:<< Hai sporcato il ricordo di nostro padre>> disse mentre la furia lasciava il posto alla delusione << non ti perdonerò mai per questo, ti odio>>.
Dopodichè prese per mano la sorellina e se ne andò senza più guardarlo. Ludovico rimase lì, impotente, a metabolizzare le crudeli parole che erano uscite dalle sue labbra,consapevole che queste ultime gli avevano fatto perdere per sempre l'affetto delle sue nipoti, tutto ciò che restava della sua famiglia. Il suo mondo, già incrinato, si era sgretolato.
Intanto, alla pensione, Cristina venne bruscamente svegliata da un bel po' di acqua gelata in pieno viso. Mettendosi immediatamente a sedere sul letto, alzò lo sguardo e si trovò davanti Bianca che sogghignava.
<< Ma sei impazzita?!>> urló sconvolta
<< No, ho solo applicato una soluzione drastica visto che sono le dieci del mattino e sei ancora sdraiata>> si giustificò Bianca mantenendo il sorriso furbo di prima e aggiungendo << Inoltre, nel caso non te ne fossi accorta, hai pure dormito vestita di tutto punto>>
Dopo aver constatato che era vero, Cristina si alzò e si mise subito all'opera per sistemarsi. Quando ebbe finito, tornò dall'amica.
<< L'unica cosa che non è cambiata è la tua espressione triste. Non puoi andare avanti così, devi reagire e pensare al futuro, probabilmente non era destino...>>
Prima che Cristina potesse risponderle, una cameriera bussò per annunciare che c'era una visita per lei. Molto stupita la seguì e ben presto si trovò davanti ad un uomo non molto alto di statura, dagli occhi vispi ed intelligenti dietro gli occhiali.
<< Chiedo scusa per essermi presentato qui non invitato e senza aver avuto occasione di conoscervi personalmente in precedenza. Sono il conte Vittorio Bernardello, io e Ludovico siamo migliori amici da molti anni>> si presentò in tono affabile.
Nel sentire il nome dell'amato, Cristina sentì un nodo allo stomaco che cercò subito di ignorare.
<< Lieta di conoscervi, conte Bernardello>> rispose educatamente accennando un piccolo sorriso << se non sono indiscreta, come avete fatto a trovarmi?>>
<< Di questo non dovete preoccuparvi, non ho usato alcun mezzo illecito>> sorrise nuovamente Vittorio per poi assumere un'espressione seria subito dopo << Ludovico mi ha raccontato tutto di voi, della vostra identità e soprattutto dell'amore che vi lega ed io sono dalla vostra parte. Per questo dobbiamo fermare questo fidanzamento prima che per lui sia troppo tardi...>>
Cristina rimase senza parole, lo stomaco contratto fino a farle male.
<< Di cosa state parlando? Quale fidanzamento?>> domandò agitata
<< Allora non avete ancora ricevuto la notizia. Non avrei voluto rivelarvelo così ma non ho altra scelta: Ludovico sta per sposarsi>>
Fu come se qualcuno l'avesse gettata con la forza in un incubo ad occhi aperti. Cercò di inspirare profondamente ma le girava la testa. Anche Vittorio ora la guardava con apprensione.
<< Come sposarsi?>> riprese con un filo di voce << con chi?>>
<< Con la baronessa Lavinia De Neris, sorella del cardinale e del capitano De Neris>>
L'erede dei Roccabruna fece un ultimo tentativo: << Non è possibile, vi sarete sbagliato. Ludovico detesta quella famiglia...>>
<< Non sarei qui se non fossi più che sicuro di ciò che ho udito>> ribattè il conte con decisione.
Seguì un silenzio carico di tensione fino a quando Cristina non decise di agire: << Andrò da lui ora>>
<< Per adesso è inutile, anch'io ho provato a convincerlo a desistere ma invano..>>
<< Non posso stare qui ferma, mi dispiace. Vi ringrazio per le informazioni>>
Così dicendo, Cristina si congedò da Vittorio e, una volta fuori dalla pensione, si mise in cerca di un'imbarcazione per dirigersi in tutta fretta al palazzo di Ludovico, sperando con tutta sé stessa che non fosse davvero tutto inutile.
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