Capitolo 10

Il mattino seguente, quando Cristina riaprì pian piano gli occhi, vide un'alba meravigliosa che filtrava attraverso le finestrelle della barca di Ludovico, che ancora la teneva stretta a sé. Si godette qualche istante quieto prima di alzare lo sguardo e vedere l'uomo che finalmente aveva capito di amare che la osservava, con un sorriso pieno di tenerezza e sonno.

<< Ben svegliata>> le sussurrò baciandola prima sulla fronte poi sulle labbra

Cristina sorrise a sua volta e si accoccolò ancora di più nel suo abbraccio. Era senza dubbio il miglior risveglio che avesse mai avuto.

<< Buongiorno anche a te>> gli rispose baciandolo di nuovo.

Ludovico rimase a contemplarla, emozionato e incredulo per quanto gli era capitato. Certo, il matrimonio con Margherita era stato fin dall'inizio solido e anche felice, ma ora ne era convinto: non era il grande amore, quello lo aveva scoperto solo ora, quando ormai pensava che non l'avrebbe mai provato. Ancora perso nei suoi pensieri, sentì Cristina posargli una mano sul viso inducendolo dolcemente a voltarsi verso di lei.

<< Posso farti una domanda?>>

<< Tutte quelle che vuoi>>

<< Perché tu e Margherita non avete avuto figli?>> chiese Cristina, pentendosi non appena vide un velo di tristezza passare negli occhi del marchese. << Scusami>> aggiunse << Sono proprio una stupida...>>

<< Non pensarlo neanche per un momento, è giusto che tu sappia tutto di me>> rispose Ludovico mentre si scostava leggermente da lei girandosi su un fianco per poterla guardare meglio, la mano sinistra a sorreggergli il capo: << Margherita non poteva avere figli, l'abbiamo scoperto poco dopo le nozze>> raccontò << Era così sconvolta dall'idea di non poter contribuire alla continuità dei Mosca Manin. Si sentiva inutile, ma ti giuro, mai ho pensato di ripudiarla>>

Il cuore di Cristina fece un balzo e una strana sensazione di sollievo la pervase. Si sporse verso di lui fino a sfiorargli la fronte con la sua: << Sei un uomo meraviglioso Ludovico Mosca Manin>> gli mormorò. Quest'ultimo le rivolse un secondo tenero sorriso prima di continuare a raccontare: << Per fortuna ci hanno pensato prima Agnese e poi Emilia a portare un po' di gioia nella nostra casa, prima che tutto cambiasse...>>

<< Ti riferisci al naufragio?>>

<< No, non al naufragio >> riprese Ludovico, ora serio << Jacopo era un vero scavezzacollo e nemmeno il matrimonio con Caterina lo aveva cambiato, amava troppo il rischio e le avventure. Tuttavia, io, il fratello minore, avevo capito che, dietro quel suo carattere così scanzonato si nascondeva qualcosa di brutto legato al suo passato. Qualcosa che è riemerso dopo la nascita delle bambine ma che risaliva a molto tempo prima>>.

Cristina, sentendolo irrigidirsi per via dei cattivi ricordi, gli accarezzò i capelli facendogli capire che non lo obbligava affatto a continuare, ma questo non bastò a frenare il suo sfogo: << Quando il duca Oliviero Valentini di Roccabruna si è ucciso, Jacopo è cambiato, la sua allegria da autentica si è trasformata in una maschera e ha sostenuto il suo avversario nell'elezione al dogado, Paolo Furnier, con un fervore quasi malsano, fino alla morte. Da allora, anch'io ho iniziato ad odiare Valentini, pur senza capire cosa avesse mai fatto a mio fratello. E confesso che non l'ho ancora perdonato  per questo...>>

Per Cristina quello fu troppo. Si sentì come se quella specie di bolla di felicità in cui era immersa fosse esplosa all'improvviso e la voce interiore che le diceva "devi dirglielo" divenne più forte che mai. Prima che potesse aprire bocca, però, sentirono avvicinarsi dei passi e, qualche secondo dopo, qualcuno bussò. Ludovico si alzò in fretta, si vestì e andò ad aprire per poi tornare con una lettera. Gli brillavano gli occhi.

<< Paolo Furnier vuole vederci entrambi tra un'ora in udienza privata>> le disse quasi urlando dalla gioia << Forse ci avrà notati al ballo e vorrà darci la sua benedizione per renderci una coppia a tutti gli effetti>>.

Cristina sentì il sangue gelarsi nelle vene ma non se la sentì di turbare il suo amato.

<< Bene >> riuscì a dire, mascherando a fatica l'agitazione con un sorriso forzato << Saremo pronti>>

All'ora stabilita, nei loro abiti migliori, si trovavano nell'anticamera degli appartamenti del Doge pronti per essere ricevuti. Ludovico era pensieroso: perché Cristina era così nervosa e strana?

<< Stai tremando...>>

<< Non è nulla>> gli rispose Cristina in fretta

Il marchese, in un estremo tentativo di rassicurarla, si mise di fronte a lei attirandola a sé: << Se le tue preoccupazioni sono legate alla diversa classe sociale, posso giurarti solennemente che non mi importa nulla. Alto-borghese o no, io resterò al tuo fianco perché ti amo>>

Cristina sussultò a quella dichiarazione. Fece per rispondere ma proprio in quel momento vennero invitati ad entrare. Quello che trovarono li stupì profondamente: non si trattava di un'udienza privata anzi, ad attenderli c'era un'autentica folla di nobili. Persino i De Neris al completo.

<< Marchese Mosca Manin, che piacere vedervi! Vedo che siete venuto accompagnato, come vi avevo chiesto>> esclamò Paolo Furnier mentre gli andava incontro. Dietro a quella calma apparente, però, si nascondeva la volontà di evitare di incrociare gli occhi di Cristina. << Tuttavia, sono stato sbadato>>.

<< Cosa intendete, Eccellenza?>> domandò educatamente Ludovico rialzando lo sguardo dopo aver chinato il capo in sua presenza.

<< Vedete, nella lettera ho dimenticato di aggiungere il cognome della vostra accompagnatrice. Essendo a me e a tutti noi sconosciuto non ho potuto fare altrimenti. Ma ora lo rivelerete a tutti non è vero, signora? Sono certo che susciterete un grande clamore>> aggiunse rivolgendosi a Cristina sogghignando.

<< Ma di cosa sta parlando?>> le domandò Ludovico, disorientato notando che lei arrossiva.

<< Non rispondete?>> continuò il Doge come se non l'avesse sentito << Molto scortese da parte vostra non presentarvi spontaneamente ma non intendo forzarvi in alcun modo. Perciò, se mi permettete, lo farò io al vostro posto>>.

Poi, senza attendere nemmeno per un secondo, la prese con forza per un braccio trascinandola al centro della sala. Ludovico, indignato da tanta violenza da parte del suo signore, fece per intervenire ma venne ostacolato da una guardia.

<< Ho il piacere di annunciarvi un'ospite illustre>> disse Furnier ad alta voce, senza lasciare il braccio di Cristina, che tentava di opporre resistenza <<Vi presento Cristina Valentini di Roccabruna, la figlia del Duca Oliviero>>.

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