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Il mattino seguente per fortuna non c'è scuola così posso dormire un po' di più anche perché mamma è al lavoro. Mi sveglio che è quasi ora di pranzo, così scendo di sotto e mangio qualcosa di veloce. Intanto controllo l'iPhone e, come pensavo, c'è un messaggio da parte di Axel ma anche uno da Even. Decido di rispondere prima al secondo per poi pensare a cosa rispondere al primo. Salgo su in camera, mi cambio, rifaccio il letto e riordino un po' la stanza. Decido di uscire per fare la spesa, così mi reco al grande supermercato. Tornata a casa riordino il tutto e controllo il telefono. Noto una chiamata persa da Axel.. in modo un po' incerto lo richiamo ma c'è la segreteria telefonica..

Improvvisamente ricordo che tra qualche giorno è il compleanno di Even così decido di andare a comprarle un regalo.

Cammino per le strade della grande mela e intanto penso a che regalo farle. Passo in rassegna tutti i possibili regali che potrebbero piacerle ma tutto quello che mi viene in mente è roba di anellini e collane,così quando mi trovo davanti ad una gioielleria decido di entrare. Osservo con attenzione le collane, gli anelli, orecchini e altri oggettini di grande valore. Scelgo una collanina in argento con un pendente molto carino. La faccio impacchettare e continuo la mia passeggiata.

Arrivata a casa, saluto la mamma e le chiedo se oggi devo accompagnarla a fare le sue solite visite, lei annuisce così mi vado a preparare e prendo tutte le cartelle necessarie per le visite.

Arrivati all'ospedale mi assale un senso di nausea, sarà forse per la vista degli altri pazienti con una leggera camicia da notte bianca  e il carrellino della flebo che trasportano con loro.. sarà forse la vista dei medici, chirurghi e infermiere che più che nausea mi provocano un senso di rabbia che aumenta alla vista di mamma che è seduta sul lettino per la chemioterapia, con tutti quei tubicini infilati nel braccio e quel sacchetto della flebo contenente chissà che robaccia. D'istinto prendo la mano sudata di mia madre, mentre lei vomita una poltiglia liquida nel secchio lì vicino. Mi stringe di più la mano e mi guarda con lo sguardo vuoto. Non sopporto più quella vista così mi congedo dicendole che vado a prendere qualcosa al bar. Appena fuori dal reparto di chemioterapia decido di fare un giro nel resto dell'ospedale. Mi dirigo all'interno di una stanza vuota, con due lettini, completamente spoglia e così fredda per via del troppo bianco. Mi siedo su uno dei due letti e mi immagino la vita dura di chi vive qui per giorni ma soprattutto per anni per colpa di una malattia che lo costringe a stare attaccato ad un macchinario pur di vivere, a mangiare robe schifose e così ad immaginarsi a come sarebbe condurre una vita normale fuori da qui e a mangiare cibo normale, ad essere una persona normale.. una voce mi distrae dai miei pensieri.."Ehi, sei seduta sul mio letto sai? È questo non mi piace quindi sei pregata di alzare le tue belle chiappette e di andartene" Guardo perplessa quel ragazzo biondo che mi ha parlato, però rimango seduta dove sono. Noto che comincia ad alterarsi però poco dopo si viene a sedere vicino a me. "Sai sono qui dentro da più di due anni, praticamente è come una casa.. gli infermieri che mi curano si sono affezionati a me e io piano piano mi sono fidato di loro anche perché era l'unica cosa che potevo fare. I miei dopo la notizia si sono separati e questa cosa mi ha fatto star male ancora di più.. ho subito un grave incidente e adesso mi ritrovo su questa maledettissima sedia a rotelle senza gambe!" Mentre pronuncia queste parole con delicatezza si risiede sulla sedia a rotelle, mi mordo il labbro inferiore, non so cosa dire.. Faccio per andarmene ma la sua voce mi blocca un'altra volta, "Vedi? Sei come le altre persone, che di fronte ad una difficoltà piangono oppure semplicemente scappano.. ti prego non lasciarmi solo.." In effetti sto piangendo perché dopo tutto quello che avevo pensato e dopo aver sentito la storia del ragazzo sono esplosa. Mi siedo sul letto e così cominciamo a parlare del più e del meno. È un ragazzo davvero simpatico così gli prometto che il giorno seguente sarei venuta a trovarlo di nuovo. Quando vado al bar vedo la mamma che mi aspetta così le do un bacino sulla guancia e andiamo a casa.

A casa consumiamo una cena veloce e dopo aver lavato i piatti e sistemato la cucina corro in camera con il cuore stranamente felice.

Mi addormento quasi subito.

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